L'unità germanica in pericolo: la Baviera con Berlino

L'unità germanica in pericolo: la Baviera con Berlino L'unità germanica in pericolo: la Baviera con Berlino Il Governo di Monaco distacca dall'esercito nazionale tutta la truppa dislocata in territorio bavarese. (Servizio speciale della ©TAMPA) Berlino, 20, notte.' La situazione fra la Baviera ed il resto à\etla Confederazione si è straordinariamente aggravata. La rottura fra la Baviera ed il Governo centrale è ormai un fatto compiuto. Il Governo bavarese oggi, d'accordo col Commissario straordinario Von Kahr, ha deciso, allo scopo di mantenere l'ordine e la tranquillila nel paese, e per tutelare gli interessi della Baviera, fino a che non sia raggiunto un accordo fra la Baviera ed il Governo centrale, che tutti i reparti della Reichswehr, destinati di guarnigione in Baviera, siano dichiarati distaccali dal resto dell'esercito, e posti sotto il comando del generale Von Lossovì. Il generale Von Lossow ha assunto, fin da questa sera, il comando esecutivo delle divisioni bavaresi. - Di questa decisione de> Governo bavarese sarà data domattina comunicazione alia popolazione con un manifesto. Von Seekt e von Lossow La Sassonia passa di nuovo in seconda linea. In questa estenuante alternativa di conflitti fra il Governo centrale ed i governi regionali, la Baviera ritorna alla riballa, a ccfntare il suo tema della sovranità offesa e dei diritti imprescrittibili dello Stato bavarese. Il conflitto suscitato dal rifiuto di obbedienza di Von Lossow, noto già da parecchio tempo, è come sopra vi dicevo, scoppiato per il collocamento a riposo del generale Von Lossow, ordinato dal generale Von Seekt, comandante la Reichswehr, e per la repulsa, che il Governo bavarese ha opposto a prendere atto di questa deliberazione. La storia del conflitto di cui vi fu già 'data notizia nei giorni scorsi, è breve. .Non appena proclamato lo stato di eccezione, il generale Von Seekt ordinò la sospensione del Volkischebeobachter, organo di Hitler, per i violenti attacchi contro la sua persona. Non avendo potuto ottenere l'esecuzione di questo divieto per mezzo di Von Kahr, egli ne incaricò il suo 'dipendente, comandante della Reichswehr bavarese, generale Von Lossow. Il geneìtale, in un telegramma aperto diretto a Von Seekt, rifiutava di eseguire l'ordine in parola, e tutti gli altri ordini che, per l'avvenire, gli giungessero, e potessero mctlerein conflitto la sua persona col Governo bavarese. Allora il generale Von Seekt informò Von Lossow che egli non godeva più la sua fiducia, e lo invitava a tirare le necessarie conseguenze. Von Lossow non trasse nessuna conseguenza; e rimase al suo posto, appoggiato interamente dal Governo bavarese: anzi Von KniU ling chiese un colloquio in argomento al Governo centrale, per assumere la difesa del generale bavarese. Il generale Von Seekt cercò di risolvere la questione per via di un compromesso; e si recò dal generale bavarese Kress Von Kressenstein, perchè agisse come mediatore, a persuadere il generale Von Lossow a chiedere il collocamento a riposo. Un precedenti : quello di Kurt Ejsner A questo passo conciliante, il comandante della Reichswehr, che è bavarese lui stesso, fu indotto dalle aperte minacce provenienti gli da Monaco, che parlavano di una rottura fra i due Governi, se egli, Von Seekt, non avesse abdicato al suo punto di vista. La missione falli ed il generale Kressen Von Kressenstein offri le tue dimissioni; mentre il generale Von Lossow comunicava al Governo bavarese lo svolgimento delle pratiche fatte verso 'di lui dal comandante supremo della Reichswehr. Preso atto di questa informazione, il Governo bavarese comunicava al Governo centrale che rompeva per l'avvenire ogni rapporto col ministro Gessler; mentre, d'altra parte, non riconosceva il collocamento in congedo del generale Von