L'ardua partita a tre

L'ardua partita a tre L'ardua partita a tre (Servizio spettiate dalla i Stampa ») Londra, 3 notte. L'America ufficialmente continua a tacere; ma ufficiosamente, e per molti molti altri vctsi, continua a dire chiaro e tondo: — Se Poincaré vuole tutta la museruola, io non ci sto. — L'Inghilterra non ha ancora accettato da parte sua tutta quanta la museruola; ma ha pregato Poincaré di allentarla; ed aspetta una risposta definitiva al riguardo. Questa è la situazione • di stasera, per lo meno la situazione esteriore. Sarebbe lungo congetturare che ne esista anche- una interiore, e di quale carattere sia. La spiegazione più semplice è forse la più esatta. L'America non vuole giocare. Se Poincaré profila soltanto una tensione diplomatica a colmi di sottigliezze, il Governo americano non vuole immischiarvisi, a meno che il suo pubblico non ve lo spinga, esigendo un match a fondo (nessun indizio finora). Non gli conviene, sotto nessun aspetto, procurarsi gatte da pelare. Aveva accettato la limitazione fondamentale : Comitato di periti, sotto l'egida della Commissione delle riparazioni. Questo deve bastare. Washington non si lascia mettere la morsa da Parigi. Se Poincaré è pronto a liberaleggiare qualche poco sul terreno pratico, allora l'America llberaleggerà alla sua volta. In caso contrario, rimarrà nel suo guscio. Pompa premente e pompa aspirante L'Inghilterra, dal canto suo, non ha realmente voglia di far niente senza l'America. Ama, o finge di amare ufficialmente, anche la Francia di Poincaré ; ma molto di più ama l'America, colla quale ha iniziato addirittura una gran luna di miele. Le preme di non rinnovare gli attriti con Parigi; le preme molto di più apparire moderata e rettilinea agli occhi di Washington. L'America è, finanziariamente parlando, la pomva premente dei mondo; la Francia è in realtà la pompa aspirante; e guai, quando il fondo del suo pozzo si sarà prosciugato I... Cosi l'Inghilterra non ha accettato delle restrizioni imposte da Poincaré, se non quelle accettabili anche dall'America. Essa è però meno categorica ed incisiva di Washington. Perciò continua a vezzeggiare Parigi, perchè ritiri o modifichi gli emendamenti che Poincaré avrebbe praticato alla formula inglese dell'invito all'America, e che il Governo americano non intende ingoiare. Ma nel frattempo, anche il Governo di Londra tiene in sospeso la sua accettazione, per poter eventualmente poi dire a Washington: Avevi ragione: erano inaccettabili anche per me: siamo solidali: la colpa è altrove. Ora, Poincaré può lasciar correre, oppure impuntarsi. Se si impunta, l'America resta a casa sua. In questo caso che cosa farà l'Inghilterra? Evidentemente imiterà l'America, per non guastarsi colla pompa premente, e per continuare insieme con essa la via scabrosa del domani. In pari tempo non litigherà colla Francia, perchè siccome la Germania, per oggi e domani, non è più che una botte sfondata, sotto tutti gli aspetti il litigio inglese colla Francia sarebbe materialmente odioso, e come un tentativo di raddrizzare le gambe ai cani. I lettori sanno già che tanto il Governo inglese quanto la Conferenza imperiale non hanno mai concentrato molta fiducia sull'esito dell'ultima iniziativa. Era una azione a fondo perduto. Venne tentata più che àllro per lanciare un ponte tra Londra e Washington. Se il colpo andava bene, l'America sarebbe venuta ad inaffiare la piantagione del nuovo avvenire dell'Europa, oppure avrebbe cominciato ad irritarsi direttamente con Poincaré, mentre Londra avrebbe funzionato ' da soave concicliatrlce, con particolare, prova di benevolenza verso i cugini di oltre Oceano. Se il colpo andava