La vittima fu attirata in un agguato

La vittima fu attirata in un agguato La vittima fu attirata in un agguato Irsutaoun nostro soprauogo I funzionari Incaricali dà diradare li tosco, quasi Impenetrabile mistero che incombe sull'assassinio dell'infeMcissimb studente Luigi Ber tarlane, hanno continuato Instancabilmente la loro opera, certo non facile, con grandissima pazienza. Ma purtroppo si va ancora a tentoni. La signorina Angiola Maria Giglio, la diciottenne dattilografa che 11 Ber tarlane intendeva sposare, è stata nuovamente Interrogata più volte ed ha in sostanzia ripetuto Quanto ha detto neHile sue lunghe deposizioni prece lenti. A questo propo-, stto dobbiamo rilevare che la signorina non fu affatto condotta alle carceri, ma semplicemente rimase in una camera della Questura Centrale, a disposizione dei funzionari inquirenti. 1 quali hanno voluto esaminare attèntamente tutta la sua corrispondenza, dalla quale appare — come già rilevammo — che la Giglio era etata in rapporti con Altri giovani suoi corteggiatori. La signorina è stata esplicita nelle sua dichiarazióni e, per uà certo punto, anche esauriente nelle risposta ai quesiti formulati dal giudice istruttore e dai funzionari. Ma da tutta questa inchiesta nutria è emerso che possa ancora «iustiflcare seriamente la speranza che m lwve tempo eia passibfl» risolvere l'assillante problema. Le tre ipotesi Vediamo di semplificare alquanto nel groviglio delle ipotesi che ai sono affacciate alla mente dei. funzionari. Esse si possono ridurre a tre: la prima, che 11 Bertariane eia stato vittima di un sinistro figuro della 'malavita il quale, per l'accorrere del viglile Giacomo Bruno, non riuscì poi a consumare la rapina progettata ; la seconda, che lo studente sia etato vittima della gelosia di un rivale. d'amore ; la terza, che sia avvenuto un fatale errore di persona. Quest'ultima ipotesi sembra si debba senz'altro scartare, poiché secondo informazioni raccolte anche .dall'autorità lo studente Bertariane era riconoscibilissimo all'andatura, una andatura molto caratteristica, poiché egli camminava a passettini quasi ballonzolante. Per questo kuo modo 'di camminare, poco comune, è quindi' impossibile che eia stato scambiato per un altro. Tra lo due altre Ipotesi la Polizia propende nd attribuire maggiore importanza a quella della vendetta per rivalità d'amore; lo si intuisce — malgrado il riserbo dell'Autorità — dal fatto che alla signorina Giglio non è stato ancora consentito di tornare alla sua casa. Insomma si suppone che tra 1 corteggiatori della giovane dattilografa si celi l'autore dei delitto, 11 quale avrebbe ceduto ad un impeto di pazzesca gelosia e si sarebbe vendicato in maniera tanto atroce. Ma allora ne deriva 'Spontanea una deduzione logicissima: l'autore del misfatto non è certamente andato ad attendere il povero Bentarione, molto, ma molto lontano dall'abitazione, ma lo ha seguito, lo ha pedinato, da via Belfiore 51 — nel momento in cui lo studente aveva lasciata là Giglio — fino nell'antica piazza d'Armi a dieci passi dallo stadium per compiere in questa località la feroce e proditoria aggressione. Ebbene: alle 1,45, l'ora precisissima in cui avvenne il delitto, quell'angolo della piazza, dove s'Incrociano 11 Corso Vlnzagllo ed-i il Corso Monte vecchio, non era deserto: vi1 gironzolavano donne di malaffare col loro •protettori». Perchè proprio in quel punto il supposto rivale avrebbe sparato, correndo 11 rischio d'essere visto, mentre — ammesso che ■il Bertarione abbia attraversato la piazza d'Armi da corto Peschiera per corso Trento — gli sarebbe stato facile colpirlo molto tempo prima durante 11 