La gran giornata fascista di Roma

La gran giornata fascista di Roma La gran giornata fascista di Roma .L'immenso corteo all'Altare della Patria e alla Reggia - Gli stormi di aeroplani - Sull'ara di Giulio Cesare - Lo sfarzoso ricevimento al Re e ai Principi nel Palazzo Venezia W ' Berna, 31, notte. | # La prima grande cerimonia della giornata, cioè il corteo che da piazza del Popolo doveva recarsi all'Altare della Patria e Quindi lai Quirinale, è riuscita, come del resto era tacile prevedere, coreograficamente imponente. L'animazione per le vie e le piazze di •Roma si è delineata fin dalle prime ore del '.Riattino ed è andata man mano crescendo, «no a rendere in taluni punti la circolazione difficilissima, per non dire impossibile. Roma e tutta una bandiera, Nel corso Umberto e •mei centro della capitale non v'e Infatti un - balcone dal quale non sventoli il tricolore. §1 Fra le 7 e le 7,30 comincia il concentraSnento a piazza del Popolo e nelle adiacenze delle rapjpiesentanze destinate a partecipare tal corteo: fascisti romani, milizia volontaria nazionale. Sindacati, Associazioni patriotlitiche, mutilati, tramvieri, ferrovieri, Autorita civili e militari. La vasta piazza è in Jlbreve gremitissima. Al Fascio romano è ii-eervato il compito di fare ala al passaggio Idell'on. Mussolini, dei maggiori uomini del Ifasclsniò e" dei gagliardetti d'Italia. Sono Huindi i fascisti romani che alle 8 si trovano schierati in cordone da piazza del Popolo a piazza Venezia. I ferrovieri fascisti, dopo aver accompagnato le rappresentanze sezionali dei ferrovieri fascisti di tutta Italia a piazza del Popolo, formano un cordone all'imboccatura del corso Umberto, presso la detta piazza. Contemporaneamente i mutilati, le madri e vedove dei caduti, le madri e donne dei combattenti, t combattenti, i tubercolotici trinceristi, gli arditi d'Italia, l'Istituto del nastro azzurro, l'Istituto del nastro tricolore si concentrano in piazza. Venezia. Il corteo si muove All'ora stabilita il corteo comincia a formarsi; poi, mentre le musiche intonano gli inni nazionali e gli inni fascisti, ha principio la sfilata. Le finestre del corso Umberto sono gremitissime; la gente si e arrampicata un po' da per tutto; se ne sta perfino appollaiata sui cornicioni delle case, e gli evviva » Mussolini ed al fascismo, e gli applausi b.1 gagliardetti e alle legioni volontarie salgono altissimi e si succedono quasi senza interruzione. Il corteo è aperto da un drappello di carabinieri a cavallo, in alta uniforme. L'on. Mussolini, attende il corteo a Palazzo Chigi per unirvisi al 6uo passaggio. Era stato annunziato che il Presidente del Consiglio avrebbe preceduto in automobile, ma all'til.timo momento egli ha deciso di seguire come lutti gli altri a pieci. Quando si odono da Palazzo Marlgnoli le note di « Giovinezza » il Presidente esce dal portone del palazzo .Chigi, accompagnato dall'on. Finsi, e dal suo numeroso Stato Maggiore. Al suo apparire 11 Presidente del Consiglio è salutato da .una lunga ovazione. Passato il plotone del carabinieri a cavallo, il corteo sosta appena jun momento per dar tempo all'on. Mussolini ,ed al suo seguito di prendere posto. In piaziza Colonna i grappoli umani sono ovunque. La gente è ammassata, stipata contro i muri, sotto i portici, fino a piazza Venezia. All'arrivo di Mussolini il silenzio si fa Improvviso.' Il Presidente del Consiglio riceve l'omaggio del direttorio del Fascio romano schierato coi vessilli e le insegne delle sezio•ni. Si inchinano i gagliardetti mentre i fascisti salutano romanamente. Poi il corteo si mette in moto. Il Presidente cammina seguendo il ritmo della musica. Ila una mano freno c?uè fiori. Nel primo tratto del percorro l'on., Mussolini stringe la mano alle personalità che lo avvicinano. Poi riprende il suo cammino silenzioso e raccolto. A San Carlo al Corso il corteo sosta brevemente, quindi riprende a sfilare mentre le musiche suonano gli inni nazionali fra i più fitti e calorosi applausi. Sono oggetto di grande ammirazione le squadriglie di aeroplani che a bassa ed alta quota accompagnano il corteo. Sono