Proroga di pieni poteri e rimpasto ministeriale

Proroga di pieni poteri e rimpasto ministeriale Proroga di pieni poteri e rimpasto ministeriale La situazione politica e il travaglio fascista mentre si celebra la marcia su Roma - Corbino sostituirebbe Gentile - Teofilo Rossi all'Economia? Roma, 29, notte. Le osservazioni che i numerosi discorsi pronunciati per la celebrazione della marcia su Roma vengono a suscitare si riassumono in una constatazione ; cioè che l'oratoria ministeriale non è venuta a spostare in alcun modo la situazione politica. L'annuncio di maggiore entità dal punto di vista politico, è quello dato oggi dall'on. Acerbo a Bologna, circa la proroga del pieni poteri che sarà richiesta dal Governo. Questo annuncio ha però lasciato indifferenti i nostri ambienti politici. Infatti, so è oggi la prima volta che il Governo preannuncia la richiesta, l'effetto relativo era già scontato essendo da tempo notorio, nel mondo parlamentare, che tale proroga sarebbe richiesta alla riapertura della Camera. Anzi è opinione diffusa a Montecitorio che la proroga dei pieni poteri per sei mesi o per un anno (questo particolare non è ancora stato deciso dal Governo) sarà accordata senza nemmeno dare luogo ad ampia discussione. Già è noto che l'on. Salandra, nel suo discorso, patrocinerà la richiesta del Governo, che verrà egualmente appoggiata da un eminente uomo di Stato del partito liberale, il quale ritiene essere dovere del Parlamento di non intralciare in nulla l'esperimento del Governo fascista e dovere pertanto la Camera concedere all'on. Mussolini i mezzi per compiere il proprio esperimento di governo. La sola novità inclusa nel discorso Acerbo non ha quindi prodotto alcuna sorpresa. Scarsi commenti solleva del resto tutto il discorso Acerbo nel suo complesso, trattandosi di un riassunto più che altro burocratico dell'opera di un anno del Governo fascista. Grigio riassunto, solcato a intervalli da sprazzi di allusioni, ovvero considerazioni politiche, fra le quali de<rna di nota l'affermazione che l'entità della rivoluzione di ottobre può essere ragguagliata soltanto a quella complessivamente esercitata., nello spazio di 15 mesi dnlla rivoluzione francese, dall'assemblea costituente. Ora si attende con una certa curiosità il discorso di domani del comm. Michele Bianchi a Perugia per il carattere polemico che — a quanto si dice — esso avrà; ma in sostanza si ritiene che la celebrazione della marcia su Roma giungerà a compimento senza essere accompagnata dalla rivelazione di alcun fatto politico nuovo di speciale importanza. Gli stessi discorsi pronunciati dall'on. Mussolini nell'attuale ricorrenza (e si potrebbe aggiungere anche quelli pronunciati a Torino), ebbero più che altro carattere di propaganda. Essi mirarono cioè, quasi unicamente, a rafforzare presso le masse fasciste le basi del Governo; donde il loro carattere schematico e uniforme, rilevato nel mondo politico, dove si pensa essere questo, più che il momento delle parole, il momento dei fatti, cioè del rendimento del Governo fascista. E' opinione generale che il secondo anno nel quale siamo en trati dell'esperimento fascista debba es sete una annata decisiva per l'esperimento stesso, nel senso che nel corso di 21 mesi di esperimento sarà forse consentito un giudizio di carattere definitivo sul nuovo regime. Nel frattempo da qualche alta personalità estranea, per il suo posto, alla politica militante, è partita una esortazione confidenziale agli uomini che oggi sono al potere: a limitare cioè le spese che l'attuale Governo affronta. Si tratta di un parere amichevole, ma che non manca di significazione. Negli ambienti politici'si ritiene che il travaglio fascista non si sia esaurito col nuovo ordinamento provvisorio del partito, attualmente in vigore fino ul 12 gennaio. Le cerimonie commemorative della marcia su Roma, le manifestazioni di po polo che le accompagnano, hanno certo il potére di sopire momentanenamente ogni dissidio; ma i sintomi — quali ad esempio la situazione del fascismo napoletano fanno considerare fatalmente inevitabile il persistere di una doppia tendenza nel fascismo. Inoltre, accanto alle sempre più accese manifestazioni di devozione al « duce », accenna ad accentuarsi il mal contento verso l'entourage del duce stesso. A tale proposito viene rilevato nella let tera doll'on. Misuri all'on. Mussolini l'occenno ai « satrapi del fascismo seduti a banchetto malgrado il disagio generale » Si tratta, è vero, di un deputato espulso dal partito, ma le stesse voci di malcontento si alzano anche dalle file del fascismo, specialmente dalle più umili,. Il discorso pronunciato ieri dall'on. Mussolini innanzi alle camicie nere milanesi dimostra chiaramente che, per ora, non vi sarà, per parte del capo del fascismo, mutazione di orientamento. Gli intimi di Mussolini affermano infatti che, dopo il suo ritorno a Roma, si dedicherà probabilmente all'introduzione per la riapertura della Camera di alcune modificazioni all'attuale compagine ministeriale, completandola inoltre con la nomina del nuovo ministro delle Comunicazioni, per il quale si è fatto il nomo di un insigne professore del Politecnico di Milano. Non si esclude ancora oggi la possibilità che il ministro della P. I., on. Gentile, le cui innovazioni in materia di insegnamento sollevarono tante dlseugisoni, possa essere sostittuito dal senatore Corbino, che si troverebbe a disagio come ministro' dell'Economia nazionale. In tal caso verrebbe scelto un successore all'on. Corbino nel mondo degli esperti dell'industria e degli a'fari, mondo cui appartiene il precedente ministro on. Teofilo Rossi al quale l'on. Mussolini rivolse recentemente a Torino i propri elogi e al qutile sarà l'I 1 novembre offerto un banchetto a Roma.. Ma si tratta di decisioni che saranno studiate solo allorchè le cerimonie commemorative saranno finite e l'on. Mussolini potrà dedicarvi la propria attenzione. 