Il ministero Stresemann rovesciato con 230 voti contro 155

Il ministero Stresemann rovesciato con 230 voti contro 155 Il ministero Stresemann rovesciato con 230 voti contro 155 Le organizzazioni e istituzioni dei partiti comunista e nazionalista sciolte e vietate in tutta la Germania (Servizio speciale della STAMPA) ì BERLINO, 23 notte, J11 Gabinetto Stresemann è stato rove-l sciato dopo due giorni di lunghe, discussioni parlamentari. Al principio della seduta odierna, Stresemann ha apertamente dichiarato che, di fronte ai tre voli di sfiducia presentati dai parliti dell'estrema, egli non aveva affatto l'intensione di correre l'alea di vedersi riconfermato al suo posto in via indiretta, in base ad una fortuita aritmetica parlamentare. Il Governo, — disse il Cancelliere, — intendeva al contrario ottenere una decisione chiara ed esplicita; se possiede o no la fiducia del Parlamento. Allora il deputato Scholz, capo del partito a cui lo stesso Cancelliere appartiene, ha presentato un voto di fiducia puro e semplice e questa sera il voto di fiducia ha dato i seguenti risultati: 155 voti favorevoli, 230 contrari e 7 astenuti. Siresemann ha presentato immediatamente le sue dimissioni ad Ebert. Quello che è stato definita l'ultimo gabinetto parlamentare possibile per sa Germania è così liquidalo. ' Le ordinanze di von Seeckt 'Intanto che al Reichstag il Gabinetto cadeva, il commissario generale von Seeckt ha sciolto per tutta la Germania — proibendone qualsiasi ricostituzione, sotto qualsiasi nenie — il partito dell'estrema destra, il comunista, il nazional-socialista (Hitler) ed il partito popolaresco della libertà, già disciollo per la Prussia qualche mese fa da Severing e che non era altro che.il ramo prussiano del partito nazional-socialista. Contemporaneamente ha sciolto e proibito la ricostituzione dì tutte le organizzazioni e società che fanno capo ai delti partili: come la Terza Internazionale, l'Associazione della gioventù internazionale, le Assodazioni di battaglia nazionaliste, ecc. Lo scioglimento delle associazioni di destra è motivato collazione di propaganda delle rispettive associazioni in seno alla Reiehswehr per indurla alla indisciplina ed alla disobbedienza: il manifesto ricorda che il capo del pattito popolaresco della libertà, von Graefe, non solo ha approvato palesemente la sommossa di Monaco, ma vi ha partecipato effettivamente, come congiurato, eccitando i soldati alla disobbedienza. Al partito comunista il manifesto rimprovera la sommossa armata di Amburgo, le agitazioni in Sassonia e nella Turingia- ed 'egualmente — come per il partilo di destra \ — la propaganda disgregatrice in seno alVesercito nazionale. Inoltre saranno sequestrati tutti i beni ed oggetti mobili ed immobili appartenenti alle disciolte sezioni ed il loro importo sarà devoluto a profitto dello Stato. Viene vietata anche l'uso delle bandiere e dei distintivi delle dette associazioni. ' Inutile dire che queste disposizioni sono accolte con generale soddisfazione da tutti . i partiti, tranne quelli che ne sono direttamente colpiti. Si ricorda, a proposito dello scioglimento del partito popolaresco, un battibecco avvenuto ieri al Reichstag fra il deputato maggiore Helling, di detto partito, ed'il ministro della difesa nazionale Gessler. Il ministro accusò apertamente il deputato Helling di alto tradimento per aver cercato a Monaco, insieme ai suoi, di tovverlire le truppe. Si ricorda in argomento un episodio della sommossa di Monaco. La scuola di fanteria degli ufficiali della Reichswehr si trova, com'è noto, a Manatio. Ora è stata assodato che i giovani ufficiali, che frequentano questa scuola, sono tutti, dal più al meno, pervasi da idee nazionaliste ed ammiratori di Hitler. L'ex-tenente Rossbach — il quale com'è risaputo, nonostante l'ordine di arresto, si trova libero a Monaco — era