La gran giornata elettorale in Inghilterra

La gran giornata elettorale in Inghilterra La gran giornata elettorale in Inghilterra Primo flotto di risultati sintomatici: si delinea la vittoria liberale? (Servizio speciale della STAMPA) E j LONDRA, 6, noi*. Aspettiamo i primi risultati delle elezioni. La sera di Londra è coma tutte le altre, salvo l'affluire di molta gente verso quel miglio quadrato che è il suo centro cardiaco. Quest'area sta assumendo l'aria festiva, che è tradizionale tra gli angu> sassoni quando attendono i risultati dei grandi matches elettorali. Tutti i mezzi di trasporto tengono bordone a questa festività. Si potrà rincasare stanotte sino alle 2 antimeridiane: omnibus, e ferrovie sotterranee andranno a letto tre ore dopo il consueto. Nei teatri e nei ristoranti sono imbandite rappresentazioni e cene di gaia. Per le strade sono inscenati i placards luminosi dei giornali su cui, via via dalle 22,30 in poi, compariranno gli echi delle prime vittorie e delle prime disfutte a beneficio della folla di poca spesa. Surà una visione di danze, di canzonette, di imbandigioni, di battimani e di nrlamenti al chiuso ed all'aperto. Come quelli di Pisa alle porte di Lucca, i londinesi « meneran balli e diran motti » di fronte ai risultati, sino a notte inoltrata. £' sempre stato cosi. Non vi è niente di nuovo in questi chiassi e cliiassetU senza malumore. f%$| Statistica di partenza /V * Per il momento, le tabelle elettriche dei giornali offrono alla folla, che comincia a radunarsi, la tavola pitagorica dell'ultima Camera e delle candidature, la cui sorto si è decisa in serata. Consideriamo noi pure queste cifre, che sono punti di partenza essenziali. La Camera dei Comuni si compone di 615 deputati. Tre settimane addietro sedevano a Westminster «46 conservatori, 145 laburisti, 115 liberali '(tra asquithiani e lloydgeorgiani) e 9 altri deputati di carattere eccentrico. Appena bandite le elezioni attuali risultò che, so- ra 615 Collegi, 50 erano distribuibili suito, senza necessità, di lotta: 35 candidati conservatori, 11 liberali, 3 laburisti e 1 eccentrico erano padroni assoluti della situazione nei Collegi rispettivi e nessuno osava avventurarsi a combatterli. Essi .vennero proclamati eletti sull'istante. Restarono così 564 Collegi, contenziosi. I tre grandi partiti, insieme con insignificanti gruppetti dei soliti, originali, hanno lanciato in questo £64 lizze un complesso di 1400 candidati, di cui 502 conservatori, 448 liberali, 430 laburisti ed eccentrici una ventina. E* ovvio che in molti Collegi tre candidature diverse dovevano contendersi la vittoria e con precisione in 269; poi in 127 Collegi si batteva un candidato conservatore contro un liberala senza altro «mpiastro tra i piedi; in 103 un.conservatore ci misurava in pura bilateralità con un laburista. Nei 68 Collegi rimanenti si trovavano fronte a fronte un laburista ed nn liberale. Ifi- Questa è la statistica 'di partenza. Il suo punto di arrivo cominuierà solo domani sera o sabato mattina. Entro stanòtte noi ne apprenderemo appena un terzo, le cui risultanza però .non potranno essere trasmesse che ad ora piccina. Rimane da notare che nelle liste elettorali britanniche sono iscritti circa lt milioni di elettori e circa 9 milioni eli elettrici, su per giù il numero degli iscritti ò uguale a quello delle elezioni* dell'anno scorso; vi è solo l'aumento, di quasi 400 mila voti in tutto. ; - |:1 un calcio e dm sassata • In attesa delle prime cifre, diamo uno sguardo retrospettivo a questa lotta elettorale, che oggi si è chiusa. La regola della calma fu intaccata soltanto dalla eccezione di qualche .violenza tentata qua e là dagli estremisti rossi. Le violenze in massima parte furono puramente verbali. Vi sono stati tuttavia un calcio,in uno stinco ad una signorina scozzese portata dai congervatori in un collegio dì Glascow e due sassate che sono giunte