La tragedia di casa Daudet

La tragedia di casa Daudet La tragedia di casa Daudet aremendapoemcasucaavereefiglio - Leragondel suicidio prospettate dall'organo anarchico - L'organo nazionalista parla di " feroce vendetta,,. (Servizio speciale dalla «Stampa») Parigi. X I Del suicidio del tiglio di Leon Daudet -, il deputato nazionalista che con lauto ; cfuoco dingo l'Action franeauc - a Paugi ■ (si parla come di un secondo affare Syve fon, deputato nazionalista anche lui, che fu ritrovato morto asfissiato l'8 dicembre 1904, alla vigilia del giorno in cui doveva comparire innanzi alle Assiso della Sontia per aver schiaffeggialo nell'aula della Camera il ministro della guerra ge igcilLpenale André, morte di cui ancora non si i esa se dovuta a suicidio, a disgrazia o a delitto. Il suicidio nel " taxi „ Il fatto che oggi'occuna l'attenzione pubblica già lo conoscete. Sabato 25 novembre, verso le A, un giovanotto saliva solo 111 piazza della Bastiglia ili un taxi e dava allo chauffeur l'indirizzo ilei Circolo Medrano. Non erano trascorsi cinque minuti, quando, all'angolo del boulevard Magenta, una detonazione echeggiò. Lo chauffeur si volse credendo allo scoppio di un pneumatico; fermò la vettura e scese. In quel momento si accorse che il giovanotto era steso nella vettura con una rivoltella ai piedi. Da due ferite alla tern- tclsdhvcdrrp—dfaagente di polizia du lui chiamato sali in 0vettura ed accompagno il disgraziato ni- cl'Ospedale Lariboissière. Il ferito mori lungo il percorso. 11 commissario di polizia del quartiere, subito informato, proredette ad una regolare inchiesta e udì i testimoni. Lo chOuffàur, una persona intelligente e favorevolmente conosciuta, depose nel modo più assoluto o formale die il giovane era salito solo nella vettura e dichiarò di poter escludere in modo assoluto che qualcuno lungo il percorso •ttvjsse potuto salirò o scendere, tanto più che egli, appena aveva sentito la detona- j zionc, si era voltuto ed aveva scorto il giovane rovesciato sui cuscini della vettura. Nessuno quindi avrebbe potuto scendere senza che egli lo avesse scorto. Di fronte tic! una dichiarazione così categorica, la polizia chiuse le sue indagini, sembrando fuori di dubbio che si trattasse di suicidio. Il giovane non aveva alcun documento con sé e la. sua identità non aveva potuto, quindi essere accertata. Ma il giorno dopo la famiglia Daudet, il cui figliuolo aveva abbandonato la casa paterna fin dal giorno 20, colta da un sinistro presentimento, nel leggere sui giornali parigini questo banale fatto di cronaca, inviò il dott. Bernard, amico di famiglia, all'ospedale. Il dottore riconobbe nel giovane Filinpn Dmidpt. Avventilo il riconoscimento l'autorità giudiziaria rilasciò il permesso di tumulazione, e non fu sollevata da alcuno la richiesta di autopsia, poiché il suicidio sombrava evidente. Anche Leone Daudet rinunziò all'autopsia, che avrebbe avuto per risultato di far del chiasso attorno a questo doloroso avvenimento. La rivelazione del " libertaire „ Il suicidio sarebbe quindi rimaslo ignorato alla maggior parte del pubblico, se sabato sera il giornale settimanale anarchico Le Liberlairc non avesse lanciato, in una sua edizione speciale, lo. versione die Filippo Daudet, da due anni conver'tito alle teorie anarchiche, si sarebbe ucciso per protesta contro le campagne politiche del padre. Ed il giornale narrava che giovedì, alle ore 21, un giovane sconosciuto si era presentato nei propri uffici ed aveva dichiarato oll'ajnministratore, certo Giorgio Vidal, di essere giunto da I.e I-Invre, di essere anarchico per quanto figlio di borghesi e di mettersi a disposizione per fare un colpo che potesse vendicare Germana Berton. 'Lo sconosciuto avrebbe versato 200 franchi per il Liberlaire e se ne sarebbe andato dopo che l'amministratore gli ebbe dato convegno per il giorno dopo. L'indomani, infatti, il giovane fu puntuale all'appuntamento e l'amministratore del Liberlaire gli fece fare colazione in sua compagnia. Lo sconosciuto dichiarò di chiamarsi Filippo e chiese di clic scrivere. Scrisse una lettera che chiuse accuratamente in una busta che consegnò al suo interlocutore, arPsmsloprSpUrcplsBeedpivmlDpadlebqlXaacbrrdfèlstonmahcctuzcrmarlsdgspcpregandolo di aprirla soltanto nel caso rgli fosse accaduto qualche cosa. Nel tempo 1 stesso gli consegnò un fascicolo di cartelle. La lettera venne aperta allorché si seppe del suicidio del giovane. Era la lettera diretta dal disgraziato alia madre e che già conoscete. I foizlietli erano dei poemetti in prosa che Filippo Daudet avrebbe scritto. Ma, se l'autenticità della lettera non è messa in dubbio, colla