Del discorso Stresemann al colloquio di Düsseldori

Del discorso Stresemann al colloquio di Düsseldori Del discorso Stresemann al colloquio di Düsseldori Scorsa fiducie nel Ministero, oliarmi per Io 11 dittatura „ di Stinnes (Servizio speciale della STAMPA) Berlino, 8, mattino. Non si può dire che il discorso pronunciato sabato da Stresemann, abbia soddisfatto il pubblico ed il Rcichstag. Il giudizio generale di corridoi, delle tribune, della stampa e del pubblico che gremiva l'aula e che il discorso, uno dei meno felici- del Cancelliere, rispecchia fedelmente la situazione intricata e senza speranza di lunga vita che oggi offre il nuovo Gabinetto; poco energico nella parte di politica estera, povero nella polemica, straordinariamente debole ed accomodante verso le violazioni di diritto costituzionale eseguilo dalla Baviera. Questo è un'impressione sintetica. Per convincersene, basta leggere la Vossisclie Zeitung, l'organo che più è stato favorevole a Stresemann in questa lunga crisi. 11 giornale scrive: «Il discorso di Stresemann ha assunto un forte carattere polemico in seguito alle discussioni politiche degli ultimi giorni ed ai contrasti fra tedesco-nazionali e socialisti. Il grande lavoro a cui il Cancelliere si è sottoposto negli ultimi giorni, lo ha sensibilmente stancato; perciò il suo discorso, in parecchie partì, non ha corrisposto alle virtù oratorie che sono proprie del Cancelliere; specialmente verso la fine un. certo nervosismo ha influito sul tono delie sue affermazioni ». La Deutsche AUgeniàine Zeitung dico che il Cancelliere ha davanti a se un nuovo periodo di esperimento, ma assai corto, e che ha fatto male ad ammettere così apertamente il completo fallimento della sua politica nei riguardi della resistenza passiva. Le stesse osservazioni fa anche il Lokal Anzeiger. In generale il tono dei giornali avversi tedesconazionali e anche tedesco-popolari è pervaso di diffidenza pel nuovo Gabinetto, che non da alcuna speranza. Continuano le polemiche ed i commenti vivaci nei circoli politici berlinesi sul viaggio di Stinnes nella Ruhr. Mentre i giornali francesi affermano che Stinnes si è recato nella Ruhr con l'incarico del Cancelliere Stresemann, un comunicato ufficiale afferma che il Cancelliere Stresemann non ha avuto nessun colloquio con Stinnes alla vigilia della partenza di questi per la Ruhr. Il Cancelliere avrebbe avuto notizia dei colloqui dopo che erano avvenuti. A questo proposito, il giornale Montati Morneii, uscito stanotte, afferma: «Bisogna constatare con rammarico e non stupore che il signor Stinnes ha potuto condurre di propria iniziativa conferenze e trattative importanti colle autorità francesi di occupazione senza avere preso prima accordi col Governo tedesco. Questo stato di cose, che sarebbe impossibile in qualsiasi altro paese, formerà oggetto di discussione nella seduta di domani del Reichstag. E' insopportabile lo stato di fatto che la Germania non sia governata soltanto dal suo Cancelliere responsabile, ma anche da un uomo di affari irresponsabile ». A questo giudizio della Mnntaa Mnrgpn si può associare un nuovo violento attacco del Idirettore della Vossische Zeitung conno ! Stinnes, che ha per titolo: «Una. ditt.itu!™ di Stinnes», e che enumera tutte le ne a ricolose attività esercitate da. Stinnes e dai suoi consorzi finanziari e giornalistici per danneggiare le finanze dello Stalo, per rovinare la valuta e rendere impossibile qualsiasi regolamento della questione delle riparazioni. « F,' perfettamente inutile, scrive il direttore della Vossische Zeitung fare polemiche sopra la questione: dittatura o parlamentarismo, quando la dittatura di Stinnes può impunemente esercitare il suo terrore •. La Ruhr e le otto ore L'industria francese paventa la concorrenza dell'intensificata produzione tedesca Parijg), 8. mattino. La conversione a sinistra di Stresemann è accolta a Parigi con diffidenza ; è. giudicata soltanto apparente. Sarebbe vano cercare nei due discorsi pronunciati ieri da Poincaré, accenni a quest'ultima fase degli avvenimenti di Germania. Poincaré noìi conosceva le dichiarazioni di Stresemann, mentre preparava questi discorsi. Uno di essi, del resto, non parla di politica estera. Ma lo spunto più interessante del secondo discorso, e cioè quello pronunciato a Ligny cu Barrois, si riferisce alla collaborazione franco-britannica. « Spero — ha detto Poincaré — che con l'aiulo del tempo quelli fra i nostri alleati che non hanno ancora approvato la nostra condotta finiranno finche essi per meglio apprezzarla ». E più innanzi : « Sono d'accordo