La ripresa politica

La ripresa politica La ripresa politica 11 voto senatoriale sui pieni poteri per la riforma dei codici: 123 sì e 44 no - Le deliberazioni del Consiglio dei Ministri - La vigilia della riapertura della Camera Al Senato Roma, 2? notte. Sotto la presidenza del presidente Tommaso Titloni, la. seduta è aperta alle ore 15. Si riprende la discussione del disegno di legge: c delega al Governo delia lucoltà di arrecare opportuni emendamenti al Codice civile e di pubblicare nuovi codici di procedura civile e di commercio e per la marina mercantile in occasione della unificazione legislativa con lo nuove provinolo ». - 11 discorso del guardasigilli OVIGLIO ministro della Giustizia e degli Affari di Culto; — E' stato «pacatamente osservato che il sistema da noi proposto per la riforma del Codice civile e la redazione dei codici di commercio, di procedura e per la marina mercantile ò forse senza precedenti. Non presentiamo al Parlamento del disegni minuti e analittlci ma ci limitiamo ad esporre a grandi linee i principi che intendiamo adottare. Se avessimo dinanzi a noi la possibilità di lunghi indugi, forse percorreremo anche questa volta le vie usate, ma la annessione delle nuove provinole ci costringe ad affrettare la unificazione della legge. Non è possibile seguitare con leggi diverse e nemmeno è possibile estendere senz'altro tutti i nostri codici ai nuovi territori. Innanzitutto si procurerebbe un urto stridente, date la diversità delle leggi e delle consuetudini locali; poi nov. sarebbe opportuno estendere la nostra legge alle nuovo provincic quando abbiami) la certezza che i tempi sono maturi por la rinnovazione dei codici dopo che da decenni vanno accumulandosi lavori preparatori intorno alla riforma che oggi vogliamo concluc'ere. Innanzi all'altro ramo del Parlamento ho esposto minutamente le antinomie e le differenze tra la legge italiana e la legge austriaca. E' bene stabilire e ribadire che queste grandi differenze sussistono e che da esse sgorga la necessità di una terza legge. Devono pure necessariamente scomparire le grandi diversità legislative sulla forma della celebrazione del matrimonio e sugli' impedimenti a .contrarlo; argomenti, per altro, per i quali non occorrono modificazioni alla nostra legge. Differente è anche la disciplina dell'istituto dell'assenza che il nostro codice regola con disposizioni ormai antiquate delle quali da tempo si ritiene necessaria la modiflcazlone. Da un Codice all'altro L'oratore proseguendo si occupa partitaniente di vari problemi del diritto commer- Quanto al codice civile, la riforma, secondo il disegno legge, si limita ad' una serie di istituti che enumera, all'emendamento di articoli che danno luogo a questioni tradizio. nali e isono ritenuti formalmente imperfetti. Il Governo chiede la facoltà di coordinare le nuove disposizioni di legge spedalo e di modificare, e. scopo di coordinamento, altre legni (fello Stato. Quanto ai limiti della riforma del codice civile, non si deve perda-e di mira lo scopo che 6 la unificazione legislativa con le nuove provinole. Enumera' i progetti presentali fin ora per la riforma del codici civili su vari punti di esso i quali han dato modo al Senato e alla Camera elettiva di esprimere idee e voti dei Iquali terrà il massimo conto. Non deve essere attentato in nessun modo al principio della indissolubilità del matrimonio. Passa allo riforme <?a portarsi al codice di procedura civile il cui tipo ordinario processuale fu il formale; mentre il sommario fu la forma di eccezione.' Fa osservazioni sul carattere della oralità concludendo che esso pure come il processo formale, richiede che le deduzioni l'elle parti si estrinsichino per iscritto. La semplicità e la celerità del processo costituleeono una aspirazione insoddisfatta e l'attuale sistema processuale è impari alla sua essenza, alle fondamentali esigenze di una bene intesa oralità. LMnizio degli studi per la' riforma del Codice Idi Commercio si può far risalire al 1891 qunndo era Guardasigilli il senatore Luigi Ferraris. Fa un riassunto storico delle riforme progettate. Fra i Più notevoli argomenti sui quali si sono accese