molti apparecchi da caccia, da bombardamento, da ricognizione; vi sono vari dirigibili e una squadriglia di idrovolanti. .Tutta l'aviazione nazionale è rappresentata e ilo spettacolo e così superbo da strappare grida di ammirazione. Gli apparecchi da bombardamento lanciano di tanto in tanto vaste e fitte sfumate e onde di gas fumogeni che la lolla osserva commentando ed applaudendo. Gli apparecchi si sono elevati alle 9 dai campi di concentramento che sono intorno a Roma e cioè da Cerveteri, Furbàra, Monte Celio e Centocelle; gli idrovolanti si sono innalzati dagli idroscali di Orbetcllo e Vigna al Valle;'i velivoli sono da 150 a 500. IntervenKono alla manifestazione aerea i Caproni, gli Sva, Spad Henriot, S.R. e gli idrovolanti tipo M. 15 e Savoia 10. Gli apparecchi da bombardamento sono al comando del maggiore Ercole, quelli da caccia al comando del capitano Bosio, quelli da ricognizione al comando del maggiore Biagini. I dirigibili sono' comandati rispettivamente dal maggiore Valle, capitano Todeschini e capitano Ilari. TI volo delle squadre aeree si compie, come iibhiamn detto, con apparecchi che volano a quota e.lta e con altri che volano a quota molto più bassa. La massa dei gagliardetti La sfilata non può procedere che lentissima; piazza del Popolo è ancora gremita, mentre la testa del corteo non è neppure all'altezza di via Fiattiua. Il quadrumvirato è seguito dal Direttorio nazionale del partito fascista. Vediamo il comrri. Bastianini, il generale Mazzucchi, l'on. Buttafuochi, il corani, Marinelli, diversi deputati fascisti. Vengono poi il Regio Commissario di Roma, Cremonesi, e quindi le rappresentanze delle colonne che marciarono su Boma. Ricordiamo- l'on. Bottai, il generale Ceccherini, il maggiore Igliori, ecc. Fragorosamente applaudito è il gruppetto delle medaglie d'oro, cui- si rivolge la commossa e reverente attenzione della folla. Srguono, oltre le musiche militari, un gruppo di mutilati della milizia volontaria fascista, un brillante nucleo di ufficiali dell'esercito non in servizio e due legioni della milizia nazionale fra i gagliardetti di tutte le legioni. Uno spettacolo, Imponente per vivacità di colori e numero è costituito dalla sfilata dei gagliardetti dei Fasci di tutta Italia e dalle rappresentanze del Sindacati. I gagliardetti sono parecchie migliaia e a qualche centinaio assommano le bandiere delle Associazioni patriottiche, che vengono ultime nel corteo ufficiale, "ili fa poi seguito una enorme massa di folla non inquadrata. La testa del corteo troya anche piazza Ve inezia letteralmente gremita. Lon. Mussolini è salutato qui da fragorosi applausi e da gì da di « evviva». La folla applaude anche all'Italia ed al Re e canta gli Inni della Pania, che le musiche suonano Incessantemente Poi ad un cenno del Duce si fa un profondo silenzio. E' l'ora del raccoglimento religioso davanti all'Altare delia Patria, alia tomba del Milito Ignoto. Ognuno appare visibili'venté commosso e la cerimonia assurge qui veramente alla natura ed all'importanza di un grande rito, todSadtelictrrzPctdpcsitiNsnfcvlmgdlbrliedqcPuGsbsasdnBlCgdgdmggurpscrmtmnrsrl Successivamente il corteo si rimette in mo- a i a e a o per avviarsi in piazza del Quirinale a ren dcre omaggio al Re e ai Principi di Casa avoia. Auche via Cesare Battisti e la salita di Magnanapoli sono fittamente imbandierae e stipate di popolo. Dalla Torre delle Miizie che sovrasta il piccolo piazzale e alla hiesa di Santa Caterina, sventola un gran ricolore. Vediamo sulla Torre signore e signoine in gran numero. Il corteo giunge a piaza del Quirinale, ove ha luogo, quando il Re, il Principe Ereditarlo ed i Principi, si affaciano al balcone centrale del palazzo, un'enusiastica dimostrazione di popolo. Il Presidente del Consiglio è il primo, a salutare con profonda reverenza il Sovrano ed i Principi che rispondono con inchini agli evviva altisimi della folla. La dimostrazione dura e non diminuisco di ntensità mentre il grandioso corteo sfila soto il balcone del palazzo reale, scende in via Nazionale, via della Consulta e va a sciogliersi in piazza