Stresemann parla ad Halle del ritorno del Kronprinz

Stresemann parla ad Halle del ritorno del Kronprinz Stresemann parla ad Halle del ritorno del Kronprinz " Le Potenze alleate non hanno motivi per protestare „ p p„ L'oscura situazione di Monaco - Minacce contro i tipografi scioperanti (Servizio speciale della «Stampa») - Berlino, 12, mattino, il Cancelliere Stresemann, si è recaio ad Halle, dove tenne un breve, discorso, politico. Era accompagnato dal nuovo ministro dell'Interno Jarres, (che e sindaco di Duisburg). Dapprima Stresemann, riferendosi ai disordini interni, che' tormentano in guasti giorni la Germania, e specialmente la Baviera, ha dichiarato essere sua opinione che la responsabilità di questi gravi avvenimenti, di. cui non ti può ancora prevedete l'esito, ricade sugli alleati; Francia ed Inghilterra. Per quanto riguarda la situazione finanziaria ed i problemi, economici retativi, egli ha avuto parole violentissime, contro gli scioperanti delle officine Carte-Valori e delle tipografie dove si stampano banconote. « Lo sciopero proclamalo ieri minaccia ancora una volta di sabotare l'integrità dello Stato alla vigilia di avvenimenti gravissimi. In seguilo allo scioperodei tipografi ha dovuto essere interrotta e ritardata l'emissione della nuova moneta ^effettiva destinata a lenire la crisi della minta». Il Cancelliere ha dichiarato che egli ha l'intenzione di procedere senza riguardò perchè questo stato di cose cessi immediatamente. Pai il Cancelliere ha toccato la questione della riduzione della burocrazia. . Ed è venuto infine al tema più vivo. «Oggi — egli ha detto — il Kronprinz ritorna in Germania. E' questa una questione di politica puramente interna, nella quale le Potenze alleate non hanno nulla a che vedere nè da protestare ». Stresemann Ita fatto ritorno a Berlino Ip, serata. Il gen, Von Sceckt, capo della Reichsvher ed investito di tutti i poteri eccezionali per delega 'di Ebcrt, ha fatto pubblicara uri appello nel quale proibisce lo fdoperò 'di tutti gli addetti alle tipografie che stampano' banconote. Egli invila gli operai a riprendere il lavoro stamane alle sette; minacciando in caso, contrario, l'ap Ubicazione di gravi pene contemplate, per io slato d'assedio. Lo sciopero ha dittato compatto finora e non escono altri gior vali all'infuori del Vorwaerts e Deutsche Zeitung. Esso dovrebbe cessare questa mallina, almeno nel ramo degli stampa tori di banconote. Si. teme però che i Co munisti siano riusciti a fare nel frattempo attiva propaganda per la continua' tigne. La situazione a Monaco La giornata di ieri a Monaco non è passala del tutto tranquilla. Delle grandi di mostrazioM nazianalisLe. hanno, percorso la città al grido di: «Abbasso Von Kahr.' Abbasso i traditori della Nazione!». L'ufficio del giornale Muenchener Noue Nacrichten, che. nella prima fase della sommossa prese parlilo per Hitler, ma che nel secondo giorno, non conteneva altro che lodi all'attuale autoriti e continuamente sorvegliato, perchè è stato fatto segno a numerosi tentativi di attacchi da parte di giovani nazionalisti. La polizia ha dovuto qua e là intervenire per disperdere i dimostranti. Von Kahr ha diramato un nuovo ap petto nel quale comunica che difenderà a tutti i eosti l'ordine e l'integrità del regno. Continuano intanto ai arrivate rin forzi a Monaco. La situazione rimane as sai poco chiara. I\'on è un mistero per nessuno, che. meiitr.c Von Kahr è isolalo completamente, tanto dai nazionalisti, quanto dagli aderenti al governo di Von Knilling, nella popolazione è notevole un aumento di simpatia ili fanore. di Hitler, Gli ultimi saluti M Kronprinz quando lasciò Wcringeii (Servizio speciale fletta • stampa • Parigi, 12, mattino. Il corrispondente da Amsterdam del Mutili, recatosi a Wieringen, ha avuto la convinzione che l'cx-Krouprinz non è fuggito, ina ha lasciato l'Olanda con il pieno consenso del Governo nceiianese. 