Mussolini favorevole al riconoscimento della Repubblica dei Sovieti

Mussolini favorevole al riconoscimento della Repubblica dei Sovieti Mussolini favorevole al riconoscimento della Repubblica dei Sovieti Notevoli applaudite dichiarazioni alla Camera, che approva l'accordo commerciale italo-russo - " I rapporti spirituali tra i due popoli sono eccellenti,,. Roma, 30, notte. La Camera ha oggi approvato l'accordo commerciale fra l'Italia e la Russia, dopo due movimentali discorsi del massimalista Costantino Lazzari e del comunista Botnbacci, nonché dopo applaudite dichiarazioni dell'on. Mussolini, degne di nota perchè favorevoli al riconoscimento della Repubblica dei Sovieti. Le dichiarazioni del Presidente del Consiglio costituirono una sorpresa per la Camera e specialmente per i socialisti, che mostrarono, sebbene in silenzio, di gradirle vivamente. Non potevano invece stupire colorivi quali hanno seguito le trattative per la composizione dell'incidente provocato dalla nota frase pronunciata dall'on. Tittoni in Senato un'indirizzo di Lenin. Durante tali trattative, onde evitare che l'accordo commerciale italo-russo dovesse naufragare, l'on. Mussolini aveva fatto comprendere che, discutendosi alla Camera dell'accordo italo-russo, il Governo avrebbe fatto dichiarazioni gradite a Mosca circa il riconoscimento dei Sovieti. Il capo del Governo ha mantenuto la parola. Oggi gli accordi fra Mosca e Roma sono venuti sul tappeto alla Camera e l'on. Mussolini, varcando il Rubicone, si è esplicitamente dichiarato favorevole al riconoscimento legale e diplomatico del nuovo regime russo. L'on. Mussolini è venuto a tale conclusione ponendosi con estrema sincerità dal punto di vista dell'utilità nazionale. Assodata l'importanza dello sbocco che le esportazloni italiane possono trovare in Russia, premesso che il riconoscimento dei Sovieti da parte dell'Italia può avvenire soltanto in base al principio del do ut des, cioè ottenendo in corrispettivo dalla Russia un buon trattato di commerciò, l'ori. Mussolini ha riconosciuto essere convéfniente per l'Italia superare ogni esitazione accordando senz'altro il richiesto riconoscimento. Ciò tanto più tenendo conto .trattarsi in fondo più di une questione di forma che di sostanza. L'on. Mussolini fece Infatti rilevare alla Camera come esista ben poca differenza fra accreditamento presso il Governo italiano di un vero e proprio ambasciatore russo e l'attuale riconoscimento di un rappresentante commerciale dei Sovieti nella persona del signor Jordansky. Questi tratta infatti sostanzialmente come tratterebbe un ambasciatore: tanto vale, pertanto, procedere senz'altro al riconoscimento dei Sovieti, al quale il Governo italiano è oggi pronto. Per chi ricorda la lunga campagna combattuta anche alla Camera contro il ri conoscimento in parola e la taccia di bolscevismo, la mossa oggi compiuta dall'on. Mussolini acquista singolare valore. Lo strano è che la decisione del Governo M ripètutariiente applaudita da quegli stessi elementi fascisti e della destra nazionale!, che, in passato, tanto l'avversarono. Il presidente del Consiglio ha poi annunciato che trattative per altre più vaste intese commerciali italo-russe sono in corso a Roma, dove si trova all'uopo una Comi missione del Governo russo. Il Governo non può dire quando questo secondo accordo potrà essere concluso, ma spera ciò: possa avvenire presto. . . In fine di seduta si ebbe il vivamente atteso strascico parlamentare dell'invasione fascista di ieri sera nell'abitazione del l'on. Nitti. Lo strascico noi» poteva verifi carsi però più in sordina nò in proporzióni più ridotte di quelle avute. Il deputato meridionale di sinistra, on. Baviera, aveva presentato una interrogazione sulla devastazione avvenuta, i cui danni oscen dono, secondo i famigliari di Nitti, a circa 200 mila lire. Il deputato interrogante spe