al segno. Una di queste spezzò il vetro dell'automobile di Winston Churchill, mentre «l'eroe dei Dardanelli » riprendeva la via di casa dopo l'ultimo di tré discorsi pronunciati Mite fa in un quartiere operaio di Lonllra. ' Il sasso fece un buco nel vetro. JJn dimostrante vi introdusse il pugno e io ritirò insanguinato. .11 giorno dopo idi fecero. pagare una sterlina di amtiienda e dieci scellini per la fasciatura lill'ospedale. L'energumeno si^ profuse in iscuse da non si dire. La seconda sasI ata colpi uh altro vetro d'automobile, l udì a in cui un candidato conservatore «i campagna stava girando il suo pacifico collegio rurale nelle, vicinanze di Brishton. il vetro infranto graffiò una mano del lottatore. Egli la sollevò in faccia al paese attirando l'attenzione di tutti • i giornali sulle sue stille di sangue. Quanto poi alla signorina scozzese, vittima di un parapiglia, essa ha tenuto il letto forse più del necessario, giacche essere vittimo di violenze in un paese che non no vuole significa acquistare molte prolabilità di vincere le elezioni. ■Queste — queste tre soltanto — le tragedie della campagna. Naturalmente sono state sfruttate senza economia : « La libertà di parola è in pericolo ! — la democrazia è minacciata 1 — gli energumeni, rossi vogliono impedire ai conservatori ed ai liberali di esporre il loro pensiero ! — il «Labour Party» porta la responsabilità di questi inauditi misfatti 1 Bisognerà armarsi di rivoltelle 1 Si dice che in un collegio laburista al di là del Tamigi, il candidato operato tenga 6eco venti rivoltcllatori di professione...» Dal canto suo il Labour Party — ultra costituzionale e quieta come un agnello — replicava che i perturbatóri dei comizi erano masnade con- le quali esso aveva niente da spartire, tanto vero che in diversi casi i masnadieri hanno urlato ianclie degli oratori laburisti. ' " Quante costola ha un porco? „ Quanto alle violenza verbali, denun ciato con tanta frenesia, esse si sono ridòtte, a fuochi di fila di interruzioni. E° ammesso nei comizi inglesi, muovere del le domande. « Quante costole ha un porco ? » — domandò, per esempio, sere sono un disturbatore ad una oratrice che propugnava le tariffe'doganali. Questa-fu Anna violenza. L'ora u-ice rispose : «li nunemero esatto lo ignoro ; ma se l'interrogan¬ te sale sul palcoscenico gli conterò subito le costole ». Queste fu la violenza di ricambio. Anche Winston Churchill si è lagnato a tutta voce delle interruzioni del genero su detto che gli lanciavano contro certi smobilitati, i quali lo credono responsabile dei massacri di Gallipoli. Questi smobilitati, ad onor del vero, gli permisero, dopo tutto, di pronunziare l'altra sera tre discorsi enormi, spaccandogli un vetro soltanto all'uscita dal terzo. Tutte queste quisquiglie valgono ad indicare come un regime democratico educato sappia padroneggiarsi dopo quattro anni di guerra e quasi cinque di una pace zeppa di disoccupati, di ansietà e di sfiducia nei governanti. La fiumana delle parole, che hanno riempito il paese per un paio di settimane (solo negli ultimi tre giorni, lunedi, martedì e mercoledì, qualcosa come quarantamila comizi !) può apparire ingombrante e ridicola a certi spiriti nuovi. Ma un « leader » liberale cancellava sere fa il riso dalle labbra degli osservatori stranieri avvertendo : « Questo diluvio di discorsi stemperati per giorni e giorni 6 ti mezzo che noi abbiamo trovato per impedire che 1 nostri contrasti Interni assumano forme selvagge. Vogliamo tenerci amici anche attraverso t più profondi, dissidi ' politici e quando si continua a parlarci e a replicarci per delle settimane in faccia al pubblico non si diventa nemici mortali In linea di fatto, questa battaglia elettorale, che toccava le radici più profonde degli interessi paesani, è stata combattuta, coi guanti. I grandi « leaders » di ogni partito si sono risparmiate le invettive