La smentita all'oroscopo

La smentita all'oroscopo Fi/m et corto metraggio La smentita all'oroscopo — Cos'ha mia moglie' Janni? Co?a trama ai mici Da molti giorni il signor Maurizio si raccomanda, senza tuttavia poter t'ar- va quella domati vi risposto. La condotta di sua moglie gli era proprio iuspiecabile. Gli faceva l'effetto di una vipera clic si fosse volòhtarianiéhte estirpati i denti del veleno, <Ji una cornacchia che si fosse uuituta in una colomba. Della cattiveria, delta insolenza ci un tempo neppure più l'ombra. Clii l'avrebbe mal dello? La sua Lucilla diventata amorevole e gentile! 11 più inatteso, il più sbalorditivo dei miracoli! Ma non poteva essere una. cosa naturale e liscia: sotto doveva celarsi qualche oscura ragione di origino diabolica. Il signor Maurizio, attenuata la prima sorpresa," era passato alla diffidenza ed all'esame di quella inattesa situazione. — Cos'ha mia moglie? Quale nuovo malanno mi combina? Maurizio e Lucilla sin dai primi tempi del loro matrimonio avevano date le più lampanti prove di ciò che i legali chiamano incompatibilità di carattere. Sapiente e blando eufemismo! Soilo tale -denominazione si comprende un mazzo l'olle più lipiche e movimentate manifestazioni coniugali: baruffe, litigi, scapaccioni, unghiate, morsi, ecc. . 11 signor Maurizio attribuiva l'origine di queste scenato alla signora Lucilla; e forse, dato il caratterino di lei, non sbagliava: Egli non aveva dunque tono, ora, di veder-? sua moglie tutta docile c garbata, tutta latte e miei*. Cercava di accontentarlo, mediante assidue raccomandazioni alla cuoca, net suoi gusti di tavola: lo spazzolava « gli aggiustava il nodo della cravatta prima di uscire; si affrettava a dargli ragione ogni rjualvolta si acreiuiava la possibilità di un contrasto ; si interessava molto o frequentemente della 6iia salute; ed una volta che egli fu di ritorno da un viaggio durato due giorni, arrivò persino a baciarlo! Maurizio osservava, meditava come uomo che subodora un tranello e si faceva qvella domanda senza risposta: , — Cosa ha mia moglie? Cosa mi combina? All'erta, Maurizio! Un giorno, in tram, vide passare su! marciapiede la sua Lucilla die rilava a tutta velocità. Fece un salto acrobatico dal tram in corsa, si pose nella scia abbondantemente piofumata e fuggente delia sua meta.. La vide entrare sciolta e sicura in un portone. Maurizio rimase li, col naso in mia, a. guardare il numero del portone, le finestre. Poi si mosse, almanaccando. Via tale? numero tale? Non gli risultava che ci fosse li né la sarta, nè la modista, nè qualche amica della signora. Chi dunque ci poteva abitare? Un terribile sospetto lo colse. Rincasò diffllato, aspettò la moglie, scuro, fremente. Essa giunse, e non tardò a-eoatenairsi la tempesta. E fu tremenda. Parole soffocate ma terribili. .Un amante! un amante! », bofonchiava lui. Lei Invece di rimando, rabbiosa! diceva: «Creperai! Loso che creperai! E sarà presto... ». Poi.singhiozzi, strida, rumori ovattati, ir.a sospettiUn'altra riip-resa dal maritale ^pugilato... Ma contro le donne non si va, non si può andare. Maurizio, che ora stava con gli occhi aperti, qualche giorno dopo scoperse Lucilla che entrava di nuovo in quel portone. Ma Questa volta aveva il suo piano, ed entrò anche lui. Si soffermò in portineria, portafoglio alla mano. — La signora che è entrata adesso? — disse la custode, molto deferente. — si, l'ho già vista altre volte. Oh, sarà andata da Madama X, al secondo piano. Ci va tanta di quella gente! Maurizio scappò via, stralunato « feroce in volto, e corse su per le «scale. Al secondo piano lessp una targa: « Madama X. sonnambula seti imi ila, indovina il futuro, leggil rassato, tariffe, ecc. ». Egli ghignò. Pensò «Ben trovala l'etichetta! Canaglie! » e suonòGli- apri