rava, e taluni credevano alla Camera, che il Governo avrebbe risposto immediatamente, ma il sotto segretario on. Finzi in sorse a negare l'urgenza dello svolgimento dell'interrogazione Baviera e chiese che essa seguisse il proprio turno in coda alle altre già presentate, il che viene a significare il seppellimento della iuterroguzione, Nessuno, neppure l'interrogante, mosse obbiezioni a tali dichiarazioni del Governo, L'incidente si sarebbe dunque esaurito senza che dal Parlamento sorgesse una parola che suonasse stigmatizzazione" della violenza commessa se il Presidente' del la Camera non avesse creffuto, per suo conto, opportuno, informare la Camera stessa che egli aveva conferito col sotto segretario agli Interni, on. Finzi, il quale gli aveva preannunciato provvedimenti del Governo in seguito ai fatti avvenuti. L'on De Nicola, come unica difesa dei diritti del Parlamento, aggiunse di esprimere l'augurio che non si ripetano fatti consi mili, menomanti la libertà dei membri del Parlamento e che non sia ulteriormente turbata la tranquillità del paese. Con queste dichiarazioni platoniche si è con eluso il grave incidente di ieri. I deputat dell'estrema, oggi molto numerosi, accol sero in silenzio, forse perchè rabboniti dal precedente riconoscimento dei Sovieti, la livragazione dell'interrogazione Baviera. La seduta Roma. 30, notte. La seduta è aperta allo ore 15. ' Anche per questa seconda seduta lo tribù ne sono mediocremente affollato. L'aula è ab bastanza popolata, specialmente nei settori (I sinistra. Al banco del Governo siedono i sol tosegretari Finzi, Bonardi, Sardi, Magg Acerbo, Caradoiyia. Dopo la lettura di alcune petizioni si svol gono le interrogazioni. E dopo le interrogazioni viene in discussione il disegno di legge: Conversione in legge del R. D. L. 31 gennaio 1922 col quale è stata data piena e intera esecuzione all'accordo preliminare concluso a Roma il 26 dicembre 1921 fra il regno d'I falla e la Repubblica federale socialista de Sovieti di Russia. Un nazionalista D'AYALA rileva la grande importanza del l'accordo preliminare con la Repubblica de Sovieti che segua il primo passo nella ri presa del normali rapporti commerciali tra l'Italia e la Repubblica del Sovleii, ripresa che s'impone specialmente dopo il patto federale dell'Unione di tutte le repubbliche so vletiste con una immensa unità territoriale. Inoltre, recenti avvenimenti dimostrano l'evoluzione che si va compiendo in quella Repubblica, specialmente nel campo della legislazione agraria, per orientarsi verso una nuova politica economica necessaria per far fronte alte esigenze dello Stato. L'atteggiamento quindi dell'Italia devo essere commisurato al progresso che questo orientamento seguirà e sarà tanto ,più benevolo quanto pili si accentuerà verso nuove forme di politica economica. Il posto della Russia inoltre nel sistema politico generale non a,ypare in contrasto con le «aspirazioni italiane, tanto Più se si considera che la sua posizione politica e panrussa, ma non clavolila. Se da queste premesse non ipossono trarsi affrettate conseguenze per un pieno riconoscimento dell'attuale Governo della Russia, certo è che, a tempo opportuno, il Gove-no nazionale dovrà considerare se il cammino percorso dalla Russia nella politica commerciale estera ci consente di endare fraternamente incontro a quella nazione. Conclude rilevando la necessità clic questo trattato sia saggiamente applicato, sopratutto nello spirito che lo anima, ed ha fede che il Governo nazionale ne sarà giusto interprete ed esecutore (Approvazioni). Un popolare JACINI porta all'accordo preliminare l'adesione del gruppo popolare augurandosi che esso sia il primo passo per la ripresa degli ordinari rapporti commerciali con la Russia e ciò per la grande importanza della Russia nel mercato mondiale sia come produttrice di materie prime sia come