riserva però di sapere in quale circostanza essa può essere stata scritta, l'autenticità, dei poemetti viene contestata, poiché essi rivelano un grado di istruzione e di cultura che Filippo Daudet non aveva. Perchè air11 Action Francalse,, si parla di "assassinio,, E' in seguito a queste rivelazioni del Libertaire — come già sapete — che Leon Daudet si decise a spòrte denunzia all'autorità giudiziaria per «l'assassinio del figlio ». E' facile immaginare l'emozione che le rivelazioni del Liberlaire produssero alla sede dell'organo ufficiale del partilo realista. Maurizio Pujo, uno dei maggiorenti del partito ed amico intimo di Daudet e Maurras ha detto: «E' un'infamia! Filippo Daudet era conosciuto da tutti per i suoi sentimenti ardenti di •< canielot », tanto è vero che, mentre noi non diamo in massima il bracciale di « camelot du roi » che a partire dall'età di 18 anni, egli era riuscito ad ottenerlo a 11 anni. Usciva quotidianamente col padre e nelle conversazioni non aveva mai avuto con lui la menoma discussione. Adorava il padre ed adorava Maurras e Plateau, la cui tragica fine lo aveva grandemente impressionato. Tutti i suoi compagni lo stimavano infinitamente e lo consideravano come uno dei più coraggiosi e sicuri compagni di fede. Ma da tre giorni Filippo era scomparso dalla casa paterna con 700 franchi in tasca. Dove ha trascorso questi tre giorni ? In quale luogo ? Con chi ? Come e da chi è slato attirato alla redazione del Libertaire? Come fu indotto a scrivere quella lettera ? Noi crediamo — ha continuato il Pujo — che sia stato sequestrato e, sotto la minaccia di un'arma qualsiasi, abbia scritto alla madre la lettera che gli è stata dettata, nonché i famosi poemi che il Libertuire ha pubblicato e che egli era incapace di comporre. Bisogna infatti tener conto che il disgraziato ragazzo non aveva inai fatto della letteratura e che ignorava tutte le sottigliezze dell'ortografìa. Probabilmente egli ha voluto vendicare Plateau ed ha tentato di fare presso gli anarchici quello che Germana Berton ha fatto qui da noi ». Inoltre, nell'entouraf/e nazionalista si parla di « singolarità delle ferite » constatate sul cadavere, e l'Action Francaise annunziava elio un certo numero di informazioni ancora più impressionanti sono state raccolte, informazioni sulle quali! sautdrssdcscstpsdvasvcrolamfivGsqihbecldbddepcdt2stpttAdPdaMaacFGp.— itoconserverà piovviionj.moi.te ti segreto, vper la buona riuscita dell istruttoria. 'b L>jp()tesj m fgggg n Tu(te , accl]se u lasciano cotrm|etamente insensibili gli anarchici, (ri io Vida, redattore d|, libertaire, intervistato dai giornali ha scrollato sde gnosarnente le spalle: « [/ipotesi di Carlo Maura*, il quale pretende clie la lettera di Filippo Daudet aia stata scrilia sotto minaccia—egli ha detto—non regge', l'ili'ipo si trovava nella eala comune del Liberlaire, ove noti suini tendine alle (liieslre e dovò ognuno può entrare. Un compagno si trovava del resto, presente. Filippo mi Ila chiesto un pezzo di carta ed ha redatto la lettera in nostra presenza; poi me l'ha consegnata. Oli Ho chiesto se volesse metterla dentro una busta. Egli li a preso la busta ed ha chiuso personalmente la lettera; ma non vi ha scritto nè nome né indirizzo. Gli ho chiesto : « — Va bene, ma come f;irla pervenire a destinazione? • — Se mi accade qualche cosa — egli ha risposto — lo saprai dai giornali che ti daranno allora tutte le informazioni necessarie per farla giungere a destinazione. « Filippo Daudet — ha soggiunto il Vidal — è venuto qui venerdì proveniente! egli disse, dalIHavre e si fi fatto passare come figlio di un borghese di quella città. Il uno aspetto era quello di un ragazzo coraggioso, 0CL,hl , v „0 r4r,arvi geriamente. di"s" con tono animato ». Noi cominciammo allora a conversare. Egli mi disse la grande animi razione che provava per Germana Berton. Poi mi versò duecento franchi per la sottoscrizione del nostro giornale, con questa menzione: «X per l'azione violenta». Ho soppresso questo aggettivo. Fa'Iì mi ha poi lasciato in depopito nitri cento franchi, per ogni buon fine. La mattina dopo esili ricomparve abbastanza sovreccitato e riluse elio Farebbe ambilo a romperò il srupno o Re.al del Sarto e a Hàvnrd de la'Montagne (due delle personalità più spiccate del partilo realista)". Uopo averlo rivisto la sera Iti un cabaret. ritrovo ordinario di anarchici, il Vidal ebbe con lui appuntamento pel «ionio dopo. « t in perciò stupno di non rivederlo, — ha proseguito Giorgio Vidal - cosi che quando lessi in un giornale ohe un piovano sconosciuto si era ucciso in una automobile del Boulevard Magenta, pensai subito