L'i h di i li fi ll'ià GidiiI danni e le responsabilità al Consiglio dei Ministri

L'i h di i li fi ll'ià GidiiI danni e le responsabilità al Consiglio dei Ministri L'i h di i li fi ll'ià GidiiI danni e le responsabilità al Consiglio dei Ministri L'ingegnere che diresse i lavori deferito all'Autorità Giudiziaria Il controlio su tutte le dighe d'Italia - Soccorsi alte popolazioni colpite RznaCl Roma, 5 notte. Slamane, sotto la presidenza rlell'on. Mussolini, si >• riunito il Consiglio dei ministri. In principio di seduta il presidente, dopo aver inviato il commosso saluto del Governo alle vittime Jcll'inondazione e dopo avev elogiato l'azione dell'esercito e della -milizia nell'opera di soccorso, l)a rilevato la magnifica sensibilità, con la anale la nazione si ò affrettata a fornire i soccorsi per lenir* le conseguenze del disastro. Ha dato poi la parola al ministro dei lavori pubblici, on. Carnazza. Questi ha riferito, con una esaurienie relazione, della quale ecco i punti principali: La relaziono dimazza Nel 1917 fu fatta richiesta della concessione di.derivazione d'aonua del fiume Dezzo, allo scopo di produzione di forza mo-trirc da parte dell'industriale Galeazzo Vigano. L'istruttoria o la conseguente definizione della concessione furono ritardate per la mancata presentazione dei progetti esecutivi, ma i lavori furono eseguiti in massima parte negli anni '21 e '22. L'opera di cui si era chiesta la concessione consiste principalmente nella fomazione lungo il corso del fiume Dezzo di un serbatoio artificiale, destinato alla raccolta delle acouc, chiuso nella sua parte a valle da una diga a trattenuta, dell'altezza di metri 5G. La diga fu costruita in parte con sistema a gravità, consistente nel dare alla diga una dimensione tale che il suo peso superi la pressione dell'acaua, che può essere contenuta a monte dalla diga stessa; la seconda parte, invece, della diga fu costruita con il sistema degli arohi multipli, nel quale la resistenza alla pressione dell'acqua è data dal contrasto costituito dalla diga. Questa seconda parie della diga ha avuto uno scorrimento sul piano di fondazione ed è interamente precipitata a valle, facendo mancare ogni' resistenza al precipitarsi di tutta la massa d'acqua contenuta nel bacino di trattenuta e che ascende a cinque o sei milioni di metri cubi. Questa enorme massa d'acqua si è precipitata nella valle sottostante, investendo quasi immediatamente la frazione Dezzo, del Comune di Collere, ed asportandola completamente. Proseguendo nel suo cammino, l'enorme massa d'acqua, che trasponava nella sua corsa massi colossali staccati dalla montagna, si volse nella valle del Dezzo, che è sceltissima, raggiungendo l'altezza da 25 a 30 metri sul fondo della valle, travolgendo interamente ed asportando i quattro impianti idro-elettrici esistenti nella vallata, una parte dello stabilimento delle Ferriere di Voltri, una parte degli abitati di Corna e Darfo e rovesciandosi nella valle dell'Oglio, dalla quale si gettò nel lago di Iseo. Vittime e danni H numero delle vittime travolte dalla furia dell'acqua ascende, salvo migliori accertamenti, a circa 500. In frazione Dezzo, costituita di 180 abitanti, ne rimangono salvi non più di 7 od 8: nel Comune di Azzone si contano «rea 40 vittime; fra Corna e Darfo circa 170. Non si possono fino ad ora avere notizie precise del numero di coloro, che si trovavano lunsro la strada che coito nel fondo della vulie, e che certamente, investiti dalla valanga non poterono salvarsi. Cosi pure mancano elementi precisi per determinare il numero degli scomparsi nelle Centrali elettriche asportate, in qualche casa sparsa e in qualche frazione del Comune di Angolo. Il numero dei feriti ó relativamente piccolissimo, perchè, salvo un vero miracolo, gli investiti da quella enorme massa d'acqua furono uccisi. I danni materiali consistono nella distru zione della diga c di tulli gli impianti costruiti dal Vigano; nella distruzione completa delle quattro Centrali .idroelettriche esistenti nella Valle; nella parziale distruzione dello Stabilimento Ferriere di Voltri; nell'asportazione del ponte che unisce le due parti della frazione di Corna; nell'esportazione del ponte che collegava i Comuni di Azzone e Vilm inoro con la frazione di Dezzo e con la strada che conduce a Castione, per il passo di Presoluna; nella distruzione della via Mala, che è quella che correva nel fondo della valle e che univa Darfo con Angolo, Dezzo ed Azzone; nel danneggiamento d? un iratto del rilevato della ferrovia Iseo-Edolo; nella completa