col primo ministro inglese nel credere che non vi sia opposizione irreducibile fra il nostro punto ili vista e quello del gabinetto di Londra. Ho svolto il programma francese in un libro giallo, al quale non ho nulla da mutare : ma è già molto notevole che conversazioni amichevoli e fiduciose, come quelle che ho avuto recentemente con Baldwin, possano rinnovarsi frequentemente per stringere i legami dell'intesa. Del resto, per quanto importante sia la questione delle riparazioni, essa non è la sola che l'Inghilterra e la Francia abbiano da trattare in comune. Anche ultimamente le due Potenze alleate, per mezzo di una collaborazione leale nella Conferenza degli ambasciatori e nella Società delle nazioni, hanno contribuito a comporre conflitti che avrebbero potuto asrgravarsi e turbare la tranquillità dell'Europa Auguriamo che, per la sistemazione che più ci interessa — il pagamento dei nostri danni e la liquidazione dei debiti interalleati — la reciproca amichevole intenzione si traduca presto in felici risultati ». Il colloquio Stinnes-Degonttes 11 colloquio di Duesesldorf fra Stinnes e il generale Desuttes è giudicato di grande ! importanza. A taluni fa ricordare le con-1 versazioni di Spa del 1920. Anche allora - Stinnes, per quanto in tei reno molto di- n e rso, si espresse a favore di eventuali accordi degli industriali tedeschi Con la Frani ia. Il proposito di ripresi del lavoro suscita negli ambienti industriali e'ttnauzicri francesi qualche apprensione bea spiegabile. Infatti questa ripresa, ostacolata per ora dalla enormità dei costi di produzione locale, dovrebbe avvenire per mezzo di un aumento dell'orario di lavoro tedesco. I socialisti tedeschi hanno rinunciato all'orarlo delle otto ore. Ora si teine che la produzione industriale tedesca intensificata possa condurre ad una i'ipi'2»a del dumping, facendo così una temibile e insidiosa concorrenza all'industria francese. Ma taluni ritengono che il pericolo del dumping sia in ogni modo minore «li quello che si determinerebbe per lo scoppio di uno stato di anarchia nelle Provincie vicine al conline francese, e pensano che ad ovviare la minaccia della concorrenza dell'industria tedesca si potrebbe sempre riparare con opportune convenzioni da stringersi a suo tempo. Intorno ai colloqui di Degoutte con Stiline, il Journal dco Dcbats, il quale fino dal primo momento espresse in proposito le suo riserve, riceve dal suo inviato speciale: «Il passo fatto presso il generale Degoutte da un certo numero di industriali della. Vestfalia segna una fase nuova nella situazione della Ruhr. Non si sa ancora in quale tono Stinnes ed i suoi colleglli, presentatisi al gen. Degoutte, abbiano parlato in nome di tutti gli industriali del bacino, ma è particolarmente interessante vedere al loro fianco il direttore delle miniere fiscali. Lo Stato prussiano si associa, adunque, come amministratore di miniere, ad un passo degli industriali della Ruhr, il che è avvenuto soprattutto a cagiono della debolezza del Relch ». Il colloquio di Stinnes con Degoutte «significherebbe innanzi tutto che l'industria e stanca degli indugi del Governo e vuole venire a più pratiche e rapide intese. Siamo di fronte, secondo lo slesso giornale, ad una glande evoluzione della situazione, data la qua'ita delle persone che hanno rappresentato la Germania in queste conversazioni. Ricordando la prima intervista avuta, dal capo della missione degli ingegneri (ielle nazioni occupanti coi tappt'isentfinti delle miniere, il giornale osserva che in quel caso non si trattava che di direttori ed ingegneri tedeschi, incaricati di ben altro che non fosse lo sfruttamento delle miniere. Ora, invece, siamo di fronte ai grandi animatori delle imprese tedesche. Questa differenza mostra tutto il cammino percorso da allora ad ora. Ciò non deve pertanto far credere che la situazione si presenti in modo del tutto favorevole, poiché il cammino da, percorrere rimane ancora, irto di difficoltà. I negoziati per giungere a risultati definitivi iìoiranno svolgersi con il Governo toderco. Le considerazioni di ordine economico devono avere un gran posto in questi negoziati ; molle necessità, formali politiche le impongono. Gli industriali francesi e tedeschi discuteranno fra. loro per cercare la base tecnica di un accordo, ma. essi devono lavorare su indicazione dei loro Governi rispettivi, che sono i soli qualificati per firmare accordi. Anzi, da parte francese, ci si domanda se il passo degli industriali tedeschi, i quali costituirebbero come uno Stato nello Sfato, non sia da considerare come una manovra