Il calvario d'un marito

Il calvario d'un marito REATI E> I»JB>PffE> Il calvario d'un marito ovvero il "record,, delle disavventure coniugali a (rriòimaie Pena11 matrimonio, che felicità!... Bisogna provare per credere come ha fatto il cav uff G. Carezzana. Il matrimonio: due cuori la capanna, i fiori d'arancio e i garofani i telegrammi, la penna d'oro, gli auguri sui giornale a venti lire la riga e quelli più economici per telegramma! Tutti felici, tutti com venti quel giorno, anche gli aimioJ : contenti persino i domestici.- la portinaia, gli uscieri il guardiaportone del Municipio? Ma che' valle di lagrime, che mondo di tristezze 11 nostro?! La vita (in quel giorno) è felicità E si va e si torna dal Municipio in carrozza a due cavalli col cocchiere in cilindro Anche il cav. Carezzana ebbe quest'ora di felici a. Diciamo un'ora e non di più. corno spiegheremo. Anche lui nel giorno delle «ue giuste nozze ebbe complimenti a iosa rallegramenti, .mille di questi giorni, ed altri SMi' Se, U «^orc dovesse trovare ede^ uno di coloro che gli ha auguralo raSjidi quel borrii, parola d'onore che gli snara addosso. Perchè dovete sapere che il cav uff. Giuseppe Carezzana, un boi pezzo d'u£ ?i«;.dlPe,.*pi?I-e .'uadrM' ex^ifflcialo «»£ nore dwrti alpini, sposò un giorno una di d°™ che gli uomtoi tanamorati si mangerebbero di baci. Fece aiti male a non mangiarsela subito perchè non 2£™e mUt0sl»snlari peripezie cho am dremo narrando succintamente in quantoi a volume 000 tar«lwz» occorrerebbe un" Questo malcapitato (più malcapitato di cosi ,in?o £oto,va, ,esserR) 11 7 febbraio del 1921 lata per lui incancellabile purtroppo, celebrò « Sh °V£ 11 8110 malri™nw con una signora «ne chiameremo storicamente, per un riguardo alla sua modestia, Santippe Dalla moglie due giorni dopo il matrimonio chic-' deva record di velocità e d'infelicità) la separazione perchè - diceva 11 ricorso allora presentato dal suo patrono avv. G. Marchisio — Santippe, . donna navigata ed esperia 6i era prefisso co) matrimonio unicamente' di spogliare li cav. Carezzana dei suoi averi e nello stesso viaggio di nozzo si era rivelata brutalmente quella che era». E pochi giorni dopo fi presidente del Tribunale autorizzava coniugi a vivere separati prima ancora che la signora potesse mettere piede ne] domicilio coniugale I Ne segui una causa che per due anni £i trascinò nelle aule giudiziarie delle \arie giurisdizioni, o che dopo una elaborata istruttoria si chiuse con la pronuncia della separazioni personale per colpa della moglie. Gli episodi raccolti dall'inchiesta testimoniale hanno un sapore quanto mai boccaccesco, e potrebbero essere un eccellente materiale di romanzo. I testimoni narrarono le vicende dei due sposi dal pranzo di nozzo (durante 11 quale vuoisi, ma -sarà una voce, consumasse la Santippe il primo tradimento) alla travolgente bufera scoppiata a Spezia fra le quattro pareti della camera nuziale, e proseguita a Firenze sempre negli alberghi ove gli sposi nella città del giglio — e perciò la mono Indicata forse — portavano a diporto la loro... felicità. Sfilarono cameriere che ebbero le confidenze della sposina e che, fedeli alla tradizione, ascoltarono giubilanti il nuovissimo scandalo; sono proprietari di alberghi ohe indignati dovettero accorrerò per calmare la terribile sposa che, a loro dire, non sapeva capacitarsi come il cav. Carezzana si riluttasse di farle donazione, illlco et immediatac, dei suol averi; sono ufficiali dalla suddetta signora perseguitati in altri tempi; sono dottori chiamati sempre dalla sposa perchè accertassero allegate immaginarie indisposizioni; sono portinai che non poterono non vedere e non sentire e cho senza esitanza