riuscito a penetrate nella scuola militare pochi giorni prima della sommossa ed era riuscito a preparare, apertamente alla riunita contro il comando dell'esercito e contro il Governo centtale gran parte degli ufficiali. Otto di essi si compromisero irrimediabilmente, ed a questi otto alluse ieri apertamente il Gessler nella sua replica a Helling. Ora la scuola è stala chiusa. Un Cancelliere cattolico? La votazione di sfiducia al Reichstag è stata preceduta da una interminabile logorrea'' tenuta davanti ad una Camera quasi sempre vuota ed annoiata, mentre nei corridoi gruppetti poco numerosi arzigogolavano senza passione su cojnbinazio«l future. Si sapeva da ieri che Stresemann era destinato a morire e ci si meravigliava soltanto che le cose andassero cosi per la lunate. Intanto, si dava Ubero cor*o alle previsioni. Tra i nomi più ripetuti per il posto dì futuro Cancelliere vi è quello d Brauns, attuale ministro dei la•con pubblici e prete cattolico. Brauns era scherzosamente interpellato: — Reverendo, quando vi deciderete a portare l'estrema unzione a Stresemann? Ma Brauns dichiarò apertamente che non avrebbe mai accettata un simile incarico. La sua qualità di prete cattolico gli impedisce di accettare una funzione cha comporta oggi disposizioni di ordine 'dittatoriale e che potrebbe imporgli doma ni di dare l'ordine all'esercito di aprile il fuoco contro i cittadini ribelli, i «— Piccato — si diceva nei crocchi, gUM-(a risp0sla viene riferita: «Brauns potrebbe essere il Seipel della Germania». Un altro nome era quello di Stegervald, altro cattolico, capo dell'ala operaia del partito del centro. Il cattolicesimo è veramente in notevole ripresa in Germania, tanto nella Germania culturale quanto politica, e molli movimenti giovanili di rinnovazione e di ricostituzione hanno un contenuto rigidamente cattolico. Altri nomi che venivano fatti nei corridoi, senza però che ne venisse motivata la possibilità 0 meno che rappresentino veramente i futuri designati, sono quelli dell'attuale ministro della difesa nazionale Gessler. e quello del presidente del Wurtembcrg, von Hibcr. Un passo di Mussolini? JVon mancano però le persone che affermano che Stresemann sarà nuovamente riconfermato per la terza volta da Ebert nelle funzioni di Cancelliere. Altri ripetono con insistenza che Stresemann entrerà in qualunque combinazionc quale ministro degli Esteri. Iti generale, la politica estera di Stresemann è approvata da lutti 1 partili e non soltanto da quelli estremi, e trova molto maggior consenso, il suo atteggiamento verso, la Francia e l'Intesa, che non il suo modo di considerare i problemi interni. Specialmente per quanto riguarda le recenti dichiarazioni ufficiali di Mussolini e di Baldwin — interpretale forse a Berlino con troppo ottimismo, come un segno di radicale mutamento nello spirito delle rispettive nazioni — molto merito viene attribuito alla persona di Stresemann ed alle linee della sua politica estera. E questo riconoscono perfino certi organi dei j)iù intransigenti. A questo proposito si parla con insistènza, in circoli che si dicono bene informati, dell'imminenza di un passo di Mussolini a Berlino, passo che, anzi,' avrebbe già dovuto-aver luogo se non-fosse stato sospeso per causa della crisi. Per quanto di questo passo nulla risulti e sia probabilmente la espressione di un desiderio, sintomaticat è l'importanza che gli ambienti politici danno a tale notizia e lo zelo con cui esaminano la possibilità o mena di una sua conferma. Eredità tremenda A parte queste considerazioni di politica estera (con la caduta di Stresemann cade 'anche la promessa americana di un grande prestito, se qualcuno vi aveva prestato fede...), la situazione interna è cosi intricata, che veramente si può prevedere con facilità che nessuna soluzione, e nessun nome incontrerà la soddisfazione della