L'insuccesso dei conservetori nelle elezioni inglesi di Lloyd George

L'insuccesso dei conservetori nelle elezioni inglesi L'insuccesso dei conservetori nelle elezioni inglesi gPeronoun centinaio di deputati raccogliendo 5 milioni e mezzo di voti contro circa 9 milioni ottenuti dai liberali e dai laburisti - Cinque ministri battuti - Anche Churchill e Henderson non rieletti - Il rècord di Lloyd George: 6.009 voti di maggioranza - La nuova Camera: 252 conservatori, 190 laburisti, 152 liberali - Chi governerà?(Servizio speciale della STAMPA.) / Londra, 7, notte. La zagaglia ba/bara delle elezioni ha colpito Baldwin i mezza vita ed egli stasera fa pensare' ad un nomo nel mezzo di un cimitero/ Il suo protezionismo è morto; la sua/maggioranza 6 morta; la prospettiva di una liscia continuità della politica interra è morta; sono morte anche le speranze .lei liberali riuniti di issarsi subitamente al potere; sono morto le concezioni labiristu dell'imposta sul capitale e delle nazionalizzazioni immediate. Tutto è morto :ti 2-4 ore ad eccezione del libero scambio ossia del fondamentale concetto politico ed economico di questo popolo. Reco, idealmente parlando, l'esito del colpo di mano elettorali, sposto dai cervelli di gallina, che signoreggiavano il partito conservatore e che furono assecondili! dal povero Baldwin, a dispetto dei suoi consiglieri più anziani e meno clamorosi. Aritmeticamente, parlando, invece, l'esito complessivo è poco meno impressionante. Bonar Law aveva consegnato al nuovo leader, conservatore una formula di tranquillità ad ogni costo, insieme con una maggioranza parlamentare di 80 voti sul liberali e laburisti sommati Insieme. La formula includeva anche l'avvertimento: «Non toccare la questione doganale! ». Appena si è trovato in difficoltà — anche perchè si era rilasciato afferrare per i cappelli da Poincaré — il successore di Bonar Law, spinte o sponte, ha messo la mano nelle questioni proibite ed ha fatto un pasticcio colossale. Stasera ì 850 deputati conservatori di tre settimane addietro sono ridotti a 252. Egli ha gettato in faccia agli avversari un mazzo di H>rtre,90 collegi. Il mazzo è stato condiviso tra i liberali ed i laburisti. / liberali si sona accaparrati più di 35 tollègl soprannumerari, talché nella Cannerà nuova, invece dei J17 seggi scismaUri (as■quittiani e Uoydgeorgiani) del pas. '{."'o, ne attederanno. 152 ed evidentepienti compatti. -1 laburisti, dal canto loro, hanno guadagnata circa 45 teggi di piii; ne tenevano ^5;jÉ staterà ne hanno 190.: |§fGiorni difficili,, dice Baldwin ate che queste cifre non sono defilila le ..variazioni ufficiali, saranno e unità a destra od a sinistra, inrjempitìvo di una dozzina di captanti di gruppetti marginali, che portano niente. traile orme. della brillante awenonservatrice, sorge un. quesito di .ero : chi governerà? Tenterà Bald1 mandare innanzi la barca quale [■del gruppo parlamentare numenfja tuttora più forte? Parecchi ori parte sua dicono ■ esplicitamente „.i farebbe meglio ad andarsene senr.'altn». Alcuni di essi lo avevano più o me-rjo'',abbandonato nel corso della lotta, faceiwlo.eco a.suo figlio laburista, che fece risu'anare in comizi operai il rimbrotto della « degradante inattività del Governo» conservatore ». Ma stasera Baldwin richiama davvero alla mente l'immagine di Re ILehar. Ad eccezione della « Morning Post ii| gli organi che lo sostennero durale, (la campagna gli contestano ora in fatto», come fa il « Times », che non furono mai convinti della saggezza di questo precipitato e strano appello al paese. Pure non sembra che Baldwin voglia tornare ai campi, facendo onore all'ideale confesso della sua vita. — Mi pare, giudicando dagl i aspetti delle cose — diceva egli oggi nel capoluogo del suo collegio rurale, — clic avrò dei giorni piuttosto diffìcili, ma non ini sono mai spaventato dello difficoltà... Probabilmente, egli vuole ammansare del. lutto il partito conservatore. In tale caso forse potrebbe restare al potere dichiarando all'inizio dei nuovi lavori parlamentari che, naturalmente, il Governo rinunzia ad esplicare il programma protezionistico che il paese gli ha spezzato in mano con un maglio di parecchi milioni netti di voti contrari. Ed allora dovrà invocare la benevolenza delle due opposizioni, assai più forti di lui in tutto e per tutto, ed allestire un nuovo programma elettorale a scadenza incerta, ma non molto lontana. L'energia governativa, che in questa eventualità potrà essere diminuita