tragitto per luoghi de ■erti completamente? L'ipotesi della vendetta d'un rivale in amore ci lascia dunque piuttosto perplessi ed increduli e propendiamo Invece a pensare che ^'Infelicissimo Bertarione sia stato attirato coar presso lo Stadi um da qualche, donna 11 cui • protettore • poi • fece 11 colpo * nella speranza di un buon bottino. L'Intervento — come dicemmo già — del coraggioso vigile Giacomo Bruno, svento il calcolo dell'assassino, che per paura d'essere sorpreso si diede p•èqattpimddqa•ila fuga. Per renderei esatto conto di tutti 1 particolari topografici, 'abbiamo voluto fare un sopralluogo ed una prova, anche : percorrere a piedi tutto il lungo tratto che da via Belfiore, 51, 11 Bertarione avrebbe fatto per ritrovarsi poi all'angolo di corso Vlnzagllo e corso Montevecchlo, nel punto ove cadde. Irwltre, abbiamo ripercorso la via più logica ohe, secondo il nostro modesto parere, lo studente avrebbe dovuto fare, anzi, che egli ve rosimtirnente ha tatto per tornare a casa sua s quell'Oria tardissima. La via breve e il giro vizioso Bisogna tener presente che lo studente obi Uva In corso Vlnzagllo, 87 bla, cioè, nel palazzo d'angolo tra corso Oporto e vìa San Quintino, un luogo quindi che si può considerare ancora centrale. Logicamente, 11 Bertarione, lasciata la signorina sulla porta di iva Belfiore, 51, deve essere passato per via Valperga Caluso, — che è proprio all'angolo, — imboccando la via Nizza, e di qui il corso Vittorio Emanuele, donde, poco oltre 11 monumento, ha svoltato a destra sul corso Vlnzagllo. A meno che dal corso Vittorio abbia •aggiunto il corso Oporto, attraverso un brevissimo tratto del corso He Umberto. Anche a mezzanotte passata, tutto queste località sono ancora percorse da molta gente. ", " Ma, ammettiamo pure che. contro ogni probabilità, il Bertarione abbia da via Valperga Caluso passato 11 Cavalcavia ferroviario. Egli allora ebbe davanti a se parecchie possibilità, ossia, parecchi itinerari per recarsi all'angolo di corso Vinzaglio e corso Oporto. Esaminiamo questi diversi tragitti. Appena passato il Cavalcavia, lo studente poteva piegare a destra, in via Sacchi, seguire i portici, c sboccare ih corso Vittorio, all'altezza della Stazione di Porta Nuova; poteva, dopo il Cavalcavia, percorrere II breve corso Sommeiller, e prendere, aùa sua destra, il corso Re Umberto; poteva ancora non arrestarsi alla fine jdel còrso Sommeiller, ma proseguire per corso Peschiera, fino all'angolo di corso Galileo Ferraris, e seguire questo corso, lateralmente alla vecchia Piazza d'Anni, raggiungendo cosi II corso .Vittorio, all'altezza del monumento; pppure poteva addirittura raggiùngere il corso Vinzaglio, piegando ad un dato punto da corsa. Galileo Ferraris, ad) angolo retto, e mettendosi sul corso Montevecchlo. Infine, l'ultima possibilità che il Bertarione aveva era quella che, giunto all'angolo di corso Peschiera e corso Galileo Ferraris, egli imboccasse davanti a sè, il corso Trento, ohe da nell'angolo della vecchia Piazza d'Armi erriva trasversalmente cj corso Vlnzafllo, prò-, nvssapmascmaèMqdrisccdCgnlsacmInddtdbc1blzIasLgGlctasesltccvvere1ccadstsfmqdtcprpaoc1qPtvissmvBscz1ccdcpzsldd , i 1 pi-io davanti all'ingresso principale dello • Stadium >. Incominciamo con lo stabilire una cosa Ed è che la soluzione più Improbabile, è appunto quest'ultima. Chi fosse pratico delle località, anzi, tale soluzione la escluderebbe senz'altro. Bisogna infatti ricordare che corso Trento possa UT* mezzo a pochi villini e a molti prati (11 prato della vecchia Piazza d'Armi), in un luogo, cioè, poco illuminato, assolutamente deserto, e quindi pericoloso. Un