Le cerimonie fasciste

Le cerimonie fasciste Le cerimonie fasciste e a n o n , i r a e i , I e e l o o a o : n i a r a nli , e o ni a i o e lni rso : a ale o e el si e i, li li ele ioalpla pe to om do c o a rte ee ar Il e il mia re. di er i) gi, del ir Perchè Fon. Misuri non sarà a Perugia con Mussolini Una lettera dell'espulso al Presidente Roma, 29, mattino. L'on. Alfredo Misuri ha inviato all'on. Mussolini la seguente lettera, per giustificare la sua assenza dai festeggiamenti di Perugia: Castel del Piano Umbro, 29 ottobre 1923. * Presidente, visitate domani la mia terra in qualità di capo del Partito nazionale fascista: mi duole, quindi, di aion poter recarmi, come avrei voluto, a rendervi omaggio, essendo interrotti 1 rapporti tra me ed il vostro partito, che mi espulse per averlo troppo fedelmente servilo e per avere fortemente voluto — conno lutti — difenderne lo spirito e la purezza. Non posso, tuttavia, come deputato di destra e primo eletto dell'Umbria, mancare dell'inviarvi un deferente saluto. nella vostra qualità di capo del Governo nazionale, ospite della città dalla quale, per V\ prima volta, bandii, in nome vostro, essendo sconosciuti Vini l'altro, la santa crociata contro il bolscevismo. Questa vostra visita fu. in altri tempi — quando mi onoravate della vostra amicizia ed eravate mio duce — ardentemente desiderata e richiesta da me .per <\ miei concittadini. Volevo mostrarvi il volto nuovo della mia terra redenta : volevo presentarvi gli audaci ed i puri logori dai tormenti della vigilia e dagli ardimenti dell'ora prima. Kd insieme con essi volevo mostrarvi tutta l'Umbria riconoscente e plaudente al fascismo, per la libertà riconquistata in prò' di tutti i buoni cittadini. « Il turbinar degli eventi attorno ad una degenerazione fatale, che combattei — voi ignaro e gli'altri nolenti — con ogni mio sacrificio, ha condotto me, sdegnoso, in volontario esilio dalla vita ufficiale del mio paese, e con me molti della vigilia e dell'ora prima. Ha condono attorno a voi. osannanti oggi, insieme coi fedeli e coi fedelissimi, molti nemici di ieri, e, più che i nemici, gli speculatori sul sangue dei morti e sulle idealità dei vivi. Ed insieme con essi vi si mostrerà l'Umbria riconoscente e plaudente a voi solo, non più all'opera dei capi delle fazioni locali (dilanianlisi fino a ieri, in tregua, oggi, per accogliervi, di nuovo in lotta domani) perché la libertà riconquistata per tutti è divenuta licenza ed arbitrio per pochi. E non lutti Ira i più degni. .Vii di Governo, che potrete, nella vostra illuminala saggezza, rettificare: arti di partito, che mostraste, nel parziale e provvisorio rinnovamento delle gerarchie, di volere gradualmente obliterare, ridussero questa mistica terra un'arena di politicatiti camuffali da gladiatori e gettarono ogni forma di convivenza e di attività civile, in uno stalo di marasma c di languore. Forse alcuni che vi son vicini oggi, tra i clamori cortigiani, vorranno soffocare questa voce inespressa con parole, ma riecheggiante nella profondità dell'anima collettiva. Uditela da me, inflessihile rappresentante e sicuro interprete del libero e tenace popolo umbro: uditela anche se molesta, come ogni forma di verità che vi espressi e che continuerò ad esprimervi sin che avrò un soffio di vita, per il bene della patria comune. « Se vi mediterete alquanto e provvederete secondo giustizia, nuove benemerenze regionali aggiungerete alle vostre moltissime nazionali. E come Anteo riacquistava, nella lotta, nuova lena toccando la terra matl'e, m'auguro che voi nuova lena possiate attui-! gere rifacendo le tappe della marcia su Roma. Per rinnovare, per epurare, per punire, per unificare lutti gli italiani di puro | cuore sotto la vostra legge ferrea, ma imparziale, per far levar le mense lussuosamente imbandite dai satrapi ad onta del disagio comune, per risospingere i ragazzi benemeriti, ma ignari verso le scuole disertate