di una volta. I laburisti.non hanno neanche sfruttato il fatto,evidente che gli interessi famigliari di Baldwin si imperniano su grandi stabilimenti acciaiferi per i quali il protezionismo significherebbe prolitti enormi. Il primo ministro, personalmente, è al disopra di questo : i suoi avversari rispettano il suo tallone di Achille. Lloyd George, il più strenuo combattente politico che sia sceso in lizza, ha visto affisso un manifesto colorato in cui i conservatori lo schizzano come un parolaio buono a niente. Egli ha risposto : « Al tempo 'della guerra, quando quei signori avevano la tremarella, pensavano evidentemente che valessi qualcosa, perche chiamarono me e poscia mi ressero ' sugli scucU anche nelle elezioni del 1918 ». Ma l'importante, si è che gli organi centrali della propaganda conservatrice negarono recisamente di avere emesso quello sconcio affisso. Essi protestarono di non aver mai voluto mancar di rispetto al loro più formidabile antagonista. Insomma, tatti'!'combàttenti ai qùèsTa" lolla politica, dai « die hards » all'ala avanzata del Labour. Party (da non confondersi coi pochi comunisti ed anarcoidi hanno di' scusso come gente che non voglia impedirsi di mettersi a tavola insieme in qualche banchetto fdi domani. L'oratoria di Lloyd George i qiella di Baldwin Come spettacolo, pertanto, le elezioni attuali sono state più mediocri delle precedenti. In altri termini, sono stato più normali., L'oratoria ha avuto di nuovo soltanto questo : che fu spoglia della solennità di un -tempo.. In compenso, è stata più viva e forse più nutrita di fatti. Si sono passati in rassegna, in questi giorni, tutte le bassi della economia britannica. Si sono condensati in discorsi di comizi intieri trattati di economia politica. E' stata una scuola portentosa. Ciò che vi mancò di organicità, non solo per le circostanze, ma per la brevità del tempo, fu compensate* dalla chiarezza volgarizzatrice e dalla rapidità. La opposizione in ispecie si trovò posta a durissima prova, perchè fu colta quasi di sorpresa e dovette improvvisare l'a. b. c. doganale per le masse con sole tra settimane di margine. I conservatori, inoltre, avevano il vantaggio dell'offensiva. Essi potevano far balenare obbiettivi sfolgoranti. I liberali ed i laburisti dovevano invece difendere posizioni già esistenti, dimostrare cioè che il libero scambio, quando è nelle mani di esseri virili, costituisce per l'Inghilterra, nelle sue circostanze specialissime, l'unica via non pure di grandezza, ma di salvezza. L'argomento era piuttosto arido, o meglio cosi tecnicamente complesso e cosi disseminato di elementi prosaici, da non poter essere reso interessante se non attraverso uno sforzo. A questo sforzo nessuno si è sottratto. Si capisce che chi lo ha superuto col maggior successo è stato Lloyd George. Egli ha modellato nel grigio soggetto cretaceo una moltitudine di statuette, che talora rammentavano quelle di Meunier e talora rassomigliavano a pupazzi capaci di far sbellicare dalle risa gli uditorii per ore intiere. L'economia politica non ebbe mai posseduto un volgarizzatore cosi brillante. Gli avversari di Lloyd George tentarono di smontarlo ripetendo, anche sulle colonne del « Ti mes », che il divertimento del pubblico ai discorsi di Lloyd George era in proporziono inversa del loro influsso duraturo sulla folla. Così dicono sempre i canonici che non sanno predicare. Quali sieno i resul tati degli odierni scrutini non sappiamo bene ancora ; ma è certo che le prediche lloydgeorgiane avrebbero certo sortilo ef fetti fatali per il conservatorismo se, anziché di tro sole settimane, la compagna fosse stata di tre mejj. Prima della guerra ci fu un dibattiti di ben tre anni sui meriti del libero scambio e del protezionismo : l'esito fu la « debacle » conservatrice del 1906. Correnti amane pacate e silenziose Baldwin, non potendo imitare i metodi dell'antagonista, ha adottato uno stile da relazione di società anonima ; ma come quadratura i suoi discorsi sono stati assai migliori del previsto. Anch'essi limino saputo' esercitare una presa considerevole. 