maggioranza del paese. Non si parla pia di scioglimento del Reichstag e si capisce. La minaccia di scioglimento Stresemann poteva farla apertamente quando egli era alla testa di un Gabinetto di grande coalizione; ma ora che il suo Gabinetto si è raggrinzilo egli non ha posta altra alternativa alla Camera che quella di vivere o morire con onore. Tulli gli onori gli sono riconosciuti. Ma l'eredità è tale da fare impallidire il più esperto uomo politico. Il grido di una dittatura sarebbe in generale e più probabilmente ascoltato se si sapesse chi si incaricherà di questo posto. Non parliamo degli autocandidati, che hanno, {alto tutti la più me'schina delle figure. Mj. non è soltanto la mancanza dell uomo ; manca anche la possibilità di trovare nel paese una maggioranza che si dichiari d'accordo sul nome dell'uomo. Lo ha dichiaralo Stresemann anche ieri alla fine del suo discorso e lo ripetevano oggi nei corridoi del Reichstag uomini politici e liiornalisti. I socialisti vogliono assolutamente tino stato di ostilità dichiarala vèrso la Baviera, senza preoccuparsi che molle delle loro domande hanno perduto di contenuto dopo il miserando fallimento della sommossa di Hitler. Gli uomini della destra hanno tali parole d'ordine nel loro programma (lotta contro gli ebrei, rottura colla Francia e coll'lntcsa, ecc.), che soltanto la più rigida comunità di idee e disciplina nel campo della destra potrebbe darle probabilità. di successo. Ma gli ultimi avvenimenti hanno dimostralo che non è il caso di parlare di questa disciplina e di questa comunanza di idee. "Salvare la Repubblica tedesca,, Quale confusione e quale subbuglio domini in tutta la Germania lo ha dimostralo anche la discussione odierna al Reichstag, precedetti' il y.oto. Specialmente importanti, a questo proposilo, sono state le dichiarazioni del ministro della difesa nazionale, Gessler, a difesa della Reichswher contro le accuse dei comunisti. Egli ha giustificato il divieto di von Seeckt delle organizzazioni estremiste di destra e di siìiistra, spiegando l'opera deleteria compluvi da esse tra l'esercito e difendendo l'esercito dall'aver esercitato violenze in Sassonia ed in Turingia. Tra Ut vivissima ilari'à della. Camera il ministro afferma che l'unico allo violento commesso dall'esercito nazionale in Turingia è stato l'attacco energico di uh sottufficiale alla nirlà provala di una sijnora, sola in casa, e che accndfla scambiala per u>iu camerie¬ ra aveva cominciato ad assediare tempestosamente, come ì militari usano di fare »... « Il senso delle disposizioni prese da von Seeckt — ha detto il ministro della difesa nazionale — è semplicissimo: noi dobbiamo salvare la Repubblica tedesca, che e gravemente compromessa e non dobbiamo abbandonale la difesa anche se uomini come Ludendorff stanno a capo del movimento opposto ». Il ministro ha guindi citato una lunga serie di casi in cui il Governo social-comunista di Sassonia aveva proceduto apertamente contro la costituzione e contro lo stesso diritto privato, dei cittadini ed ha soggiunto : i. Una prande parte dei cittadini di Baviera, Sassonia e Turingia ha l'impressione di il vere al di fuori del diritto senza la protezione della legge. Noi dobbiamo far si eli? questo sentimento scompaia una volta per sempre dal cuore dei sudditi tedeschi ». La votazione Seguono quindi t'ari oratori di destra per protestare contro guesle dichiarazioni e ccnl.ro Vabolizione dei proprii parlili. Il socialista Rosen.'eld espone il bilancio di quattro settimane della Reischiver a Dresda-, 34 morti e 130 feriti, e grida: — Come avete il coraggio di parlare dì brutalità francese nella Ruhr? Di fronte a questo terrore, bianco che esercitate sugli operai? 