11 punto di vista del Governo fu sempre che il Kronprinz era libero di lasciare l'Olanda quando gii fosse piaciuto. Il dott. Kon, segretario generale del Gabinetto olandese si era recato a varie ripres a 'W'ieriugh in queste ultimo settimane. Venerdì sera il capitano della nave che fa servizio fra Wieringen ed il Continente, ricevette la visita del borgomastro di Wieringen clic lo prevenne che l'indomani alle 4,90 egli doveva tenersi pronto e prendere, come passeggero il Kronprinz. lì borgomastro soggiunse: «Dovete però stare zitto, perchè si tratta di un segreto di Stato ». ."fonteniporanenmento il personale di Kronprinz fu istruito delia sua decisione, cosi pure lo chatiffeiir che doveva condurre il Principe dal presbiterio all'imbarcadero. La mattina, alle i,3Q, il Kronprinz, chi Appariva commosso, parti accompagnato dall'aiutante maggiore Mueldner, e dal suo segretario Berg. Sull'imbarcadero il iersomastro Kolf ed il brigadiere di polizia di Wieringen, si recarono a raggiungerlo. Nessun altro, all'infuori di questi era presente. Eccessivamente nervoso il Kronprinz strinse la mano del ca Msto"mantenendo rigidamente le bracciaKnseite Un particolare tipico: un pa»non seggero che prese posto nella nave un'ora dopo notò nella cabina il resto di una sigaretta con il monogramma W, ciò che gli causò uh certo sospetto. Fu dòsi che la voce di partenza del "Principe venne diffusa. Altro particolare: un telegramma inviato da Ewycksluis, ad un certo personaggio dell'Aja, comunicò la notizia con queste parole enigmatiche: «Il signor Coso e compagnia, partiti in due automobili ». Ieri sera la cuoca ed il segretario del. Kronprinz nel presbiterio deserto, facevan0 gli ultimi preparativi per seguire il loro padrone nella Slesia, soluzione per la quale essi non nascondevano là loro soddisfazione. La Conferenza degli Ambasciatori e la risposta olandése Parigi, 12, mattino. Jl signor Dehoesch, incaricato di affari di Germania ha consegnato al segretario della Conferenza degli ambasciatori la risposta del Governo tedesco relativa alla Commissione di controllo militare interalleata in Germania. I segretari della Conferenza si sono riuniti per esaminare questa nota e per preparare il" lavoro della prossima seduta della conferenza, che avrà luogo oggi. Durante la riunione è probabile che saranno pure studiate le questioni sollevate dal ritorno dell'ex Kronprinz in Germania. L'Aja, 12, matlino. Una nota è stata consegnata ai corrispondenti della slampa, in merito alla partenza dell'ex-Kronprinz. Termina con questa dichiarazione di massima: «Il Governo olandese non ammette che uno straniero, che non è prigioniero, possa essere impedito di lasciare il territorio olandese per recarsi in un altrq paese. Il Governo olandese non ignorava nè ' il passo di Lord Crewe presso il signor Poincaré,'r,ò le conclusioni della Conferenza degli ambasciatori che sono state pubblicate l'8 novembre ». Lo spettro della guerra di rivincita Bruxelles, 12 mattino. Commentando il ritorno dell'ex-Kron prinz in Germania la ,\ation Belge dice che gli Alleati pagano oggi ben cara la loro debolezza verso il Governo dell'Aja, che si è fatto complice dei due criminali e che con un po' di energia avrebbero potuto essere costretti a piegarsi alla volontà degli Alleati. Il giornale si domanda quello che faranno gli Alleati, perchè tutto è pronto in Germania per un colpo di testa. Se la Francia ed il 'Belgio non occupassero la Rhur, domani si avrebbe la guerra di rivincita, una specie di crociata germanica per vendicare la sconfitta e strappare il Trattato. Le zuffe nel Palatinato tra nazionalisti e separatisti Parigi, 12. mattino. I capi del movimento repubblicano del Palatinato secondo telegrafano da Duesseldorf hanno ricevuto ieri nuove ed interessanti adesioni. Dopo l'occupazione da parte della guardia renana della città di Cassel, il borgomastro e le principali notabilità della città hanno aderito alla Repubblica. Le truppe renane si sono impadronite del Municipio, della caserma della gendarmeria e del Commissariato di polizia della Spira senza che ne sia risultato alcun grave incidente. Per contro, i nazionalisti lianno reagito a Bergzaber, dove hanno attaccato la sottoprefettura, nella quale da tre giorni i repubblicani si erano installati. Durante la lotta due separatisti ed un nazionalista sono stati feriti. A Lambrecht una grave zuffa è scoppiata tra comunisti e separatisti. Nove di questi ultimi sono rimasti feriti, e due sono morti