11 guaio è stato che dal suo « entourage » protezionistico non è emersa una sola figura capace di attuazione. Il primo ministro non è un uomo molto grande, ma è immensamente meno piccolo dei suoi aiutanti di gabinetto. La campagna conservatrice, dal primo , ministro , infuori, acquistò un po' di ampio respiro sol làuto per opera degli cx-ministii semi dissidenti, come lord Birkcnhead ed Austin Chamberlain. Invece, in campo lite-, rale, accanto ai fuochi .di bengala accesi da Lloyd George, l'eloquenza di Asquitù e la parola classica di Winston Churchill hanno ricordato al paese che nessun partito possiede oggi uomini comparabili a quelli di parte liberale. L'oratoria dei laburisti ebbe mediocri risonanze anche, perchè, ormai, i « leaders » del Labbùr Party, parlavano da uomini di governo e' tralasciavano quindi ogni fuoco di artificio. ... Comunque la folla accorse a questa .valanga didattica come una moltitudine di scolaresche non obbligate ad andare a scuola. L'interessamento, di tutte ad una questione di ordine cosi scolastico come quella sul tappeto giunse come una1 rivelazione. Si pensava che, coi nervi guasti dai sensazionalismi degli ultimi anni, il pubblico inglese avrebbe alzato le spalle al rivangamento di problemi pratici e pedestri, che la storia inglese aveva visto varie volte tornare alla, ribalta della vita politica. Invece questo rinnovato dibattito, che in gran parte vertiva per forza su cose terra a terra, ha attratto le masse molto più che una polemica .su qualche controversia spettacolosa, vivida e tagliente. La democrazia inglese non rifugge dalla scuola, e una delle visioni che rimarranno fisse nella mente , degli spettatori di questa battaglia elettorale è quella di correnti umane pacate e.sìlen ziose in cammino verso le aule di grandi comizi, che promettevano non pistolotti e accapigliamenti passionali, ma caterve di cifre e rovesci di sillogismi economici. ' 10 milioni di votanti Orbene, l'intensità interiore e la calma esteriore che hanno caratterizzato la campagna elettorale, ad onta del torrente di denunzie, di frastuoni e di tumulti 'socialisti sulle colonne della stampa troppo ben pensante, si sono riprodotte nellagiornata di oggi. La gente, almeno qui a Londra, è andata a votare tranquilla come una pasqua. Le sezioni si apersero nella foschia «gelida delle setto del mattinò. A quest'ora, qui, si alza soltanto chi non può farne a meno. I primi flotti di votanti furono d'impiegati, di operai ed. operaie. Più tardi spuntò il sole e le automobili conservatrici e. liberali si avventuravano fuori a trasportare alle urne fiumane "di gente comoda. L'andirivièni elettorale,: sommerso nel traffico ordinario e quasi invisibile, è continuato • fino . alle ore - 21, quando alle sezioni sono finalmente cominciati i conteggi. E' ancor difficile calcolare la percentua-*) le dei votanti. Si crede tuttavia che il'concorso alle urne, benché non ipertrofico, sia stato molto ragguardevole. L'apatia d'una volta parrebbe in procinto di ecclissarsi. Saranno interessanti le cifre esatte, perchè indicheranno l'energia politica di queste masso e l'attività del regime democratico, in un paese di alta democrazia civile, ma frastornato e riempito di perplessità, poco meno degli altri, dalla guerra e dal dopo guerra. La forma ed il contenuto del sesquipedale dibattito delle ultime settimane depongono già in favore della sopravvivenza di quello spirito civile o di quell'interessamento politico, senza il quale la democrazia diventa una farsa. I pali indicatori al di sopra della lotta hanno segnato la continuità degli storici incanalamenti sostanziali della vita politica inglese. Qui non si cambia metodo. I cambiamenti