Lossow. Dal punto di vista del diritto costituzionale, è certamente.un concetto tut to nuovo quello di rompere le ttattative con un ministro del Governo centrale, per quanto in Baviera vi sia un precedente: quello di Kurt Eysner, presidente della Repubblica comunista bavarese, che aveva rotto ufficialmente ogni rapporto col ministro degli Esteri a Berlino. Von Seekt decise allora di dichiarare al generale Von Lossow che doveva considerarsi esonerato dalla sua carica. Tuttavia i giornali di Monaco di slamane affermavano che questa notizia, proveniente da Berlino, era inesatta; e che nulla constava al Governo bavarese di questa disposizione; mentre, d'altra parte, è bene notare che una comunicazione ufficiale di questo genere fino a oggi a Berlino non era stata pubblicata. Di essa era slata data comunicazione soltanto in via confidenziale alla stampa berlinese da membri del Ministero della Difesa Nazionale. E invece stasera veniva telegralato da Monaco che era già arrivato a quel Governo il decreto ufficiale di eso nero. La stampa ufficiale bavarese infor mava poi che Stre.semann aveva incari ■fiato il ministro Luther di servire da paciere e da intermediario fra i due Governi. Ma anche questa notizia veniva poi smenv tifa ufficialmente : Luther non si mosse; e SandtrsnucvtitutrsppVnVSlfindtIDddnZdctcuslrlnslcmpsdgpscsaGrzm n r a l t e , e e a i i o e aa o r i ai. n e Stresemann non mostrò di voler procedere a nessuna mediazione. Ufficialmente veniva poi anche dichiarato che il Consiglio dei ministri, che ebbe luogo oggi, non trattò assolutamente della Baviera; ma soltanto si occupò della situazione internazionale. Ma poi, poco più tardi, stasera usciva un comunicato del Wolff Bureau in cui è riassunta la storia del conflitto, quale ve l'ho riferita. Più tardi ancora, la notizia, che v'ho data in principio, della rottura completa tra Baviera e Governo centrale, con l'ordinanza di Von Kahr che sanziona il distacco dall'esercito dei reparti della Reichswehr dislocati in Bflviera, posti, da stasera stessa, al comando di Von Lossow. I protagonisti iniziali de! conflitto Il conflitto s'è dunque sviluppato in pieno, da quello che si manifestò prima, tra Von Seekt e Von Lossow. Il generale Von Seekt « il rosso Sekt » come egli è popolarmente chiamato, giuocando sul significato della parola sekt, che significa « nino spumante », è definito, per esempio dalla Kreutzzeitung, come il « rappresentante della democrazia internazionale ». Il giornale ammonisce il Ministero della Difesa Nazionale che « tutti, i Prussiani di sentimenti nazionalisti sono schierati dalla parte della Baviera ». Perfino il giornate di Stinnes, la Deutéche Allgemeine Zeitung, cerca scusanti per il contegno del generale Von Lossow, « a cui deve riconoscersi — dice il giornale — una latitudine di potere discrezionale, per giudicare della opportunità o meno di eseguire un ordine pervenutogli da Berlino ». Il Centro cattolico si dimostra, come sempre, il più equilibrato. Il suo organo, la Germania, scriveva che « con il generale ribelle non si tratta. Assai più alto è l'interesse della autorità dello Stalo, che non le fantasie di avventurieri, icui scopi si conoscono abbastanza chiaramente. Ma l'unità dello Stato — continua il giornale cattolico, facendo una esalta diagnosi dei mali in cui la Germania si dibatte — non può conservarsi, se il Governo di un Qualsiasi paese confederato calpesta i sovrani diritti del Governo centrale, proteggendo generali ammutinali, e tendenti ad imporre la propria dittatura su tutto il paese. Quei circoli politici bavaresi che si dichiarano lealisti hanno una buona ocrasione, ora, per dimostrare che essi hanno la fedeltà non soltanto sulle labbra, ma anche nel cuore. Quanto al contegno del Governo centrale, esso semplicemente » on ha voluto capitolare davanti a un generale