Parla il Premier

Parla il Premier Parla il Premier (Servizio speciale della a Stampa ») ucndra, 25, notte. Solo stasera esce la conferma ufficiale di una importantissima rivelazione: l'Inghilterra, la settimana scorsa, iniziò un grande tentativo per promuovere l'intervento americano nella questione delle riparazioni, fondandosi sulla famosa proposta di Hughues, relativa ad un sopraluogo di esperti internazionali in Germania, per assodare la capacità tedesca: si spiega ora come, d'improvviso, il presidente Coolidge, in un comunicato ufficiale, facesse sapere che l'America mantiene ancora e sempre la proposta di Hughues, la quale per altro è condizionata all'adesione unanime di tutti i cointeressati europei. Il comunicato per altro rimase sospeso nel vuoto. Le piogge dei giorni successivi sembravano lavarlo via. Anche questo ora si spiega. Disgraziatamente infatti il Governo americano non potè raccogliere immediatamente le fila dell'azione inglese, e passare subito sul terreno della cooperazione. Il grande incaglio del passato sopravviveva ancora: vale a dire la necessità del consenso francese. In mancanza di questo, l'America per ora non vuole far niente. Quindi per il momento il tentativo inglese rimane bloccato. Al tempo stesso l'America non esclude per l'avvenire la possibilità di una sua adesione alle iniziative europee, in qualunque caso, ossia anche se qualche Potenza europea rimanga refrattaria. Questa riserva è" perfettamente naturale. Nessuno può dire quali circostanze possano sorgere, e quali necessità possano accompagnarle. La riserva per altro non esercita la menoma influenza pratica sulla situazione immediata. La proposta di Curzon, la risposta di Hughes Due lunghi documenti diplomatici, relativi a questi contatti anglo-americani sono pubblicati questa sera. Il primo è una nota inviata il 12 corrente da Lord Curzon a Washington. Il documento descrive il punto preoccupante a cui sono arrivate le cose europeo. Poscia rievoca le dichiarazioni fatte nel decombre- scorso dal ministro Hughues, e ne deduce quanto segue: « Se il Governo inglese ha giustamente interpretato non solo le proposte di Hughues ma le dichiarazioni analoghe fatte ugualmente dal presidente Coglidgc, esso non esiterà a sollecitare l'immediata coopcrazione dei suoi Alleati europei, per mandare al Governo degli Stati Uniti un invito ad assistere gli Alleati nella proposta inchiesta sulla capacità tedesca. Se invece, qualora si proponesse di tenere tale inchiesta, dato pure che tra gli Alleati europei non esistesse una completa unanimità al riguardo, potrebbe in questo caso il Governo inglese, insieme colla maggioranza degli Alleati, confidare ancona e sempre nella cooperazione americana? E cosi pure, se si proponesse che l'inchiesta in parola venisse abbinala alla Commissione delle riparazioni, oppure ad un ente nominato dalla Commissione medesima, sarebbe l'America disposta a parteciparvi?... ». Con una nota in data 16 corrente, il ministro Hughues rispondeva che l'America, dal canto suo, è pronta a cooperare in diverse forme con gli alleati europei. La cooperazione, secondo il Governo americano, è più che mai necessaria, data la crescente gravità della situazione. In pari tempo però il ministro Hughues dichiara che « U Governo degli Stati Uniti deve ancora una volta esprimere, la veduta che il problema sul tappeto non può essere composto in modo finale senza il conforto di tutti quanti i Governi europei direttamente cointeressati,,. Da ultimo il ministro esprime la speranza che il progetto di inchiesta internazionale in Gei-mania, la quale inchiesta assuma però soltanto un carattere consultivo, ottenga il consenso di tutte le Potenze in questione; e che cosi non sorga lo scoglio della mancanza di unanimità. uE pei altro, se, in linea di fatto, la mancanza di unanimità da parte delle Potenze europee continuasse a manifestarsi, il Governo degli Stati Uniti potrebbe soltanto riservare la propria decisione circa la condotta che potrà seguire; giacché la nuova contingenza dovrebbe anzitutto venire considerata a fondo, ed occorrerebbe assicurarsi