all'ospedale. Duisburg, l'ultima città che i separatisti occupassero in zona belga è stata sgombrata in seguito ad ordini dell'alto Commissario belga, il quale avrebbe intimato ai repubblicani di andarsene. Continua frattanto la polemica tra separatisti ed autorità belghe ; i primi affermando di essere stati incitati anche dai belgi ad agire e le seconde smentendo in modo reciso la cosa. ■ ' L'Intesa e ia crisi europea Dichiarazioni di Poincaré (Sorvizio speciale della «Stampa») ■Londra, 12, aiate.no. Il Daily l'elegraph pubblica una intervista, che il suo redattore politico attualmente di passaggio a Parigi, ha avuto venerdì sera con Poincaré. Il pubblicista inglese aveva nella mattinata interrogato alcuni chuuffeurs e dei meccanici sulla occupazione della Ruhr per conoscere la opinione popolare francese. Essi avevano risposto unanimemente: «Andrà bene poiché Poincaré se ne occupa ». Il rappresentante del Dailij.'fflegraph ha riferito queste parole al presidente del Consiglio, che lo divertirono e lo commossero nel tempo stesso. Indi Poincaré disse: « SI, bisogna capire che non vi è una politica di Poincaré ; non vi è che la po litica della Francia, ed io sono stato profondamente commosso per il fatto che Bal.lwln ha pubblicamente riconosciuto che io ero appoggiato dalla grande maggiorando dei mici compatrioti ». Por duello che concerne la necessità di mantenere l'Intesa, il signor Poincaré ha detto: «L'Intesa è stata e continuerà ad essere la chiave di volta della crisi europea. Senza di essa nessuna soluzione rapida dei problemi internazionali è possi- i........ mini piatole. Io sono talmente convinto della ne cessità dell'Intesa, che sono disposto a mostrarmi conciliante nei riguardi degli Alleati della Francia, ma bisosna che mi si lasci guidare, dal trattato di Veraglia e dagli interessi del mio paese. Nel caos europeo attuale il Tratinto di pace è il punto fisso ». Sulla questione dell'occupazione della Ruhr Poincaré si espresse in questi ter« La Francia si è recata nella Ruhr pienamente cosciente del suo diritto agire in tal modo in virtù del trattato agire dopo essere stata invitata à farlo dalla Commissione delle riparazioni, la quale aveva constatato l'inadempienza della Germania. In questa impresa è d'accordo con il Belgio e con l'Italia che la Francia ha agito. Essa non ha un solo istante considerato i suoi propri interessi ad esclusione di quelli degli altri, nè ha mai dimenticato che essa agiva come mandataria di tutti gli Allenti. Quantunque la vittoria riportata su coloro che alimentavano la resistenza passiva ufficiale, sia completa, noi non abbiamo mai pensato ad approfittare di questa circostanza per ottenere dei vantaggi pratici sui nostri alleati ». Wilson riprende a parlare stigmatizza il contegno dell'America (Servizio speciale della • Stampa • Washington, Vi, ...ittlno. In occasione del quinto anniversario dell'armistizio, per la prima volta l'expresidente Wilson ha parlato cinque minuti in casa sua davanti ad un apparecchio di telefonia senza fili. Le sue parole sono cosi state diffuse fino alle regioni più remote del paese. Il presidente Wilson, stigmatizzando violentemente l'atteggiamento dei suoi compatrioti,. si è cosi espresso : « L'ann! versano del giorno dell'armistizio deve suscitare in noi \Ki grande esaltazione di pensiero, perchè evoca un fiero ricordo ; quello del nostro giorno, il giorno che'domina fra tutte queste giornate indimenticabili dell'inizio) di novembre che alzarono il mondo ad un livello cosi elevato di visione per la conquista del quale si combattè e si vinse la grande battaglia della democrazia e del diritto. I nobili ricordi di questa gloriosa epoca sono stati disgraziatamente guastati e resi inutili per il fatto dell'azione vergognosa, che si fece, quando la vittoria fu ottenuta sovrattutto per lo spirio indomabile e per i sacrifici dei nostri invincibili soldati, voltare la schena ai nostri associati, ' rifiutare di prendere la nostra parte di responsabilità nell'amministrazione della pace, e nel ristabilimento permanente dai risultati di guerra, guerra vinta al prezzo di tante vite e tanti tesori ; azione vergognosa che ci porta ad un isolamento egoistico tanto