Il Congresso provinciale dei popolari

Il Congresso provinciale dei popolari Il Congresso provinciale dei popolari ppUn discorso politico dell'on. Cappa 'Con targo intervento dt dirìgenti delle Sezioni aa ogni parte della provincia .1 tenne Il Congresso provinciale del Partito popolare Italiano, nella sede centrale di via Principe Amedeo. Il Congresso fu presieduto dall'onorevole Paolo Cappa, in rappresentanza della Direzione del partito. Brano presenti i deputati popolari della provincia, onorevoli Fino, Marconcini, Novasio e Stella, 11 segretario politico, .don Cantono, col memori della Giunta direttiva, avv. Piccioni, Masera, Libois e Luigi Chiesa, parecchi consiglieri provinciali ed ex-assessori o consiglieri comunali di Torino. Il Congresso venne aperto dall'onorevole Novasio; quindi il segretario, dottor Cantono, espose in una succinta e chiara relazione la situazione del movimento politico della provincia, rilevandone la confortante efficienza, malgrado le difficolto, create dalle varie correnti avversarie. Dopo la relazione del segretario prende la parola l'on. Paolo Cappa, che al Congresso rappresenta il Direttorio del partito, e ai complace dell'adunanza imponente, ricorda i suoi inizi giornalistici a Torino' e porta il saluto della Direzione del partito e dell'assento don Luigi Sturzo, sempre presente al ricordo dei popolari di tutta Italia {.Vivissime approvazioni). Il fascismo ed 1 Partiti L'oratore fa quindi le seguenti dichiarazioni : ^ Malgrado la molteplici difficolta d'ogni ordine che ne rendono travagliata l'azione, il' Partito popolare italiano non ha ripiegata la sua bandiera, non ha rinnegata la propria personalità, conserva pura ed integra la sua fede. Resta vivo e vitale quale e nato. La nuova situazione creata dalla conquista del potere da parte del fascismo ha sconvolto le posizioni materiali e morali di tutti gli altri partiti. La borghesia liberale italiana fa omaggio all'astro, dal quale spera luce e calore. Sconquassato appare il socialismo, nel ieri ancor recente cosi potente e prepotente. Diviso in tre o quattro frazioni, col movimento economico e sindacale sconvolto, con capi senza autorità e con massa senza fiducia, il socialismo bconta amaramente la serie infinita dei suoi errori delittuosi e grossolani ; non aver dato alcuna fede ideale alla sua azione materialistica, utilitaria, economistica, per cui le folle alle prime difficolta abbandonarono capi e organizzazioni, passando in molti luoghi dalla bandiera rossa al gagliardetto fascista; aver volgarmente negato ed offeso i valori morali e nazionali, le ragioni della Patria e le necessita della economia colla stolta illusione ed il cattivo proposito di svellere il proletariato dalle fortune della nostra terra ; infine l'essersi rinchiuso in una transigenza cieca e testarda, rifacendo propria la concezione anarchica del «tanto peggio, tanto meglio». Al socialismo del dopo guerra risale la responsabilità della condizione di cose attuali. Su di esso, già predicatore e minacciante la violenza, si è abbattuta la violenza avversa,, con ripercussioni evidenti su tutto il movimento sociale faticosamente raggiunto dalle classi lavoratrici, che non potevano essere peggio guidate dagli apostoli di un bolscevismo fatto di incomprensione e di viltà. « L'avvento del nuovo ordine di coso non poteva non aver ripercussioni anche nel nostro campo. Possiamo intanto con serena e sicura coscienza affermare che, in omaggio ai superiori interessi del Paese, il Partito popolare valutò la situazione creatasi un anno fa, senza pregiudiziali, sacrificando ogni pur rispettabile spirito di pai-te alle esigenze dell'ora. Qualunque fosse il giudizio sul fascismo e sul modo con cui aveva conquistato il potere, i popolari in nulla* e per nulla vollero contrastarne il suo fatale esperimento. Ls- collaborazione di uomini nostri, richiesta « consentita, «tà a significare il nostro proposito di concorrere all'attuazione di tutto il bene che 11 nuovo reggimento poteva