1 Ma ormai Rosenfehl e gli altri oratori parlano innanzi ad una Camera nervosa e distratta, ed è con vero sollievo dell'assemblea che il presidente sospende per mezz'ora la seduta e la rinvia per la votazione sull'ordine del giorno di fiducia. La votazione si è svolta per appello nominale. Votarono contro i socialistici comunisti, i nazionalisti (tedesco-nazionali); mentre il gruppetto dei « contadini bavaresi » abbandonò lo sala prima della votazione. Dei popolari bavaresi, parte volarono in favore, parte si sona astenuti. {li risultalo ufficiale del voto è il seguente : 155 si, 230 no, e 7 astenuti. La Camera ha accollo il risultato «Ari veto con profondo silenzio e Stresemann ha abbandonalo immediatamente la sala Le dimissioni Il Cancelliere Stresemann, prima ancora di recarsi da Ebert a presentargli le sue dimissioni, ha voluto accogliere i giornalisti della stampa esecra per fare loro alcune dichiarazioni. Conviene dire che l'ormai ex-Cancelliere 7ion aveva l'aria di un uomo sconfitto. L'occhio vivo, il gesto nervoso, la. parlata rapida, incisiva, mostravano piuttosto l'uomo che vuole rientrare al più presto nella direzione politica del suo paese. «Dopo il voto contrario dei partiti alla Camera — ha detto il Cancelliere — non mi rimane altro che andare a dare le dimissioni. Probabilmente avrei potuto evitare il voto di sfiducia presentato dai singoli partiti dell'opposizione giocando sull'aritmetica parlamentare. Avrei potuto ottenere un successo, sia pure indiretto; ma io ho voluto avere una decisione netta, che impegnasse sòvratutto i partiti. Lo sapevo prima ancora di stamane che sairei rimasto in minoranza, ma mi sono ridotto a questo passo per due semplici ragioni: l.o) perchè i partiti devono vedere chiare le conseguenze della crisi e assumersi tutte le responsabilità, che derivano dalla loro opposizione al Gabinetto, davanti alla nazione intera; assumersi tutta ia responsabilità derivante dall'opposizione stessa. Lo svolgimento della crisi sarà aspro doloroso. Tanto meglio. I partiti dovranno gettare giù tutti la maschera e dichiarare chiaramente che cosa vogliono. 2.o) Come ministro degli Esteri ritenevo che le decisioni e le trattative in tema, di politica estera, che possono essere combinate, devono essere condotte da un Governo che possegga la maggioranza assoluta e la confidenza del Parlamento e sia ir. grado di assumersi impegni davanti a tutta la nozione. Dal giorno dell'assemblea di Weimar in poi il popolo tedesco ha sempre battuto una via diversa da quella del suo Parlamento. Bisogna che anche qui si raggiunga la più completa chiarezza. Ma tutto questo disordine, tutto questo nervosismo, non deve essere giudicato male all'estero. Bisogna rendersi conto che stiamo subendo da mesi una tremenda pressione da parte dell'estero, che minaccia di colpire a. morte la Repubblica tedesca. Questa pressione è esercitata sui nostri confini, sulle nostre frontiere, ed ò questa la ragione prima di tutto il subbuglio all'interno della Germania. Sono per lo più movimenti spontanei, resi niù gravi dall'abolizione del servizio militare obbligatorio richiesto dal trattato di Versailles », Il monito alla Francia Stresemann accenna qui al ritorno del Kronprinz : « E' doloroso — egli continua — che con la sua ultima nota l'Intesa s'immischi cosi nelle questioni puramente interno del paese e lo faccia con un tono offensivo. Il Kronprinz è una persona intelligente, coscienziosa e io garantisco che non farà sciocchezze. Ma era dovere del Governo tedesco permettere il ritorno in patria dell'ultimo cittadino tedesco, l'ultimo padre di famiglia, che vive fuori della frontiera. Quale meraviglia se con queste continue umiliazioni imposte al nostro prestigio, l'eccitazione del popolo sia al colmo, che i radicali di destra possano ottenere successi con la loro propaganda di odio? K' necessario clic le coso cambino. L'Europa deve convincersi elio la Germania è necessaria alla vita dell'Europa co¬ me l'Europa è necessaria