del partito populista tedesco . fili esperti economici Concludendo le sue critiche, il corrispondente dei Dcbats osserva che il pericolo di negoziati di questo genero è per la Francia quello di lasciarsi trascinare sul terreno di questioni sociali e politiche che sono di ordine interno. Di tale genero sarebbe l'iniziativa dell'industria tedesca: abolire la giornata, delle otto ore e mutare nelle miniere le tariffe basi, sopprimendo inoltre la Kolhenstener. Queste sono questioni interne tedesche che la Francia deve ben guardarsi dal toccare. Per esempio, lo truppe francesi non potranno in nessun caso essere chiamate a costringere gli operai a restare nelle miniere per un orario superiore all'attuale ; fare ciò sa- rehbe dnro nimvrt nlimentn nlln nram- lebbe dare nuovo alimento alla piopa ganda comunista, che denuncia costante-' mente l'intesa fra capitalismo francese e tedesco ai danni del proletariato. lutine, le condizioni nelle, quali sono cominciate le trattative fra gli industriali ledesehi e \e autorità francesi in questi ultimi giorni fanno temere ai Dcbats che la Francia, continui ad impiegare metodi insufficienti. Per un primo contatto è ammissibile che un generale comandante in capo sia stato designato, ma in un secondo momento, se i negoziati dovranno continuare, sarà desiderabile che essi sieno condotti in modo cho l'autorità politica francese possa avervi più diretta parto. Le realtà economiche sfuggono in parto ai tecnici militari, ed è necessario che In Francia provveda a far incontrare esperti economici, rappresentanti qualificati di tulle le branche dell'economia francese, con equivalenti rappresentanti dell'industria tedesca. La tassa sul carbone Anche Brusselle si è occupata delle misure da prendere per organizzare il lavoro nella zona di occupazione. Il primo ministro Theimis ed il ministro degli Esteri Jaspar hanno avuto lunghe conversazioni col capo della Commissione belga degli ingegneri nella Ruhr, tornato appositamente a Brusselle per riferire al suo Governo sui provvedimenti presi in previsione della effettiva fine della resistenza passiva. Questi provvedimenti sono stati oggetto, venerdì scorso, a Bonn, di una Conferenza cui hanno partecipato il generale Degoutte, l'alto commissario per la Ronania, Tirarti, il capo della Commissione degli ingegneri ed altri. Negli ambienti autorizzati "belgi s'esprime la soddisfazione per lo spirito di reciproca fiducia, di stima e di simpatia che anima le autorità francesi e belghe, chiamate a collaborare nella Ruhr. Sulle proposte concretato a Bonn si mantiene il maggior, riserbo. Secondo informazioni giunte a Brusselle, la ripresa del lavoro nella Ruhr avviene parzialmente in parecchi punti, per quanto non sia ancora ripresa generale. Il movimento fra gli operai che per cosi a 'ungo si sono astenuti dal lavoro sarebbe in;o raggiante. L'informatore dalla capitale belgi del Tempi die, che. interrogati i grandi industriali tedeschi sulle modalità della ripresa del lavorìi e sulle consegne in natura e sui provvedimenti della Kolheiisteuer, essi non hanno contestato in principio il pagamento dell'imposla, ma no hanno criticato il tasso troppo elevato. Essi avrebbero dichiarato di non potersi impegnare a. riprendere le consegne senza essere certi del rimborso da parte di Eerlino. Sarebbe possibile giungere ad un'intesa, se prima si esigesse la ripresa pura e semplice delle consegne in natura e si permettesse poi agli industriali di esportare parte sufficiente dei loro prodotti per conto loro, pagando, bene inteso, la tassa dovuta. Allora si giungerebbe rapidamente ad un doppio contingentamento, uno per le consegne in natura e l'altro per l'esportazione. Gli industriali tedeschi non si sono pronunciali definitivamente circa la ripresa del lavoro, ma avrebbero mostrato di volersi mettere su una via che le autorità occupanti giudicano soddisfacente. La "sicurezza della Francia,, in un discorso di Briand (Servizio speciale (lolla «Stampa») Parigi, 8. mattino. L'ex Presidente del Consiglio Briand ha presieduto in provincia, a Guerande, una riunione organizzata dalla locale Sezione della Federazione repubblicana della Loira interiore. Dipartimento del quale egli è rappresentante alla Camera. L'ex Presidente del Consiglio ha precisato i doveri che secondo lui, s; pongono al partito repubblicano alla vigilia delle prossime elezioni. Alludendo alla situazione estera ed all'atteggiamento del Governo francese, Briand tra grandi applausi ha detto: «Qualunque sia l'interesse dei problemi di" politica interna, tutti questi sono dominati dalle