cittadino, che vada tranquillamente a casa sua, di notte, non si sognerebbe mai di prendere quella via, avendone a sua disposizione tante altre più rassicurami! e a o a o a i , o l , e o e i ; ra e e, a a -, Il punto ove lo studente cadde Orbene, — e questo è 11 punto capitale del nostro ragionamento, — il luogo dove fu trovato il cadavere del Bertarione è tale da far supporre che egli provenisse proprio dal corso Trento, perchè è fuori della linea di ogni altro itinerario. Cosa vuol dire ciò? aie il poveretto si trovò In quel punto non già normalmente, semplicemente, per dirigersi a casa (nel qual caso avrebbe j tenuto altra strada), ma che vi capito in linea anormale, cioè, come se avesse abbandonato 11 suo primo obbiettivo, e, anziché rincasare, al fosse attardato a camminare in quel luogo. Infatti <il punto In cui 11 Bertarione cadde, è sul córso Vinzaglio, all'angolo di còrse Montevecchlo, ma già fuori della linea di questo, cioè, dentro l'area della ex-piazza d'anni Se fosse provenuto da corso Ferraris-corso Montevecchlo, 11 1 Bertarione non sarebbe passato certamente in quel punto, che è sbandato, eccentrico a tale tragitto. Insomma il tragitto attraverso 11 cavalcavia, fino al corso Trento per scendere poi da piazza d'Armi vecchia verso l'angolo di Corso Vinzaglio e Corso Oporto è cosi lungo, incomodo e pericoloso a tarda notte che non credi amo che il Bertarione l'abbia fatto. E se alle ore 1.45 egli si trovava tanto lontano da casa sua, in quella località de serta, c'è da 6cepe1itare ch'egli vi sia stato attirato. Sul corso Vittorio, od anche sul corso Vinzaglio, è possibilissimo e verosimile ch'egli abbia incontrato qualche donna. I suol modi signorili e la sua eleganza erano motivi sufficienti perchè qualche • pedina • gli offrisse d'accompagnarla. Episodi di questo genere accadono in quella lo alita tutte le notti. Con la bella spensieratezza della sua età, sia detto senza far torto alla bontà dell'infelicissimo giovano — egli accettò l'invito e fu attirato dalla donna verso 10 Stadium, come tanti altri. Quando ebbero attraversato 11 corso Montevéichto, allora — siamo sempre nel campo.delle deduzioni, ma deduzioni logiche - — -'entrò in Isteria 11 i protettore >, Il rapinatore, ohe avvicinatosi alle spalle al Bertarione, gli sparò 1 due colpi di rivolteli la alle nuca. Lo studente stramazzo al suolo, supino, leggermente posato sul Menico destro. ; . In quel preciso momento il vigile notturno Giacomo Bruno — col quale abbiamo parlato — si trovane in perlustrazione nella vicina palazzina del oorrem. Parsa, a cinquanta metri dal luogo del delitto. Udendo gli spari usci Immediatamente, inforcò la bici eletta e attraversò il corso Vlnzagllo. La sua presenza fu indubbiamente avvertila dall'assassino,. perchè il Bruno aveva la mantellina svolazzante. Egli perlustrò. l'Incrocio di corso Vinzaglio e corso Montevecchlo, ma non vide anima viva, s'inoltrò verso piazza d'Aravi e scorse allora il povero giovane a terra. Smontò di blciclett* e fece l'atto di soccorrerlo. Il Bertarione ernise qualche gemito e gli spirò tra le braceia. Il suo corpo giaceva con le gambe verso 11 prolungamento di corso Vinzaglio, cioè come - se tosse stato incamminato verta 11 corso Trento, cioè s'allontanasse dalla sua abitazione Può anche darsi ohe cadendo il disgraziato giovane abbia girato su sè stesso, ma il fatto che teneva ancora le mani in tasca fa supporre che sia caduto nella stessa positura In cui si trovava quando gli furono sparati 1 due colpi. Come dicemmo, non c'era più anima viva, mentre il Bruno sa per esperienza che in quella località c'è sempre convegno di € pedine » e di « protettori >. Anche questo particolare ha la sua importanza: significa che lo sparatore e la complice hanno saputo eclissarsi in brevissimo tempo; che eraaio gente pratica del luogo, gente usa a < sentire > quasi per istinto l'avvicinarsi del pericolo costituito da un agente, e al corrente dei modi per mettersi tosto In salvo, approfittando del gioco delle luci e delle ombre, degli alberi, ecc. Durante la scorsa notte, a tarda ora, la' località dove il delitto fu compiuto era deserta: 10 ha constatato lo stesso vigile Bruno. I « frequentatori» sapevano In precedenza che la Polizia avrebbe tentato di fare quache •retata • e, prudentemente, si sono squagliati. Abbiamo già rilevato che la presenza del vigile — uscito subito dalla palazzina Pare* — impedì la consumazione della rapina, e mie sta nostra impressione, che si tratti di un sanguinario e feroce rapinatore, trova fondamento, anche nella circostanza che un individuo, il quale avesse voluto vendicarsi del Bertarione per un movente passionale non sarebbe andato ad attenderlo in quel luogo cosi lontano dal numero 27 bis di corso Vlnzagllo. Anche se lo studente avesse fatto tutto 11 pericoloso percorso per corso' Sommeiller, corso Peschiera e corso Trento, — cosa che ci sembra illogica — e un rivale l'avesse pedinato, costui, lo ripetiamo, avrebbe avuto cento occasioni e località anche più deserte per compiere il delitto. Queste sono le deduzioni suggerite da una visita sul luogo. Una signorina che ha sentito Ma di un altro particolare molto importante siamo a conoscenza che avvalora sempre più l'ipotesi dell'assassinio a scopo di Tapina. I due colpi di rivoltella che freddarono il disgraziato studente furono uditi oltre che dall'agente Bruno da una signorina abitante nel palazzo quasi di fronte al luogo ove cadde il Bertarione. E' la signorina Casali», la quale dorme in una stanza al secondo plano che dà sull'angolo a destra di corso Montevecchlo all'incrocio di corso Vinzaglio, e non ha l'abitudine di chiudere le finestre neppure durante la notte. . In quella zona deserta, dove non st incontrano mai pattuglie di sorveglianza, bene spesso durante la notte si odono spari di arma da fuoco. Quei due colpi non avrebbero quindi soverchiamente impressionato la signorina Casalis ie, alcuni secondi dopo, essa non avesse sentito battere sul lastricato del marciapiede che passa sotto la sua finestra il sPasstmsppsdspbmssari sonoro ritmo affrettato di un passo di corsa Posso pesante ohe indicava un uomo. Non era ancora spenta l'eco di quel passo, che il ritmo si ripetè in senso contrarlo' e sembrò alla signorina che questa volta lo sconosciuto, ritornato Indietro frettolosamente, si fosse fermato sotto alla sua finestra. In quel momento s'udì un terzo colpo, ma Baco, tanto che si poteva supporre lo scoppio di uno del tanti petardi che per segnalazione vengono sparati sulla ferrovia. Subito dopo una concitata vóce di donna gridò, cvidentemento all'uomo fermo sotto alla finestra: — A lé dói eh'a vinoi (Ci sono duo ohe giungano I). Immediatamente 11 rumore del passi al ripetè più forte e più affrettato e si spense nella lontananza. Citi erano quell'uomo è quella donna? Probabilmente coloro che avevano tratto il ' Bertarione nell'agguato e, scostatisi in un primo momento non appena 11 giovane era caduto a terra erano poi tornati sui loro passi per svaligiare l'ucciso. La donna che aveva quasi subito dato l'allarme al cqmpgno per la fuga aveva certamente veduto in quel moménto il vigile Bruno che accorreva in bicicletta in mezzo al viale. Forse attraverso gli alberi del corso credette si trattasse di due persone. Il racconto che la