Anche in Manciuria si parla di Mussolini

Anche in Manciuria si parla di Mussolini Anche in Manciuria si parla di Mussolini (Dal nostro inviato speciale in Estremo Oriente) KARBIN Setteb KARBIN, Settembre, I bolscevichi russi non ci tenevano a lanciarci un'ultima eccessivamente grata impressione della Siberia. Per tutta la notte nel viaggio da Cita alla frontiera mancese è stato un continuo controllo di passaporti e di visito doganali alle valigie. Ad ogni stazione, uno del comitato rivoluzionarlo del anaggio, voleva convincersi personalmente che la gente diretta extra impero dei Soviet Hisciva dalla Russia povera in calma e con Quattro stracci nei fagotti. No i russi di fede bolscevica erano trattati meglio dei borghesi venuti d'occidente. Noi trono non c'è-' ran lumi e i controlli avvenivano alla luce 'di lanternine cieche dei « tavarisch », controllori o poliziotti o soldati, e lo scene avevano un forte carattere di preliminari di arresto... Madame... sans gCne e un té incendiario Un tedesco che veniva d'Amburgo ed avefra nascosto il suo oro e lo sue sterlina nelle scarpe e nella fodera del cappello (teoricamente non si potrebbe uscir dalla Russia con più di 50 rubli), ad ogni visita sorrideva tremando, si dichiarava comunista e offriva egli agenti ritratti di Lenin e di Trolzki comperati avposta alla stazione di Omsk. Quando gli agenti erano passati esclamava: > Mei» GolU » e si asciugava il sudore. Alle S del mattino slamo cosi allenati nel maneggio ili tirar giù e di issare valigie che si direbbe non abbiamo tatto altro nel corso della nostra vita. Alle quattro, •quando comincia ad albeggiare, la vecchia farmacista tedesca che va a Tlen-Tsin è afferrata dal dubbio che il nascondiglio del suo tesoretto in dollari non 6ia sicuro e gli cambia posto e lo metto... Impossibile dire dove la vecchia ha messo il suo pacchetto di dollari. Ha pregato i compagni di voltarsi mentr'essa faceva l'operazione; ma nessuno le ha dato ascolto e allora l'ha compiuta in pubblico fra le risa e i motteggi V. e irriconoscibile. Mi ha sussurrato se, passato il conine, gli sarò amico come lo fui in viaggio. Al mio evidente stupore si ò l'asserenato e mi ha detto: « Datemi le vostre note prese in viaggio, i vostri appunti... Potrebbe tlarsi che ve il portassero via ». II treno proceda con ima lentezza esasperante e Analmente s'inchioda in una squallida stazione formata da un casolare isolato nella ■ disalberata piana. E' l'ultima fermata russa. Diciolto verste ancora e saremo In Cina.' La fermato 6 lunga. V. mi propone di scendere per fare il tè. Ci accingiamo all'operazione ma per un disgraziato accidente s'incendia il recipiente dell'alcool, una fiamma altissima divampa, accorrono i poliziotti del treno, quelli della dogana, gli altri dei passaporti... Rischio di essere arrestato come incendiario. Il tedesco di Amburgo mi guarda dal finestrino come se si preparasse ad assistere alla mia fucilazione immediata. V. e i segretari di Karahan mi tolgono dalla « mauvaise postare » nella quale ero nudato a cacciarmi a causa del regolamento che proibisce di avere in treno cucinette ad alcool. L'incidente si chiude con l'offerta da parte del capo fermata di un recipiente d'acqua bollente di modo che si fa un te' per 20 persone e tutti ne bevono. Finalmente si riparte per fare queste ultime 18 verste di Russia. Co un tipo di bolscevico esaltato in treno cho viene da Mosca anche .luj e somiglia a Gorlcl ed ha degli oc-chi di''folle e dimostrò, selhpre agli europei che viaggiavano Sul Transiberiano