potrebbero essere solo possibili domani, se qualcuno perdesse la testa. Fino ad oggi, non l'ha persa nessuno. E' avvenuta soltanto una metamorfosi formalo nella suddivisione dei partiti. Una volta erano due. Adesso sono tre. Ciò crea difficoltà tecniche c forse la necessità di coalizioni. Ma ciò che importa è il sopravvivere del'vacchio spirito di lotta educata e la prontezza ad evolversi e ed adattarsi. Sembra impensabile che su questa fondamenta non si riesca ad escogitare qualche cosa che sopprima i vicoli ciechi del gioco trilaterale. Alcuni incominciano addirittura a vaticinare che, alla lunga, il partito laburista e quello liberale formeranno un'amalgama evolutiva sotto un certo nume. I conservatori, osrgi, sono i liberali di una volta : i vecchi « torys » sussistono solo di nome nelle polemiche libero-laburiste, oppure di fatto in tre o quattro tane di topi. Perchè mai i liberali d'oggi, molti dei quali sono già passati nelle file laburiste, non faranno un passo innanzi nel modo stesso in cui i timonieri più responsabili e potenti del laburismo hanno già fatto alquanto in senso inverso ? Ma queste sono congetture futuristiche. Restiamo nelle elezioni di oggi. Ad occhio e croce dieci milioni di cittadini e di cittadine inglesi hanno deposto in giornata una scheda nell'urna. Gli estremi appelli In termini riassuntivi i leaders dei partiti lanciavano stamane 1 loro estremi appelli. L'appello di Baldwin diceva: t Aiutatemi a combattere la disoccupazione; datemi i mezzi per far rifiorire le nostre industrie, e per risollevare la nostra agricoltura; datemi la vostra assistenza, non solo nell'utilità vostra, ma nell'interesse dello generazioni avvenire. Tutti i conservatori compiano il loro dovere; votino per il loro partito e per nessun altro. Ogni voto conservatore e di sostegno alla politica del Governo ». Quali erano gli estremi appelli di Asquith e di Lloyd George ? Il gallese proclamava : • Avverto i mici concittadini che le tariffe doganali nou possono guarire la disoccupazione mu potranno solo aumentarla. Il libero scambio finanziò la morra fino alla vittoria, ed il credito del Partito liberista è più solido che mai; mentre quello dei nostri alleati protezionistici è scarso. Nessun paese protezionista al mando può comparare la sua legislazione sociale con quella dell'Inghilterra libera. In una parola, il Ubero scambio è la difesa sicura dell'operalo britannico e della sua famiglia contro i salari scadentt e le condizioni duro dell'Europa protezionista. Avverto gli elettori a.tenersi fermi sul sistema che ha messo 11 loro paese incontestabilmente alla testa dell'Europa in fatto di industria, di conimrrcio e di finanza ■. Intanto Asquith rincalzava: « Il libero scambio non è in alcun senso la causa della disoccupazione. Il suo totale o parziale abbandono aumenterà il costo della vita, restringerà il campo dell'industria, eoniiai-n'i il nostro loniitiercio interno ed estero e ci liiflìgiterù li&mlicaps nei mercati del inon do. Non.è l'intensità della concorrenza che ci colpisce: è piuttosto lo scarso numero di coloro i quali in un mondo tuttora sconosciuto hanno capacità di far acquisti ». Il t leader » liberale, dopo la stroncatura dell'imposta sul capitale sostenuta a mezz'aria dai laburisti, termina; « La politica liberale.è di provvedere lavoro produttivo, di utilità permanente, per i disoccupati Al oggi, di escogitare ed assicurare mezzi più efficaci e generosi contro la disoccupazione- in avvenire e di edificare sopra le basi della libertà e delia coopcrazio^ ne un commonwclt progressivo ». L'appello del leader laburista Mac Donald ha pure intonazioni di fanfara. Ciò gli permette di essere prudentissimo, ossia di passare sotto silenzio ogni progressivo punto programmatico. Mac Donald afferma che un entusiasmo senza precedenti ' anima le schiere laburiste in questa che è « la più memorabile lotta della loro storia».. Le due facciate In sostanza, dunque, gli appelli si riducono a due. Sulla facciata dell'Inghilterra liberalelaburista è scritto: .