La Francia e la tragedia tedesca

La Francia e la tragedia tedesca La Francia e la tragedia tedesca Torà di trattare non è suonata,, La Commissione delle riparazioni respingerà ancora una voita le domande tedesche [Servizio speciale detta • Stampa •) Parigi, 25, notte. Scarsissimi i commenti dedicati alla nota della Germania alla Commissione delle riparazioni dai giornali parigini, cosi del mattino come delia sera. Soltanto René D'Ara], sul Gaulois, stima conveniente ricordare cerne l'articolo UH del trattato di Versailles faccia effettivamente obbligo alla Commissione delle, riparazioni di studiare di tanto in tanto le risorse e le capacità finanziarie della Germania, e di sentire i suoi rappresentanti, e renda perciò molto difficile ai commissari dell'Hotel Astoria respingere in blocco le domande dei Reich. Ma accordare la facoltà di parlare è una concessione che ha un valore molto relativo, quando manca la volontà di prestare orecchio a chi parla. Ora le allusioni, fatte a tale proposito da altri fogli in grado di essere bene informati sulle intenzioni del Governo france- se, non fasciano fino a questo momento adito a sperare grandi cose dal passo compiuto ieri dal signor Mayer. « I grandi industriali della Ruhr — scrive il ìlaiin — per assicurarsi la ripresa dei loro affari manifestano la tendenza sempre maggiore ad assumersi la spesa delle prestazioni in natura. Vi sarà dumpie sempre meno interesse a concludere col Reich accoidi generali, che consacrerebbero il suo rifiuto a contribuire alle riparazioni, visto che tanto noi che gli Alleati potremo arrivare ad ottenere ciuel che ci è dovuto mediante accordi locali » E il Temps, se tratta stasera l'argomento con maggiore ampiezza, ò sempre unicamente per constatare che la nota tedesca — in cui «si dichiara di essere disposti in principio a ripigliare le prestazioni, ma si soggiunge subito dopo che non si è in grado di finanziarle » — non costituisce nessuna nuova prova di buona volontà e che la sola novità che vi si trova è l'annunzio che d'ora innanzi verranno sospese anche quelle prestazioni agli altri Alleati (leggi l'Italia) che durante gli ultimi dieci mesi erano stote continuate: cosa la quale — a giudizio del Tejnps — costituirebbe piuttosto un alargamento della resistenza passiva anziché la cessazione di essa. « Poiché la resistenza tedesca continua — conclude anzi il giornale — non vediamo la I-ossibilità di discutere con la Germania. L'ulima parte della nota tedesca qu"lia elio suggerisce discussioni sulla capacità del Reich, sulla moneta e sui progetti belgi, ci sembra chiedere l'impossibile. L'ora di trattare non è suonata ». Questa presa di posizione negativa, di cui avremo probabilmente conferma nei prossimi giorni per bocca dello stesso preidente della Commissione delle riparaioni, era qui prevista da tutti, e ciò spiega ad usura la scarsissima attenzione, b per meglio dire la voluta noncuranza, cui l documento di Berlino è stato fatto segno. Verosimilmente, l'intimo pensiero dei dirigenti francesi è che fino a quando non si sarà veduto chiaramente quello he può cavarsi dalla insurrezione renana, non è il caso di compromettersi in una ripresa di negoziati col Cancelliere. Ad ogni modo, poiché non c'è mai fumo enza fuoco, crediamo poter ritenere, in base a suggestioni di varia provenienza, he la risposta della Commissione delle iparazioni nel respingere la domanda del Reich sfiorirà l'argomento della retaurazione delle finanze tedesche per porre, come base di una eventuale dicussione successiva, la necessità che Berino studi mezzi atti a ottenere il rimpario dei capitali tedeschi evasi dal 191S a oggi, onde adibirli al risanamento finanziario della Gei-mania e al risanameno di un meccanismo di riparazioni. Si ratta, come vedete, di qualche cosa di non molto più semplice della quadratura del circolo, e ciò può fornire la misura del tratto di strada che ancora ci separa dalla mèta. C. P. Baviera e Pastinato La Conferenza dei presidenti del vari Si?.t. (Servizio speciale (Iella .Stampai Boriino, 25, notte. La soluzione del conflitto colla Baviera sembra rinviata alle calende greche. Dopo utta l'approvazione