una forte antipatia dicendo ogni giorno che 1 soviet invece di lasciarci viaggiare, dovevano 'obbligarci a nettare le latrine dei treni e poi abbandonarci nella « taiga » della Siberia perchè non valevamo neppure il piombo della fucilazione. V. mi suggeriva dì non badarci che il poveretto aveva sofferto dicci anni di galera zarista e per questa benemerenza il Governo gli faceva fare il corriere diplomatico. Adesso sarebbe il momento da parte nostra di pensare alla vendetta: il tedesco mi ha detto or ora che fra quindici Jninuti, appena passato il confine, romperà 11 muso al sosia di Gorltil Le 18 verste sono finite. Si esce dalla Russia senza la solennità con la quale vi si entra, laggiù, laggiù in Occidente, a diecimila chilometri di distanza, sotto l'arco trionfale. « Viva la Cina! ». E' 11 mio tedesco di Amburgo, un uomo colossale, che ha gettato quel grido e vi ha messo dentro tutta la gioia di una liberazione. « Adesso accoppa il sosia di Gorlù » — penso. Infatti lo cerca con gli ocelli nel corridoio, lo scova, gli va dappresso e... gli stende la mano esclamando: «'favorisci ». E' troppo contento, il tedesco, por pensare ancora alla vendetta. E poi perchè vendicarsi dal momento che non siamo stati fucilali, anzi siamo giunti in Manciuria dopo soli 11 giorni di viaggio da Mosca? Bandiere rosse anche in Manciuria Venendo dalle solitudini infinite degli altipiani della Zabaikalia (Transbaicalia) e avendo ancora negli occhi l'aspetto squallido dell'ultima stazione russa, eravamo preparati a trovare Manciuria, cioè la prima stazione cinese simile alla . sullodata consorella soviettista. Invece, mentre il treno del Soviet si ferina, intravediamo edifici enormi, una folla strabocchevole, una selva di bandiere rosse che sovrasta quella folla, un battaglione di soldati cinesi con uniformi cosi belle e nuove da fare invidia a un battaglione tedesco della Germania Imperlale e sentiamo una musica che suona l'internazionale in onore di Karahan, naturalmente, o delle grida della folla che è composta per la massima parte di russi che iuneggia al Soviet. Il tedesco che viene da Amburgo è fuori di se: — Ma come la Russia non è finita? — grida — Non è la Cina questa? Perchè ancora bandiere rosse? Perchè si grida evviva al Soviet? La spiegazione non si ottiene subito. Viene da sè, a poco per volta, scendendo dal treno, passando nella magnifica sala della dogana, ammirando l'ampia stazione, sostando nel sontuoso ristorante, esclamando ad ogni passo: — Com'è bello!... Ah, si vede proprio che slamo fuori della Russia!... Avete visto i treni della ferrovia mancese che meraviglia?... Le locomotive hanno tutti i fornimenti In nlkel, splendono al solo come fossero d'argento. E gli antichi soldati russi dello zar 11 avete veduti? Che cosa rappresentano qui? Entriamo in citta. La città di Manciuria fche conta 30 mila abitanti, di cui la metà russi e il resto cinesi, è molto graziosa e ben tenuta. Ed è la prima di una serie di città russe che contano venticinque anni di iviia e che sorsero lungo la rete ferroviaria russa di Manciuria ai tempi delle concessioni russe in Manciuria e della guerra russogiapponese. La maggiore di tali città è Karbin, che ha quasi un milione di abitanti (100* mila russi) capitale di quello strano Stato-ferroviario, brandello della Russia bianca che vide por effetto della rivoluzione comunista aumentare straordinariamente la sua popolazione per l'esodo dei profughi che fuggivano i terrori del bolscevismo. La configurazione di cotesto Stato-ferroviario segue il