discussioni ricorda la questióne dell'esenzione del concetto di commerciante e dell'atto di commercio in rapporto specialmente all'esercizio dell'agri-, coltura, i molteplici problemi relativi alle società commerciali, l'ordinamento delle società per azione per quanto riguaida sopralutto la responsabilità degli amministratoli e Jai-rotezlone degli azionisti sui fliualipunti occorre la disciplina legislativa. L'analisi del contenuto dei vari progetti permette di riassumete in linea generica le direttive e le finalità comuni a tutti i punti di riforma sia per quanto riguarda la procedura fallimentare sia per rirrobustl'inento dei poteri dei tribunale e del giudice delegato al quale viene data anche la veste di giudice istruttore. La semplificazione degli organi del fallimento, la risoluzione di questioni tradizionali circa i mezzi di Impugnativa dei provvedimenti del giudice delegato e del Tribunale, sanzioni più efficaci e più adeguate sono altrettanti mezzi per d'aggiungere lo suaccennate facoltà mentre una razionale revisione delle norme del Codice sulla revocazione degli atti fraudolenti e pregiudizievoli alla massa dei creditori e una più precisa e riù sicura disciplina degli effetti del fallimento sui contratti in coreo rendono più proficua la liquidazione dell'attivo fallimentare da ripartirsi tra i creditori. In quanto al Cu,'.ice della marina mercantile, la elaborazione della materia, che dovrà formare oggetto delle disposizioni legislative, è sufficientemente avvenuta attraverso l'opera di parecchie Commissioni che si sono susseguite per lo studio della riforma del Codice vigente antiquato in moltissime parti. Il rinnovamento delle disposizioni del Codice riguardanti i vari istituti dovrà fare di questi una disciplina tecnica più rispondente alle esigenze attuali del traffico marittimo e all'interesse nazionale. I pieni poteri Passando alla questione generale, l'oratore -afferma che la pienezza dei poteri al Governo per la riforma dei Codici ò ormai consuetudinaria e la consuetudine è cagionata dalla necessità, bua assemblea, anche competentlssima, non può approvare e modificar» un Codice e ciò è umiche più impossibile quando due sono le assemblee una delle quali è elettiva e solcata da dissensi e preconcetti politici. Ricorda quanto la Commissione del Senato scrisse in occasione della discussione del Codice di procedura penale nella sua relazione. Il sistema procedurale da lui propo-~'o per la riforma dei Codici ha solo l'app;:i :iza d'importare una novità profonda ni» ki innovazione è sostanzialmente assai maestà. Quello che vi e di veramente nuovo e la sostituzione di una Commissione diretta emanazione del Parlamento alle Commissioni reali constantemente nominate a proposito delle precedenti riforme di Codici. 11 che ha una importanza rilevantissima. Il Governo è vincolato al voto sia pure consultivo, di una Commissione parlamentare. Perchè? Innanzi tutto perchè è una Commissione parlamentare, perchè rappresenta il potere delegalo e il Parlamento potrebbe anche revocare le deleghe con mi voto o abrogare la legge emanata dal potere delegato. Quando dice che terrà gran conto delle Commissioni parlamentari e del loro pensiero rende omaggio al Parlamento ma Insieme esprime unu necessità imprescindibile. Non vi è bisogno di accettare l'emendammo Fracassi per aggiungere autorità alle Commissioni. L'emendamento che vuol sostituire la parola « approvazione » alla parola « parere », finirebbe, se adottato, per delegare i poteri non al Governo ma ad una Commissione parlainenare, il che sarebbe assurdo costituzionalmente. Per questo 'è inaccettabile. E poi il Governo deve necessariamente conservare a sè il diritto di poter decidere anche non in conformità alle Commissioni e di questo diritto deve far uso discretissimo e eccezionale. A proposito dell'ordine del giorno Garofalo, il quote esprime, di voto che il Governo comunichi alle commissioni le preposto di nio-, (iificaziont sostanziali prima'della elaborazio-1 no dei disegni, dice senz'altro che non sarebbe contrario in massima al sistema quantunque ritenga che fra Governo e Commissione dovrà, per un efficace lavoro, instaurarsi una così stretta e continuativa collaborazione che la procedura dovrà venire flssatn dalia pratica piuttosto .