che ogni nuova mossa prometta realmente il successo finale, nel senso di ristabilire le condizioni essenziali alla pace europea e alla rinascita economica dell'Europa... ». L'areoplano alla deriva Preceduto da una quantità di pronostici nebulosi e contraddittori, il tanto atteso discorso di Baldwin all'Assemblea del partito conservatore, riunita a Plymouth, è incominciato stasera alle ore 21. Il Primo .Ministro ha incominciato con un affettuoso saluto a Bouar Law, che fu leader del partito fino al maggio scorso. Quindi Baldwin è entrato subito in argomento. Due questioni, secondo lui, precedono oggi tutte le altre. La prima è quella della politica estera. Baldwin ha dotto di voler esporre « col massimo candore » il punto cui è arrivato, ossia quello su cui si trova ora l'indirizzo del Governo, e la conseguente posizione del paese. « Ci hanno accusati — prosegue Baldwin — di non aver politica di sorta. Ciò dipende da quello che si vuole dire colla parola politica. Vi assicuro che noi abbiamo invece una politica ben definita noi riguardi delle riparazioni, dei debili di guerra, delle garanzie di sicurezza per i nastri Alleati, e dell'adempimento da parte della Germania delle nostre obbligazioni. [Applausi). Più che un indirizzo da adottarsi, importa ottenere un'azione comune, intesa a mandare ad c-i'fetto le direttive assunte. Intorno a queste ultime il Gabinetto è assolutamente unanime ». Qui il Primo Ministro accenna ad una caricatura del Punch, che dipinge lui, Baldwin. in un aeroplano il quale va alla deriva. « Non è vero — riprende il Premier — che 10 vada alla deriva. S'o invece guardando attorno per trovare un luogo di atterramento. E' piuttosto l'Europa, che sta volando alla deriva, sopra un aeroplano; e se essa non scopre un buon luogo di atterramento, si sfascerà ». Il motivo per cui la nota inglese alla Francia non fu seguita da alcuna azione immediata, è stato, secondo l'oratore, il seguente: « Il Governo aveva sentito dire che la resistenza della Germania nella Ridir era in procinto di spezzarsi. Inoltre i primi ministri coloniali si trovavano già in rótta per Londra Sarebbe quindi stato meglio far sapere all'Europa che la voce che veniva da Londra no nera soltanto quella dell'Inghilterra; ina di tutto l'Impero britannic-'... ». Buona ornala fede?-La proposta americana A questo punto il sommario finora disponibile fa seguire una frase la quale richiama indirettamente il Convegno eli Parigi, e sembra sollevare addirittura una questione di buona o mala fede, «Noi avevamo buone ragioni per credere — dice Baldwin — che, in seguito alla rinuncia della resistenza passiva, i negoziati avrebbero potuto riprendersi ». I lettori ricordano come, evidentemente in base agli affidamenti suaccennati, l'Inghilterra, nel Convegno di Parigi, per ii tramite del fameso comunicato, abbandonasse ogni apparenza di neutralità, e vibrasse alla resistenza tedesca il colpo di grazia, annunciando alla Germania la rinnovata cooperazione inglese con la Francia. L'effetto di questa estrema pressione praticata dal Governo inglese sul Governo tedesco per indurlo a cedere si è potuto toccare con mano da un mese in qua. Questo effetto fu esattamente il contrario di quello che Baldwin si riprometteva in base all'abbraccio di Parigi. E' chiaro che certe promesse fondamentali furono o intese male o violate di sana pianta, e similmente è chiaro che Baldwin non può avere in mente se non la seconda ipotesi. Comunque, il discorso di Plymouth continua come segue: « Noi facemmo indagini nei riguardi della ripresa dei negoziati a resistenza fluita, e mentre aspettavamo una risposta alle indagini stesse, il presidente Coolidge si dichiarò disposto, qualora vi fosse stato invitato da tutti quanti gli Alleati, a partecipare ad una azione generale per fissare la capacità tedesca. Immediatamente facemmo una comunicazione al Governo di Washington, il quale ci rispose che se tutti gli Alleati avessero partecipato all'invito, esso avrebbe preso parte ad una Conferenza interalleata, oppure si sarebbe fatto rappresentare da un espcrlo americano in un Comitato