tracciato, della ferrovia che ha uno sviluppo di quasi 2000 chilometri prolungandosi jljl'est sino ai territori russi dell'estrema Si¬ bdcsvmsclfvPp1edRrncqFfitolmdmdcrrcszcmMpssdhedccamgrbMmlpSiidgvpnccpaccaCmogbsmsme a i ¬ beria orientale e al sud sino a Ciang-Clung, dove incominciano le ferrovie giapponesi che conducono in Corea e a Mukden. Cian-zo-Iln e la ferrovia Sarebbe estremamente interessante conoscere le vicende di questa ferrovia dall'avvento del bolscevismo ad oggi. Ma l'argomento ci porterebbe troppo lontano dai nostri propositi. Ci limiteremo a .dire che, staccata dall'Amministrazione delle Ferrovie dell'Impero Russo, dalla quale dipendeva, la ferrovia russo-mancese decadde sino a diventare quasi inservibile. A Washington le Potenze che hanno interessi in Manciuria pensarono di darla alla Cina, poi prevalse 11 principio di mantenere lo statu-quo nella evidente cortezza della caduta dei Soviet, che dovrebbero essere gli eredi naturali della Russia imperiale e quindi ancho della ferrovia. D'altra parte i Soviet con lo loro rinuncle a raccogliere le eredità Imperialistiche della Russia zarista avevano in certo qunl modo rinunciato alla ferrovia mancese. Frattanto il nuovo direttore generale della ferrovia, ingegnere Ostrumoff, era riuscito in meno di un anno a restituirle il suo antico splendore e ne faceva, con una mirabile organizzazione, lo strumento principale della ricchezza mancese. Si proponeva l'Ostrumoff di ridonare alla patria russa, liberata dal bolscevismo, la ferrovia nelle condizioni migliori. Senonchè il bolscevismo ih luogo di essere abbattuto si rafforzava e soprattutto cangiava le direttive della sua politìoa estera agognando di nuovo al possesso della ferrovia. Erano intanto entrati in bailo 1 cinesi che, forti delle prime rinuncie sovictiste e spalleggiati dal giapponesi, \'orrcbhero senz'altro accaparrarsi la ferrovia e i terreni che la appartengono. Cian-zo-lin, il famoso maresciallo cho è attualmente il re della Manciuria e che por tre quarti deve il suo potere, il suo esercito, i suoi aeroplani, la sua ricchezza e l'aumento prodigioso della sua popolazione alla ferrovia russa, ha meditato di impadronirsene. Ma i Soviet gli hanno fatto comprendere che non avrebbero esitato dinanzi ad una main-misc violenta della ferrovia a passare il confino con l'esercito tosso. E Clan-zo-lin, che del suo esercito, in apparenza ben vestilo, si fida sino ad un certo punto (il cinese rimane l'antimilitarista classico di tutti i tempi) ha cangiato sistema. Si è messo a succhiar la ferrovia come un bevitore dalla sete inestinguibile e ad aizzare 1 cinasi contro i russi di Manciuria. In quésto paese non vi sono oggi meno di un milione di russi, profughi per la maggior parto, e la loro vita, sotto la persecuzione cinese, 6 diventata miseranda. Si minaccia di far fare ad O.jtrumoff la fine del primo dirottore della ferrovia russa in Manciuria, che i boxers segarono vivo inchiodandolo fra due tavole. I cinesi invadono 1 terreni lungo la ferrovia, i cinesi esagono prebende e sinecure, i cinesi di Karbin voglion metter fuoco alla città europea. La popolarità di Mussolini Là cittadina di Manciuria 6 troppo russa per poter dire che è il primo centro cinese che s'incontro uscendo dalla Siberia. Di cinese non vi sono che 1 » sampan », le piccole vetture trainate dai « coolies » che vi portano a spasso, qualche scritta cinese sul negozi e un certo numerò' di migliaia di manciù dell'uno e dell'altro eesso... Ma di cinesi e di manciù ne dovremo d'ora lnnan« zi vedere a