ribelle e ad un Governo anticastiluzionale ». Von Lossow discende da nobile famiglia bavarese, ed è proveniente dai quadri dell'esercito bavarese. Fu nel 1915 addetto militare a Costantinopoli, carica che ha conservato fino al 1917, col titolo dì « plenipotenziario militare ». Egli aveva già seguito, nelle guerra balcaniche, le operazioni dell'esercito turco. Durante la rivoluzione e dopo, egli fece poco parlare di sè. Erano note però le sue personali aderenze con Von Kahr. Contando appunto su queste aderenze, e sui sentimenti di obbedienza naturali in un generale del vecchio esercito, Von Lossow, quando si proclamò lo « stato eccezionale », fu nominato commissario straordinario militare per la Baviera. Migliorata situazione in Sassonia In Sassonia sta invece tornando l'ordine. Il generale Muellcr è stalo riconfermato nella sua missione in Sassonia, ed stato incaricato di conservare l'ordine nel paese con tutte le forze a sua disposizione e con i rinforzi speditigli. Di questa autorizzazione il generale Mueller ha dato notizia al presidente Zeigner, con una lettera in cui annunzia altresì che comunicherà alla popolazione, con un manifesto, le ragioni dell'intervento della Reichswehr ed esprime la speranza che il Governo lo appoggerà in questa sua azione di polizia. Il generale esprime poi particolarmente la speranza, nella lettera diretta al presidente dei ministri di Sassonia, che egli contribuisca alla pacificazione, riesca a tenere in freno i tentativi dei ministri comunisti diretti contro la Costituzione. Le agitazioni debbono cessare. Le Commissioni di controllo devono sospendere la loro attività, a Astenetevi da ogni dimostrazione, pensate che giuocatc colla vostra vita, se mi costringerete ad usare le armi...»: questa è una delle frasi contenute nell'appello che il generale lancia alle popolazioni. La Vossische Zeitung viene poi informata da Dresda che tra il presidente del Consiglio, Zeigner, e il comandante militare, Mueller, è stato raggiunto l'accordo. Ambedue si sono impegnati scambievolmente di concertarsi. intorno alle attuali divergenze, e di promuovere, in colloqui personali, la risoluzione di eventuali nuove difficoltà. Dei disordini sono segnalati a Magdeburgo, dovuti al caro viveri. La popolazione ha cercato di saccheggiare il mercato, specialmente ì banchi dei pescivendoli. La situazione rimane minacciosa i le dimostrazioni durano tutt'ora. P. M. LmvrfnpladcBmcdAsnsmtndèlputndssDVEzzou Il caos nella Ruhr a l . i i e L'imbarazzo degli occupanti (Bercino sw ala della • Stampa •• Parigi, 20, notte. La difficoltà della situazione nella Ruhr comincia a venire ammessa anche dal portavoce autorevoli dell'opinione francese di Ispirazione ufficiosa, e non si nega più che i franco-belgi siano alla vigilia di impegnare nei territori occupati una battaglia lunga e penosa, forse più lunga e più penosa di quella finita col proclama di Ebert. La scoperta del "Temps „ Il Temps fa questa sera una scoperta che api — e con noi crediamo tutte le persone di buon senso — avevamo fatto da un pezzo: cioè che la decisione di tenere la mano di Berlino lontano dalle leve che comandano il meccanismo della grande regione industriale costituisce, ni punto in cui sono le cose, uno dei fatti più gravidi di conseguenze per gli Alleati che non per la Germania. « In fondo — scrive il grave organo della sera — non è il problema delle prestazioni nò la situazione della Ruhr che inquieta Stresemann. Vi sono nel resto della Germania molti Industriali che provocherebbero volontieri la paralisi nella Ruhr. Suggestionato o no da costoro, il Cancelliere si disinteressa dei territori occupati ». • Che più di naturale? La situazione attuale è in realta per la Germania migliore di quello che non fosso la situazione precedente, per In stessa ragione che 11 vedersi amputato un mcmhro è