deposero di certi misteriosi via-vai nella casa da parte di preti, ufficiali, uomini di truppa e borghesi, reclamati questi ultimi ad alta voce dalla strada con imprecazioni e bestemmie dalla sposa tradita. Insomma una serie policroma di fatti significativi che devono aver atterrito U Tribunale, il quale pronunciò la separazione. Il Tribunale, dopo aver riassunto In una diffusa motivazione tutti i fatti, cosi commentava: tNon si saprebbe invero immaginare un caso più pietoso di quello occorso al cav. Carezzana, il quale subito dopo le nozze si vide oggetto delle più atroci Ingiurie da parte di chi egli, regolarizzandone la posizione, intendeva redimere ». Quasi tutto ciò non bastasse, il martirio dello sposo infelice era ancora acuito, se possibile, dalla donna, la quale non cessò mai dal turbargli 1 esistenza. Molti Commissariati di P. S. dovettero richiamare al dovere la signora, Infinite volte denunciata dal marito per molestia, per Ingiurie, por lesioni, ma senza alcuna conseguenza, per il succedersi delle provvide»; ziali amnistie e dei condoni di questi ultimi tempi. La Santippe, die interpretava la generosità del marito per debolezza o che si vedeva Inafferrabile dalla giustizia, si era forse foimata la convinzione di godere di mi insperata immunità ! ,. ... , Il marito si rivolse dapprima agli amici 1 email, come avviene in simili contingenze, gli diedero i più amorevoli consigi. Chi lo consigliò di gettare la moglie dalla finestra di un quinto piano, chi di farle esplodere «n tubo di gelatina sotto U guanciale del letto nuziale. Il marito, uomo d'ordine, si rivolse all'aw. G. Marchisio che da qualche tempo, a quanto pare, si è assunto il nobile compito di patrocinare il tribolato genere mascolino dalle grinfe del cosidetto gentile sesso. E recente il ricordo della piccante causa da lui sostenuta contro Quella energumena cho si cuppi cc ale di Tarino) a o n i , a a U . e . i a ò e , e r ; i a , 1 i i n o e , o o ei si era prefissa di martirizzare un noto commerciante a lento fuoco. L'ultima clamorosa scenata diede luogo alla denuncia del cav. Cavezzana questa volta fiancheggiato dal 6UO avvocato. La terribile moglie era imputata di essersi con inganno Introdotta 11 80 gennaio u e. nell'alloggio del marito. In via Cesare Battisti 11 bis, assoldando por compiere llmpresa un uomo e varie allegre comari. Quest'uomo bussò alla porta, ed alla cameriera de] Carezzana che apri — non senza aver prima assicurata la porta colla catena di sii curczz3 — disse di dover comeguare un pacco vo'.umiuoso che effettivamente teneva e che non potevo passare attraverso allo spiraglio aperto. La d mia di servizio abboccò. lo":se la catena ed apri, ma in quel momento ricevette un formidabile pugno mentre le comari, capitanate dotta Santippe, entrarono cinguettanti nella fortezza sino allora inespugnata. Alio grida dell'ancella malmenata eppolscaraventata fuori dalla porta, il maschio e qualcuna delle comari stimarono prudente eclissarsl. Restarono nell'alloggio e nella pania la ex mogìio e tale Rosa Rossetti, le quali fortemente vi si barricarono e resistettero alle intimazioni del marito nonché a quelle di una squadra di fascisti della Milizia Nazionale armati di moschetti accorsi al baccano e degli agenti di P. S. richiesti. Dagli atti non risulta se accorsero anche i pompieri ! Fu necessario sradicare e spezzare con un palo di ferro la catena di sicurezza e peneUnre nell'alloggio con violenza. L'alloggio fu a stento sgombrato dalle due singolari occupanti le quali furono poi Imputate di violazione di domicilio aggravata per l'ora tarda in cui il reato fu consumato e per la violenza usata alle persone e per la cooperazione