male, il ponte fra Londra e Washington sarebbe rimasto in piedi. Cosi Baldwin colla sinistra sventolava il ramo di ulivo, e lanciava colla destra le dodici tavole della riforma doganale. Era un esperimento di battaglia, anziché un preparativo di pace, Le barriere doganali che l'Inghilterra s'accinge a erigere Uno degli scopi che l'Inghilterra cercò di perseguire negli ultimi anni, fu quello di sopportare la bufera senza essere costretta ad abbandonare la tradizione del libero scambio. Baldwin, abbandonandolo dimostra ora che non ha più la menoma fede in alcun'altra risorsa, opperò nemmeno nel Comitato dei periti con annessi e connessi. Egli ieri a Manchester chiariva anche meglio che a Plymoutli il suo pensiero. Non vi è più asilo che nel protezionismo. Occorre proteggerà anzitutto i mercati manifatturieri casalinghi, ossia erigere barriere proibitive contro le importa zioni, premere la mano cum grano salis, ossia su certi articoli più che su altri. Gli ar tlcoli a cui bisogna sbarrare la strada al più presto possibile sono quelli di cui le fabbriche inglesi hanno più disoccupati. SI parla anzitutto di merletti, di pneumatici, e di altre cose che arrivano adesso in quantitativi sclUaccianti ed a prezzi infimi dalla Francia. Ma naturalmente si dice che le barriere saranno erette contro le iirtportazioul tedesche le quali non esistono più. Elette tali dighe, il Governo non si propone di applicare a fondo la reciprocità doganale colle sue colonie, Baldwin annunzia un nuovo cammino in questo senso ; ma non tutto il viaggio. Quest'ultimo coinvolgerebbe tariffe di favore alle coionio per tutti i generi ali mentari : ciò aumenterebbe il prezzo ilei pane dei coloniali e via dicendo qui in Inghilterra, 11 partito conservatore non vuole prospettare simili rincari alle masse paesane. Baldwin ha garantito che ciò non avverrà. Se poi il paese vorrà guardarci dentro, si faranno le elezioni, e si vedrà se il corpo elettorale darà ra gione ai protezionisti ministeriali, oppure agi oppositori libero-scambisti, che cominciano ad inveire abbastanza fortemente, incidentalmente anche in campo conservatore esiste qunl i:he dubbio; e nessuno può dire con certezza assoluta quello che avverrà. Ma pure è vero che Buldwin si è mostrato ieri sera più riso luto die mai a seguire una via che coinvolge un perfetto senso di sfiducia in ogni soluzione conferenziale delle difficoltà presenti e di quelle prossime. Il Comitato degli esperti dunque non lo persuade molto. Si può dire che, secondo lui, l'eventuale successo del tentativo sarebbe il più grande dei miracoli, i La crociata di Lloyd George Quanto poi al ponte fra Londra e Washington, esso appare cosi gagliardamente eretto, da poter sfidare ogni e qualsiasi atteggiamento di Poincaré. A erigerlo ha dato mano anche Lloyd George, con la sua portentosa crociata americana, terminata oggi, quando l'ex-Premier si imbarcava a New York verso Londra, dove arriverà venerdì prossimo. Non si esagera dicendo che il gallese irreprimibtle ha scosso l'anima dell'America, se non a favore dell'Europa, certo a vantaggio dell'Inghilierra. Egli si è procacciata una specie di apoteosi, e. ritorna trionfante. Qui si comincia già ad 'applaudirlo vivamente nelle fllm-s cinematografiche che istoriano la sua campagna attraverso gli Stati Uniti. Verso la Francia egli fu talora rovente, talora affabile; ma il suo leik motiv, acclamato da folle senza numero, e ripetuto anche oggi al momento dell'imbarco, è stato che la sola speranza del mondo risiede nella cooperazione anglo-americana: al quale motivo faceva eco intanto qui a Londra l'ambasciatore partente degli Stati Uniti, imbarcatosi egli pure