in casa e fuori, va misurata a volo, L'incognita laburista Un'altra alternativa sarebbe la preconizzata coalizione tra liberali e laburisti. Il guaio è che questi ultimi tendono anche qui, non di rado, a vivere di speranze e di visioni ed è probabile che un largo numero di essi si sentano ora invogliati a sperare ed a farneticare in proporzione del confermalo ed accresciuto sopravvento numerico sul gruppo liberale. La coalizione sarebbe stata praticamente certa se le due cifre si fossero equilibrate, oppure se il gruppo liberale fosse risultato più numeroso di quello laburista. Essendo avvenuto il contrario, diamo la testa anche qui contro una incognita. I liberali hanno uomini troppo superiori a quelli del laburismo per accodarsi ad un gruppo operaio i cui « leaders » sono documentariamente accessibili e ragionevoli, ma i cui gregari potrebbero sviluppare imbarazzanti velleità fondate sulla ragione delle' cifre. ■ Nessuno, naturalmente, dispera che si Irovi una scappatoia tollerabile a questa condizione di confusionismo governativo e politico, ma per il momento non è alle viste il minimo itinerario. Si capisce, poi che nessuna scappatoia potrebbe funzionare come una via battuta praticabile per marcie importanti, il cui passo fosse capace di incedere nel mondo. Frattanto si annuncia che Baldwin tornerà subito a Londra per conferire coi suoi. Le confami Jazioni incomincieranno, a quanto pare, domani stessa e non si limiteranno ai vècchi leaders del conservatorismo'' in ritirata. Stanno infalti tornando a Londra dai loro collegi, anche Asquith. Lloyd George, Mac Donald e via dicendo, ' Le rondini, di Manchester 'sembravano ieri sera a tutta priina:iii procinto di' fare primavera per il partito liberale. Il caso yóllc che i risultati dei collegi dqlla grande città cotoniera fossero i primi a raggiungere Londra. L'annunzio segnava una disfatta conservatrice e una ronquista liberale. Sette fra i 10 collegi di Manchester erano in possesso dei conservatori liberoscambisti, riconciliati dall'abilità di Bonar Law. La città liberalo per eccellenza aveva così manifestalo il suo corruccio contro lo scisma che lacerava le schiere asquithiane e lloydgeorgiune, e improvvisamente ieri sera quasi tutti i dieci collegi tornavano nelle mani del partito reintegrato. Un vecchio motto politico proclama: «Ciò che Manchester pensa oggi, tutta l'Inghilterra lo penserà domani ». Si prevedevano quindi nel responso della capitale del Lancashire lo lince di un trionfo in cammino. Ci fu uri momento in cui anche i più cauti si abbandonarono qui alla visione di un capovolgimento plenario in favore dei liberali unificati. Fu un ubbaglio. La notte ristabilì il senso' delle proporzioni. Asquith e Lloyd George dovevano scontare il peccato della loro imitile contesa intestina. La loro armonia doveva cominciare a tappe. Era stato un colpo di sorpresa. Si erano'riuniti col compito determinato da un principio fondamentale comune, esposto ad un pericolo immediato. Ma le grandi lotte elettorali in Inghilterra non si combattono con il macchinario apprestato da un momento all'altro. Il macchinario liberale di una volta sopravviveva soltanto a frammenti di apparenza cadaverica, mentre il macchinario conservatore e. quello laburista entravano in azione fornitissimi, con piattaforme e reticolati allestiti da lungo tempo. Cosi il liberalismo ha potuto agguantare soltanto una quarantina di collegi in più di quanto teneva già in pugno. Questa tuttavia è soltanto la parte pratica della riaffermazione liberale. La vittoria ideale Da parte ideale è molto più grandiosa. Essa in realtà ha dominato la battaglia elettorale e domina ora le risultanze. Queste elezioni sono state vinte sulla piattaforma pura e semplice del principio liberista che si può dire il punto di partenza di tutta l'idea liberale inglese. Fu da questo principio che si sviluppò' l'opera secolare, del liberali, di quassù e che si ramificò nell'esistenza del partito laburista, insieme con-le sue, dapprima lente e poi rapide ed invadenti conquiste. Tutto fa capo a quel punto. I liberali hanno detto in sostanza a tutto il paese, incluso il Labour Party, che bisognava tornare alla forrte. La vittoria è avvenuta in questo senso ; tutto il resto è incidentale, primario o secondario. I 190 deputati laburisti sono riusciti in primo luogo quali campioni del libero scambio contro i protezionisti, alla stessa maniera dei liberali. E' stata una insurrezione del tradizionalismo