data al progetto di riunire il Consiglio della Confederazione, il Consiglio non si è riunito. Gli avversari del Gabinetto dicono che siccome nel Consiglio della Confederazione sono rappresentate tute le Provincie cattoliche e nazionaliste della Prussia', favorevoli alla Baviera, il voto saebbe stato troppo scomodo a Stresemann. Invece del Consiglio della Confederazione, i è riunito un Consiglio dei presidenti de; ministri dei vari Stati, che ha emanato il reve comunicato ili cui vi ho dato notizia eri sera, e che oltre a non deliberare nulla, on è piaciuto né ai socialisti né ai nazioalisti, inquantochè si è espresso il desiderio he sia abolito lo stato militare eccezionale, er passare ad uno stato eccezionale civile, he significa, secondo l'interpretazione dei iornali di destra, l'abolizione ufficiale dello ato dittatoriale; mentre i socialisti, al conrario, trovano altamente preoccupante la potica del Governo centrale verso la Baviera, olitica arrendevole, incerta, ambigua. Alla ne — secondo scrive il Vorivacrts — il rioncscimèrito del principio di una autonomia i singoli Siati non è certo favorevole alla maggiore coesione del paese ed al pensiero ell'unità tedesca ».' Yon Kakr vuole la testa di Strcseinann Intanto la Baviera rimane fuori della Cotituzione, e virtualmente fuori della Confeerazione. 11 VorwueTls fa ncnare a questo roposito che Von Praeger, plenipotenziario avarese presso il Governo di Boriino, asume veramente ogni giorno più il carattere i un ambasciatore di un paese straniero, oltanto preoccupato di consegnare note, > roeste, minacce a nome del suo Governo. Uno ei tanti strani aspetti dì questo conflitto cotituzionale!... Inoltre la Baviera, per conto uo, sembra abbia già rivelato i suoi propòiti intransigenti di fronte alle decisioni dei residenti degli Stati. Il voto di una. maggiore autonomia da conedersi ai singoli Stati è naturalmente acolto con molta soddisfazione a Monaco. Si sprime la speranza di arrivare presto ad na soluzione del conflitto... che accontenti le spirazioni bavaresi. Von Kahr ha infatti chiarato (e queste sue dichiarazioni sono ubblicate, col suo consenso, dalle Net/c achrichlen) che « non si potrà mai avere na soluzione della questione finche rimana al potere un Governo germanico che laia al suo posto un Zeigner. socialista e predente dei ministri sassoni!... Ad un simile overno - ha proseguito Von Kahr - man la forza morale necessaria per salvare la ermania dalla catastrofe attuale. Si dia alla Saerazione quello che è de a Confederaone, ed al singoli Stati quello che è dei ngo i Stati. Liberateci dall'unitarismo marsta!... » «Tali parole - commenta il Ber/ertaoebintt, - significano che Von Kahr - ■ condizione del.'a-wrrtA "> ca-'W* "I msnctrcGnfvndlWqrdblprrblntnlplmgagAdft«iKnfsacmCLtsPDzpscrcfi.onecRscpmtuledrirstcofaqdeteprinntrlia getocspfd «»w?£rcani? ?■' D ?Ura Ilarte HeIJ- «aP° del partito popolare bavarese, ha dichiarato in una riunione pubblica che egli ritiene possibile una soluzione del conflitto, « a condizione naturalmente che la Baviera non debba cedere in nulla nei suoi diritti e nei suoi interessi ». Come si vede, la cosa può continuare in questa guisa per un pezzo. *t,.n5ill° ,V,on KaJlr espelle, non solo gli si amen dal territorio della Baviera, ma aiv n^oJi1 Lbre'-. Ver quanto sudditi tedeschi. Queste espulsioni sono abbastanza numeose, m tratta di commercianti ebrei stabiliti a Monaco da parecchi anni. E' stato espulso anche il noto scrittore e traduttore russo Lhasberg. colla moglie. Un "deplorevole errore del traduttore,, Un ponticello di conciliazione lo si può vedeie nel telegramma di ringraziamento che \ on Knill'.ng ha inviato al Governo centrale, per il contegno che questo ha assunto nella questione del Palai inaio. La questione del Pastinato rimane alquanto oscura. Sembra confermata l'ipotesi, che vi ho annunziato lei-sera; un colpo del generale De Metz, noto del resto per la costanza colla quale durante due anni egli ha coltivato l'idea .separatista del Pala!Inato: egli vorrebbe ponre in regalo alla patria un mezzo protettorato francese appunto sul Pastinato. Il colpo è stato condotto