infinitamente preferibile a sentirselo andare In cancrena. Se, come italiani, non ci sentissimo interessati non meno del Belgio e della Francia ad una soluzione soddisfacente del problema delle riparazióni, sarebbe il caso di dire: tu l'as voulu George Dandin! « Il signor Stresemann — scrive stasera Vlntransigeant — davanti al rifiuto dei franco-belgi si è deciso per altra tattica, la quale questa volta è più imbarazzante per noi. Egli ci mette sulle braccia tutti gli operai disoccupati, cessa da domani di mandare denaro nel bacino, rifiuta di pagare le prestazioni assicurando che gliene mancano i mezzi, e finalmente parla di chiudere molte officine in tutta la regione industriale che noi occupiamo. Evidentemente, il signor Poincaré vuole restare fedele al suo "metodo. Egli si occupa senza dubbio di fissare minutamente, centralizzando in mano sua le direzioni un po' troppo sparpagliate della Ruhr, un piano di battaglia (poiché di battaglia si tratta) onde espugnare le ultime posizioni. Ormai non basta più parlare, bisogna agire con decisione e anche con un po' di ingegnosità giacché la situazione è nuova. Non si deve poter dire che noi siamo stati sorpresi ì ». L'irrequietudine, e direi quasi la punta di impazienza contenute in queste righe, sono abbastanza, eloquenti perché occorra spendere parola per commentarle: Il Governo francese, accogliendo il consiglio, si è accinto all'opera cominciando da un tettiaftwper disincagliare le ferrovie e costituire appositamente per esse dei mezzi di pagamento provvisori. I buoni "ferroviari „ La decisione è stata presa ieri dall'alta Commissione interalleata di Coblenza, in seguito a studi fatti dall'Alto Commissariato francese e belga, dal direttore c"ella Regia, Beauv, da periti finanziari delegati dalla banca di Francia e dalla banca Belga e da delegati della « Micum ». 11 provvedimento ha per motivo la svalutazione progressiva del marco la' quale rende impossibile fissare delle tariffe che danneggiano gravemente la stessa Regia. In questi ultimi mesi, per esempio, si era dato spesso il caso che' le somme percepite durante il giorno, la sera, al momento di convertirle in franchi, avevano già perduto un terzo del loro valore. Durante il mese di agosto, per rimediare a questo stato di cose, la Regia aveva deciso d'imporre il principio del pagamento dei biglietti ai suoi sportelli in franchi belgi o francesi. Questa misura si è mostrata insufficiente e pericolosa poiché infatti, alle piccole stazioni in cui i franchi francesi o belgi non potevano essere ottenuti, si ( dovuto continuare ad accettare il pagainen to in marchi. Un terzo degli introiti continuò a subire cosi il deficit precitato. Nelle grane"! stazioni dove il pagamento in tran chi è stato imposto si è potuto per contro constatare numerosi scandali : dei cambiavalute facevano pagare 1 franchi tre o quattro volte il loro valore nelle vicinanze della stazione. D'altra parte, ne è risultata una estensione considerevole della circolazione di franchi belgi e francesi, che andavano a finire in Germania per opera degli specula tori. Si è cosi stati indotti a concepire l'idea di emettere dei buoni di trasporto, che sarebbero distribuiti al pubblico e che diventerebbero a poco per volta l'unico mezzo di pagamento agli sportelli delle ferrovie. Il direttore della Regia, signor Beaud, ha consideralo il sistema seguente: Dei buoni espressi in franchi, in biglietti di taglio varianti da cento franchi a cinque centesimi, saranno accertati dalla Regia in pagamento di trasporti e di ogni debito contratto verso di essa. Essi non saranno in nessun modo dotati di corso legale. La Regia non li emetterà che come contropartita di franchi o di diviso estere apprezzate a un corso basato sulla equivalenza col franco francese. E non ne darà in cambio di marchi se non in misura più