fare nell'amministrazione dello Stato, indubbiamente reclamante un Governo più forte e Più cosciente, rinnovatore e restauratore. "Offesa al diritti politici,, «Anche oggi, malgrado gli avvenimenti della scorsa primavera sboccati nella fuoruscita dei rappresentanti popolari dal Governo, malgrado l'approvazione di una riforma elettorale che se intacca gli interessi del nostro partito offende ben più il suffragio universale e i diritti politici dei cittadini, malgrado le ostilità locali e centrali contro uomini, amministrazioni, organizzazioni nostre — noi popolari non intendiamo mutare propositi ed atteggiamenti. Oggi, del resto, nessun movimento esterno può minacciare lo «viluppo dell'esperimento fascista. E' artificio polemico e demagogico da parte di certa stampa fascista raccontare che 11 Governo possa davvero crédere a movimenti 'di opposizione, che sarebbero stolti e dannosi al paese per un verso e scemi da un altro verso quando si pensi che il fascismo 6 ' armato e militarmente inquadrato, mentre la grande maggioranza dei cittadini consenzienti o dissidenti è disarmata. Il tallone d'Achilia del Governo di Mussolini è nei suoi amici, nella gente che gli si affolla Intorno e ne abbiamo avuti esempi recenti. « La pietra che proverà il suo Governo sarà quella della politica finanziaria « i suoi risultati finora sono lungi dall'essere conclusivi; e quella della polittca estera, di una delicatezza eccezionale. Da buoni cittadini o da buona gente che crede sul serio nella Provvidenza divina, noi sinceramente preghiamo Iddio perchè ingegno e fortuna accompagnino l'opera del capo del Governo nelle difficili sue intraprese. Noi vogliamo lealmente, sinceramente aiutare lo sforzo dell'on. Mussolini, che si è assunta una formidabile responsabilità.. Ma che colpa no abbiamo se la nostra collaborazione non c più intensa « feconda? Se si amino meglio iso lamenti splendidi anziché il vivo e vero consenso delle masse coscienti? « Ora noi abbiamo l'impressione che non si voglia la collaborazione ma l'asservimento, oppure la collaborazione in ginocchio, come quella che danno liberali e demo-sociali. a o o o ù n . Si vorrebbe la scomparsa del partito Popolare e nulla si lascia di intentato a questo scopo. Il partito popolare invece vive compatto ancora, come si è manifestato al Congresso di Torino, perchè ha tuttora la sua missione da compiere e oonserva una fede che nessuna violenza potrà sminuire. Si è parlato molto di revisionismo. Senza essere intransigenti o faziosi è lecito chiedersi che cosa è:x se reingresso del transfughi o cambiamento delle tavole del Partito. Noi pensiamo che i transfughi cerchino il modo di ritornare fra noi: ma allora il loro gesto sarebbe... sciupato. Vogliono cambiare programma? Questo non lo permetteremo mal », {Tutta l'assemblea scatta approvando). Terminato 11 discorso Cappa su proposta Delcorto il Congresso approva tra unanimi applausi l'invio del seguente telegramma al Re : « Popolari provincia Torino riuniti assemblea giorno vostro genetliaco, esprimono Vostra Maestà loro sentimenti inalterabile devozione». Quindi si approva l'invio di un altro telegramma di omaggio a Don stur* zo. Dopo di ciò si inizia una vivace e nutrita discussione alla- quale partecipano il prof. Dezsni, Jotti, Zaccheo, don Rolando, Gherra, Dannat-Cattin, Cappelletto, Cresto, Pedussla, Luda di Cortemiglla e Chiambretto. A conclusione della seduta mattutina, l'on. Marconcini espose interessanti rilievi sulla situazione delle amministrazioni comunali di parto popolare. La situazione finanziarla Nella seduta pomeridiana, affolli atisalma anche più di quella del mattino, l'avv. Piccioni espone una sua crelazlne «ul tema della stampa quotidiana popolare. Su tale relazione interloquiscono l'avv. Libois, don Seren, Mandosio, don Rolando ed altri, al quali risponde d'oratore. L'on. Marconcini riferisce quindi su « la situazione finanziaria ». L'oratore esordisce ricordando, lo promesse che il Governo fascista fece assumendo