~he da una disposizione precostitulta. Confida che il Senato verrà approvare il disegno di legge. I maggiori maestri del diritto collaboreranno all'opera grandiosa che sta per concludersi piuttosto che iniziarsi. Si augura elio essa si compia degnamente « che continui le gloriose tradizioni giuridiche del nostro paese.* L'ufficio del Governo sarà di raccogliere, coordinare e spronare. E' necessario che l'Italia abbia una unica legge in tutte le sue terre. La differenza di legge è un confine che ancora' permane. Poiché la guerra vittoriosa ha cancellato le ingiuste barriere, l'unità del diritto integri l'opera « valga a raccogliere i frutti gloriosi della vittoria stringendo tutta la patria nei vincoli di una unica leggo {vivi applausi c congratulazioni). Il relatore e il voto BOSELLI, presidente e relatore della Commissione, dopo la dòtta ed elevata discussione che il Senato ha fatto sul disegno di legge di delega dei pieni poteri al Governo per la riforma dei Codici, dopo l'esposizione del guardasigilli circa' gli intenti, i criteri e i metodi con cui si svolgerà ila grande opera innovatrice, egli non vuol prolungare il dibattito e si limita strettamente al suo compito di relatore. L'oratore dubita che costituzionalmente possa accordarsi una delega di pieni poteri da una assemblea a una parte di se stessa, poiché tale delega sarebbe fatto ad un Ente irresponsabile, mentre la delega che un'assemblea politica fa al Governo implica la responsabilità di questo. Il Senato .in questa occasione non solo è salito ai fastigi della scienza giuridica, ma Ta opera di alta politica nazionale (approi'flttoni) con quello spirito di libertà e quel senso di vita pratica di cui ha dato continue manifestazioni. 11 Senato vuole che resti intatta la compagine famigliare, una delle più grandi forze sociali (approuasioni), vuole che la proprietà trovi nelle leggi il suo stato civile (approvazioni), vuole che tutto ciò che è fervore di vita economica trovi nella tlegge la protezione e nell'istesso tempo la moderazione degli eccessi, vuole che le istituzioni popolari trovino nella legge la loro disciplina, vuole semplicità e celerità nei giudizi, ma-che. siano, vagliate le ragioni della giustizia {approvazioni) ; vuole infine che fi diritto marittimo abbia quegli istituti giuridici che da tanto tempo invoca la marina mercantile per la sua vita, cosi essenziale all'Italia, la quale è sovratutto una nazione marittima (approvazioni). Ricorda le glorie della scuola giuridica italiana, le quali sono garanzia che si avrà il migliore dei Codici che il Senato invoca. Sia a ciò di buon augurio la guida del ministro che ebbe l'alimento giuridico in Bologna, dove i glossatori e dottori furono vivificatori del diritto (approvazioni). Col nome di Vico e con quello di Bologna saluta l'opera solenne alla quale oggi il Senato conferisce la sua alta autorità (applnust generali e congratulazioni dal. ministri e dai senatori). DI STEFANO e GAROFALO convertono in raccomandazioni i loro ordlnt del giorno. VITELLI non' crede che vi siano garanzie sufficienti per ritenere che il codice civile sarà riformato nel senso desiderato dal Senato e, poiché le direttive di riforma non vengono concretate in uno schema, non ha il coraggio di dare al vóto favorevole ad una riforma di cui non conosce la portata. Senza discussione è approvato l'articolo l.o. PRESIDENTE ricorda che il senatore Fracassi ha presentato un emendamento all'articolo 2.o. . , , FRACASSI: Il presidente della Commissione ha interpretato perfettamente il pensiero che lo aveva spinto a presentare il suo emendamento, e poiché anche il ministro ha dichiarato che darà assoluto prevalenza alia Commissione parlamentare non esita a ritirare l'emendamento proposto. DE BLASIO non vorrebbe che la collabora, zione fosse una frase vuoto, di senso e priva di contenuto; chiede se quando i progetti sa. ranno presentati alla Commissione, i membri del Parlamento potranno formulare voì| e proposte alla Commissione stessa pei'chè li premia in esame e su di essi riferisca. OVIGLIO: Diversamente da come si è pioceduto nelle precedenti riforme, il Governo sottoporrà alla Commissione I suoi progetti e cercherà che la collaborazione, pur senza .seguire una procedura precostitulta, sia continua, intima e cordiale. La Commissione da pai-te stia potrà certamente presentore delle controuroposte. n Parlamento poi ha a sua disposizione molti mezzi per richiamare rat. tenzione del Governo e per disapprovare l'operato. BOSELLI afferma che la responsabilità no. litica rimane intera nel Governo. II Parlamento, per mezzo della sua Commissione, esercita un'autorità' morale che il puardasiirHli rispetterà fin dove riterrà necessario di rispettarla. TI secondo articolo sarà pratica, mente applicato dall'on. Ministro nel modo che egli crederà miaìiore. Messo ai voti, l'articolo secondo, è approvato. Il voto sull'insieme <?el disegno legge dà qup'slo risultato; Senatori votanti 167; favorevoli 123: coptrarl -U. Il Senato approva. La seduta è sciolta alle ore 17,30. Al Viminale Si è riunito stamane, sotto la presidenza dell'oli. Mussolini, presenti tutli i componenti, eccettuato, per ragioni di servizio il ministro della Marina, il Consiglio dei ministri. Il Presidente riferisce ampiamente sulta situazione all'interno e sui problemi internazionali. Le dichiarazioni del Presidente, durate oltre un'ora, sono approvate all'unanimità. Indi il Consiglio delibera di richiedere al Parlamento la proroga dei pieni poteri deferendo al Presidente ogni decisione sulle modalità della presentazione della richiesta e sulla durata della proroga. Su proposta del Presidente è approvato lo schema di decreto con cui si conferma la nomina del capitano di vascello Carlo Grenet, quile comandante dalla nave italiana e commissario generale del'Governo per la Crociera italiana nell'America Latina, e si nominano commissari del Governo per la Crociera* stessa il capitano Eugenio Coselschi, per la cultura e propaganda nazionale; il comm. Alberto Passigli, per l'industria, il senatore Leonardo Blstolfi e il prof. Aristide Sartorio, per la parte artistica. La Commissione Suprema di difesa •Su proposta del Presidente del Consiglio è approvato uno schèma 'di decreto che fi=sa Iti costituzione definitiva della Commissiono suprema di difesa. Ecco il testo delio schema : Art. 1. — E' istituita una Commissione suprema di difesa, allo scopo di risolvere le più importanti questioni concernenti la organizzazione « predisposizione dei mezzi necessari alla guerra e U coordinamento delle varie attività nazionali, in relaziono allo esigenze della difesa nazionale. 'Art. 2. — La Commissione Suprema di difesa è costituita da un Comitato deliberativo di organi consultivi e una segreteria generale. Art. 3. — Il Comitato deliberativo è composto come segue: il Presidente del Consiglio del ministri, presidente; membri: i ministri degli Affari Esteri, il ministro degli Interni, il ministro delle Finanze, il ministro dèlia Guerra, il ministro della Marina, il ministro delle Coionie, il ministro dell'Economia nazionale, il commissario per l'Areonautica. Possono essere chiamati a prenderne parte anche altri ministri e commissari del Govèrno, come membri, con voto deliberativo quando si tratta di questioni concernenti la loro particolare competenza. Vi interverranno come membri con voto consultivo il Presidente del Consiglio dell'Esercito, il presidente del Comitato degli ammiragli, il prest' dente del Comitato superiore dell'Areonautica, il presidente del Comitato per la preparazione della mobilitazione nazionale (di cui al seguente articolo n. 5). Possono essere chiamati ad assistervi anche i capi di Stato Maggiore centrale •dell'Esercito, il capo di Stato Maggiore della Marina, il comandante generale della Areonautica. Il Comitato deliberativo formula le questioni sulle quali gli organi consultivi sono chiomati ad esprimere il loro parere ed emettono le decisioni concernenti i provvedimenti di carattere esecutivo. Art. i. — sono organi consultivi della Commissione suprema di difesa ciascuno per le questioni attinenti alla rispettiva competenza: a) il Consiglio dell'Esercito (istituito con decreto 16 gennaio 1921, n. 