e farli diventar uomini, per ripetere l'appello delle camicie mire che nella tessera vedono il simbolo d'un'idea da servire, non un brevetto da sfruttare. Salve, presidente : accogliete il benvenuto che v'invio con fede immutabile arrossata dal mio sangue. IMO: Vostro Alfredo Misuri ». la bomba senza conseguenze a Milano per un incidente tra arditi e militi nazionali Milano, 29, mattina. Alcuni incidenti, che provocarono un certo rumore, ma che non ebbero serie conseguenze, sono avvenuti stanotte. Verso la mezzanotte le vie del centro erano ancora molto affollate, quando da via Dante si vide un fuggi fuggi generale che provocò un cerio panico. Subito dopo si scorsero agenti e carabinieri al largo Cairoli imboccare via S. Giovanni sul Muro, dove nella vicina via Porlezza, esiste la sede dell'Associazione Arditi. Notizie pessimistiche si diffusero fra il pubblico, già allarmato dal fatto che si vide d'un tratto sbarrare il largo Cairoli da un cordone di carabinieri colla proibizione di accesso anche alle automobili. In verità si trattava di un incidente di poco conto, che in altro momento non avrebbe prodotto panico. Tre o quattro arditi, feriti nel loro spirito di corpo perchè al mattino il loro reparto non aveva ptuto sfilare dinanzi al presidente del Consiglio, erano venuti a lite con alcuni militi della milizia azionale, affrontando anche un tenente della milizia. Erano stati sparati alcuni colpi di rivoltella senza colpir alcuno e poi gli arditi si erano asserragliati nella loro sede, decisi ad, impedirne l'invasione. Una bomba venne gettata nella strada, destando molto panico, ma senza conseguenze dolorose. Occorre però riconoscere che se qualche conseguenza fu evitata, lo si dovette al pronto spirito di disciplina degli ufficiali della milizia, che cercarono in tutti i modi di contenere l'incidente nelle sue proporzioni. Più lardi si recavano a parlamentare cogli arditi l'on. Lanfranconi, il comm. Longoni ed un tenente-colonnello dei carabinieri. All'invito dello autorità, gli ardili, che frattanto erano aumentali di numero, accettarono di uscire dalla Iqro sede. Subito dopo via Porlezza e dintrni ritornavano calmi. Si dice che siano siati operati 8 arresti. Il reparto degli ardili non era stilato alla mattina per ordine del generale della milizia, Stringa, die aveva registrato nel contegno del reparto della indisciplina. La partenza di Mussolini per Bologna Miiano.'-9, mattino. Alle C,l() di stamane l'on. Mussolini e partito per Bologna. Malgrado l'ora mattutina e la rigidezza del tempo, una grande folla si è riversata alla stazione per assistere alla partenza del presidente del Consiglio. Mussolini è giunto in auto, accompagnato dal suo seguito. La folla ed i viaggiatóri hanno improvvisato una calorosa ovazione. Poco prima delle 6 Mussolini ed il seguito avevano preso posto nel treno speciale, che si mise in moto alle 0,10. I tremila caduti fascisti commemorati a Roma Roma, 29, mattino. A Villa Umberto è seguita" aeri mattina alle 11 la commemorazione dei 3*10 caduti fascisti, con una funzione religiosa, celebrata da mons. Quadrini, canonico laieranense e cappellano della marina. Erano presenti ì ministri Federzoni, Gentile e Cornino, il sen. Cremonesi regio commissario di Roma, il prefetto comm. Zoccoletti, numerose altre autorià e personalità, nonché rappresentanze con gagliardetti e vossilli, e imponente folla. Mons. Quadrini, dopo aver officiato in pianeta nera a ricami d'oro, assistilo da un diacono e da due chierici, ha parlato, rievocando i 3000 caduti, mettendo a raffronto il loro sacrificio con quello dei 500.000 morti I della grande guerra. E' stato inviato infine 1 un messaggio ajl'on. Mussolini a Milano. bcI sidmdrbDfvraslzpnzudnzslfiabcImvflIgMprlBfImcddsclmdnlScc ! | i e o a o a a e ì . l e e . l i e A. Genova Genova, 29, mattino. Una definizione metereologlca della celebrazioiic genovese, d'ieri, potrebbe essere fatta con due