La vigilia parlamentare

La vigilia parlamentare La vigilia parlamentare La proroga dei pieni poteri e l'esposizione finanziaria - 11 voto amministrativo alle donne - Il Governo contrario ad ogni accenno legislativo al divorzio Roma, 26. notte. Le riprese parlamentari, nell'attuale situazione, si seguono e si rassomigliano, sono cioè destituite dell'interesse che offrivano un tempo. Siamo alla vigilia, si può dire, della riapertura della Camera. Montecitorio è quasi deserto e nessuno, per ora, si interessa a quelli che saranno i tre caposuldi del breve prossimo periodo di lavori parlamentari, cioè discussione dei pieni poteri, esposizione finanziaria del 5J dicembre del ministro De Stefani e discorso Mussolini sulla politica estera nella parte non toccata in Senato. I giornali ministeriali si compiacciono nel rilevare l'indifferenza dalla quale è circondata la, ripresa parlamentare. Essi rilevano, anzi, come il parlamentarismo sia in ribasso pressoché in tutti i paesi d'Europa e affermano' pure che, più ancora del parlamentarismo, è in ribasso la social-democrazia, -cominciando dalla Germania. Certo è che la imminente quindicina di sedute di Montecitorio non recherà alcun spostamento nella situazione politica italiana. Le prime giornate parlamentari saranno dedicate all'esame di convenzioni e trattati commerciali con l'estero: discussione di carattere essenzialmente tecnico per la quale' sono abbastanza numerosi gli iscritti, ma che entrerà nel terreno politico soltanto con il preannunciato discorso dì politica estera del capo del Governo, Interesse indubbiamente vivo presenta la discussione sulla proroga dei pieni poteri per la quale sono, fino da ora, 16 gli iscritti a parlar», appartenenti a tutti i partiti. Domani il Consiglio dei ministri deciderà della durata della proroga dei pieni poteri, che sarà richiesta in Parlamento. Secondo ogni probabilità, la proroga da richiedersi sarà di un anno. 11 Consiglio dei ministri approverà anche la breve relazione che precede la richiesta proroga per la cui discussione rimane invariata la procedura stabilita, cioè: esame del progetto da parte di una speciale Commissione parlamentare nominata dal presidente della Camera. La discussione dei pieni poteri, alla quale interverranno i ministri De Stefani, Carnazza e Corbino, sarà senza dubbio la juù interessante della ripresa parlamentare. Particolare interesse offrirà l'esposizione, finanziaria dell'on. De Stefani, nella quale il ministro del Tesoro risponderà ai suoi critici e preciserà le condizioni deliafinanza dello Stato. La discussione sarà chiusa con un discorso dell'on. Mussolini, che involgerà la situazione generale del paese e i maggiori problemi del momento.Quanto ai risultali della discussione essi non saranno diversi da quelli offerti dalle precedenti discussioni, nelle quali il Ministero Mussolini pose la questione di fiducia. Gli elementi di opposizione all'attuale Ministero, reclutati quasi interamente sui settori di estrema, si propongono bensì di procedere all'esame tecnico dei.problemi, che rientrano nella richiesta della proroga dei pieni poteri: vi saranno quindi numerosi discorsi; ma la sparuta opposizione non si fa alcuna illusione sul campo politico. La proroga dei pieni poteri di cui la Commissione speciale — che sarà probabilmente presieduta dall'on. Giolitti — proporrà la approvazione, sarà dalla enorme maggioranza della Camera approvata. Il partito liberale, di cui l'on. Mussolini ha recentemente dichiarato ufficialmente di irradire la collaborazione, voterà in tutte le sue gradazioni la fiducia nel Governo e la proroga dei pieni poteri.Dopo tale votazione, che avverrà intorno al 5 dicembre, i lavori parlamentari verranno a perdere il loro interesse che Ri galvanizzerebbe per qualche seduta solo nel caso in cui venisse discusso il progetto per il voto amministrativo alle donne. L'on. Giolitti, che è atteso domani a Roma, anticipa la sua venuta appunto per i lavori della Commissione parlamentare che esamina quel progetto di leggeLa relazione relativa sarà quindi certamente presentata n'ia Camera nel breve periodo di lavori che sfa per aprirsi. Non è però ancora stabilito :sc il progetto verrà discusso, sebbene l'ambiente parlamentare sia omini acquisito a questa riformadi proporzioni omeopatiche, proposta dall'on. Musso'ini. In concessione del voto amministrativo Mie donne viene infattinel progetto di legge, circondata dalle maggiori cautele. Prima fra tutte questache L'inscrizione nelle liste elettorali avverrà soltanto per le donne che, olire a possedere i titoli richiesti, farti mio espressamente richiesta di esservi iscritte. La novità, del progetto Mussolini, in confronto dei precedenti progetti, è stata apportata a dalla guerra. Nel progetto odierno acquistano infatti il diritto, elettorale la madre di un caduto in guerra, le donne decorate di onorificenze di guerra, ecc. Sono state escluse dal