assorbitrice di manufatti. Rileva che in Russia si è andato compiendo un movimento evolutivo verso forme che più si adattano ai sistemi economici degli altri paesi con maggiore garanzia per la ripresa dei Irafflcl. A questi risultati si è poi venuti in seguito ad un opportuno mutamento della mentalità dei dirigenti dei due paesi, che hanno abbandonato la primitiva intransigenza e Ja pretesa di giudicare sul regime dell'altro contraente e di influire su di essi. Quanto alla questione dei beni dei nostri connazionali in Russia, esprime 11 roto che il nostro Governo prssa trovare, d'accordo col Governo russo, una formula la quale concili le premesse della rivoluzione russi, di fronte alla quale dobbiamo mantenerci indifferenti, cogli interessi positivi dei nostri concittadini. Crede <lie il nostro Governo debba ispirarsi al criterio di allacciare nuovi utili rapporti per l'avvenire piut.osto che insistere nel rimediare ai danni del passato evienilo il più possibile qualunque ingerenza nella politica interna della Russia. E' convinto che dovrà venirsi col tempo al riconoscimento de jure del Governo russo, .ma spelterà al Governo la scelte del momento opportuno per il riconoscimento stesso e delle sue-modalità. Concludendo ricorda le tradizioni secolari di comune interesse e di amicizia che l'Italia ha avuto con la Russia e si augura che le due nazioni rimanendo libere di seguire ciascuna la traiettoria delle proprie idealità politiche senza, reciproche Illecite interferenze, intensifichino Perù seir.p-e più i loro ranporti sul terreno fecondo desìi scambi economici [Vive congratulazioni e approvazioni al Centro). Un massimalista Ha la parola l'on. Lazzari. Il deputato massimalista premette che la rivoluzione russa fu il più grande avvenimento dei tempi moderni... loci da destra: Bum! Bum! (Ilarità). LAZZARI, ricorda che nel 1919 la Camera votò una mozione Manes-s'alvemini per la ripresa dei rapporti italo-russi (commenti). • GIUNTA: — Altri tempi! LAZZARI : — .Ma il mondo non lo avete fabbricato voi altri! Lasciate parlare! Sono passati dunque da quell'epoca quattro anni e la questione itajp-russa è rimasta insoluta. Questo Governo, come i passati, ne ha sempre ostacolata la soluzione. MUSSOLINI, vivacemente: — Ma voi sapete benissimo come stanno le cose! Andate da Jordansky ed informatevene ancora. Non venite qui a raccontare favole {Approvazioni a destra). LAZZARI : — Diciamo la verità : buona volontà ne avete spiegata poca! MUSSOLINI: —Non vendete il sóle di agosto ! VELLA: — Siete voi altri che lo spacciate! LAZZARI, osserva che si è ancora in tema di accordi preliminari. Infatti, la questione dei beni russi in Italia non ha avuto alcuna soluzione e questo — dice — è ingiusto ed abusivo. Sostiene poi che il regime attuale della Russia è un regime perfettamente civile. (Rumori del fascisti. Voci a destra: Vai-dunque in Russia! Che stai a fare qui?). LAZZARI : — Provate voi altri ad andarvi e vi convincerete che i bolscevichi sono fiori di gente! (urla a destra). Voci dai socialisti: — SI si sono migliori di voi! » L'oratore, frequentemente interrotto dai fascisti, si diffonde poi circa l'entità della produzione granaria della Russia e ciò per meglio dimostrare l'utilità di una salda l'orma di accordo. Afferma che da una statistica recente del commissario del popolo per l'agricoltura risulta che l'ultimo raccolto, pur essendo stato mediocre, è- bastato ai bisogni di tutto il popolo russo ed inoltre sono stati messi a disposizione dell'esportazione sei milioni e mezzo di tonnellate di grano. L'oratore parla in seguito della riuscita magnifica della esposizione di Mosca e cita la buona impressione riportata dall'ing. .Tosi industriale di Legnano. Voci dai fascisti: Ma l'hanno svaligiato! LAZZARI, dice dell'aspetto veramente ottimo del padiglione italiano nella suddetta esposizione. Non so — soggiunge — quanto abbia concorso il Governo italiano a cosi bella riuscita. MUSSOLINI: — Molto! molto! LAZZARI : — L'impressione destata in Russia- dàlia produzione italiana è stata eccellente. Voci dal fascisti: — Meno male! LAZZARI: — Ma mi lascino parlare. Non bisogna però guastare questa impressione perseguitando i nostri operai che simpatizzano colla Russia, (interruzioni dei fascisti). L'on. DE NICOLA, irritato per queste interruzioni, esclama: — Prosegua, on. Lazzari. So non cesseranno di interromperla, toglierò la seduta! {Applausi sui banchi di estrema). LAZZARI, cita il caso dell'operaio fatto arrestare a Berlino per ispirazione delle autorità italiane, mentre proseguiva per la Russia. Dico che simili procedimenti non sono atti a conciliarci le simpatie della grande nazione. , MUSSOLINI: — Conosco di che cosa si tratta. Con tre giorni di fermo non si diventa martiri! LAZZARI : — Sta di fatto elio si operano arresti per sospetta cordialità verso i sovieti, mentre sarebbe nostro interesse riconoscere una volta per sempre questo Governo. MUSSOLINI : — Questi discorsi danneggiano. Pensate, del resto, alla situazione politica interna della Russia. LAZZARI: —La Russia difende la sua rivoluzione! MUSSOLINI: — E noi la nostra! In Russia non si tratta di ordini del giorno, ma si pensa all'aviazione ed ai cannoni. LAZZARI : — Sono amico personale di Lenin e di Trolzky e vi posso dire che nò l'uno nè l'altro pensano alla guerra. MUSSOLINI : — Tanto meglio! Neppure noi ci pensiamo! LAZZARI : — La Russia non pensa ad aggressioni... , MUSSOLINI : — Bisogna domandarne qual che cosa alla Georgia! LAZZARI: — la ogni caso, la Russia si difende... MUSSOLINI: — Anche noi! (Applausi a destra). VOLPI, socialista: — Voi siete coraggiosi quando avete i carabinieri che vi spalleggiano ! GIUNTA: — Non abbiamo bisogno di carabinieri con dei conigli come voi altri ! Non occorre neppure il manganello. (Urla del socialisti). LAZZARL ristabilita la calma, esamina gli altri aspetti della ripresa economica e finanziaria colla Russia, dando modo all'on. 'MUS. SOLINI di Interromperlo ancora una volta con queste parole: — Altro che economia e finanza comunista! A Mosca c'ò la Borsa; vi, si giuoca come a Londra. La moneta non è stata abolita. Niente di diverso dagli altri paesi! Niente di diverso! L'on. Mussolini, che. appare oggi alquanto nervoso, soggiunge: — Dobbiamo opporci alla vostra speculazione politica. Nessun Governo ha fatto passi maggiori di quello fascila nei rapporti colla Russia. L'on. LAZZARI infine termina reclamando ancora il riconoscimento dell'attuale Governo russo (Applausi dei socialisti). L'oratore dei comunisti Tarla quindi l'on. BOMBACCI. Il deputato comunista riconosce che i Governi precedenti hanno fatto poco per la ripresa dei rap. porti colla Russia. MUSSOLINI: — Meno male che riconosca questa verità! GIUNTA: — Quindi, viva il fascismo] BOMBACCI : — Andiamo adagio ! — L'oratore dice che se si vuole ricostruire, non solo l'Italia, ma anche l'Europa, bisogna riammettere la Russia nell'economia europea. MUSSOLINI : — Bisogna ricominciare col ricostituire l'Italia! BOMBACCI: — Io so che il Presidente del Consiglio è bene intenzionato a concludere il trattato di commercio colla Russia. 'MUSSOLINI : — Speriamo che questa discussione non lo pregiudichi {Ilarità). BOMBACCI : — Non tutti i membri del suo Governo, on. Mussolini, sono però favorevoli alla conclusione dell'accordo, per esempio, l'on. Federzoni. FEDERZONI: — Io sono stato il primo in questa Camera a sostenere l'opportunità della ripresa dei rapi.orti economici colla Russia! BOMBACCI» — Lei ha detto che la questione colla Russia era alla coda del problemi da risolverei FEDERZONI: — Che significa? Si vede che siamo arrivati alla coda! (Ilarità). BOMBACCI descrive a questo punto diffusamente i vantaggi economici che si possono