questioni estere. Quando un Governo si rova alle prese con problemi di tale natura, tutti i francesi hanno il dovere di stringersi intorno ad esso ed aiutarlo nel compimento della, sua opera. Non bisogna dunque aspettarsi di vedermi ostacolare gli atti dei miei successori, che fanno del loro meglio per vincere le difficoltà che loro si presentano e delle quali non posso dimenticare io stesso che ho conosciuto tutta la perfidia». Briand pensa che la sicurezza della Francia debba essere alla base delle preoccupazioni nazionali. Perciò, durante come dopo la guerra, ha sempre cercato personalmente di orientare la sua politica verso un accordo con gli Alleati. Si rallegra con tutti i francesi, di vedere non solo rinascere, ma. rafforzarsi ed allargarsi l'intesa cordiale che ha. permesso la vittoria comune. Parlando delia prossima lotta elettorale, Rrinnd ha detto in sostanza, che l'essenziale è che in tale Battaglia nessuna confusione, nessun equivoco" veli le decisioni che snranno ottenute nel suffragio universale. . Altre critiche al discorso Cnrzon (Servizio speciale della • Stampa •) Parigi, 8, mattino. La ma-gior pai te dei lavori della Conferenza imperiale, che si tiene a Londra nella settimana che comincia oggi, si riferiranno agli affari esteri. Martedì o mercoledì soltanto saranno dedicati ad altre questioni. Oggi, secondo quanto l'Excelsiòr ha da Londra, la giornata -ara dedicata alla esposizione dei delegati dei Doniinicns sulla situazione estera. Giovedì la .discussione sì aggirerà sulla politica estera del Governo britannico in avvenire. L'Obsenrr le cui informazioni sono peraltro accolte con riserva a Parigi, afferma che l'ultimo discordo di Baldwin e quello di Lord Curzon davanti alla Conferenza imperiale sono stati oggetto di vive critiche da parte dei delegati, che rimproveravano loro di mancare di idee costruttive per l'avvenire. Secondo il redattore politico del giornale domenicale, Reynolds, il discordo di Lord Curzon avrebbe provocato vivo scontento presso i conservatori. In alcuni ambienti si parlerebbe di un movimento tendente ad ottenere che lord Curzon lasci il Ministero degli ¥ 1 ' p sl Smdica ehe Lord Curzon avrebbe f|nvllto tenere lin t 10 iu aip]nma,iC0. Npi ■ circoli politici si sentono critiche sulla na tura delle dichiarazioni di Lord Curzon non Folimto di quelle che furono rese pubbliche, ma anche rii quelle che dovevano restare confidenziali e che sarebbero state in parto pubblicate. Il redattore politico del Sumlaii Times dice che il Governo britannico dietro domanda dei primi ministri dei Dominions si derise ,i pubblicare una narte rielle dichiarazioni di Lord Curzon sulla politica estera. Altre espulsioni dalla Renania 231 trilioni di marchi sequestrati (Servizio speciale della ■ Stampa e) Parigi, h mattino. L'Agenzia ìlnras ha da Diiesseldorf : Le autorità di occupazione hanno procedura ieri alla espulsione di ?Sft Schupo di Diiesseldorf, i quali non erano direttamente implicati negli incidenti del 30 settembre. Altri 120 Schupo. direttamente compromessi, sono stati mantenuti in arresto. Il Municipio continua a rafforzare la sua polizia azzurra per sostituire la polizia verrle. che è definitivamente sciolta. Il servizio della polizia francese ha sequestrato nell'espresso da Berlino a Colonia una somma di 2M trilioni di inarchi mandati dalla Banca dell'Impero di Berlino alla succursale di Colonia. Questa somma era composta di lo milioni di marchi oro e da un miliardo di marchi carta edera contenuta in due pacchi, nascosti sotto il carbone nel tender della locomotiva. 11 Petit Parisien riceve dall'Aia che la navigazione renana, completamente sospesa dopo la resistenza passiva, riprende una certa a'iività. Il movimento fluviale sale già al 50 per cento di ciò che era l'anno scorso alla stessa epoca. Finora le chiatte olandesi assicurano da sole il traffico. Un ferito grave a Borgovercelli Vencfetta politica Novara, 7, notte. La guardia giurata privata Prone Giuseppe al Luigi, d'anni -.'5, ili Borgovercelli, al servizio del consorzio del proprietari, è stata aggrerlta dal capo del lavoratori addetti all'ala di uaa cascina dt ronzano, che la colpi violentemente al capo con un moschetto, causandole una grave ferita. Il tatto o dovuto a vendetta per vecchi rancori politici. La cosa è stata denunciata alle Autorità per l'inchlesta clic del caso. Vapore italiano in salvo Marsiglia, 8. mattina. Il vapore italiano « Cicerone » che trovandosi in pericolo era stato aiutato u>il rimorchiatore francese « Six Jours », è giunto ieri a mezzanotte a Marsiglia. mdntptgsmDsq