dell'Esedra. Il Re ed i Principi non hanno nascosto la loro soddisfazione di fronte alla manifestazione d'amore e di fede che il popolo di Roma ha loro .tributato. Al Foro Romano Anche nel pomeriggio l'animazione nelle vie di Roma è grandissima. Una signilìcaiva cerimonia ha arvuto luogo al Foro Romano. Sull'ara che fu eretta in onore de'la gloria di Cesare e che fu nei secoli simbolo della grandezza di Roma, il Fascio ha vouto deporre una corona d'alloro a grandi bacche dorate, decorata con grandi nastri rossi. Fin dalle ore 15 è slato predisposto al'ingresso e luori della piazza delle Carrette l servizio d'onore per accogliere le Autorità ed il Governo. Vediamo un ch'appello- fascista dei territori slavi e della Venezia Giulia, ai quali un sacerdote, anch'egli slavo, rivolge calorose parole di mozione verso l'Italia. Presta anche servi, .., un plotone di vigili urbani, in alla uniforme. Alle iti precise il Governo e le Autorità giungono sul posto. Il serralo corteo discende celermente per il breve viale che porta al cancello dell'ingresso alla via Sacra, fermandosi poi davanti agli avanzi del tempio di Cesare, ai cui lati sono stati disposti due fasci littori coronati da mirto. Ad attendere il gruppo del Governo e delle Autorità sono il senatore Giacomo Boni ed il prefetto di Roma, comm. Zoccoetti. L'on. Mussolini è seguito dal senatore Cremonesi, Regio Commissario di Roma, dagli onorevoli Finzi, Devecchi, Giunta, Bottai, da Italo Balbo, dal senatore Cor.radini, dal generale Vanzo,-aiutante di campo del Re, dall'ex-assessore Pedachini, ed altri. Vediamo anche il labaro del Fascio romano, il gagliardetto del Partilo nazionale fascista ed i gonfaloni del Comune. Due vigili,' in alta uniforme, portano una grande corona d'alloro coi nastri del Comune di Roma, che depongono dinanzi all'antica ara, fra i due fasci littori. A questo punto, in mezzo al generale raccolto silenzio, prende la parola il prof. Quirino Gilioll, che pronuncia un elevato e commosso discorso. Poi il Presidente gravemente si avanza e depone la corona sull'ara, mentre i labari del Fascio, il gonfalone municipale ed 11 tricolore si abbassano reverenti dinanzi al simbolo della gloria di Cesare. La cerimonia, severa, imponente, è durata poco più di mezz'ora. Questa compiuta, l'on. «Mussolini, seguito dagli invitati, va a raggiungere la sua • automobile, In piazza Carrette, ove un nuovo applauso lo accoglie. \ sera tutti gli edifici pubblici appaiono illuminati da miriadi di lampade. In piazza Colonna suona il concerto comunale, fra ima folla enorme, che applaude con particolare fervore gli inni nazionali. Si Inizia, poi lo schieramento del reparti ili truppe e milizia nazionale fascista nelle adiacenze di piazza Venezia, per il grande ricevimento, A Palazzo Venezia Le cerimonie per la marcia su Roma si sono chiuse stasera con lo sfarzoso iicevimunto offerto dall'on. Mussolini nel Palazzo Venezia al Be. Tutto il primo piano del palazzo i cui saloni custodiscono magnifiche opere d'arte, era stato riservato agli invitati 11 giardino interno era stato traslorinato in una serie di aiuole luminose di bellissimo effetto. Piazza Venezia e le vie percorse dal corteo erano tenute sgombro dalle truppe. La milizia nazionale faceva servizio d'onore all'interno dei palazzo, i cui saloni erano adorni anch'essi di magnifici fiori. A ricevere gli invitati — qualche migliaio — si trovavano il ministro delle Colonie, on. Federzoni ed il sottosegretario di Stato alla presidenza, on. Acerbo, entrambi in uniforme. 11 Re è uscito dal Quirinale alle ore 21. Precedeva il corteo un drappello di corazzieri in uniforme di fala, veniva quindi una decina di vetture di gala con livrea rossa, nelle quali, oltre al He, avevano preso posto il Principe Ereditario, il Duca d'Aosta, il conte di Torino, il Duca di Genova, il Principe di Udine, il Duca di Spoleto ed altri membri della famiglia reale. 