ottenere attraverso una leale ripresa del rapporti colla Russia. Anche noi — soggiunge — dobbiamo avere tutelati i nostri interessi con un trattato resistente e duraturo. CORBINO, ministro deireoonomia nazionale: — Per essere cosa seria non si può improvvisare 1 BUTTAFUOCHI a Bombacci: — Sei disposto a firmarlo <u? BOMBACCI: — Questa interruzione mi costringe a dire una cosa che volevo tacere! Vi fu un altro ministro degli esteri che mi invitò a firmare il trattato- colla Russia. E sapete chi fu? L'on. Tittoni (Iterila e commenti). La chiusa del discorso Bombacci è salutata da applausi burleschi dei fascisti, i quali gridano: «Affissione! Affissione!». L'on. Mussolini ride. L'on. Bombacci si inchina scherzosamente agli avversari che applaudono ancora. Negli altri settori si commenta vivacemente il discorso dell'on. Bombacci. Un "terzo internazionalista,» Prende quindi la parola il deputato terzo internazionalista' on. R1BOLDI, che svolge il seguente ordine del giorno: a La Camera approva la conversione in legge del decretolegge 31 dicembre 1922 che dà piena esecuzione all'accordo preliminare itelo-russo del 26 dicembre 1921 ed afferma la necessità di un'immediata conclusione del trattato di, commercio e del riconoscimento ile iure dell'Unione delle repubbliche sovietiste ». Non chiederà su questo ordine del giorno un voto della Camera non intendendo pregiudicare le tratta:he in corso. Ritiene però utile fissare nella discussione quei ipuuti essenzialhche devono servire come criteri di massim#pcr il regolamento dei rapporti tra. i due popoli. Rileva che l'Italia ha ormai acquistalo piena-libertà d'azione nel campo internazionale, poiché l'Intesa ormai si può considerare tramontata per gli estrèmi coltrasti d'interesse tra i vari paesi. Pertanto ■ non vi è momento più favorevole per la conclusione del irattato di commercio italo-' russo. Rileva i vantaggi ottenuti della .Germania in seguito al riconoscimento nello Stato russo ed esorta il Governo a conclu-' dere rapidamente le trattative in guisa da arrivare per primi su quel grande mercato economico. A questo scopo sarebbe anche opportuno volgarizzare i principi su cui si basa l'ordin?bmento della nuova politica economica russa e che se non costituiscono un ritorno all'economia individualistica, sono tuttavia tali da consentire utili contatti con l'economia degli altri paesi, contatti che possono essere validamente mielata con regolare trattato commerciate. Anche la situazione monetaria della Russia si è modificata, mercè la costituzione della banca di Stato e cosi i -rapporti di affari sono facilitati anche dalla minore alea, che oggi si corre e in con-. fronte del 1921 per la continua fluttuazione della moneta. Rileva che con tale istituzione bancaria sono entrate in relazione le maggiori banche dei più grandi Stati europei e americani. Il movimento dell'importazione e dell'esportazione, sempre in seguito alla nuova politica economica russa, ha segnato un notevole incremento che dimostra che la ripresa economica in Russia ascende e si migliora gradualmente. L'utilità quindi e la possibilità di stabilire rapporti commerciali con la Russia è più che mai evidente e ne è un .'.intomo il successo della mostra italiana alla fiera campionaria di Mosca della primavera scorsa. Elemento però essenziale: perchè questi rapporti economici si svllup-' pino e perchè i nostri traffici acquistino, per via di mare, quella efficienza cui possono aspirare, è necessario che siano sollecitamente regolati anche i rapporti giuridici dei due paesi. Conclude affermando che la definizione di tali rapporti, per essere efficiente, dovrà includere anche il riconoscimento poluico dell'Untone delle repubbliche del Sovieti. Soloxosl essa arrecherà alle nostre industrie e alla nostra economia sicuri e durevoli vantaggi (Vive approvazioni, applausi all'estrema sinistra).