una ragazzo'ta in grembiale biancoNell'entrata si ricompose un poco. — E' entrata or ora una signora? — Si, una cliente. — Dov'è? — Di là, che «t fa predire il futuro cogioco delle carte. — Dimmi la verità, via — e tirò fuori iportafoglio. Con un biglietto da dieci lire in mano, .la ragazzetta prese un accento più convincente e sincero. — Il gioco delle carte, le dico. Lo so perchè non e Ja prima volta. E' una clienteVuol vedere? Vuol sentire? Venga. Passarono in punta di piedi per un corridoio decorato come in certe favole: quadrcabalistici. Usure misteriose, occhi di gatto e di civetta luccicanti da angoli bui. Si fermarono davanti ad una tenda, sulla quale erano disegnate carie da gioco e draghi cinesi. Oltre la tenda rilucevano per trasparenza, tenuemente, lampade verdi e viola. — Ascolti — disse la ragazzetta. 1 Egli poso l'orecchio alla tenda, stette inascolto. Udi ima voce ignota di donna, rola voce di sua moglie. L'eccitazione gli erpassata; a poco a poco afferrava distintamente ogni parola. — La predizione aveva detto la fine demese, ma la fine del mese e passata, e nullè avvenuto. — Lo spirito preveggente si sarà sbaglialoma di poco. Vedrà. L'uomo che l<> vuol malsarà ripreso nelle sue braccia dalla malattiae il male possente lo farà suo per l'eternità— Morrà, morrà dunque l'uomo che mvuol male? — domandava ansiosa e sommessa Lucilla. E la voce grave dell'indovina sussurrava— Morra! ,»■»«,— •Ma intanto è più vivo-che mal. Lo sio, che l'altro giorno mi sono ancora sentiti suoi pugni sulla 6Chiena. — Già cruei pugni si scavano la- loro tombMorrà. Ma se vuole, possiamo rifare i giocUn istante di trepido silenzio. Poi la -vocriprese: . , ... — Ecco, vede? Re di picche vicino al divolo, donna di cuore vicino... i questo punto la tende si apri, e invecdello spirito preveggente comparve lo sprito vendicatóre. Comparve Maurizio, cbastone alzato, con gli occhi fuor, delia test— Ali, io morrò, eli ? morrò, eli ; 11 bastone cadde una, due, tre volte sulse iena di Lucilla, poi vertiginosamenPiombò con altrettanta forza sul gJ»W»ndella fattucchiera. Le donne, 'atterrite, grdando sèmpre più disperatamente, si pc-seia correre per il salotto del passato e del Ituro, ed il bastone, più che mai presente, insegui e le raggiunse replicatainenle algambe, alle reni. L'indovina chiamava aito; ma la ragazzone non compariva. Androno iti frantumi le lampade verdi e viole nell'oscurità paurosa la ircgenda continuniù che mai infernale. ■ .-■ _ jy-; io morrò, eli ? Eccoti intanto commuoio. A te. piglia! Ed ora a te. son tue! Finalmente- le vittime poterono fuggire quell'anima dannata di Maurizio, e corredo si portarono nel corridoio e poi sulle scle. Ma Maurizio le inseguiva -dovunque, eil terribile bastone capitava sempre sul besaglio... Egli non ils'piic se non quando acorse gente. lì ne venne, genie! Mezza casa fu sossopra, attratta dalle grida del'indovina e della cliente. La faccenda ebbe il suo naturale epilogIn Sezione, davanti al commissario. Il funzinario fu come lo scoglio (investito e percosdalle ondale di tre inesauribili loquele, ognna delle quali voleva avere dalla sua la rgione, il diritto, eoe. 1 tre protagonisti usrono nelle ipiù grosse reciproche minacele,furono agitati gli spauracchi di gravi aziogiudiziarie. Lo scoglio, cioè U funzionarstette impassibile e fermo nella tempesto, nriuscì a mettere pace. LI convinse che tuttire erano... a posto, avendo ognuno avutofatto suo: le donne avevano con le busscontato quel tristo vaticinio, quell augurio morte a Maurizio; c Maurizio con le busst.es?.' <i eia risarcito dei danni morali. Pciò, mente querele, ma pace, e buoni propsti per l'avvenire. E con queste promessetre finirono per andarsene, non totalmenu.a in buona parie convinti.

Persone citate: Janni, Loso