8. Perchè l'on. Misuri non sarà a Perugia con Mussolini Una lettera dell'espulso al Presidente Roma, 29. L'on. Alfredo Misuri ha inviato all'on. Mussolini la seguente lettera, per giustificare la sua assenza dai festeggiamenti di Perugia: Castel del Piano Umbro, 29 ottobre 1923. « Presidente, visitate domani la mia terra in qualità di capo del Partito nazionale fascista: mi duole, quindi, dt non poter recarmi, come avrei voluto, a rendervi omaggio, essendo interrotti i rapporti tra me ed il vostro partito, che mi espulse per averlo troppo fedelmente servito e per avere fortemente voluto — contro tutti — difenderne lo spirito e la purezza. Non posso, tuttavia, come deputato di destra e primo eletto dell'Umbria, mancare dell'inviarvi un deferente saluto, nella vostra qualità di capo del Governo nazionale, ospite della città dalla quale, per la prima volta, bandii, in nome vostro, essendo sconosciuti l'un l'altro, la santa crociata contro il bolscevismo. Questa vostra visita fu, in altri tempi — quando mi onoravate della vostra amicizia ed eravate mio duce — ardentemente desiderata e richiesta da me per i miei concit.taddni. Volevo mostrarvi il volto nuovo della mia terra redenta: volevo presentarvi gli audaci ed I puri logori dai tormenti della vigilia e dagli ardimenti dell'ora prima. Ed insieme con essi volevo mostrarvi tutta l'Umbria riconoscente e plaudente al fascismo, per la libertà riconquistata in prò' di tutti i buoni cittadini. « Il turbinar degli eventi attorno ad una degenerazione fatale, elio combattei — voi ignaro e gli altri nolenti — con ogni mio sacrificio, ha condotto me, sdegnoso, in volontario esilio dalla vita ufficiale del mio paese, e con me molti della vigilia e dell'ora prima. Ha condotto attorno a voi, osannanti oggi insieme coi fedeli e coi fidelissimi, molti nemici di ieri, e, più che i nemici, gli speculatori sul sangue dei morti e sulle idealità dei vivi. Ed insieme con essi vi si mostrerà l'Umbria riconoscente e plaudente a voi solo, non più all'opera dei capi delle fazioni locali (dilaniantist fino a ieri, in tregua, oggi, per accogliervi, di nuovo in lotta domani) perchè la libertà riconquistata per tutti è divenuta licenza ed arbitrio per pochi. E non tutti tra i più degni. Atti di Governo, che potrete, nella vostra illuminata saggezza, rettificare; atti di partito, che ' mostraste, nel parziale e provvisorio rinnovamento delle ge rarchie, di volere gradualmente obliterare; ridussero questa mistica terra un'arena di politicanti camuffati da gladiatori e gettarono ogni forma di convivenza e di attività civile, in uno stato di marasma e di languore. Forse alcuni che vi son vicini oggi, tra i clamori cortigiani, vorranno soffocare questa voce inespressa con parole, ma riecheggiente nella profondità dell'anima collettiva. Uditela da me, inflessibile rappresentante e sicuro interprete del libero e tenace popolo umbro: uditela anche se molesta, come ogni forma di verità che vi espressi e che continuerò ad esprimervi sin che avrò un soffio di vita, per il bene della patria comune. « Se vi mediterete alquanto e provvederle secondo giustizia, nuove benemerenze regionali aggiungerete allo vostre moltissime nazionali. E come Anteo riacquistava, nella lotta, nuova lena toccando la terra madre, m'auguro che voi nuova lena possiate atlin gere rifacendo le tappe della marcia su Roma. Per rinnovare, per epurare, per pu nire, per unificare tutti gli italiani di puro cuore sotto la vostra legge ferrea, ma imparziale, per far levar le mense lussuosamente imbandite dal satrapi ad onta del disagic comune, per risospingere i ragazzi beneme riti, ma ignari verso le scuole disertate ( farli diventar uomini, per ripetere l'appello delle camicie ni re che nella tessera vedono il simbolo rt'un'idea da servire, non un bre vetto da sfruttare. Salve, presidente: accogliete il benvenuto che v'invio con fede im mutabile arrossata dal mio sangue. F.to: Vostro Alfredo Misuri ». la Direziono del Partito Liberale riunita a Genova Il prossimo Consiglio Nazionale Genova. 2»', mattino Si è riunita la Direzione del partilo liberale Italiano la quale constatò che tutte le manifestazioni del partito sono state Ispirale alla franca adesione al Governo dell'on. Mussolini; è. stato invialo al Presidente del Consiglio 11 seguente telegramma: « La Direzione del partito liberale Italiano, ossi riunita, rinnova a V. E. il «abito devoto e augurale che vi mandò quando assumeste il Governo d'Italia, in quest'ora nella uiinle si commemorano colla marcia su noma t martiri tutti della rivoluzione nazionale. Per la Direzione: Emilio Borgino. presidente ». La Direzione quindi, dopo aver omo in esame i lavori di orgnnizznz'onp svolti, constatando come tali lavori hanno (Hmosfvmo ancora una volta l'unità e la disciplina del partito ha riconfermato per i giorni 11 e la corrente I convegni Inlerrècionali di Palermo e 'li Trieste p deliberato di convocare per I giorni 1 e 2 dicembre il Consiglio nazionale del partito a Siena.