parole: tempo coperto, mare calino., .I moltissimi manifesti e le moltissime strJ-| uipprnumsce tappezzanti le mura della città nonché il manifesto del sindaco, non sono valsi a distogliere i genovesi dal tranquillo godimento l'olla loro giornata domenicale. Ma dalla provincia erano convenute numerose rappresentanze, dei fasci con gagliardetti e bandiere come era provisto nel programma. Dopo le messe in Carignano in suffragio dei fascisti carimi, olle 10 nel Politeama Genovese, venne dall'on. Aldo Finzi, commemoralo l'on. Valentino Coda, deceduto or fa. un ' 1 fasci- scdaXsociqugoulapanno ed uno dei primi assertori del fasci- |njsino in Liguria, .\el_ponieriggio di svolse nel-|fole principali vie della città il corteo annuii ziaio, al quale presero parie tutte le rappresentanze della Milizia Volontaria nazionale della Liguria nonché tinte le organizzazioni sindacali aderenti allo corporazioni ed una cospicua rappresentanza dell'esercito e della marina con musica. Alle ore 21,30 innanzi all'Hotel Gènes parlò ancora l'on. Finzi, tenendo a far rilevare che egli parlava da squadrista acli squadristi e avvertendo che la rivoluzione è ancora In marcia verso il fine profisso. Alle ore 82,35, ossequiato dalle autorità, l'on. Finzi parli per Roma. Le tombe dei fascisti caduti vennero a cura dei loro commilitoni cosparse di fiori. A Novara e in provincia Novara, 20. mattino. Nonostante la dirotta pioggia, 6 stala celebrata In ntan Cavour, da mons. Barberis, delegato da monsignor vescovo, la Messa ila campo, con intervento il<M ìirofetto, granil.iiff. Scelsi, del vlce-urcfetlo. comin. Solvetti, del sindaco, ilei comandante la Divisione c di nule le Associazioni eoi vessilli, In Milizia, I «Balilla», le Sezioni del Fascio col gagliardetti, nonché, ili un iiublillrp numerosissimo. Mons. Barberis pronunciò un lenissimo discorso patriottico e bencillsso il gaglardelto della Federazionc fascista, yulnill ha commemorato, finita la funzione, 1 caduti fascisti, il fiduciario comm. Belloni. Un granilo corteo si recò poi a deporre fiori sul luogo dove lo scorso anno rimase ucciso Il fascista, l'urlo Ravctto, elio fu degnamente commemorato dal comin. Belloni. Per domani sera e annuncialo un grandioso corteo con una fiaccolata, colta, commemorazione del caduto Carlo Ravelto. La citta e ditta lmbandlerala ed I palazzi della Prefettura e del Comune sono illuminati A Domodossola, Pallanza. Varallo Sesia e Vercelli lurriio celebrate Messe da campo e la celebrazione dell'anniversario della Marcia su Roma fu tenuta rispettivamente dagli oratori: prof. doli, Mario Marengo, on. liray ed Amedeo Belloni, doti. Bossi e rag. Oallarotti. A Sima fu poi Inauguralo il gagliardetto di lineili Sezione, ad Intra la Casa del Fascio c del Sindacali, e ad Omegna vi fu pure una solenne commemorazione pubblica. Nelle altre città tivstcogrnaalstdedevazapeS(Smafunl'mscLa cerimonia commemorativa della marcia su Roma è siala anche celebrata, secondo che ci ilànno notizia i nostri corrispondenti, nei vari centri delle Provincie. Tra gli altri, a Sassari il canonico Chessa, ex cappellano militare, decorato di guerra, od ora cappellano della milizia fascista sassarese, ha celebrato nei pubblici giardini la messa al campo, in memoria dei fascisti caduti, invocando per l'Italia e per il fascismo la protezione divina. Ha quindi parlato l'avv. Lare-Marghinotti, oratore ufficiale. A Verona, con l'intervento del ministro D-.1 Stefani, si è celebrato un ufficio funebre ni cimitero. Segui quindi la rivista della milizia fascista e la consegna di medaglie al valor civile in piazza Bra. A Venezia è stata celebrata la messa del campo, in piazza S. Marco, dall'ex-ufficiale don Santacaterina. Quindi si formò un corico che sfilo dinanzi ai mutilati e agli ex combattenti; e si recò poscia ad inaugurare lapidi nei vari luoghi che furono, negli anni scorsi, sedi del fascio. Nel pomeriggio in campo S. Polo, il