voto soltanto le vedove di caduti in guerra per il fatto che esse possono trovarsi in stato eli concubinato. II progetto sia pure con qualche modificazioni, sarà ora o più tardi approvato dilla Camera. Il Senato doveva chiudere oggi i suoi la\ori con l'approvazione del progetto relativo alla riforma dei codici. Invece, essendosi prolungata la discussione, la chiusura dei lavori avverrà soltanto domani, giornata in cui il ministro guardasigilli pronuncienti il suo discorso che, comunicato anticipatamente a qualche giornale, ha già visto la luce stasera. Nel discorso Oviglio, oltre la difesa della riforma dei Codici, vi sono, di notevole, soltanto le dichinra-zioni- di recisa opposizione 'aT diJ vorzio, anche larvato. Sul problema del divorzio il pensiero del gabinetto Mussolini verrà domani espresso dal ministro guardasigilli nei seguenti termini: «l'indissolubilità del matrimonio è principio che, prima che nella coscienza giuridica, è nel sentimento del nostro popolo ; tale sentimento non deve essere attentato in nessuna guisa, nè apertamente, nè direttamente, nè per vie traverse ed equivoche ». Con ciò restano assorbite le questioni, delle quali si occupò ieri il sen. Cannavina a proposito del secondo matrimonio, del coniuge e dell'assente. Stabilita fermamente l'indissolubilità del matrimonio, la decisione delle questioni affacciate discende con inesorabile logico. S. — L'atteggiamento dei gruppi Roma, 116. notte. Quando dagli amici dell'on. Bonomi fu lanciata l'idea di quello che gli avversari definirono il fronte unico per la difesa del principio democratico e delle pubbliche libertà, e che avrebbe dovuto inquadrare tutte le correnti dell'opinione sinceramente devote alla dottrina e alle tradizioni di democrazia e però non consenzienti coU'inc'irizzo politico del Governo fascista, si pensò, e con qualche fondamento, ad una coalizione che avrebbe dovuto avere per alleato il Partito socialista unitario. Vi fu allora chi avanzò la pregiudiziale del principio nazionale, pregiudiziale che apparve però in.gran parte superata (.'alle dichiarazioni sufficientemente esplicite, rese più di una volta in proposito dagli elementi responsabili del partito stesso. Un'alleanza vera e propria col movimento bonomiano non sembrò tuttavia ai socialisti unitari consigliabile, ciò che non esclude la pos. sibilila' d'intese transitorie sul terreno parlamentare di fronte a questioni involgenti la integrità del regime costituzionale, quali ad esempio il funzionamento dell'istituto del parlamento coi suoi naturali diritti e doveri di esame, di critica, di controllo, ecc. Oggi — fallita, o almeno non ancora confortata da significativi e tangibili successi, l'iniziativa attribuita all'on. Bonomi, che sin dal suo nascere fu ostacolata da difficoltà quasi insuperabili di coesione e di mutua confidenza tra gli uomini maggiori, più che tra i gregari delle varie fazioni democratiche _ 1 socialisti unitari hanno deciso di battersi in Parlamento contando esclusiva mente sulle loro forze, e ciò non soltanto in seguito all'insuccesso del progetto di fronte unico, al quale gli unitari non avrebbero subordinato in ogni caso, riporosamente, i loro piani (attici di resistenza e di azione parlamentare quanto per 11 prevalere di una volontà c'i autonomia e di differenziazione, che non ha cessato di animare la grande maggioranza del partito. L'on. Matteotti, segretario politico dei socialisti unitari, ce ne ha c"ata la conferma in una breve conversazione, che aveva lo scopo di procacciarci chiarimenti circa l'attitudine del gruppo alla prossima ripresa, parlamentare, attitudine che verrà definitivamente fissata quanto prima e dal Direttorio e Call'lmmlnente riunione del gruppo stesso. I due punti di vista socialisti Circa il carattere dell'azione che i socialisti unitari svolgeranno ntila discussione che seguirà alla domanda di proroga del pieni poteri, due punti di vista interni si sono già espressi. 11 primo è d'intransigenza categorica, in quanto pone la questione pregiudiziale che, se accolta, costringerebbe il gruppo ad un'azione di esclusiva censura e di pura negazione della politica del Governo. « Noi ripetiamo — dicono gli assertori di questo punto di vista -■ di partecipare alla discussione tecnica dei /ari disegni di legge perchè quando si ha in animo di imporre alla Camera una nuova proroga di sei mesi o di un anno dei pieni poteri si compie la definitiva demolizione dell'istituto del Parlamento, e si svuota il Parlamen to di ogni contenuto istituzionale e morale,lo si riduce ad una pietosa larva costituzio-naie che, spoglia di qualunque possibilità di critica e di controllo, è la negazione e " derisione del regime espresso dalla costi lità, in itti- , 1 es z: zione. La Camera attuale va sciolta. Umiliarla ancora è inutile. Tollerare questa umiliazione è indecoroso ». Ma vi è anche il secondo punto di vista di chi stima inop-, portano e niente