britannico. Sotto questo aspetto la data non è affatto funesta, come sembra essere la prospettiva di una certa confusione iniziale nei coordinamenti dei poteri in base alla nuova Camera. La gente che non ha paura è tornata in primo piano. Le complicazioni in vista non sono che rottami inevitabili di cui brulica un campo di battaglia anche dopo la più segnalata vittoria. Il Governo sotto lo stendardo del protezionismo è riuscito a salvarsi, secondo le cifre dell'ultimissima ora, in 252 collegi. Alla stregua del sentimento reale del paese questo numero è esuberante. Fu ottenuto, a quanto ripeteva oggi stesso Lloyd George, con l'aiuto di una trappola elettorale. Il popolo fu assalito alla sprovveduta nel paese ed una grande mancia fu promessa agli agricoltori, sotto la forma di. sussidi, per lo coltivazioni. Cosi hanno fatto, soggiungeva Lloyd George, gli onesti e gli incorruttibili per antonomasia. Si può aggiungere che essi lanciarono a masse, economicamente ansiose, il grido sommario e avvincente : « Volete essere protetti ? votate per noi ». Troppa gente in questi giorni ha bisogno, genericamente, di sentirsi in qualche modo assicurata di protezione e facili critiche non potevano mettersi in moto su tutta la linea in così breve tempo. Non pochi hanno finito per bere grosso, altrimenti i collegi conservatori superstiti non sarebbero neanche 250. Cinque ministri battuti Ma più del numero importa il modo della perdita. Cinque membri del Gabinetto sono rimasti soccombenti a candidature di opposizione. Tra essi il ministro del Lavoro, on. Barlow e quello dell'Agricoltura, on. Sanders. I due uomini preposti alle cure della disoccupazione e del finanziamento degli agrari. Di più e andato travolto anche l'ori. Davidson, un ministro marginale, che serviva personalmente da Mentore al primo ministro improvvisato. Gli altri membri del Ministero, come quasi tutti gli alleati ministeriali, sono riusciti con maggioranze largamente ridotte, in confronto di quelle dell'anno scorso. Baldwin ha segnato in questo senso una eccezione. I suo'i fedeli del col legio di provincia gli hanno conferito circa cinque mila voti di maggioranza, sopra un competitore liberale. Anche i leaders avversari sono riusciti con maggioranze eccellenti. La migliore 6 quella di Lloyd George, nel suo collegio nativo di Carnarvon, con circa. 6 mila voti contro un candidato conservatore. 11 gallese ha superato in questa lotta se medesimo. In dieci giorni ha zigzagato per più di 2500 miglia attraverso il paese ed ha parlato in un centinaio di comizi. Egli lanciò manate di colore in una campagna altrimenti piuttosto scolorita e se alcuni suoi nemici riesumarono contro di lui la vecchia accusa di leggerezza, il popolo non ha dimenticato che non esistono ciarlatani peggiori di quei tristi e solenni. Ad Asquith nel suo vecchio collegio di Paisley venne buttato tra i piedi un competitore, sperando di stroncarlo. Egli ha aumentato di mille voti la sua maggioranza del'1922. Il leader laburista Mac Donald fu puro avversalo accanitamente ed obliquameutn nel suo collegio operaio del Galles ed è riuscito con UTiHO voti sopra un avversario conservatore. I liberali si astennero dal combattere Mac Donald. Le sorti di altre ligure molto in vista furono piuttosto varie. I liberali videro cadere Churchil a Leicester, dove trionfò un economista di parte operaia. Churchil era convalescente di ima batosfa simile sofferta l'anno scorso a Dundee, dove fu battuto da un monomaniaco proibizionista locale, che, dopo aver suscitato per un unno l'ilarità di Westminster, è stato riconfermato ieri dai suoi elettori, insieme collo specialista di politica estera, Morel, distintissima figura del laburismo. Siccome Churchil ha molta stima di sò stesso, i suoi amici sono molto dolenti della sua caduta e pare vogliano trovargli un collegio di salvataggio per una prossima elezione suppletiva. Alcuni altri liberali in vista ed anche ex-ministri, come Mond Mac Curdy c Runciman, sono rimasti sconfìtti. Disastri simili toccarono a varie personalità conservatrici per dati e fatti di competitori liberali. Tra altri è rimasto schiacciato l'ammiraglio Hall, comandante in capo dell'organizzazione elettorale del partito conservatore. Nei riguardi di questo è sintomatico come le sue sfortune questa volta non siano state di solo* carattere orbano. I conservatori furono battuti qua e la per quanto nelle loro antiche cittadelle di campagna, -ad onta delle mercedi statali promesse