«Libera concorrenza per tutti quanti i mercati del mondo all'aperta'metropoli mondiale. Noi non abbiamo paura». I conservatori sulla facciata' dell'Inghilterra di oggi affacciano 10 scritto: «Chiuso per un esperimento di nazionalismo doganale. Senza pagare non entra più nessuno. Noi abbiamo paura». Il pubblico naturalmente non travede la contesa ih questi termini essenziali. Forse, esso non saprebbe neanche spie? gar tutto ciò che questi termini coinvolgono per l'intera politica inglese, ma è probabile'' che iheominci a travedere nei liberali il partito del coraggio c nei conservatori.il partito del contrario. Di' più, scendendo dalla base della que stione fondamentale a quella della prati ca elettorale,'i partiti avversi al conservatorismo si sono serviti della sua paura per impaurire sul'suo conto le masse. Non si imo avere paura ed esprimere fiducia. I liberali hanno spremuto da questa massima le conseguenze elettoralmente più efficaci. Sono stati aiutati dal confusionismo in cui ò caduta la propaganda conserva trice, che in molti punti ha dovuto arram pi carsi sul vetro. Ciò è avvenuto non soltanto per una sorprendente idea finanziarla, ma altresì per una necessità di tenere almeno formalmente in vita un partito afflitto dalle controcorrenti che sapete. Il povero Baldwin non ha più soltanto la disoccupazione da sanare; ha anche una turba dj frahcofili da tènere a braccetto con una turba di francofobi. Uua quantità di. ultra protezionisti da far marciare insieme Con dei libero-scambisti non interamente pentiti. Una serqua di industriali ingordi, che vogliono essere protetti, anche In celli casi in cui hanno dividendi del trecento per cento, da tenere insieme con un certo numero di altri industriali realmente in cattive acque. E non basta. Il figlio di Baldwin contro il padre . Baldwin ha avuto anche la sorpresa di veder insorgerò contro di sé il proprio figliuolo, che si è messo a fare la propaganda per i laburisti, gridando : « Contro una sola cosa deve essere protetto il nostro Paese: contro il Governo conservatore ». E non basta ancora. Baldwin ha contro di sft gli organi più popolari di parte sua e, soltanto all'ultima ora, e riuscito ad ammansare l'ultra poincarista Daily Mail, ma non è riuscito a rabbonire 11 Daily Express, Hi quale, in diretto contrasto col suo leader, esortava gli elettori a votare, non in base allo spirito di parte, ma infischiandosi di quelle cose morte che, secondo il giornale, sono i partiti della tradizióni:. La paura specifica che la tattica liberale, con eccellenti argomentazioni logiche, ha moltiplicato nei pubblico è quella dell'aumento dei costo della vita in seguito allo imposizioni daziarie prospettate dai conservatori. Quella del carovita è divenuta il labaro dell'ultima ora. Lo sforzo massimo dei baUwiniani nc.H'ostrema vigilia si è dunque concentrato nel tentativo di convincerò la gente che le tariffe doganali « in pectore » non aumenteranno i prezzi interni. I viveri, o meglio quelli fondamentali, non costeranno un centesimo di più. Anche i prezzi di tutto.il resto rimarranno giusti. Nessuno dunque si spaventi. Siccome per altro le tariffe doganali servono evidentemente a proteggere le industrie interne, permettendo loro- di elevare i prezzi di vendila, la replica suprema dei liberali e dei laburisti è stata ovvia. « Votate per i conservatori e sarete fritti : essi'cercano di darvi a bere che pagherà lo straniero. Lo straniero sarete voi. Pagherete più caro una infinità di cose. Siete, già sovraccarichi.di tasse ed i protezionisti vogliono tassrevi a mille doppi rincarando lo vita a tutti quanti e pretendendo che ciò giova ai disoccupati. A chi gioverebbe, lo sapete benissimo ». Quali risultati produrranno il senso istintivo delle