n Filippo e partecipai le mie apprensioni a Coloiner e ad atlri camerati. Lunedi 20 novembre uno di questi si recò all'ospedale L'iriboisst^ie per ottenere informazioni sul suicida non identificato. Ma il compagno venne mandato via senza tanti riguardi, fi martedì lappammo nei giornali l'avviso doli» morte di' Filippo Dnudei. « Ma il tuo Filippo è figlio di Dandoti», osservò allora uno dei compagni presenti. L'indomani, grazie ad un compagno appai tenente ai servi ospitalieri apprendemmo che il giovane >-«it; si era ucciso nella vettura, e i cui connotati corrispondevano esattamente a quelli di Filippo venuto al Uberlaire, era tiglio di Daudet. in possesso di queste in formazioni mi decisi allora ad aprile la lettera che Filippo mi aveva affidato. Xe conoscete 11 testo. Questa lettera la inviai alla m.dte di Daudet. Poi. non provando affatto il bisogno di andare a confidare qualche cosa alla polizia, decidemmo di far pubblicare il numero speciale del Liberlaire, per rilevare quello che sapevamo. E conteinporancaniente inviammo per lettera raccomandata allu signora Daudet la Lettera che suo figlio aveva scritto per essa. Filippo Daudet è venuto liberamente al Liberlaire : noi non lo abbiamo affatto sequestrato e tanto meno suggestionato. Anzi ! Prima di prendere contatto con noi, egli era rimasto assente da oasu sua ner due giorni, poiché I suoi genitori non hanno avuto notizie di lui dal martedì 20 novembre. Si ò forse recato, come aveva detto, all'Havre? Non lo so; egli mi ha dichiarato di venire da quella città, ehe conosceva eertumente secondo le descrizioni ch'egli'mi aveva fornito t. Ciò che scrivo Daudet Senza pregiudicare i risultati dell'istruttoria in corso, é permesso pensare che uno dei punti sui quali l'autorità giudiziaria vorrà fare luce sarà il seguente : come mai il giovane Filippo si è procurato una rivoltella ? Poiché lutti gli limici suoi sanno che egli non portava mai anni. Sarebbe forse interessante provocare nuovo dichiarazioni dello « chauffeur ». la cui testimonianza ò capitale. Finalmente sarà indispensabile conoscere l'impiego del tempo che il ragazzo ha fatto nei tre giorni che passò fuori di casa sua. Le spiegazióni del Liberlaire sono incomplete e spetta alla giustizia di far parlare coloro che sanno qualche cosa. Ed è fuo. ri dubbio che la giustizia si studierù que sta volta di lare al più presto la luce attorno a questo fatto, che ha sollevato un'emozione profonda in tutti gli ambienti politici francesi. A conferma della lettera di Leone Daudet al procuratore generale, la denunziaregolare per assassinio fu presentata stamane all'autorità giudiziaria. I magistrati, ai quali la lettera di Daudet era diretta, gli ' avevano fatto osservare ieri che essa non costituiva una denunzia nel senso legale della parola, ed hanno precisato a] padre, accasciato dal dolore, che siccome il suicidio era, fino a prova contraria, palese, la giustizia non avrebbe potuto aprire un'inchiesta sulle circostanze che avevano preceduto questo atto disperato, altro che se Leone Daudet avesse rivolto una denunzia formale per assassinio contro ignoti o contro una persona espressamente designata, oppure avesse sporto querela per diffamazione contro il gerente del Liberlaire u il suo redattore Giorgio Vidal. Questa mattina in un articolo « Il sanoue innocente,, Leone Daudet ribadisce la versione dell'assassinio, attribuendo il movente al desiderio degli anarchici di fiaccarlo con questa atroce vendetta alla vigilia del processo contro l'anarchica Germana Berton. Egli scrive: «In quanto agli autori di questo assassinio non vi è nessun dubbio: sentendosi da qualche giorno sospettati, .poiché il eerchio <'i investi.razioni si stringeva intorno ad ossi, hanno fatto il primo passo, e gli articoli pubblicati dal Libertaire. la lettera che uno ili essi ha scritto, ha osato scrivere alla mia cara moglie, otto giorni dopo la morte dell'innocente vittima, II biglietto infine, evidentemente dettato ed unito a questa terribile lettera, tutto denunzia gli autori immediati dell'assassinio. Questo aisstissinio viene dopo quello*di Plateau. Germana Berton non era riuscita a colpire il padre ed i suoi coir.» plici si sono vendicati sul figlio, sperando così dì accasciarmi alla vigilia del processo della Merton. Ma questo calcolo sarà sventato; lo o mia moglie abbiamo sofferto dal 20 novembre, giorno della scomparsa di nostro llglio. un supplizio senza nome, che tutti i padri e tutte le madri potranno romprendere. Ma dopo lanto tormento e dopo tante lacrime rimaniamo fermi l'uno e l'altra per ottenere il castigo dei carnefici ».

Luoghi citati: Parigi, Paugi