3) b) il Comitato degli Ammiragli (istituito con r. decreto l.o febbraio 1920, n. 156; c) il Comitato superiore dell'Areonautiea, (istituito con decreto 22 maggio 1923; d) il Comitato per la preparazione della mobilitazione nazionale — di cui all'articolo 5.o del presente decreto. Art. 5. — Il Comitato per -la preparazione della mobilitazione nazionale, è organo consultivo della Commissione suprema di difesa, per le questioni inerenti alla utilizzazione di tutte le attività nazionali, alla predi sposizionc della organizzazione e all'impie go delle risorse del paese occorrenti per la guerra; esso è composto di un presidente nominato con decreto reale su proposta del presidente del Consiglio dei ministri e del seguenti membri : a) il capo dello Stato Maggiore centrale dell'esercito; b) il capo- di Stato Maggiore della regia marina, c) l'intendente generale dell'Areonautiea; d) il direttore generale della Banca d'Italia; e) il dirigente dell'amministrazione delle ferrovie dello Stato o un alto funzionario da lui designato; f) il segretario generale della Commissione suprema di difesa; g) nove direttori generali o capi servizio dello amministrazioni dello Stato delegati o permanentemente o -volta per volta, secondo le quii stloni da trattare, dai Ministri degli Esteri, Interni, Finanze, Colonie, Economia nazionale, Lavori pubblici, Istruzione. Giustizia e Commissariato per i servizi della Marina mercantile; h) nove presidenti o rappresentanti delle grandi associazioni tecnico-culturali ed economiche del paese, nominati dal presidente del Consiglio su proposta del presidente del Comitato, sentite da questi le Associazioni stesse; i) nove rappresentanti delle attività nazionali nel campo della scicnza, industria, agricoltura ed economia, nominati dal presidente del Consiglio sentito il presidente del Comitato. Il Comitato può aggregarsi per decisione del suo presidente, volta per volta, persone scelte fra i particolarmente competenti nelle questioni da trattarsi. Il Comitato è per deliberazione del suo presidente suddiviso in sezioni. Art. 6. — La segreteria generale, in baso agli ordini che riceve dal Presidente del Consiglio dei ministri, accentra le questioni che devono essere sottoposte agli organi consultivi e quindi al Comitato deliberativo; notifica ai vari Ministeri le decisioni del Comitato medesimo e ne segue l'attuazione. In obbedienza alle decisioni del Comitato deliberativo prepara gli elementi necessari della mobilitazione nazionale, provvede infine anche al funzionamento del servizio di segreteria per il Comitato per la preparazione della mobilitazione nazionale coordinando i lavori delle vario sue sezioni in -esecuzione agli ordini del presidente del Comitato stesso. La composizione della segreteria generale è stabilita con decreto del Presidente del Consiglio, sentito, ove necessario, i ministri interessati. Art. 7. — Ogni altra disposizione occorrente per la esecuzione del presente decreto verrà data con decreto del Presidente del Consiglio del ministri. Il decreto 7 giugno 1923, n. 1432 è abrogato. Modificazioni territoriali nell'ex-provlncla di Porto Maurizio Il Consiglio approva quindi alcuni schemi di decreto relativi alla modificazione di circoscrizioni territoriali nel Veneto e nella Liguria. Quello concernente la Liguria riflette Porto Maurizio, che assumerà, come è noto, la denominazione di Imperia. Secondo il censimento del 1911 la provincia comprende 107 Comuni con una popolazione complessiva di 155 mila abitanti, di cui la metà è raggruppata in 7 centri principali e l'altra metà divisa in 100 piccoli Comuni che hanno in media non più di 800 abitanti. « Tale eccessivo frazionamento del territorio delle attuali circoscrizioni comunali — dice il comunicato ufficiale — mentre non appare giustificato dalle caratteri6liche topografiche della regione, tanto più in rapporto allo sviluppo raggiunto dalle comunicazioni stradali e ferroviarie, è una delle principali cause della insufficiente potenzialità organica e finanziaria della maggior parte dei Comuni minori, ai quali mancano assolutamente le risorse indispensabili per il funzionamento delle civiche aziende e