asportazione di tutte le case; che costituivano la frazione di Dezzo, e delle anali non è rinvisi» alcuna traccia; nell'asportazione di 25 case nella frazione di Corna di Darfo, delle quali parimenti non esiste alcuna traccia; nel danneggiamento di alcune case del Comune di Azzone; nella invasione di fango e distruzione di suppellettili e animali in molte case di Azzone e Darfo. I danni materiali possono valutarsi con molta approssimazione ad una cifra che va da 130 a 150 milioni. I primi provvedimenti I primi provvedimenti che sono stati adottati consistono nella demolizione ordinata ed eseguita, per misura di sicurezza, di alcune case gravemente lesionate nel Comune di Azzone. Gli abitanti di queste case sonò stati provvisoriamente ricoverati nell'edificio delle scuole elementari di quel Comune, edilizio che non ha subito alcun danno. E' stata ordinata la costruzione in legno di una passe, iella per ripristinare le comunicazioni con J Comuni di Azzone e Vilminore, che erano rimasti completamente segregati, e ai quali' si sono dovuti mandare con notevoli difficolta viveri, di cui erano rimasti privi da duo giorni, specialmente farina essendo andati distrutti due mollili alimentati dal fiume Dezzo, che servivano ai bisogni dei Comuni. E' stato anche fatto un invio di pane e scatolette di carne in conserva; è stata ordinata la costruzione di un ponte in legno, in sostituzione di quello distrutto, in mezzo all'abitato di Coma, per riattivare le comunicazioni fra Lovere e l'Alta Valle Camonica. Si provvede allo sgombero della melma dall'interno delle case c delle stalle che ne furono invase nei Comuni di Azzone e Darfo, ■e allo sgombro delle strade intorno ai due abitati, nei quali la melma aveva raggiunto l'altezza di un metro. I provvedimenti definitivi da adottare consìstono: a) nella ricostruzione dei due ponii sopra ricordati; 1>) nella ricostruzione di tutta la parte distrutta della via Mala; c) jiell'indennizzare o mediaaite sussidio o mediante ricostruzione delle case quelle famiglie di cui ancora esiste qualche membro e che hanno perduto le loro rase; d) nella distribuzione di sussidi a q.ueUe>-famiglie che lianno perduto masserizie, animali,' provviste <; le cui case sono state lievemente danneggiate. S. E. Bonardi sta già provvedendo alila erogazione dei più urgenti; e) nella ricostruzione dplle opere di arg inazione della confluenza del Dezzo, dell'Oglio e alla rimissione della sode stradale e dell'armamento del tronco asportalo della ferrovia Iseo-Edolo. Lo Stato .dovrebbe anche occuparsi del collo, «amento di quattro o cinque bambini salvati che hanno perduto i genitori, oltre ogni loro avere. Le responsabilità In riguardo alle eventuali responsabilità, queslo non possono essere definite se non in seguito ad un accertamento in ordine tecnico che è attualmente in coi su. ma sarà opportuno che l'autorità giudiziaria inizi anche per suo conto le indagini. .Sull'argomento delle responsabilità, il ministro riferisce al Consiglio gli elementi già in suo possesso. Riassumendo il ministro propone al consiglio- l.o che sia stanziata in bilancio una somma congrua per la concessi ano dei sussidi di cui più sopra c per la ricostruzione delle case, dove questo è necessario; S.o che si eseguano senza indugio, anche per dare inunediata occupazione agli addetti ai vari stabilimenti die sono venuti e perderla, le opere li ricostruzione dei ponti, dette strade o di sistemazione -idraulica sopra accennata. Le relative srt.se nor possono determinarsi in questo momento, ma sono date istruzioni per i preventivi; 3.0 che sia deferito all'autorità giudiziaria l'ingegnere direttore dei la• voii; •l.o die $i proceda ad una rigorosa inilagine su tutto le dighe o serbatoi già costruiti o in costruzione in Italia, affidando dette indagini al signor toinm, Corza, presi¬ del'inGuStecsigCasigi pracoNgliprmosiminscopila gdegetecdigevInul'areLavomaeDuMil inesspstialcorodiuncqlasaunmsoqumHmsoristprstvenetibrddchpequtrrotomudspCLsfelusprcVtilobvmtrsdsucddaamnddtddcscglnldvfnpbflqptirlodpmmsvm dente ili sezione del Consiglio Superiore, all'ing. Gaudenzio rantoli, ed al prof. Camillo Guidi. Seguo un'ampia discussione alla quale partecipano il Presidente e vari ministri. Il consiglio accoglie le conclusioni delia relazione Carnazza, e dà facoltà al Presidente del Consiglio coi ministri di erogare le somme per i primi soccorsi, secondo le richieste die saranno inoltrate dai prefetti delle Provincie colpite.

Persone citate: Bonardi, Carnazza, Coma, Corna, Galeazzo Vigano, Mussolini