signorina ci ha fatto personalmente, sta dunque ad avvalorare la tesi che U giovane Bertarione sia «Vluto In un agguato tesogli in quel luogo col concorso di una donna. SI può obbiettare, per maggiore scrupolo di oggetti/vita, cfhe in quella località frequentata da gente di malaffare, il rumore delle due • detonazioni avessero consigliato a fuggire persone ohe pur non avendo alcuna colpa nell'omicidio, si trovavano tuttavia in condizioni tali di coscienza da non desiderare di trovarvisl per nessun motivo Immischiati, ina In questo caso, come si spiega che dopo la prima- fuga essi sono ritornati Indietro Ad ogni buon conio 11 awrflnlssarfo di P. S. cav. Capezza ha fatto perlustrare durante la notte, la zona dove avvenne 11 delitto, ed arrestare un paio di quei tali < protettori > di donne che sono soliti frequentare quei paraggi. Questa relata, fatta forse col criterio che l'assassino ritorna fatalmente sul luogo del delitto attratto da una forza superiore cui non può resistere, non ha dato risultato. I loschi Individui arrestati, dopo un lungo interrogatorio, dove provarono un Indiscutibile alibi per la notte nella quale fu commesso l'omicidio, vennero rilasciati. ztsrnteLa donna-uomo 13 Commissario cav. Capo zza ha voluto anche far luce sulla circostanza, già rilevata, .di un bisticcio fra un giovino!to elegante e un «dongiovanni! da.trivio, che era sembrato potesse ricollegarsi al delitto. Come si ricorda, un vigne- notturno,, a nome Patofto, la. nòtte del delitto, verso runa, ha scòrto in corso Vittorio Emanuele, fra il corso Vinzaglio e il Monumento a Re Vittorio, un giovinetto piuttosto- alto ed elegante, che si bisticciava con un tale dalla figura di barabba, mentre vicino ad essi stava una donna. Il vigile prestò attenzione al caso, fino a che, terminato l'alterco, non vide il giovinotto elegante andarsene con ls donne per corso Vittorio e poi Corso Vinzaglio verso la vecchia piazza d'Armi. La guardia notturna allora si allontanò, badando al proprio servizio nei paraggi. Fu qualche tempo dopo che egli Intese due colpi di rivoltella, e che. Incontratosi col vigile Bruno — quello che fece la scoperta del cadavere — comunicò a questi -il tuo sospetto che l'ucciso potesse essere 11 giovinotto elegante che egli aveva visto bisticciarsi e poi allontanarsi In compagnia della sconosciuta. •, U cav. Capezza si è incaricato di rintracciare la donna, naturalmente una delle solite peripatetiche da strapazzo, e l'ha difatti Identificata e patita arrestare ih casa di un vecchio « amico » presso cui andava a chiedere ospitaflitA tn queste rigide notti. E' certa Anastasia Plausan, che. Interrogata, dichiarò di essersi trovata infatti con un pregiudicato, tale Battezzato, e con un giovinotto piuttosto elegante. Ma il funzionario potè stabilire che questo... giovanotto ere una donna ohe ha l'abitudine di vestasi sovente da uomo! Là donna in abiti mas-bili non è ancora stata trovata, come non è stato possibile rintracciare il Battezzato, che a detta della sua amante l'avrebbe quella sera percossa. Costei fu trovata infatti ferita leggermente come da un'unghiata. Per precauzione la Piausan tu trattenuta in car-. cere in attesa che si trovino la sua amica che ha la strana abitudine di vestirsi da maschio ed.il Battezzato. Ieri, agii Istituti del Valentino, fu fatta la autopsia del cadavere del giovane Bertarione, per stabilire la linea seguita dai protettili che ne determinarono la morte. Esperite le formalità mediconlegaJU. la salina sarà consegnala al congiunti e posola trasportata a Vistrovio nella tomba di famiglia. - [ p

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