per il progresso dei pubblici servizi di interesse locale. Ad ovviare a siffatti gravi inconvenienti, ai quali in pratica non si potrebbe porre adeguato rimedio con la formazione di consorzi intercomunali, poiché soltanto parzialmente questi sono in grado di sopperire ai bisogni di una generalità di Comuni, si sono spiegati fin dai primi tempi della unificazione del Regno, progetti e proposte per la fusione delle più piccole comunità, tenendo conto delle affinità di interessi delle rispettive popolazioni e delle condizioni topografiche del territorio: ms, i tentativi fatti non approdarono. Un primo passo pei' la sistemazione organica delle circoscrizioni comunali di detta provincia si è compiuto col R. D. 21 ottobre 1923, n. 2360, con cui si è disposta la fusione dei comuni di Porto Maurizio, Oneglia ed altri nove, con termini nell'unico comune di Imperia. Le stosse ragioni che hanno deter. minato quel provvedimento valgono a giustificare quello proposto nell'unico schema c'1 decreto, che prevede la riunione in sei centri di altri 28 piccoli comuni. I sei centri sono: Chiusavecchta, Santo Stefano al Mare, Ventimiglia, Valle Crosia, Diano Marina, cosio di Arroscia. Con lo stesso schema di decreto, st provvede inoltre alla costituzione in comune autonomo della frazione di Ospedalctli (popolazione: 1737 abitdiili; superficie: ettari attualmente appartenenti al comune di Coldircd!), e ciò in conr-idraazione della sua Importanza come stazione climatica e balneare, nonché del notevole sviluppo edilizio e democratico da essa raggiunto, che, mentre la distinguono nettamente dal territorio della frazione capoluogo, che ha prevalente carattere rurale, rendendo perciò disagevoli i reciproci rapporti, la pongono In grado di disporre dei mezzi finanziari indispensabili aila vita del nuovo ente. Assistenza ospedaliera e degli esposti Su iiM-opas del presidente del Consiglio ò approvato uno schema di decreto portante disposizioni per l'assistenza ospedaliera. Con questo decreto, mentre sono prorogate le norme e le consuetudini mantenute provvisoriamente jn vigore per le varie province dall'art. 97 del li. D. 17 luglio 1890, vengono emanate nuovo disposizioni unificatrici. Anzitutto — spiega il comunicato — per assicurare l'assistenza ospedaliera a quanti ne abbiano bisogno, si fa obbligo 'ad ogni ospedale di provvedere, nei limiti dei mezzi disponibili, all'assistenza e alla cura dei poveri affetti da malattie acute, dei feriti e delle donne nell'imminenza del parto, ancorché si tratti di persone che, secondo le relative norme statutarie, non abbiano titolo al ricovero gratuito nell'istituto. Non potendosi però imporre ad un ospedale — destinato, per le sue norme statutarie, alla cura di speciali malattie o di malati di un determinato sesso o di bambini — il ricovero di infermi che in esso non potrebbero poi trovare adeguata assistenza per il difetto di mezzi idonei di cura, si chiarisce che all'obbligo anzidétto ogni ospedale deve assolvere secondo la sua competenza nosoilog-ica. Considerato poi cho quasi tutti gli ospe: dali versano oggi in dissestato condiziona finanziarie e a causa della deficienza delle rendite sono spesso costretti a rifiutare l'ammissione ai ipoveri che in base alle norme statutarie dovrebbero assistere gratuitamente, si abbandona il concetto della gratuità della cura, al quale, in condizioni di fatto assai diverse a quelle attuali, si ispirava il decreto di logge del 1910 e si adottano invece sostanzialmente i criteri informatori dei due precedenti progetti, stabilendo: l.o) che lpspedale ha sempre il diritto al rimborso delle spese di degenza verso il Comune al quale il ricoverato appartenga per domicilio di soccorso, quando si tratti di persona che, secondo le relative norme statutarie, non abbia titolo all'assistenza gratuita; 2.o) che anche per i ricoverati aventi titolo all'assistenza gratuita può essere richiesto il rimborso nel coso di fleficeuza di fondi in rapporto alla spesa necessaria per tali ricoverati. In tutu i casi poivengono lasciati liberi gli ospedali e 1 Comuni di concludere speciali accordi per l'assistenza di quegli infermi le cui spes di cura