La crisi di Berlino e l'accordo di Düsseldorf

La crisi di Berlino e l'accordo di Düsseldorf La crisi di Berlino e l'accordo di Düsseldorf Kardoff fallisce nel tentatilo di costituire il nuovo Gabinetto tedesco L'incarico verrebbe affidalo a Jnrres? (Servizio speciale della • Siami m 0 Berlino, 24, notte. Ebert ha chiamato oggi a conferire il deputato tedesco-popolare Kardoff, e lo ha pregato, in via privata, di iniziare trattative per ve'dere se gli riesca possibile comporre il Gabinetto. Kardoff si è messo immediatamente al lavoro, iniziando colloqui con diversi capi-partito. Come è noto la consuetudine parlamentare tedesca vuole che la designazione del futuro Cancelliere avvenga soltanto quando la persona designata ad esserlo abbia già avviato con successo le trattative coi singoli partiti, per la costituzione del Ministero. Kardoff è un uomo della destra. Proviene anzi addirittura dal partito tedesconazionale, di cui, subito dopo la rivoluzione, fu uno dei capi. Quando però il partito mostrò di orientarsi un po' troppo verso i concetti reazionari e dinastici, Kardoff ne usci, e passò al partito che confina colla destra nazionale verso la sinistra; il partito tedesco popolare, cioè, che è lo Stesso partito a cui appartiene S t r g s 6 ni 8. n xì . , Il deputato Kardoff, dopo avere passato tutto il pomeriggio in tentativi infruttuosi presso i rappresentanti dei vari partiti, si è recato questa sera da Ebert, dichiarandogli di non" poter accettare riricarico di comporre il (Gabinétto. Kardoff ha trovato le maggiori difficoltà in seno al proprio partito. Per guanto l'Insuccesso fosse prevedibile, tuttavia'questo primo scacco è appreso, con vivo ramisarico nei circoli politici. A tarda ora si fa il nome di Jarres, ministro degli Intèrni nell'ultimo Gabinetto di Stresemann. Tale candidatura incontrerebbe pure il favore dei tedesco-nazionali, i quali però porrebbero come condizione che Jarres sciogliesse il Reichstag, e facesse nuove elezioni. E' inutile dissimulare la gravità della situazione politica interna della Germania, E' inutile, e soprattutto falso, considerare la crisi parlamentare tedesca come ima crisi simile a quella degji altri ■paesi parlamentari del mondo. Come dichiarava iersera Stresemann, in Un colloquio coi giornalisti stranieri, ai quali, con quel tatto diplomatico che-fa di Stresemann una delle figure più moderne della Germania, volle comunicare le sue impressioni immediatamente dopo la sconfitta, « Il Parlamento tedesco è troppo vècchio, e non funziona più. Esso — ha continuato l'ex-Cancelliere — è diventato uno strumento di forze illegali ed anticostituzionali che stanno fuori di esso. Non è più una fucina di opinioni, ma una caldaia; nella quale si agitano senza possibilità di fusione i più disparati elementi ». In appoggio alla proposta presentata l'altro giorno al Reichstag dalla frazione parlamentare del partito tedesco-popolare, che chiede.siano arrecati radicali mutamenti alla Costituzione germanica, il Governo bavarese ha presentato una serie di richieste programmatiche, dirette allo stesso scopo. Tali richieste saranno quanto prima presentate al Consiglio superiore della Confederazione. Le richieste 'del Governo bavarese presuppongono una riforma della Costituzione della Germania, e dei rapporti, fra il Governo ed i singoli Stati, allo scopo di dare a questi ultimi la. »iù grande indipendenza, per quanto riguarda l'uso delle forze armate e la legislazione economica. In che consiste l'accordo " Micum -Stinnes (Servizio speciale della . Stampa • Parigi, 84, aotte. Il gruppo Stinnes, come giù sapete, ha filmato finalmente ieri sera l'accordo con la « Micum », cioè con la Missione Interalleata di Controllo per le Officine e le Miniere. Alle 19,'Sa il signor Vogler, considerevole industriale e proprietario di importanti miniere di carbone nella.Ruhr, agendo quale mandatario dl Stinnes, Pritz Thyssen, Iteusch, Hubert, FicKler, annunziò dapprima a Frantzen ed Hennecart, rappresentanti della Francia e del Belgio, che egli aveva pieni poteri da parte del gruppo dei sei negoziatori rappresentanti gli interessi minerari della Ruhr. Dopo di che dichiarò che avrebbe firmato l'nccordo, ma costrettovi dalle