milioni e quindi non vale la pena d'entusiasmarsi eccessivamente per questi primi. Le statistiche approssimative odierne dicono ohe la Cina ha attorno ai 500 milioni di abitanti, ma l'ex-dlrettore zarista delle ferrovie siberiane, che oggi, coi vestiti a brandelli, fa da interprete alla stazione di Manciuria, par darmi una prima idea della Cina, mi assicura che la popolazione cinese sorpassa di gran lunga gli 800 milioni e che se i cinesi, per esempio, si mettessero domani a scrivere solo una lettera alla settimana per ciascuno, non vi sarebbero amministrazioni postali e convogli capaci di far fronte alla valanga di carta che bisognerebbe far circolare. Per fortuna la Immensa maggioranza dell'umanità cinese vive come viveva 3000 anni or sono e la Conferenza di Washington, che ha fatto voti per 11 riconoscimento della Cina come nazione moderna e per l'abolizione delle capitolazioni, venne semplicemente presa in giro. Ho fatto a Manciuria un soggiorno di 18 ore, oggetto della vivissima curiosità di una schiera di inviati speciali di grandi giornali giapponesi venuti qui per intervistare l'ambasciatore dei Soviet in Estremo Oriente. Quando i colleglli di Tokio hanno saputo della mia presenza e' che venivo fresco fresco dall'Europa, primo araldo dell'Occidente in Estremo Oriente attraverso là Russia del Soviet, non ho più avuto pace. Ho dovuto assumere un contegno, mostrarmi riservato, dubitare, promettere un'Europa pacificata. Ad un certo momento ebbi nella mia cameretta d'hotel a Manciuria (la prima non sconquassata che rivedevo dall'Europa non bolscevica) otto intervistatori accaniti, inesorabili, precisi. Ah, quei giornalisti I (E' strano che sia proprio io a dirlo). Sono 1dentici sotto tutte 1B latitudini e in ambedue gli emisferi. f Devo dire che le domando più insistenti e curioso mi venivano rivolte su Mussolini. Egli gode in Estremo Oriente di una popolarità non minore di quella europea. Infatti anche in Manciuria si stanno organizzando fasci » fra i russi bianchi p'er la difesa della ferrovia conlro I cinesi. E se mai partirà da un punto del globo un nuovo movimento militare-politico contro 1 Soviet, esso avrà origine dalle camicie nere russe di Manciuria. I- giornalisti giapponesi dell'Osaka 'Asaku e del Tokio Flfl Sampo mi domandano pure se è vero che il dominio dei Soviet, in Russia non si estenda a più di 5 "Km. dalla ferrovia e quanti attacchi di'bande di tuorusciti «bianchi» ha subito .il . mio treno. Assicuro 1 miei occhialuti e sorridenti, non che gialli colleglli, che intorno alla Russia corre qualche esagerazione. « Ma come non si muore di fame in Russia? ». « Veramente — rispondo — in molti luoghi si crepa d'abbondanza». Allora tutti' ammutolisco no, pensando forse quali tesori debbono aver profuso i bolscevichi per corrompermi L'oro e il ruscello di radio Al pomeriggio si parte per Karbin, in un treno addirittura sfarzoso, dove rivivono nel personale che lo conduce le abitudini verso i viaggiatori dell'antica Russia imperiale. Non si fa che sentire sulla bocca degli impiegati: « Pasalsta » (scusi tnnto!) «spassivo» (grazie infinite!). 