11 corteo reale, acclamato dalla folla assiepata dietro i cordoni, giunse a Palazzo Venezia alle ore 21,15 accolto da grandi applausi. La musica dei reali carabinieri intonò la marcia reale.A ricevere i Sovrani si trovava l'on. Mussolini, che per la prima volta indossava la ricca uniforme ministeriale con feluca e a tracolla la fascia verde maiiriziana e sul petto le insegne c'i numerose altre decora zioni. 11 Re indossava l'uniforme grigioverde col collare dell'Annunziata, ed il Principe Ereditario vestiva la grande uniforme d'ufficiale dei granatieri. Si trovavano pure ad ossequiare il Re i collari dell'Annunziata Salandra ed Orlando, il ministro di Stato onTeofllo Rossi, tutti i sottosegretari di Slatononché l'on. De Nicola presidente della Camera e Tittoni presidente del Senato. Seguiva un brillantissimo seguito, composto delle Case civile e militare del Re. Il Re e gli altri personaggi della famiglia reale furono accompagnati nella sala dcg'tlarai»!-di Raffaello, dove il Sovrano s'intrattenne a lungo col presidente del Consigliocogli altri ministri, col presidente della Camera e del Senato nonché coi quadrumvirdella marcia su Roma, generale De BonoBalbo. Devecchi e Michele Bianchi. 11 Sovrano si è compiaciuto coll'on. Mussolindella riuscita della cerimonia commemorativa della marcia su Roma. Dopo mezz'ordi conversazione, mentre dall'esterno la follacclamava, il Re, avendo alla sua sinistrl'on. Mussolini e seguito da tutti i ministre personaggi politici del brillantissimo seguito, percorse tutte le sale dove gli invitasi erano immobilizzati in attesa del passaggio del Sovrano. Egli si e intrattenuto cordialmente anchcolla rappresentanza urlici ale dell'Associazione nazionale dei mutilati ed invalidi dguerra. Alle 2?.:;0 li Sovrano, accompagnato daPrincipi, è uscito dal Palazzo Venezia felcitandosi ancora coll'on Mussolini; mentrnelle sale si serviva un sontuoso buffet. L a a e a . , o a l , i o, oi aa a a ri eti ge adi al ire La folla ha nuovamente acclamato 11 Sovrano lungo tutto il percorso dal Palazzo Venezia al Quirinale, assiepandosi ancora lungo il corteo e nelle vicinanze di Piazza Venezia, dove un riflettore del Genio militare inondava di luco l'Altare della Patria. Subito dopo è cominciato, con grande fragore, ed in mezzo alla più viva curiosità della cittadinanza, il festoso bombardamento aereo, che chiude a mezzanotte la celebra, ziono della marcia su Roma. Commenti romani Commentando la grandiosa manifestazione odierna, Ja Tribuna alleva che essa ha culminato nell'atto di ossequio al Sovrano e alla Dinastia, che impersonano la più recente e gloriosa storia d'Italia e verso cui il Presidente del Consiglio, anche aiei discòrsi della celebrazione della Marcia su Roma, ha espresso, non soltanto sentinienl-i di devozione, ma di riconoscimento e propositi di sempre maggiore i-invigorimento e prestigio. Dopo avere ricordato gli avvenimenti che lo scorso anno sono terminati colla marcia su Roma, il giornale dice che il Governo dell'oli. Mussolini ha la sua salda base, olt-rechò nel partito fascista, nella opinione pubblica e nella larga massa di popolo, le cui diverse categorie in occasione del suo recente viaggio gli hanno data novella prova della loro simpatia. « Corroborato da questo nuovo solenne plebiscito — prosegue il giornale — l'on. Mussolini si è .recato stamane a fare atto di ossequio al capo dello Stato. Le feste e le celebrazioni di questi giorni si chiudono con un atto importantissimo: l'amnistia. Lo scopo politico-sociale di questo atto, è evidente nella struttura e nelle disposizioni del decreto. L'amnistia di oggi ha un carattere eccezionale, di definitiva pacificazione, che le dà particolare-importanza e rilievo. Il Governo ha oggi consolidato con l'opera alacre e fattiva d'un anno, la sua posizione e sa di potere contare sul consenso della grande maggioranza degli Italiani, senza bisogno di alcuna coazione ; vuole essere nobilmente e opportunamente longanime versò i propri avversari, e ciò varrà a completare e rendere stabile e definitiva la pacificazione già avviala con tutte le manifestazioni d'ordine e di lavoro che ne seguono e sono evidenti ». Il Giornale d'Italia scrive: « Ogni cittadino deve riconoscere che è cambiala l'atmosfera in cui viviamo, che lo Stato è forte, che vi ò