circostanze e ' al salo scopo di permettere di evitare la rovi na totale delle industrie del bacino carboni fero, pur rendendosi nettamente conto come lo condizioni flegii alleati fossero dure da e seguirsi. Frantzon ed Hennecart lo ascolta ro.no in silenzio e gli presentarono il testo dell'accordo che il magnate tedesco Armò. Dopo di che Vogler lasciò la sede della « Micum ». L'ottanta per cento delle miniere della Ruhr sono comprese in-questa accordo; l'altro venti per cento aveva già firmato dei trattati particolari con gli Alleati. Ouesto accordo sarà ..valido fino ai 15 aprile 1924 e le sue olausoJe-non pregiudicano pernulla.il regolamento definitivo che dovrà intervenire sulla questione delle riparazioni. I punti dell'accordo Ecco i punti essenziali dell'accordo , stipulato: l.o'Le minière rappresentate dai ; delegati tedeschi pagheranno, per il titolo dell'imposta dovuta per il periodo dal l.o gennaio al l.o novembre, 15 milioni di dollari, cioè 279 milioni di trancili al corso attuale, 2,o Gli Industriali pagheranno per l'avvenire 10 franchi per tonnellata di carbone venduto. 3.o consegneranno gratuitamente all'Intesa il 18 per pento della loro produzione netta, t.o I depositi costituiti nella Ruhr alla data del l.o ottobre, restano proprietà delle autorità alleate. 5:o R regime delle licenze di esportazione rimane in vigore. I prodotti siderurgici in -deposito non potranno essere sbloccati che dietro pagamento dell'imposta arretrata e non potranno essere esportati se non in quantità equivalente a quelle che erano esportale in media nel 1932. 6.0 La consegna dei soitoprodotti (enrbon fossile, solfato di ammoniaca, benzolo, catrame, creosoto, ecc.) saranno oggetto di un accordo speciale. A Duesseldorf si considera che tale accordo di importanza capitale, segna la fine effettiva della resistenza passiva. All'accordo di cui sopra sono uniti parecchi annessi che trattano di questioni puramente tecniche, in particolar modo, per quello che concerne le qualità di carbone da consegnarsi per il titolo delle riparazioni e le penalità applicabili in caso di forniture non conformi, Il testo definitivo occupa 47 pagine. A partire da oggi una parte della produzione di tutte le officine siderurgiche e di tutte le miniere della Ruhr sarà destinata o alla Cassa delle riparazioni o alle regioni devastate.1 ■ Secondo un'Informazione ufficiosa 1 negoziati intavolati a Magonza nella settimana scorsa tra i rappresentanti delle ferrovie tedesche e 1 rappresentanti della Regìa francobelga, sono stati interrotti, ma vorranno ripresi fra qualche giorno. . L'esposizione di Fischer La Commissione delle riparazioni, cerne già sapete, ha proceduto ieri mattina, In conformità della sua decisione del 13 povembre. all'audizione dei rappresentanti del Governò" tedesco. Questo, come è noto, aveva chiesto alla Commissione, con una nota del 24 febbraio, e per l'applicazione dell'articolo 234 del Trattato di Versailles, dl fare uno studio delle risorse e delle capacità della Germania, nonché di voler dare ai rappresentanti del Governo tedesco l'occasione di esporre in particolare lo stato attuale delle risorse e della capacità della Germania a far conoscere le misure prese dal suo Governo in vista di risanare il - bilancio e stabilizzare la moneta. La Commissione aveva il 30 ottobre rinviato la sua decisione sulla richiesta tedesca, finché fossero continuati i negoziati fra 11 Governo di Parigi e di Washington sulla costituzione di un Comitato di esperti, che avrebbe precisamente dovuto avere per mandato di studiare le risorse e la capacità di pagamento1 del Reich. Siccome i negoziati sono andati a monto e il progetto dl un Comitato di esperti è stato abbandonato, la Commissione aveva deciso di udire gli esperti tedeschi. E fu questa audizione che ebbe luogo ieri. La Delegazione tedesca era numerosa; essa si componeva del signori Fischer, Mayer e Litler, della Krleglansten Commissioni di Bor e di von Bradt, del Ministero delle Finanze; di Wolff, del Ministero delle Comunicazioni; di Reichardt e di Schoeffer, del Ministero dell'Economia Politica; dl Simona, del Ministèro degli Esteri ; e dl Mlchaelis, interprete della Krièglansten Commission. Tutti i