agli'agricoltori. Quattordici milioni di votanti A proposito di roccheforti va notato che la maggioranza dei fratèlli Chamberlain a Birmingham, della quale il loro padre fu padrone, sono fortemente diminuite sotto l'assalto persistente del laburismo. Invece in un collegio di quella città cadde una certa' manna di voti sulla persona-tìon gigantesca del ministro della marina, Amery, che fu uno dei più ardenti fautori di queste elezioni. Le masse minerarie sono entusiaste della magnifica vittoria.del vecchio sindacalista raddolcito, Smillés, con settemila voti di maggioranza sopra un candidato borghese, nonché della- 'riuscita del giovane Frank Hodges segretàrio generale della federazione mineraria.7 Invece gli estremisti di parte operaia sono stati scartati. Tra essi il comunista Newbold. Essi sono caduti sotto i colpi di antagonisti liberali. Il guaio è che quésto stesso destino è capitato aill'ex-ministro laburista Henderson, uomo moderatissimo. Egli ha però il conforto di sapere eletti due figlioli sotto la sua stessa ben-, diera. Là statistica generale dei voti indka che i votanti furono quattordici milioni"^ duecentocinquantamila, circa il 70 % degli inscritti. I conservatori raccolsero- cinque milioni e mezzo di voti; i liberali quattro milioni e duecentocinquantamila, ed i laburisti quattro milioni e mezzo. Come vedete lo slivello fra i candidati laburisti e quelli liberali eletti non è giustificato dal totale dei voti raccolti dall'uno e dall'altro partito. Ci sono poi circa centomila voti sbocconcellati fra gruppetti eccentrici. E' inevitabile rimandare le considerazioni generali, fondabili su questa statistica dell'ultima ora, come pure l'esame delle ripercussioni delle risultanze elettorali nel campo della politica estera. Queste si preannunciano ai fini immediati tutt'àltro che risolutive. La sterlina di fronte al dollaro, ha sofferto oggi una nuova ricaduta. Otto deputatesse Restano le donne e qualche altra curiosità. Le deputatesse della vecchia Cameraerano tre solo ; le conservatrici Lady Astor, e la signora Filiphson ; e la liberale signorina Wintringbain, che sono state riconfermate tutte e tre. Di più sono riuscite tre candidate laburiste, tutte nubili ed attempate. Tra esse la signorina Bondfiel, presidentessa di un gran Consiglio tradunionista.'Le tre elette si erano già frenate nelle amministrazioni provinciali. Inoltre entrano alla Camera la duchessa di Atholl, naturalmente conservatrice, o lady Terrington, arstocraiica essa pure, ma liberale. Otto vittoriose, ma una trentina di sconfitte, tra le quali lady Warwick, la famosa contessa rossa, che sfida gli anni, ma non riesce a vincere gli elettori. C'è poi un deputato molto conosciuto per la sua vivacità ed il suo coraggio, il quale è stato rieletto senza poter pronunciare, a causa di una malattia, due parole in croce. E' il liberale Kenworthy. Ha avuto più di cinquemila voti di maggioranza sopra un conservatore .verbosissimo. MARCELLO PRATI. Il Governo nettamente in minoranza "Londra, 7, notte. Una nota della Router intorno all'esito delle elezioni dice che il Governo è adesso nettamente in minoranza in confronto dei parliti di opposizione presi insieme. ^ (Stefani). Hcnizelos non accoglie l'invito di tornare in Grecia Atene, 7. Vonizelos ha telegrafato al Comitato organizzatore della riunione di domenica, dicendosi profondamente spiacente di dover declinare l'invito rivoltogli. EgU soggiuuge che sarebbe ingiusto supporre che questo rifiuto sia stato provocato da un rancore per il voto dello elezioni del 1920. Questo voto chiuse la sua carriera politica, ma non lo ha liberato dal suo dovere, né ha Intiepidito il suo fervore nel servizio per la Patria. Egli ha già rappresentato la Grecia a Losanna, ed accetterà per l'avvenire ogni altra missione che gii verrà affidata all'estero. Egli é però anche pronto a mettersi in un modo più sistematico al servizio del Paese. Venizelos continua, affermando che se la calma interna sarà ristabilita, si impone la immediata organizzazione del Consiglio di Stato, affinchè questa istituzione sia Innalzata a quel livello clic le permetta di rendere i servizi! ohe da essa si attendono. Vonizelos dichiara inoltre che se altre eminenti personalità accetteranno, anche egli è dispostri a far iurte per due .inni ili que.-lo Consiglio, che sarebbe una istituzione per nulla politica, ma sopratuito giuridica, a condizione, beninteso, cric la sua nomina noi provochi opposizione di partito. (Ag. Stefani;.