alla vita del mondo ». Stresemann ha pronunciato queste parole con un tono appassionato I primi colloqui di Ebert Quindi Stresemann si è recato da Ebert a presentare le dimissioni. Ebcrl le ha accettate. Il presidente della Repubblica ha immediatamente ricevuto alcuni capi partito ed il presidente del Reichstag, Locbc. Non si prevede nessuna decisione per questa notte. La crisi suscita vivaci critiche nefili ambienti politici,'dove le passioni di parlilo sono ancora cosi forti da ofluscarc la visione esalta delle necessità dell'ora. Mentre nel Reno e nella Ruhr centinaia di migliala di operai lottano colla disoccupazione ed il paese e attraversalo da una delle più formidabili crisi economiche che la storia conosca, senza una inonda e senza un sistema sicuro di approvlgionamcnto, la Camera tedesca continua a darsi il lusso di crisi incerte, senza designazioni chiare, senza possibilità di una rapida soluzione. Nessuno sa, nemmeno i partiti che hanno rovesciato Stresemann, che.cosa succederà al Gabinetto ora in carica^ Non è possibile, come accennammo l'altro giorno, che Ebert, se guendo la buona pratica parlamentare degli altri paesi, incarichi i socialisti ed i tedesconazionali, direttamente^ responsabill di avere rovesciato il Gabinetto, di assumere le conseguenze di Questo loro 'atto. Non è possibile, per evidenti ragioni di tecnica parlamentare germanica. Un Gabinetto tedesconazionale è. d'altronde, impossibile, come un Gabinetto socialista. Il primo partilo non possiede nessuna, autorità per adunare intorno a sè altri clementi di collaborazione, e tale autorità von. sembra nemmeno posseduta dai socialisti. La soluzione più probabile è la ricostituzione della coalizione borghese, con concessioni agli estremisti di destra e con una conseguente benevola neutralità da parte dei socialisti. P. M. Il delegato tedesco ascoltato dalla Commissione delle Riparazioni Parigi, 23, notte. La Commissione delle riparazioni si è riunita stamane dalle 10,25 alle 12.45. La seduta è stata interamente consacrata alla audizione di una comunicazione fatta dal slg. Fischer, capo della Delegazione tedesca e presidente della « Krieglansten Commission », sulla situazione economica e finanziaria della Germania. Rivelazioni sai fallito colpo di mano in Ungheria (Servizio speciale della • Stampa • Vienna, 23 notte. Le indagini fatte dalla Commissione par* lamentare ungherese per le immunità relativamente all'arresto del deputato Ulain awa» nuto in Ungheria mentre si recava in Baviera per partecipare al colpo di mano di Hitler, hanno messo in luce l'ampiezza del complotto al quale partecipavano circa 40.000 persone pronte a insorgere, armate, nel momento opportuno. 11 colpo di mano avrebbe dovuto aver luogo ti 27 ottobre cominciandosi dall'abbattcre il Governo di Bethlen e il reggente Horthy, nominando leggente il famoso! terrorista Hejas, presidente del Consiglio Goemboes, ministro di Giustizia l'Ulani stesso, comandante dell'esercito 11 colonnello Pronai resosi pure famoso durante il terrorismo bianco. Lo slesso giorno dovevansl arrestar* tuttavia 1 rappresentanti del grosso capita--, lismo ebraico e impiccarli immediatamente. Successivamente dovendosi erigere una nuova monarchia, si sarebbe portata la candidatura quale monarca, del dottor Bela Szemero appartenente ad antichissima famiglia ungherese. Queste rivelazioni hanno prodotto vivissima impressione nell'intera Ungheria. G. Protesta olandese e Italiana , presso le autorità francesi a Dusseldorf (Servizio speciale della «Stampa» Berlino, 23, notte. Mandano da Essen che nel corso della mattinata il rappresentante dèi Governo olandese ha protestato presso le autorità francesi di Dusseldorf, a nome del suo Governo, per la Interruzione delle forniture di carbone. Eguale passo sarà intrapreso dal rappresentante dell'ufficio economico italiano.