coiranno, Ano ad un certo punto, dei socialisti locali. Il l'orwqcrts denunziava questa mattina le oscure manovre di persone interessate, e giurava, sulla fede costituzionale, che i socialisti del Palatinato si sono lasciati guidare nella loro azione soltanto dalla loro ostilità verso Von Kahr, e dal desiderio di distaccarsi dilla Baviera, che è infedele al Reich. Sta eli latto che la storia degli avvenimenti mostra chiaramente ■che i socialisti del Palatinato tv-.nno agito con un concerto molto elastico della fedeltà costituzionae. Il corrispondente del Bcrliner Tagcblatt da Francofone reca ;1 testo delle dichiarazioni del socialista Ilofftnann e di altri capi socialisti al generale De Metz: dichiarazione ohe autorizzava il rappresentante della Commissione delle riparazioni alla nota decisione sull'autonomia. Nella dichiarazione Hoffmann e compagni è detto che il nuovo Stato indipendente deve rimanere nell'orbita dello Stato germanica; ina più sotto c'..> una postilla che rende incerte queste relazioni. Dice testualmente la dichiarazione: « Considerando l'attuale situazione in Baviera, ì sottoscritti hanno deciso che il Palatinato costituisca immediatamente imo Stato indipendente nell'orbita del lleieh. Essi pregano il signor generale De Metz, rappresentante della Commissione interalleata del Beno, di prendere benignamente cttnoscen'ia del nuovo Stato, che sarà (andato domani, mercoledì. Questo Stato si obbliga fin n'ora, solcnnemc7itc ed incondizinnata7iicnte, a collaborare colla Commissione del Beno, in pieno accordo per il presente e. per il futuro, circa l'adempimento di tutti gli obblighi contenuti nel trattato di Versailles, c per la sicurezza territoriale della Francia. Kcl caso di cambiamento dell'ordinamento politico della Germania, nel senso di prendere una posizione contro l'adempimento di Questi obblighi formali, gli impegni assunti da noi conservano il loro pieno valore ». E' avvenuto poi che il maggiore Louis, nella sua dichiaiazione davanti al Consiglio distrettuale, ha... dimenticato le parole « nell'orbita dei Beich ». Secondo le notizie della Wolff, lo stesso generale De Metz attribuì questa dimenticanza ad un « deplorinole errore del traduttore ». Un linguaggio sintomatico La questione adunque della permanenza del nuovo Stato nella Confederazione sembra risolta affermativamente. Non cosi quella dell'esistenza effettiva del nuovo Stato, poiché nutizie dirette infermano che il generale De Meiz. è più che mai deciso a fare rispettare l'autonomia delia nuova Repubblica renana, ed ha rinvialo a q.iesta sera la decisione del Consiglio distrettuale sul nuovo stato di cose creato. Secondo altre notizie, sembra che la popolazione del Palatinato non sia del tutto contraria all'idea dell'autonomia specialmente i contadini ed i piccoli borghesi, i quali vedrebbero un sollievo in questa soluzione e una promessa di migliori cund.ziorii di vita. 11 Yurdacrts è interdetto davanti all'atteggiamento dei socialisti del Palatinato, ma attende per giudicarlo ulteriori notizie. I giornali di destra sono'furiosi. La Deutsche Allgemcinc Zeilung parla ancn'essa di « tradimento ». La Zeit, organo del Cancelliere, fa un violento attacco contro ì socialisti, tutti presi dei loro interessi di parino, e « per nulla dissimili — dice il giornale — in questa loro tanica da quella del signor Kahr. Oggi i socialisti fanno la figura di manutengoli del generale francese, che vuole fare del Palatinato un protettorato francese ». Più sotto il giornale ripete l'accusa di alto tradimento. Se si considera che i socialisti fanno parte del Gabinetto Stresemann, questo linguaggio del portavoce del Cancelliere ha qualche cosa di sintomatico... La cronaca del Palatinato oggi è scarsa. La Deutsclie Allgcmcine Zcltung reca la notizia dell'espulsione del rappresentante tedesco presso la Commissione del Governo del Palatinato da parte delle Autorità francesi. Du Monaco lo stesso giornale riceve la notizia che contro Hoftinann e compagni è stata presentata denuncia per alto tradimento, ai sensi della legge eccezionale bavarese, che contempla per questo caso la pena di morte. P. M. lnptpI ' clopgrtcbmfdcoip