siano ripetibili da parte degli ospedali (art, 98). Condizioni per limitare il ricovero Affermato il principio dell'obbligo da parte degli ospedali di ricoverare, entro certi limiti e salvo nella massima pane dei casi il diritto al rimborso della spesa, i poveli affetti da malattie acute, i ìeritl e le donne nell'imminenza del parto, si stabiliscono opportune condizioni per limitare il ricovero a coloro che più ne abbiano bisogno- e per sfollare gli ospedali da tutti quelli infermi che possano essere convenientemente assistiti an. che fuori degli istituti ospedalieri. A tal uopo, salvo il caso di ricevere a pagamento, sì richiede in tutti i casi, per l'ammissione in un ospedale, la condizione di povertà e lo «tato di necessità dipendente dalie impossibilità della cura e dell'assistenza ostetrica a domicilio o negli ambulatori e dispensari. Cosi l'assistenza a domicilio o nell'ambulatorio o nel dispensario, viene a costituire la regola, e il ricovero dell'ospedale l'eccezione. Il concorso delle due anzidette condizioni de ve essere sempre preventivamente dimostrato, salvo il caso di urgenza. Per le persone poi che, in base allo statuto dell'ospedale, non abbiano titolo all'assistenza gratuita, il ricovero è limitato ai soli casi urgenti. Nell'interesse dei Comuni tenuti al rimborso delle spese di spedalità, vengono sancite due notevoli garanzie: l.a generalizzando anche qui una norma vigente in base all'art. 9 della legge 18 luglio 1908 n. 286 per le spedalità romane, è prescritta agli effetti del rimborso della spesa la notifica del ricovero entro cinque giorni al comune del presunto domicilio di soccorso, e ciò anche perchè questo possa essere in grado di controllare l'esistenza delle condizioni richieste dalla legge per il ricovero e di provvedere, ove lo creda e dove sia possibile al trasporto dell'infermo del lo. cale ospedale; 2.a Si stabilisce che l'amministrazione di ciascun ospedale deve annualmente determinare la retta giornaliera per la assistenza e la cura dei poveri, con deliberazione da sottoporre all'approvazione del prefetto o del sottoprefetto, e ciò anche ner evitare la sperequazione che ora si verifica dalle diarie dei diversi ospedali. Con altro sclftma di decreto sono introdotte modificazioni al regolamento generale pel servizio di assistenza degli esposti approvato con regio decreto dell'll febbraio 1923. Per l'emigrazione agricola Il Consiglio nomina presidente di sezione del Consiglio di Stato il consigliere, grand'ufflcfale Alfredo Ghersi, il quale assume il posto limaste vacante in seguito al decesso del gr. uff. Mario Bonino. Su proposta del Presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, sono infine approvati vari schemi -di decreti relativi all'approvazione di convenzioni internazionali e altri provvedimenti nell'amministrazione degli Esteri, per l'emigrazione e le colonie. Relativamente al servizio di emigrazione è approvato tino schema di R. Decreto che erige in Ente morale il Patronato per la emigrazione agricola direttiva.'con sede in Roma, avente ppr scopo di dare ai giovani agronomi sprovvisti di mezzi propri! e preparati alla vita di coloni, il necessario aiuto finanziario per poter proficuamente svolgere l'opera loro. Il Consiglio ha sospeso i suoi lavori alle ore 13,30 e si riconvocherà domani alle ore 10. A Montecitorio Montecitorio va sempre più animandosi. Domani mattina comincieranno le riunioni dei gruppi. Si riunirà infatti il Direttorio demo-sociale, e ne! ìomeriggio avremo la seduta plenaria del gruppo socialista unitario. Agli inscritti a parlare sui trattati di commercio se ne sono aggiunti due: Riboldi e Morgari. La seduta di apertura dei lavori si inizterà con le commemorazioni. Verranno ricordati i defunti deputati Perrone, Piatti, Girardini e il senatore Vilfredo Pareto. Non si sa ancora quando saranno eletti i nuovi vice-presidenti. Una fervida difesa del Parlamento Il Giornale d'Italia rileva la differenza tra 1 ambiente politico e giornalistico che si creava una volta coll'apertura della camera e quello attuale. « Ma — prosegue il giornale — si guarda, in fondo, sempre alla riapertura della Camera con un senso in