in giornata. Il colonnello Harwey ha infatti proclamato ancora una volta che tutte le questioni .contenziose fra l'America e l'Inghilterra sono risolte, e che fra i due paesi non è esistita mal una amicizia così solida e calorosa da 160 anni in qua, cioè dal periodo che precedette la guerra americana dell'Indipendenza. Abbiamo espresso fin qui la spiegazione più semplice del momento diplomatico francoanglo-americnno. Fra le spiegazioni iMù complesse, potrebbe figurarne anche una, secondo cui le faville dell'apparente polemica attuale implicherebbero in realtà un lavorio decisivo, inteso a raggiungere un accordo preliminare fra le quinte, ad escogitare cioè una soluzione, per poi snocciolarla gradualmente al mondo, con tutte le maschere che sarà necessario. In questo caso, sarebbe un accordo a tre. L'atteggiamento di resipiscenza del Belgio Adesso, su un piano secondario, suscita qui un crescente interesse d'atteggiamento del Belgio. Un telegramma del Times da Bruxelles riferisce che quel Governo ha paura che Poincaré stia dando macchina indietro" circa il Comitato degli esperti. I belgi ne sarebbero perplessi e irritati, e si accingerebbero -a mettersi decisamente con l'Inghilterra e l'America. Il rappresentante americano ha visitato attivamente Jaspar in questi giorni. Le autorità bel glie di Aquisgrana, che giungevano a far fucilare la polizia tedesca locale dopo averla disarmata, e «.varie intimato di sgombrare, in favore dei separatisti, e la Questura centrale, hanno ricevuto da Bruxelles l'ordine perentorio di mandare via i separatisti, e ristabilire il diritto in quella zona. Ma troppe cose bisognerebbe dire su quello che sta accadendo dn Benania. Giammai l'intrigo politico da parte di una nazione civile ha assunto forme più delittuose. Tuttavia sembrano delincarsi, almeno nella zona belga, salutari sintomi di resipiscenza completa. La popolazione di Aquisgrana ha iportato in trionfo quel console inglese, al quale è stata attribuita la diretta protesta che -ha determinato l'esodo del delinquenti piombati sul paese sotto le insegne' della Repubblica renana. M. P. i»' ■ ■ - Le Note ufficiose Ecco le Note diramate dalle Agenzie ufficiose • Havas » e « Beuter > :, La Reuter da Washington:' « /{ Presidente Coolidge ritiene che le restrizioni sulla portata della progettata inchiesta di esperti, circa la capacità, di pagamento della Germania, rendono inutile di dare un seguito al progetto di partecipazione americana a tale inchiesta ». VHavas da Washington: « Al Dipartimento di Stalo si dichiara formalmente che nessuna comunicazione è stata inviata al Governo francese relativamente all'atteggiamento del Governo americano nei riguardi delle recenti osservazioni di Poincaré. L'Havas dal Quai d'Orsay: Nei circoli volitici francesi si mantiene un grande riserbo sull'opposizione che gli Stati Uniti farebbero alla tesi francese che le attribuzioni degli esperti devono essere limitate all'esame della potenzialità attuale della Germania, e sulle notizie inglesi secondo le quali il Belgio adotterebbe il criterio inglese favorevole alla test che l'inchiesta si debba estendere alla potenzialità futura. La Francia persiste nel diclUarare die è impossibile accettare la discussione su una riduzione del debito della Germania senza die sia presa in considerazione la riduzione del debiti interalleati, che l'America si rifilila di solluinelterc ud una inchiesta. La Centrale esecutiva dei cousigli operai sciolta, in Germania Berlino, 3, notte. In forza del decreto sullo stato eccezionale, il ministri) ridia Difesa Nazionale ila sciolto la Centrale esecutiva ilet consigli degli operai in Germania. (Slcfani).