membri della Commissione delle riparazioni, delegati e delegati aggiunti, francese, britannico, italiano, belga, nonché il delegato ufficioso americano Logan, si trovavano presenti sotto la. presidenza del signor Barinoti. La seduta, apertasi alle 10,15, si prolungò fino alle 12,45. Il signor Fischer espose la situazione del Reich e sviluppò la tesi del suo Governo parlando talvolta In francese tal'altra in italiano. Egli prospettò Io stato di miseria della Germania nel campo finanziario ed economico ; disse delle cause e delle ripercussioni sulla capacità di prestazione della Germania e mantenne U punto di vista del Governo tedesco sull'illegalità dell'occupazione della Ruhr. Egli sostenne che soltanto il ristabilimento dell'unione economica della Germania potrebbe permettere a questa di risanare la sua capacità di pagamento. Fece poi una esposizione particolareggiata delle misure già prese e studiate per risanare le finanze e la moneta tedesca, e spiegò come il Governo tedesco si trova per mettere in vigore queste varie riforme, nella necessilà di arrestare l'esecuzione dei contratti conclusi per le consegne in natura. 11 delegato tedesco indicò poi brevemente il contenuto di un memorandum relativo agli studi tecnici belgi, che egai rimetteva contemporaneamente alla Commissione, e dichiarò che, sotto riserva delle sue dichiarazioni generali, questi studi potrebbero costituire una base per i negoziati da intavolarsi in vista di risolvere il problema delle riparazioni. Terminando egQi sottolineò la gravità delle condizioni attuali della Germania e fece appello alla responsabilità che incombe alla Commissione. Il signor Fischer parlo da solo in nome della Delegazione tedesca e nessuna domanda gli venne rivolta dai membri della Commissione. Questa si riunirà martedì prossimo. "Una nuova Europa viene modellata...,, La questione della restaurazione e della paolfloazione del continente poeta a base della campagna elettorale inglese. (Servino speciale della ■.Stampa* Londra, ti. notte.- In sostanza Poincaré ieri ha detto: —Nessuno si faccia illusioni: la mia politica è sempre atiell? : nulla Ruhr ci siamo e ci resteremo: tutto il resto è diplomazia spicciola. — In tal modo egli ha confermalo clic chiedendo un sacco e una sporta di nuove sanzioni mirava più ohe altro a cementare ciò 'che già teneva in pugne: chiedeva la mano, per tenere il dito. Adesso i buttafuori elettorali di pirte conservatrice, insième con "l'-'i i' nirm'i speciaiMi di aiiri p>i:ii'\ i> ut* qui al I quattro venti clic Puimuè lui d>.vu;.> r.i.uu le iare alla mano e ha soffrila. iwa «esnalatas1 ss sconfitta diplomatica. Ma il Times, senza accennare .neanche di lontano al discorso rii Poincaré, il quale in verità non è commentato apertamente ila nessuno, si fa coraggio e guarda in taccia alla verità. Il suo punto di partenza è ia caduta di Stresemann; il suo punto d'arrivo è semplicemente questo: « La Francia ha ottenuto quello che voleva; il suo sforzo palesemente sistematico e freddamente legico sta avviandosi alia meta... •. Uifatto il Times constata: «La Ruhr e la Renaniu, in base a tutto le previsioni che si possono fare, rimarranno separate dalla Germania par almeno una generazione; e, completato il processo, inteso a sgretolare la volontà dl tutte le classi della popolazione dei territori occupati, ia Francia ha ottenuto quello che voleva. 11 snu sforzo furiosamente sistematico e freddamente logico sta avvicinandosi alla meta. Una nuova entità politica ed economica spunta in mezzo all'Europa, plasmata e dominata dalla Francia. 11 resto della Germania 6 il caos; privata per tempo indefinito citilo sue più ricche regioni, essa avrà ben poche chances di rimettersi in piedi rapidamente. Una nuova Europa viene modellata sulla soglia di casa nostra Seguono considerazioni di minore conto: la disperazione della Germania, la velocità con cui il mondo si trasforma, l'assenza dl ogni e qualsiasi cosa stabile in Europa, il liberamente da ansiosi esperimenti. Da ultimo, le elezioni in Inghilterra: pensare seriamente ai casi del paese e del Ministero ,in un inondo che con una rapidità senza precedenti precipita verso l'ignoto, per cui « in questo momento l'interesse