di competenti, sotto gli auspici della Commissione delle riparazioni. "Mediti Poincaré, per sè e per il mondo, non una. ma due o tre volte... » Allora, senza, indugio, ci rivolgemmo ai nostri Alleati, insistendo perchè ti dessero una pronta risposta affermativa, lo ebbi il piacere di incontrarmi a Parigi col presidente del Consiglio francese (Applausi) e di stabilire con lui relazioni tali da rendermi torse non troppo diffìcile il dire quanto mi accingo a dire. Egli rappresenta oggi praticamente l'opinione di tutta quanta la Francia u-Vpplausi) ed io lo scongiuro di meditare bone per sè, per la sua nazione, per noi, e per il mondo, non solo una volta, ma due e tre volte, prima dì rispondere a questo invito. (Applausi). « Quanto alla Germania, la nostra politicò, è sempre stala perfettamente chiara. Le riparazioni sono la giusta penalità della guerra. (Applausi). Sennonché, per pagare le riparazioni, la Germania deve essere posta in grado di pagare. Il corso monetario deve essere stabilizzato, le sue finanze essere messe sotto controllo; ed occorre ottenere adeguate garanzie di pagamento. (Applausi). E considerando gli eventi di questi ultimi due anni, 11 totale dovrebbe essere accertalo alla stregua del presente e del futuro. Sennonché non possiamo contemplare con alcuna soddisfazione il disintegrarsi e lo smembrarsi della Germania- giaccnè rio allontanerebbe ancora la sua capacità di versare riparazioni. E neppure possiamo contemplare la mulilazione di alcuna parte della Germania, per farne uno Stato separalo, ihe immediatamente costituirebbe una rottura del trattato di Versailles. Oggi la posizione è grave : ma per me è inconcepibile che, quando si presenta, come si presenta ora, un'occasione for¬ tunata di un componimento, possa esistere qualcuno capace di rifiutarla. (Applausi). « Avrà in avvenire appiglio per discutere intorno alla politica estera con futuri discorsi, al lume della risposta che riceveremo all'invito die abbiamo diramalo ». Quindi Baldwin passa alla seconda delle duo grandi questioni a cui alluse in principio, ossia al problema della disoccupazione. Un rifiuto previsto Sono qui indispensabili alcune osservazioni riassuntive. Prima del discorso di Baldwin, parecchi rappresentanti dell'estrema destra avevano tentato di iniziare subito il dibattito su certo loro ordine del giorno, a favore di una cooperazione piena ed assoluta con la Francia. Furono pregali di sospendere lo svolgimento del loro concetto, in attesa che il primo ministro manifestasse il pensiero del Governo. I punti di incidenza degli applausi durante il discorso di Baidmin hanno mostrato come, a dire poco, il partito conservatore, rimanga oltremodo diviso circa la politica da seguirsi verso la Francia. I commenti al discorso di Smùts indicano clic la stessa divisione lacera la stampa ministeriale. La maggioranza degli organi conservatori è per la cooperazione con la Francia, oppure per l'isolamento 11 . Times » che liberalotrgia più di tutti i suoi confratelli, continua a mantenere una caulela in contrasto con là sua virilità dell'estate .«corsa II < Daily Thelegraph » giunge al colmo della prudenza. Del resto, tutta la politica governativa resta materiata dalla stessa prudenza. In pari tempo il periodo di acquiescenza, che e durato fin qui, non potrà prolungarsi nella medesima forma. La politica inglese si pone cosi sul toi-reno conferenziale, il quale, per dare frutti, dovrebbe attirare anche l'America. Ora. il Governo americano è certo meglio disposto verso l'Europa di quanto sia stato il Governo che lo precedette; ma in pari tempo esso si rifiuta in pratica a partecipare a qualsiasi conferenza che non sia di puro carattere economico e alla quale non partecipino consensualmente tutti quanti gli Alleati. Comunque, il Governo inglese tiene •pipern:,ite le sue direttive attuali sul princi- 10 conferenziale; e ora attende che Poincaré , li dica l'ultima parola in proposito, affermando definitivamente se egli vuole o non vuole aderire a una grande conferenza internazionale Si prevede qui che il Governo francese rifiuterà la sua adesione: ma è difficile pronosticare quale indirizzo adotterà allora il Governo britannic.". Per adesso restiamo in un nuovo periodo di attesa. Quanto alle stipulazioni condizionate, che erano avvenute nel famoso Convegno di Parigi, era già chiaro che la condotta di Poincaré le aveva ridotte a lettera morta. Gli avvenimenti della Renarla e della Germania costituirono la riprova del fatto che il signor Poincaré delle ultime settimane non era più quello del Convegno di Parigi. Su questo tema naturai mente Baldwin è stato molto succinto; ma alcune frasi del discorso mostrano che la riena fiducia, che si era stabilita fra lui e Poincaré a mezzo settembre, è sfumata ormai del tutto Protezionismo ad oltranza e armamenti navali Stando così le cose, il Governo ilnglese, mentre non assumo posizione di battaglia nella crisi continentale, limitandosi ad avvertire che non permetterà lo smembramento della Germania, non esita ad assumere una posizione battagliera nel campo economico, e anche in quello degli armamenti. E qui entriamo neila seconda parto del discorso di Baldwin. Egli, trattando del problema della disoccupazione, si è bensì schierato contro il rimedio dell'inflazione monetaria; ma ha adottalo di tutto cuore il rimedio di un protezionismo a fondo. Secondo lui una grande barriera doganale intorno all'Inghilterra, per impedire che i- produttori continentali facciano la concorrenza a quelli inglesi con l'aiuto del loro cambio, è indispensabile. Il problema della disoccupazione non si può risolvere, se non proteggendo economicamente le industrie britanniche. Una parte del partito conservatore non si attendeva che il primo ministro prendesse in questo campo una posizione cosi decisa; ma Baldwin può stasera essere quali::eato come un ultra-protezionista. Ciò susciterà grandi agitazioni politiche n Inghlterra, e forse porterà alle elezioni generali. Uno dei rimedi secondari per far fronte alla disoccupazione, secondo Baldwin, è quello dei pubblici lavori. Ed egli ha annunciato che fra 1 pubblici lavori, a cui il Governo procederà, figurerà immediatamente la costruzione di incrociatori, adatti a proteggere la navigazione mercantile. 11 trattato di Washington permette di costruire incrociatori di questo tipo, senza alcun limite. Baidwin ha detto che l'Inghilterra incomincerà attivamente a costruirsene delle buono squadre, e ciò per dare lavoro ai disoccupati. In conclusione Baldwin, nel suo discorso d'oggi, non dice al popolo inglese: Noi, Governo conservatore, vi abbiamo dato quello che vi promettemmo, ossia la tranquillila e. il raggiustamento su tutte le cose: un anno di governo conservatore ha avuto, sia per colpa di uomini, sia per forza di circostanze, effetti assolutamente opposti a quelli che erano stati decantati. M. P, Gli assassini dell'italiano Falzone sarebbero due operai spagnuoli (Servizio spoetalo della • Stampa • Parigi, "ó, notte. Dopo minute investiga «ioni effettuate dalla polizia nel quartiere della Villette, per l'uccisione dell'italiano Falzone, trovato con la gola tagliata in uno scavo nei pressi di Thorigne, la polizia si è foimata la certezza che gli assassini, in numero di due, sono operai spagnuoli, certi Eusebio Clarga e Pietro Suzmar, i quali hanno abbandonato bruscamente il loro domicilio a Lagny il giorno ste:-so in cui il delitto venne commesso. Questa fuga subitanea, insieme ad altri fatti sospetti, avevano svegliata l'attenzione della polizia. 11 delitto si ricostruisce abbastanza facilmente. Il Falzone si era vantato, dopo aver bevuto, di tenere in tasca una certa somma: questa dichiarazione svegliò la cupidigia dei due assassini, i cui connotati sono stati trasmessi alle gendarmerie. L'arresto dei due spagnuoli è atteso fra breve. Tuttavia la polizia non trascuras nemmeno un'altra pesta, che tenderebbe a dare al delitto un carattere antifascista. Il decreto contro l'alcoolismo va in vigore oggi Roma, 25, notte. La Gazzetta Ufficiale pubblica slnssera il noto decreto 7 novembre 1023 concernente le disposizioni per combattere l'alcoolismo, Il decreto entra in vigore a partire dalla data di domani.