prof. comm. Cappelletti tenne un discorso inaugurale della fiamma della Sezione fascista « Giovanni tiiuriati ». A sera, illuminazione, ricevimento offerto dalla milizia fascista in Palazzo Reale .serata di gala alla Fenice. Al comandante del gruppo delle Legioni « Valle Scrivia » — a Tortona — e « Monferrato » — a Casale — è pervenuto il seguente telegramma del prefetto della provincia d'Alessandria, De Carlo: «Sono lieto esprimere V. S. mia maggior soddisfazione per spettacolo imponente, die oggi, occasione celebrazione anniversario marcia Homo, ha presentato milizia suoi ordini. Essa ha sfilalo innanzi autorità in modo perfetto, riaffermando così gloriose virtù militari vecchio Piemonte. Prego V. S. rendersi interprete questi mici sentimenti presso sua Legione. Con ogni considerazione •. A Parma, in piazza del Duomo, è stata celebrata la mossa al campo. Si è poi formato un ocrteo, che e sfilato in Piazza Gronde, davann al monumento di Garibaldi. Ad Alba è stata celebrata la Messa al campo in piazza Umberto I. Venne quindi inaugurata una lapide al Regio Ricovero Giovani Poveri, in memoria degli ex-allievi caduti in guerra Parlarono l'avv. Gianoglio. oratore inficiale, il sindaco cav. uff. dott Vico, l'on Bobbio, il sottoprofetto cav. Pirozzi il capitano Bergoglio, segretario politico dól Fascio ed altri. A La Morra venne inaugurato il vessillo del1 Associazione combattenti. Oltre l'oratore ufficiale cav. avv. Rossotto, parlò applaudito il commissario prefettizio ing. Badzanelli. Segui la distribuzione delle medaglie alle madri dei caduti, agli orfani e ai combattenti; e nella serata Mario Balzanelli tenne una conferenza sulla battaglia del Piave illustrata da proiezioni. A Udine e stata celebrata la Messa al campo. S'è formato quindi un corteo, cui ha partecipato anche il ministro Giuriati. Questi poi, nel pomeriggio, tenne al Teatro Sociale un discorso commemorativo. Segui un ricevimento al castello, ove parlarono il sindaco di HJdine. l'on. Giuriati e il commissario regio di Gorizia. A Biella e stata celebrata una Messa al Duomo, al termine della quale pronunziò un discorso di circostanza l'ex-cappellano militare don Bonardi. Nel pomeriggio un corteo si recò ad monumento ai caduti, al quale fu apposta una corona di fiori. Il corteo si recò quindi al teatro della Casa del Popolo, dove parlarono sull'anniversario dell'avvento del Fascismo al potere il sindaco di Biella avv. Sormano, il consigliere provinciale avv*. Mecco ed il segretario dei Sindacati nazionali ing. Roberto Forni. I due ultimi oratori sferrarono vivaci attacchi al Partito liberale. Degno di rilievo il fatto che la locale Associa ziouie liberale, in ottemperanza all'ordine della Direzione centrale, aveva aderito alla ma nifestazione fascista, inviando una larga rap presenlanza, con bandiera sociale. ■ > ■ La Direzione del Partito Liberale riunita a Genova Il prossimo Consiglio Nazionale Genova, 2». mattino. Si e riunita la Direzione del partito liberale italiano la quale constatò che tutte le manifestazioni del partito sono state ispirate alla franca adesione al Governo dell'oli Mussolini; 6 stato invialo ai Presidente del Consiglio il seguente telegramma- a La Direzione del partito liberale italiano, oggi riunita, rinnova a V. E. il saluto devoto e augurale che vi mandò quando assumeste il Governo d'Italia, in quest'ora nella quale si commemorano colla marcia su Roma t martiri tutti della rivoluzione nazionale. Per la Direzione: Emilio Borgino, presidente». La Direzione quindi, dopo aver preso in esame i lavori di organizzazione svolti, constatando come tali lavori hanno dimostrato ancora una volta l'unità e la disciplina del partito, ha riconfermato per ì giorni il e 18 corrente i convegni interregionali di Palermo e di Trieste e deliberato di convocare per i giorni 1 e 2 dicembre il Consiglio nazionale .del partito a Siena, chlaareil19g(ptrcessoeresmebmsrvcAamccapthitcsrrfmsvslsusvpm