alla consumazione del reato di tutta quella coorte di persone assoldate. La Parte Civile (avv. G. Marchisio) all'udienza sgranò, implacabile tutti i fasti ed i nefasti di cui sopra della ex moglie Carezzana la qualo proprio duo giorni prima, vedi combinazione, eia stata dal Tribunale Sez. VIII, condannata per lo stesso reato; ed Invocò una sentenza esemplare contro le Imputate elio stimarono opportuno non comparire Ed il Tribunale, superando le stesse richieste del P. M-, fu molto severo. Infliggendo olla ex moglie del Carezzana due anni di reclusione ed alla Rossetti un anno della stessa pena, col beneficio del condono di tre mesi. Un po' di galera distributiva 1 II marito l'ha già avuta. Santippe, in confronto del l'imputata era — secondo la R. C- — un amoriuo. M, a2T2srsnnsppaszetITcqsgrTde2" Capitale e losoro „ in Appello Ieri si è c'iscusso davanti alla nostra Corte d'Appello il processo contro certo Vito Giuliani ciie nella nostra città aveva fondato un periodico dal titolo « Capitale e lavoro » iniziando alcune campagne — diceva — di epurazione morale. Su denuncia degli ingegneri Brezzi e Penazzo, ii Giuliani veDne nel febbraio scorso rinviato a giudizio e condannato dal nostro Tribunale Penale per diffamazione, ingiuria ed estorsione a 2 anni e mesi 7 di reclusione e a 1 anno di vigilanza della P. S. ed a 3700 lire di multa. Il gerente del Sfornale, certo Gonella fu condannato a 1 anno e mesi 8 di reclusione e a L. 3700 di multa per diffamazione. Appellò il Giuliani e ieri si discusse la causa II Tribunale ritenne prescritto il reato di 'diffamazione ed ingiuria ma confermò la sentenza del Tribunale per ouel che riguarda l'estorsione condannando per tale reato il Giuliani — difeso dall'on. Terzaghi — a 1 anno e 6 mesi di reclusione nonché ad 1 anno di vigilanza della pubblica sicurezza. L'assedio del fascio di Costar,zana al Tribunale di Casale Casale Monfarrato, so, cotta. Tf Tribunale ba oggi giudicato clnirue individui ol CoAtanzana, indicati dall'accusa come comunisti. 1 quali nel etusno scorso, circondata la sede del Fascio del paese, con numerose altra persone, ruppero i vetri delle finestre o minacciarono gli Inscritti che si trovavano nel locali con spari ili rivoltella. Più scalmanata di tutto appatre certa Prlcco Maria, ventenne, che incitava gli uomini a commettere reati ai sangue. Fortunatamente uno solo dejrll assediati Wmaso ferito e In modo non grave. Dopo laboriosa Istruttoria vennero rinviati a giudizio la Prlcco. Scaglioni Giuseppe, Coppa Domenico, Luvrcttl Uno e mandrino Gto7annt. Il Tribunale emise una sentenza mite, condannando pìi accusati a pene varianti da uno p circa due mesi, quali responsabili di minacele senza l'aggravante dell'arma, beneficiandoli della lewre del condono ed assolvendo tutu i prevenuti dagli altri reati. Presidente: cav. Norese, p. M. Bolognini, Difensore avv. Caron di Vercelli. Interessante cansa in materia di tasse Alessandria, so, notte. Una forte coDlravvciizione era stata elevata nel luglio scorso a Gastaldi Emilia per aver ommesso di rilasciare il prescritto biglietto bollato di centesimi cinquanta a circa 50 persone entrate nel recinto della fonte sulfurea da lei esercita In Castelletto d'Orba La Gastaldi, che s'era rifiutata di pagare la multa, comparve davanti la prima se zlonc del nostro Tribunale. Accogliendo la tesi del difensore avvocato Osneiiso-Bozzola, 1 giudici mandarono assolta l'Imputata, non ritenendo che la fonte pToiletta potesse venir compresa fra eh statllimcntl Idroterapici di cui parla la lecite. Presidente: cav. Blndl, P. M. : Cattaneo, difesa: cav. O. Bozzola.

Luoghi citati: Alessandria, Casale, Casale Monfarrato, Firenze, Vercelli