il potere, In merito' al problema finanziario: pareggio, economie, sistematizzazione della politica finanziaria contro il caos precedente, rivalutazione della (moneta. Un anno di pieni poteri è passato e un. (primo giudizio sommario 6 possibile. Le entrato hanno toccato nell'esercizio 102223 la cifra dì 18 miliardi, contro i 19 miliardi e mezzo del 1921-22. Il .movimento delle riparazioni tedesche e l'esaurirsi automatico del gettito di talune notevoli imposte di guerra vonno prevalentemente imputati di questa attenuazione. Nelle spese le economie a cui si è mirato sono state largamente controbilanciato da taluni aumenti e da talune novità: e sono da riferirsi in notevole misura alla creazione della regia areonautica e in parte alla milizia volontaria pei- la sicurezza nazionale. Il disavanzo dell'esercizio non si allontana dai quattro miliardi previsti onestamente un anno addietro dal compianto Tangorra. Accanto a ciò il debito pubblico, che sale automaticamente, si aggira in lire italiane intorno alla cifra di 200 miliandi: e la lira italiana (che nella buona intenzione dell'on. Mussolini doveva dopo il suo avvento al potere rivalutarsi ra(pidissimaimente) segnava ieri in confronto della sterlina 100 e centesimi, cioè valeva e vale 25 centesimi. Previsioni è difficile fame-, lo stesso ministro Destefani del resto prevede ancora, pel prossimo esercizio, un disavanzo di due miliardi e mezzo. Centi stanziamenti erano già un mese addietro in notevole misura impegnati e non si può giurare che ciò che rimane basti ai bisogni del successivi nove mesi dell'esercizio, lì giudizio sintetico che l'oratore ritiene potersi dare In merito all'argomento ' trattato è questo : non sono mancate al Governo fascista le migliori e più oneste intenzioni restauratrici della pub Mica finanza, però è mancata una esatta e realistica comprensione del fenomeno finanziarlo; la sua politica si presenta slegata, Piuttosto episodica che organica; la tendenza che sembra prevalere nei fatti è per ora una tendenza antidemocratica (estensione della R. M. ai redditi agrari dei coltivatori diretti, ed a talune categorie di salariati, conservazione della tossa vino in 20 lire all'ettolitro malgrado i prezzi del vino siano oggi un terzo di quelli che erano quando la tassa in questa misura fu escogitata, abollzione dell'Impòsta successoria,, dell'imposta sugli oggetti' di lusso, ecc.). E' dovere del P. P. I. di conservare un atteggiamento di' serena, riserva, approvando liberamente' ciò che merita plauso, esprimendo liberamente il suo avviso con dignitosa e ferma correttezza su ciò che sembri doversi disapprovare. La situazione finanziaria, come quella economica, sono intimamente connesse con l'esercizio di tutte le attività del cittadini in un ambiente di serenità, di giustizia per tutti, di onesta libertà. Fino a che questo ambiente non sia ipienamente ristabilito, il problema economico flnnnziario presenterà difficoltà enormi ad essere riso, luto. La battaglia per la libertà che i popolari fanno lia quindi intimi legami con la restaurazione nazionale. Essa poi si ricollega direttamente a tutta la tradizione del cristianesimo nel campo sociale; poiché fu questo che si assunse in ogni tempo e nei più disparati campi la difesa delle, libertà umane e delle libertà economiche, contro la schiavitù nell'epoca romana, delle libertà comunali, contro i dominii personali nel medioevo; delle libertà politiche dei ipopoli oppressi in Irlanda, in Polonia, nella stessa Baviera d'oggi per la parola e l'opera del cardinale Faulhaber. La bandiera crociata — termina l'oratore — è l'interpretazione più genuina del tricolore patrio. Una lunga acclamazione saluta il vibrante discorso dell'on. Marconcini. Segue -una breve discussione, quindi il segretario dott Cantono e l'on. Saverio Fino espongono al cuni applauditi rilievi d'indole praliea sul l'azione del partito e con ciò i lavori del Congresso sono terminati.

Luoghi citati: Baviera, Irlanda, Italia, Polonia, Torino