questioni fondamentali sul tappeto e lo sbocconcellaineuto dello piccole conseguenze immediate per Tizio, Caio e Sempronio ? In questo momento il quesito rimane insoluto. Puro si incominci ad avere la sensazione che l'Inghilterra di oggi ha trovato la virtù di cominciare a riuprire gli occhi. Primi risultati: i liberali in testa Si sa cli2 Lloyd George, il vero protagonista della crociata liberale, ha vinto in misura assai meno piccola del preveduto. Proprio ora arrivano i primi risultati disponibili. Sarebbe assurdo generalizzare in base a pochi collegi, ma questi primi esiti inducono quasi a pensare che, veramente, oggi, in un baleno, l'Inghilterra abbia ritrovato se stessa. C'era nel centro di Manchester un collegio infeudato ai conservatori. Nel dicembre 1922 essi lo avevano conservato con 3800 voti di maggioranza. Un telegramma annunzia ora la riuscita di un liberale con circa 300 voti di sopravvento. Le candidature erano due sole. I laburisti non si sarebbero mai sognati di avventurarsi in quella cittadella di alta borghesia danarosa. L'annunzio di questa prima vittoria liberale, in un collegio che essi ritenevano senza speranza, risuona intorno come un presagio Subito dopo ecco arrivare l'esito di un altro collegio ultra-borghese di Manchester. I conservatori avevano vinto l'anno scorso con 670 voti di maggioranza. Questa volta il loro candidato ha raccolto 10 mila voti, mentre il suo unico competitore, un liberalp, ne ha avuto 11 mila. Lo stesso è avvenuto in un terzo collegio di quella circoscrizione, a Blackley. Qui i conservatori erano insediati con circa tremila voti di prevalenza. Stasera è stato eletto'un liberale, con cinquemila voti di maggioranza. Qualche cosa di simile è avvenuto in un quarto collegio di Manchester. E' vero che qui restiamo nel Lancashire, ma lo stesso e avvenuto anche a Bath, una città idroterapica piena di ufficiali in ritiro e conservatori per tradizione. Il primo risultato che giunge noi riguardi del collegio di Bath segnala la vittoria inattesa di un liberale. Andiamo più olire: a Nottingham, In città dove si manifatturano quei pizzi che il Governo ha promesso di proteggerò contro le importazióni francesi. Questo collegio era tenuto da un conservatore ed ora è caduto nelle mani di un liberale libero scarr'Hstav Seno r ':ni che potrebbero anche non faro prini /ora. Ma sta di fatto che, sino al momeu.y in cui telefono, sopra una ventina di risultati sommariamente annunziati, non figura una sola vittoria con servatricc. In alcuni, è vero, il deputato conservatore uscente è stato riconfermato ma nessun collegio nuovo risulta strap_ pato ai liberali od ai laburisti. Le novità sono tutte in senso opposto. I liberali, in questo primo fiotto di risultati, si trovano alla testa : hanno strappato collegi anche ai laburisti. In verità, il picchiettio della linee telegrafiche negli uffici dei giornali incomincia quasi ad intonare l'aria di un grande trionfo liberale. MARCELLO PRATI , ili Prime cifre a Parigi Il ministro conservatore del lavoro battuto Parlxl, G, notte. . L'Agenzia Havas comunica i seguenti risiili ali parziali conosciuti sino alle 23,20: Eletti 43 conservatori, 18 liberali, 10 laburisti, un indipendente. Il Ministro del Lavoro, conservatore, è stato, battuta..da un laburista, con 2700 voti di maggioranza. Guadagni dei conservatori 0, dei liberali 3, dei laburisti 2. Perdite dei conservatori i, dei liberali 0, dei laburisti 0. Alle 23,50 la stessa Agenzia comunicai seguenti risultati: FAètti 48 conservatori, 24 liberali, 12 laburisti, un indipendente. Il socialista veterano Irvinij è stalo rieletto. Il leader laburista Ben Tillen è siato pure eletto. Liberali e laburisti hanno finora realizzato guadagni. È1 poi da notare che Ire dei candidali conservatori libero-scambisti tono siali balluli e che un solo candidato, conservatore libero-scambista è slato finora eletto-