limitata che sia possibile. I fondi cosi ottenuti saranno collocati in Buoni del Tesoro francese o belga produttivi di interesse. Una contabilità speciale sarà tenuta in funzione delle operazioni di emissione e interamente distinta dalla contabilità di esercizio della Regia. Commento del "Temps,, Commentando il provvedimento il Temps spiega : t Perchè i buoni sono espressi in franchi e non, per esempio, in chilometri? Perchè se fossero espressi in chilometri si avrebbe molta fatica per modificare poi le tariffe di trasporto. Quale sarà il limite della emissione? Non si può .fissarlo che in proporzione dei bisogni constatati. Pel momento, essa corrisponderà alle somme che la Regia ha la prospettiva di incassare durante un piccolo numero di mesi e queste somme saranno\ valutate secondo i proventi dell'ultima quindicina. Finalmente la creazione di buoni equivale a una vera riforma monetaria limitata ai territori occupati? No. poiché i buoni non hanno né corso forzoso, né corso legale e non sono, per cosi dire, rimborsabili che In trasporti. Soltanto l'esperienza mostrerà i servizi che possono rendere ». La creazione di questi buoni di viaggio o di trasporto non va dunque confusa con la creazione di una moneta renana. E' tuttavia un primo passo che si fa per arrivarvi. Ma i franco-belgi vogliono che della questione monetaria si occupino direttamente le banche e gli industriali del paese, e pare che in tal senso si siano già avute delle riunioni a Bonn, il 16 e 17 ottobre. Quesli e nUri tentativi condurranno essi nd un grnduale miglioramento della situazione delle regioni occupate? Speriamolo. Le innumerevoli difficoltà da essi implicate ci danno intanto un'adeguata idea di tutte quelle che rimangono da sormontare C. P. LacnpmipldmstCsttgfU é o a . e e e e o e La Germania aderisce in parte alle proposte b-lghe La comunicazione alla Commissione delle riparazioni (Servizio speciale della . « Stampa • l-arigl, 20, notte. La Wielhelmstrasse ha fatto pervenire al rappresentante del Belgio a Berlino, che lo ha comunicato direttamente al ministro degli Esteri belga Jaspar, il rapporto tedesco sugli studi tecnici belgi. Come già siete informati, in questo rapporto i Tedeschi aderiscono ad una serie di proposte belghe, e in particolar modo a quelle che si avvicinano a certe disposizioni del loro proprio piano. Essi accettano i monopoli sull'alcool, sullo zucchero e sul sale; ma respingono gli altri. Jaspar ha trasmesso immediatamente il testo del rapporto tedesco al signor De La Ctoix, primo delegato belga alla Commissione delle riparazioni, incaricandolo di trasmetterlo a quest'ultima, sola competente nel momento attuale per apprezzare gli studi tecnici belgi, che il suo comitato finanziario sta già esaminando. Una nota e un memorandum dell'Italia Posizioni Immutate e onera di chiarimento Roma, 20. notte. Il Ministero degli affuri esteri ha indirizzato, in data 18 ottobre, all'ambasciatore del Belgio una noia verbale sulla questione delle riparazioni. Alla nota è annesso un memorandum. La nota risponde ad una comunicazione del 6 ottobre, colla quale il Governo belga, in vista dell'abbandono da parte della Germania della politica di resistenza, riconoscendo l'utilità di giungere sollecitamente ad un accordo generalo tra gli alleati sul problema delle riparazioni, proponeva che a tal fine venissero sottoposti ad un preventivo esame tecnico della Commissione delle riparazioni gli studi da esso fatti circa la capacità ed i melodi del pagamento delia Germania. Nel dare il proprio assenso a tale proposla, il Governo italiano ricorda nella sua nota essere sempre sta:o suo pensiero che l'unica via di uscita dalla presente situazione internazionale fosse quella di tentare il raggiungimento dell'accordo su un piano generale dì soluzione delle riparazioni; e come da tempo avesse