affatto pratico limitarsi a semplici dichiarazioni di carattere politico, disertando la discussione tecnica. « Esaminiamo 1 disegni di legge, — dicono i fautóri di questa tendenza — pur non tralasciando una premessa anti-governativa di carattere' politico, ed apportiamo nella discussione di essa, anche nella forma più pacata, i nostri criteri tecnici e particolari. Sinché il mandato che ci. è stato conferito dagli elettori nort sia dichiarato decaduto, non abbiamo il diritto di fare altrimenti». E questa sarà.' secando ogni probabilità, la tesi finale che prevarrà, come ha già prevalso nei socialisti massimalisti ai duali si è presentato lo stesso quesito. Alle ore 15 di oggi avrebbe dovuto riunirsi il direttorio del socialisti unitari, ma la riunione è stata rinviata a mercoledì, giorno m cui,.avrà luogo a»che aa.seduta plenaria del gruppo. Mercoledì,- dunque, saranno presi gli accordi definitivi e saranno indicati gli oratori ufficiali, che dovranno partecipare alla discussione alla Camera. Avremo forse un discorso dell'on. Treves sulla' politica estera; discorso, a quanto si dice,, dedicato alle questioni europee di maggiore importanza: Ruhr. riparazioni tedesche e debiti interalleati, Russia, attitudine dell'Italia verso la Lega delle Nazioni, ecc. Per la politica interna si annuncia, non sappiamo però ancora con quanto fondamento, uri discorso dell'on. Turati. E' probabile, inoltre, che la materia finanziaria venga trattata dall'on. Matteotti c che da un deputato unitario, in rapporti diretti colla Confederazione generale del lavoro e col mondo operaio (l'on. D'Aragona, o l'on. Valdesi, o' l'onorevole Buozzl), sia discussa la questione sindacale, oggi più che mai viva ed interessante. I massimalisti parteciperanno alla discussione parlamentare con un numero ristretto di oratori. Dei rapporti colla Russia si occuperà particolarmente l'on. Lazzari, che figura oggi nell'elenco degli inscritti a parlare; mentre la politica interna sarà'esaminata dagli on. Nobili, Mangini e • Velia. Della politica estera si occuperà invece l'on. Lucci. A proposito ili massimalisti é attesa con una certa curiosità la manifestazione di attività parlamentare decrli espulsi, on. Muffi Riboldi e Buffoni Si prevede che i « terzinternazionalistl », senza assumere un atteggiamento di aperto contrasto col gruppo massimalista, affiancheranno di preferenza l'opera dei comunisti coi quali hanno maggiori finalità. I demo-sociali Un contributo non troppo notevole, dal punto di vista della chiarificazione politica, sarà apportato nella discussione dai demosociali, tra i quali è latente non ima crisi di srientamento, poiché il cruppo parlamentare e ben deciso di non passare all'opposizione e neppure di creare imbarazzi al Governo, ma un innegabile stato di disagio rispetto al partito, stato di disagio che il prossimo convegno di dicembre metterà ancor meglio in luce. In sostanza, se il gruppo è — come è stato per il passato — ministeriale, non altrettanto ministeriale è l'organizzazione demo-sociale in provincia e specialmente nel Meridionale, che vuole si collaborare lealmente col Governo, ma, angariata e densa dalle polenti clientele « rasslstiche » lo- miiw esise Slall* s,Lla rappresentanza parlamentare e dagli elementi di sua parte che sono oggi al Governo, un'azione di tutela e il garanzia ben altrimenti redditizia vii 2H«5f nel passato presso Iten'Mu- brava fteSSfò dLH (le™-s°°ialt ™mnrava rosse definitivamente fissato ner il ì dicembre a Roma; stamane, peraltro d'i Wte un^invTo0'^,1 dava com° ««ai Probal in?e?'WsiantaH'P«n,0„n- F,era na accordato una cràzia-lódate e'^slismo '''^w' lato anzitutto della shuazionede3 Me^zi f°™> volendo evidentemente conlutonuè fMcisntailSSfC0?*an^e neinnMacùe il ste^ì^M&.Ì'an2l.Uo, ha accordato alla stessa bpoca, che noi vi abbinino a suo lem. esitarUnl^ta.e neila <n»te non aveva esitato a dichiarare che la tattica fascista nei Mezzogiorno doveva essere intransigente' Per sgominare le canari!:- dei politicanti." ora, lon. Fera ha fatto presente che nel Mezzogiorno il nucleo i.'e della cornea", glne sociale è la classe numerosa (tei piccoli possidenti, la quale, per insufficienzavdi risorse agricole e per mancanza di sviluppi industrlali, si volx? alle professioni libere èd all'impiego pubblico. Questa classe ha una"funzione regolatrice (iella pubblica opinione e di essa Vun. Fora ha voluto fare uno spedate elogio, coniando che lo stesso on' Mussolini p"se le iniziative più audaci e!Diù generose del M"-vogiorpo in quella borghesia di ime!:;." ■ 'ì i-rofessionistl. Venendo jtol al nocciolo a.-.,-, •iuestione, cioè i rappòrti "tra"' i denv -;v:ah ed il fascismo, l'on. Fera' bS suo convincimento essere Lnten.,- i ziom ìeilon. Mussolini di non respingere >1»' cor.'i razione del. partiti intermedi, vale 2' ' dira ti quelli tra il socialismo ed U fasciamo™ fascismo*

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