più ignobile in quanto è manifestamente vile e disonorante. « Questo atto deve rimanere per sempre per noi una fonte di profonda mortificazione, ed il dovere morale di libertà ed onore, ci obbligheranno inevitabilmente a ritornare su questo errore .per riprendere dinuovo la missione coraggiosa, piena di rispetto di noi stessi e di aiuto soccorrevole che ogni vero americano desidera vederci rappresentare in una reale partecipazione negli affari del mondo. Che poi abbiamo potuto in tal modo causare un torto alla civiltà, in uno dei periodi più critici della storia dell'umanità, è tanto più deplorevole in quanto che ogni anno che è trascorso ha provato che i servigi che noi avremmo potuto rendere erario sempre più indispensabili e che si imponevano in modo urgente, man mano che peggioravano le circostanze demoralizzatrici che noi avremmo potuto controllare». Dopo aver notato che il presente stato di cose nel mondo fornisce agli Stati Uniti l'occasione di riscattare il passato, l*ex-presidente .ha concluso con queste parole : « Il solo modo di provare che noi comprendiamo tutto il senso di questo anniversario, si è di prendere la decisione di allontanale l'interesse personale, di formulare nuovamente i grandi ideali e Sii scopi della politica internazionale c di agire secondo questi principi. Così, soltanto così, noi potremo entrare nel quadro delle tradizioni dell'America ». Un ex-ministro consiglia il Re ad allontanarsi dalla Grecia (Servizio speciale licita «Stampa") Parigi, 12, mattino. Un telegramma da Atene annunzia che l'ex-ministro di Grecia a Washington, .signor Russos, durante un colloquio avuto con il Re, suggerì a quesli di prendere l'iniziativa di lasciare la Grecia fuio a dopo le elezioni abdicando prendendo un congedo di alcuni mesi. A questi suggerimenti, fatti in forma cortese e rispettosa, il He ha risposto lasciando capire che non voleva prendere nessuna iniziativa, ina che si sarebbe conformato all'avviso -del Governo. Si smentisce ohe il Re pensi a convocare il Consiglio della Corona. ['mwmm M\'m\\m a Parigi la fiamma simbolica sulla tomba del Milite Ignoto (Servizio «pedale della • Stampa -) Parigi, 12. mattino. Parigi ha celebrato ieri con slancio unanime iì 5.o anniversario dell'armistizio. La cerimonia ufficiale si è svolta alla tomba del Milite Ignoto, sotto l'Arco di Trionfo, alla presenza del presidente della Repubblica, dei membri del Governo, del Conio diplomatico e delle alte autorità. Anche quest'anno le bandiere e gli stendardi dei 468 reggimenti disciolti, conservati al museo degli Invalidi, hanno partecipato alla cerimonia. Portati da ufficiali di complemento e della riserva, i vessilli, preceduti e scortati da distaccamenti di truppa, sono stati portati in forma solenne, percorrendo i Campi Elisi in piazza Etoilo, dove si sono schierati attorno alla gloriosa tomba che scompariva sotto una vera montagna di fiori, inviati da autorità civili e militari e anche dai Governi esteri. Alle ore 11, dall'alto dell'Arco del trionfo venne sparato un petardo e mentre le truppe presentavano le armi e le bandiere si abbassavano in atto di saluto tutti si sono scoperti ed osservarono un minuto di profondo silenzio. La fine del mi nulo venne annunziata da un secondo petardo, dopo di che le truppe della guarnigione di Parigi sfilarono innanzi al presidente della Repubblica che aveva preso posto ti destra della tomba gloriosa. Una folla immensa ha assistito alla cerimonia mal¬ grado la temperatura gelida, ed il vento freddo. Non avvenne il minimo incidente. Alle ore 18 poi il ministro della Guerra, Maginot (un grande mutilato che ha fatto valorosamente la campagna come sergente) ha acceso la fiamma che d'ora innanzi brillerà perennemente sulla tomba gloriosa e che sarà ogni giorno accesa per cura delle Associazioni ex-combattenti. Una folla immensa assisteva al gesto simbolico ed un fremito passò in tutti quando la lingua di fuoco, simbolo del nuovo culto, guizzò dal lampadario raffigurante una bocca di cannone emergente da un fascio di spade. Migliaia e migliaia di persone hanno visitato sino ad ora tarda della notte la tomba, riversandosi quindi per le vie della capitale pavesate ed illuminate.