ripetutamente proposto di procedere a tale compito per gradi, ricorrendo prima, in, considerazione della natura tecnica della questione, al lavoro di esperti, e solo successivamente alle dirette conversazioni e intese fra ministri alleati. Il Regio Governo aveva, d'altra parte, già avuto occasione di manifestare in linea di massima il suo avviso su tale studio belga nella nota diretta il 2 agosto ni Governo inglese. I criteri di massima affermati dall'Italia nel progetto presentato alla Conferenza di Londra nel dicembre 1922, integrati da quelli sviluppati di recente in uno speciale studio del Governo belga, costituiscono, a parere del Governo italiano, una conveniente base di intesa per la costituzione di quei plani produttivi e di quei controlli tecnici da cui non può andare disgiunta una soddisfacente soluzione dell'intero problema. Ma poiché nella comunicazione belga si invitava il Governo italiano a fare ancora altre osservazioni, esso, approfittando dell'occasione, ha stimato utile illustrare nel suo memorandum taluni aspetti dei suoi crediti di riparazione, mettendo in giusto rilievo la importanza del principio della solidarietà pe.r i danni di guerra tra gli Stati ex-nemici, agli effetti della differente percentuale sulle riparazioni aggiudicate ai paesi alleati. Esso non ha inteso con ciò di determinare una differente base della obbligazione della Germania: giacché, per l'ammontare e le modali in dei pagamenti tedeschi, esso si riferisce alla posizione assunta da tempo, e che mantiene. Il Governo italiano s'è proposto solo di fare opera di chiarimento del suo punto di vista, nell'intento di facilitare con la piena preventiva conoscenza di tutti gli elementi, la possibilità del conseguimento dell'intesa e dell'accordo comune. [Stefani). fi Belgrado si annunzia raggiunto l'accordo per Fiume (Servizio speciale della « Stampa » Belgrado 20. «*! Giornali, sotto il titolo « L'accordo con l'Italia raggiunto », riferiscono questa notizia: « Anche oggi l'incaricato d'affari italiano, Summonte, ò stato ricevuto dal ministro degli esteri Nincic. Al colloquio era presente anche Il nostro ambasciatore a Praga, Nesic. Il colloquio è durato circa mezz'ora. Si ritiene che l'accordo per Fiume sia ormai raggiunto, o che almeno si debba raggiungere fra giorni». Il giornale Vreme poi scrive: «Da parte ufficiale abbiamo ricevuto una dichiarazione, che le trattative sono ancora incerte, ma che si avviano verso la soluzione. Il silenzio che si mantiene fa credere che l'accordo sia ormai raggiunto, o che almeno si debba raggiugere presto ; tanto più che Pasic ricevette un'altra lettera del ministro Mussolini, che però egli non volle comunicare nemmeno agli altri ministri ». Gli ambasciatori tedesco e inglese a colloquio con Mussolini Roma, so, notteli presidente del Consiglio ha ricevuto questa mattina a Palazzo Chigi 11 Duca d'Aosta, e alle 12 ha ricevuto l'ambasciatore di Germania von Xeuratli, col quale ha avuto un colloquio di circa venticinque minuti. Poco dopo mezzogiorno è giunto l'ambasciatore d'Inghilterra sir Graam, il quale è rimasto a colloquio coll'on. Mussolini sino oltre le ore 13. II Consiglio dei Ministri convocato per martedì Roma, 20, notte. Per il 23 corrente, allo oTe 10, è convocato il Consiglio dei ministri a Palazzo Venezia pqj discutere su alcutd affari urgenti. Un vapore italiano cola a piceo nel golfo di Ismiilt L'incerta sorte dei naufragai (Servizio speciale dell;. • Stampa •) Londra, 20. notte. Vn telegramma dell'Exchange Theleirraph da Costantinopoli riferisce che il vapore italiano lAnatoclc* di 3000 tonnellate, in rotta per Genova, urto in una mina nelle acque di Kalaburni nel golia di Ismidt e. col-) a picco La sorte dell'equipaggio c dijm certo numero di manovali che si trovavano a bordo, un totale di 40 persone, è. sconosciuta. igsccdpppcocrliim