11 passeggero è considerato con senso religioso e la mancia è ricevuta baciando la mano del donatore. Tale e quale cóme nella Russia dei Soviet, che è a due passi, dove chi dà una mancia sul treno rischia la denuncia e la galera. Capisco che la si dà o la si prende e gualniente. Attraversiamo una magnifica re glono coperta di foreste e che serra tcsor di giacimenti d'oro e di carbone. Sinnio in fatti sugli altipiani auriferi che partendo datllcVccgpmguIdèrlspmrdcvtSpmicgdltveasqctdrsarcitlIasdvdfhmlrsipnèblpIvcvczmlramI dalla Mongolia vanno, solcati dai bacini dell'Amor e da quello della Lena, sino al Kamchatcà. A 200 chilometri da Manciuria vi sono infatti le famoso miniere d'oro di Alessandrieka, in territorio soviétisliro, dove lavoravano prima della guerra 70 mila minatori. Oggi non ve ne sono che 10 mila, che più che lavorare fanno.il contrabbando del prezioso metallo attraverso il confine cinese. I giapponesi al tempo della guerra coi Soviet saccheggiarono Alessandrieka, dove l'estrazione dell'oro è cosi facile cho arrivano ancora oggi a Manciuria 1 contrabbandieri con pepite auree di 5 o 6 chilogrammi. La ricchezza di queste terre dà le .vertigini, soprattutto quando si pensa cho l'immenso spazio siberiano al nord dela ferrovia dell'Amur è quasi inesplorato. Vi si scopri qualche anno fa una Repubblica Interna indipendente dì cercatori d'oro, che lo contrnbbandàvano col giapponesi lungo la costa al nord di Sakalin... Da quella parte 1 Soviet non sono mai giunti e forse mal giungeranno. Accanto ad Alessandrieka esiste un villaggio chiamato Daurio, presso il quale scorre un fiurr.lcello sovraccarico di radio. Vi ac¬ corsero cercatori dell'ultra-preziosd prodotto, ma la massima parto abbandonò l'impresa, perchè pare che basti immergersi qualche volta nelle acque del Daurio o manipolarle anche brevemente por diventare ciechi o vedersi gli arti consunti come' dalla lebbra. E' 11 castigo che infligge la natura all'ingordigia degli uomini I Superba per opere d'arte ft la prima parte della linea ferroviaria di Manciuria, specie dove scende dalle montagne attraverso tourniquet*, viadotti a gallerie che ricordano la ferrovia del Gottardo. Le stazioni sembrano tutte fortezze, o sono costruite per sostenere assedi, cioè per la difesa contro 1 cinesi. Reparti di una milizia speciale russa assoldata dalla Ferrovia, e che porta l'uniforme degli antichi soldati dello Zar, presidiano ogni stazione. La ricca pianura di Manciuria, che in un ventennio ha visto la sua popolazione cinese.salirò eia 3 (i ', milioni a 20, a causa dell'ertligrazlfine dolle genti cinesi venute a stabilirai a! nord della Grande Muraglia; la Manciuria agricola, produttrice di sorgo, di fagioii, di grano, in guisa superlativa, solcata dal grande Sungari affluente del¬ l'Amur, ci' appare al mattinò dòpo, sotto' il zelo delle pioggie torrenziali, cho in questa stagione l'allagano completamente. Poiché in Manciuria non piove mal, ad eccezione di un mese all'anno, e in questo mese cadono due metri buoni d'altezza d'acqua per og:;i metro quadrato. E1 l'epoca del grandi disastri, della fecondità della terr3 e delle morti degli uomini, per decine di migliaia affogati nel villaggi di fango disseminati nella pianura, nonché del tifoni. Parlando di questi argomenti non del tutto lieti, nel magnifico treno russo antico-regime, Che corre nella campagna allagata, si arriva dopo 2i ore di viaggio da Manciuria a Karbin. Karbin è mezza sott'acqua. E per ahdaro all'albergo conviene percorrere e attraversare, in auto tuttavia, una rete fluviale, che scorre sotto i vostri occhi minacciosa... Sono le strade di Karbin bassa, detta Prlstan... Il direttore dell'albergo mi accoglie rassicurandomi che in 23 anni da che Karbin ha vita, le inondazioni annuali del Sungari non sono arrivato al disopra del primo piano. Quindi mi consiglia di prendere una camera al secondò... ARNALDO CIPOLLA,

Persone citate: Cian, Ciang-clung, Clan, Lenin, Mei, Mussolini