ordine, che la produzione è difesa, che i servizi pubblici funzionano, che la disciplina nazionale è salda. Quesli sono beni inestimabili* che il popolo italiano deve al -muta: mento politico avvenuto un anno fa, Il fatto stesso che il partito liberale e in genere tutte le sane energie nazionali, collaborano schiettamente e lealmente col Governo dell'on. Mussolini, dimostra, che i beni fondamentali di un regime ordinato e libero, sono'assicurati al popolo italiano dal Governo che il duce del fascismo presiede; Il Paese a sua volta ha risposto magnificamente all'appello del Governo ed il consenso del popolo alle feste commemorative di questi giorni, significa che il paese intende perseverare nella via percorsa in questo primo anno, ed accetta il programma che ieri il presidente del Consiglio ha tratteggiato a Perugia Il Corriere d'Italia si augura che la cronaca di questi giorni dimostri ad altri finalmente la necessità di guardare con limpide occhio alla realtà presente, di compiere, non il gesto della dedizione, ma quello sereno e cosciente della collaborazione. L'on. Mussolini e gli altri capi fascisti ricevuti dal Re Roma, 31, notte. Stamane alle ore 9 il Re ha ricevuto in udienza privata l'on. Mussolini, l'on. Acerbo e il senatore Cremonesi, e più tardi ha ricevuto il generale De Bono, il comm. Michele Bianchi, l'on. Giunta, il comm. Marinelli, il console Freddi, l'on. Mazzucco, il comm. Bastianini, il rappresentante dei mutilati comm. Ruggero Romano ed il rappresentante dei combattenti comm. avv. Arangio Ruiz. «-#-► Il Re e il Principe Ereditario ripartiti per Racconigi Roma, Si, notte. Il Ite si è trattenuto pochi istanti al Quirinale, donde in automobile si è recato insieme col Principe Ereditario alla stazione. Alle ore 23 il Sovrano e il Principe Umberto sono partiti alla volta di Racconigi. La partenza avvenne in forma privatissima ; i ministri e le autorità erano stati dispensati dal recarsi alla stazione. Conflitto tra fascisti ed ex-combattenti a Pareto Acqui. SI, notte. Giunge notizia dal comune di Pareto (Alessandria) l.'.c nella notte di lunedi ad ora inoltrata numerosi iudividui armati, appartenenti ai fasci liguri di Mioglia, Sassello e Ponte Invrea, convennero improvvisamente in paese su due autobus. Ivi giunti, ed ottenuta con inganno la presenza del presidente della locale sezione ex-combattenti, il quale già si trovava a letto, lo ingiuriarono e lo percossero. Uguale sorte toccò ad altri ex-combattenti che furono all'uopo ricercati nelle loro abitazioni. Soltanto uno di essi, coadiuvato dai famigliari e da vicini, uomini e donne, disturbati nel loro sonno e precipitosamente accorsi, riuscì ad opporre resistenza. Nella violenta colluttazione seguitane furono esplosi c'agii aggressori alcuni colpi di rivoltella che fortunatamente non colpirono alcuno. Si dice che al doloroso incidente abbia fornito pretesto una frase provocatrìce emessa da un ignoto la domenica innanzi nel ballo pubblico di Mioglia: frase che si volle attribuire ad uno degli ex-combattenlt di Pareto, non ostante che questi lo contestino nel modo più reciso. Proteste e denuncio sono state inoltrate alle Autorità, le quali hanno iniziato un'inchiesta. - -- »♦-> Il miracoloso salvataggio d'un naufrago Venezia, 31. aduli capitano Cattovic, del piroscafo «Zara», della Compagnia «Oceania», giunto a Venezia, lia narrato die all'alta del 30 settembre, passando pelli canale Inglese di East South Goilwein, scorse 1 resti di un veliero. Cercò di scoprire se. qualche naufrago fosse In acqua e udì .lontanamente una voce Implorare aluto. Fatte ricerche si potè trarre a bordo un uomo sfinito e In procinto di annegare. Gli si dovette praticare la respirazione artificiale e ristorarlo. Solo dopo due giorni egli polo raccontare che il suo • scliooner » «Floreal» di Soutli Godwein, era stato Investito e sfasciato da un piroscafo. Nulla seppe dire circa la sorte dei suoi compagni di equipaggio, tutu pescatori, ti' risultato più lardi che 11 piroscafo Motha » ha Investilo lo » scliooner », ma non ha potuto aver notizia diil'C'iuipaggio, seEvmccpnatttcndn2m