britannico esige che esista a Londra un Governo forte, assolutamente libero di prendere qualsiasi misura doganale o politico, che possa risultare necessaria per affrontare i frangenti, e per mettere in grado il paese di affermare la sua forza fondamentale in una Europa, che sta subendo nuovi e duri contorni ». L'articolo è vigoroso fino a questi suoi ultimi periodi. Il Governo forte che il Times si augura per fronteggiare la tragedia è quello di Baldwin ; egli lo vuole libero di scegliere qualsiasi politica necessaria; ma esso è stato liberissimo di prendere misure simili con l'appoggio di tutti quanti j partiti per circa sei mesi, in un periodo durante il quale tutto non era ancora perduto : ora il Times 10 vuole libero anche di prendere le necessarie misure doganali. Queste misure, su testimonianza dello stesso Baldwin, devono essere intese a tener fuori non soltanto i manufatti francesi fabbricati sotto costo, ma anche quelli tedeschi. La piattaforma protezionistica si fonda sul catenaccio del mercato interno, contro qualslast concorrente esterno. E' una piattaforma di esclusivismo, e implica 11 criterio, apertamente confessato, che l'Europa per molti anni sarà una marcita. E' dunque difficile interpretare la politica enunciata dal Times; e la stessa difficoltà esisto del resto nell'interpretazione di quella del partito conservatore, la quale in realtà è una sentina di molte politiche contrapposte. Forse l'articolo del Times avrebbe potuto meglio terminare con quanto ha detto oggi Lloyd George, iu un suo discorso a Glasgow: « I conservatori alle ultime elezioni — egli .rievocò — ci avevano promesso migliori relazioni con la Francia, migliori condizioni in Europa, la rinuncia a creare il minimo perturbamento nel nostro sistema doganale. Quella promessa è già divenuta un pezzo di carta. Le nostre relazioni con la Francia non furono mai peggiori di oggi; le condizioni in Europa sono peggioratissime. Lo stesso Baldwin ha riconosciuto che negli ultimi dodici mesi, la sistemazione europea, la 'quale al nuovo Governo conservatore sembrava possibile un anno addietro, è stata ritardata di molti anni. Baldwin Ita ammesso dunque che per molti- anni egli è incapace di restituire la pace all'Europa. Allora lasci il suo posto libero a qualcuno che sappia risolvere il compito. Egli è stato troppo facile vittima dei bluff altrui. Questa molle e sciatta diplomazia non salverà certo l'Europa, né ristabilirà-la-pace in alcun paese. Occorre maggiore fermezza e più ìysolutezza, perchè il mondo sappia che l'Inghilterra intende fare quello che dice ». Quindi Lloyd George ha ripetuto il leitmotiv dei liberali : « Il problema della disoccupazione è creato soltanto dall'assenza della pace e dell'ordine in Europa. V'è un solo rimedio ed è la pace, Ristabilita questa, l'Europa si restaurerà da sè. Ma fino a che essa sarà terrificata da eserciti invasori, da politiche minacciose e da occupazioni che accendono odi nazionali, la pace rimarrà un pio desiderio, e qualsiasi altra misura produrrà soltanto ulteriori perturbamenti ■>. L'idea di Lloyd George è che occorra prendere subito per le coma, sposando l'energia alla equità, i due problemi delle riparazioni e dei debiti di guerra. Una parte della Francia sente già il freddo della disillusione. L'Italia si è rimessa in linea; il Belgio si fa esitante: « .date una cftan.ee all'Europa, ristabilitevi la pace ; e tutto il resto verrà dietro — ha proclamato Lloyd George: — l'Europa è un continente molto industrioso, il più industrioso sulla faccia della terra .n Queste parole di volontà indomabile, quella volontà che rapipresenta lo spirito di tutta la campagna liberale, non trovano il più lontano riscontro fra la falange conservatrice. Il partito conservatore nei riguardi biella Francia resta pieno di contro-correnti. VI sono bensì indizi di un certo rinvigorimento nel novero dei ministri, alcuni dei quali, benché di sruggita, hanno fatto balenare il proposito di scendere in campo, non più soltanto a parole: uno di questi é il duca di Dewonshìre, che l'altro giorno additava in Lord Balfour il più desiderabile tracler del paniito. od al tempo stesso continua n tenere il suo posto nel Gab^ietto di Baldwin. M. P.