cui è il riconoscimento che fa il popolo della necessità di questo istituto della civiltà e della sua funzione, perchè noi abbiamo un bel dire male dell'istituto parlamentare, un bel versarvi sopra un profluvio di contumelie e di ironie, ma l'istituto rappresentativo parlamentare è stato guadagnato alia civiltà dopo secoli e secali di lotte, dopo una lunga evoluzione della coscienza morale e sociale. Quando la guerra era più dura e difficile e la disperazione afferrava spesso" gli animi, noi cercavamo nella Camera il segno del conforto e della speranza. Quando, nel dopo-guerra, la febbre bolscevica tentava di incendiare l'organismo nazionale, noi consideravamo giustamente la Camera come una specie di febbrifugo e giustamente anche oggi la maggioranza saluta con lieto animo la riapertura del Parlamento, anche se i pieni poteri la facciano un po' timida, come un corpo stretto in una ingessatura. Valvola, la dicono taluni, e valvola necessaria. Ma sarebbe più proprio diro che il Parlamento è il polmone della vita costituzionale di una nazio¬ ne, polmone che, se respira molti microbi, dà'tuttavia al cuore vaste correnti d'aria ossigenata. Pretendere di giudicare la funzione parlamentare dalle sue degenerazioni, sarebbe come condannare il polmone per il fatto che esso respinga anche dei microbi, ed il Parlamento è un polmone, il solo, polmone che esista e per il quale il paese' possa respirare l'aria politica ». A sua volta l'impero rlnvernicia i suol vecchi e ben noti argomenti sull'istituto parlamentare e comincia col ricordare le sue violenze contro la Clamerà, quando essa minacciò di fare naufragare, la riforma elettorale, ma poiché la Camera approvò la riforma, essa parve (sic) all'Impero, subito meno disprezzabile. 11 giornale afferma poi che il pensiero del duce rispetto al Parlamento è andato in questi ultimi mesi definendosi ed aggiunge: « L'esperienza viva, cioè l'esperienza vissuta, ci ha portato a concludere che la monarchia assoluta è il più perfetto dei regimi. Intorno a questa armatura centrale funzionano altri più piccoli organismi che possono essere etetti dall'alto, ma il sistema, esteso su troppa- larga scala, porta al potere uomini disadatti, ancora più disadatti di quelli clic salgono al potere coi voti ». Per completare la scarsa cronaca della giornata vi diremo che l'on. Agostinoni, che, secondo voci raccolte da qualche giornale, avrebbe aderito al costituendo gruppo girondino, ha inviato al Mondo questa smentita: " Prego pubblicare che non ho mal pensato di entrare nel nuovo gruppo parlamentare capitanato .da Enrico Ferri ».» L'on. Ferri e la riforiria del Codici A proposito dell'on. Ferri, egli smentisce M notizia dell'avvenuta indeteimtnatezza della pena da parte della Commissione per la riforma penale, data dal A'uouo Paese. L'onFerri ha detto che la notizia non è sussistente perchè la indeterminatezza della pena, nel senso relativo ed assoluto, è stata già accolta nel progetto per" il nuovo Codice Penale e nella sua relazione del gennaio 1921 sul primo libro del progetto stesso ne ha spiegato le ragioni giuridiche e sociali. Quindi il trionfo d'i questa conclusione fondamentale della moderna criminologia italiana, é vecchio di ben due anni. La Commissione del Codice penale, di cui fa parte anche l'on. De Nicola, sarà dall'oli. Ferri convocata nel prossimo dicembre per completare la riforma del secondo libro del Codice penale che tratta dei singoli delitti. Richiesto se fosse esatto che tale parte sarà assai più breve e meno ponderosa della prima, l'on. Ferri ha detto che certamente essa dovrà limitarsi a definire i delitti, specificandone la natura e gli estremi in base all'attuale Codice. « C'è poi — ha concluso — la riforma carceraria a cui attende l'on. Oviglio, ma la relativa Commissione sarà dal ministro stesso, convocato, credo, a dicembre, allo scopo di riplasmare il regolamento generale carcerario. Tale riforma dovrà però restare nel suoi limiti fissati dal vigente Codice penale. Posso dire per. altro che l'on. Oviglio ha il proposito di compiere delle riforme carcerarie radicali, sin dove lo consentiranno le norme generali dell'attuale Codice ».