Il fiero manifesto alla Nazione tedesca

Il fiero manifesto alla Nazione tedesca Il fiero manifesto alla Nazione tedesca " L'eroica lotta che s'interrompe : 180.000 espulsi, violenze senza nome, non più libertà personale per milioni di compatrioti, più di 100 morti, centinaia languono ancora nelle prigioni: il popolo tedesco rende grazie,, - Solenne affermazione contro ogni richiesta che tocchi l'integrità del territorio - Il monito alle Potenze occupanti. (Servizio speciale della STAMPA) BERLINO, 2G notte. Uóstrublonismo nei territori occupati è tettato ufficialmente oggi. Il Governo, annuncia la cessazione della resistenza con un appello al popolo tedesco. L'appello è redatto in uno stile sobrio e nervoso. E' la prima volta che il Governo tedesco parla al suo popolo in un linguaggio cosi chiaro, coti poco burocratico. Anche dal punto di vista della politica estera futura del Governo tedesco esso ha un significato preciso. Impegna cioè solennemente il capo' dello Stalo ed il Governo a non firmare mài convenzioni che sanzionino la perdita di territorio tedesco. Eccone il testo ; 11 documento « C'11 gennaio truppe francesi e belghc, Violando II diritto ed I trattati, hanno occupato Il territorio tedesco della Ruhr. Da quel sforno la Ruhr ed il Reno hanno dovuto sopportare Is più gravi imposizioni. Più di 180.000 tedeschi » uomini, donne, vecchi e bambini — furono scaoeiati dai loro focolari. Per milioni di tedeschi il principio della libertà personale non eslate più. Violenze senza nome hanno accompagnato l'occupazione. Più di cento compatriota hanno sacrificato la loro vita. Centinaia languono ancora nelle prigioni. Il sentimento del diritto e dell'amore di patria al ribellarono all'Ingiusta Invasione. La popolazione si rifiutò di lavorare torto le baionette straniere. Per questa prova di fede e di costanza, data dalla nazione tedesca in cosi duri tempi, l'intero popolo tedesco rende grazie I « Il Governo germanico si era impegnato h provvedere secondo le sue forze al compatrioti! bisognosi. In misura sempre maggiora aono state Impegnata in tale compito la risorse del paese. La settimana ■corsa la indennità pagate per il Reno e par la Rulir ammontarono a 3500 bilioni di marchi. Per la settimana In corso bisogna calcolare almeno II doppio di tale somma. La produzione economica del Reno a delia Ruhr è venuta completamen te a cessare. La vita economica nel ferri tori occupati e nel resto della Germania è in orlai. Terribilmente minaccioso è il pericolo ohe II perseverare nel oontegno at tuato possa rendere Impossibile la creazione di una moneta sicura, lo svolgerai della vita economica, e con ciò il puro e semplice presupposto della esistenza materiale del nostro paese. Questa minacoia deve essere atornata nell'interesse tanto dall'avvenire della Germania come dei ter riterl del Reno e della Ruhr. Per salvare la Vita del popolo e dello Stato ci troviamo nella dura necessità di interrompere la .lotta. Sappiano che con ciò veniamo a chiedere agli abitanti del territori occu pati aacrifiol morali ancor più gravi di quelli sostenuti per il passato. Eroica fu la loro lotta e senza esemplo la loro ter mezza. Non dimenticheremo mai che cosa hanno sofferto coloro che hanno resistito nel territorio occupato. Non dimenticheremo mal che cosa hanno sacrificato coloro che abbandonarono il suolo natale, piuttosto ohe rompere la fode giurata alla patria. c Rimane un compito più duro per il Governò; quello di preoccuparsi che siano liberati I prigionieri e ritornino gli scacciati. Prima di ogni altra cura materiale ed economica rleve condursi la lotta per questo elementare diritto dell'uomo. La Germania si è dichiarata pronta ad assumersi I più gravi sacrifici materiati per la libertà dei cempatriotti tedeschi e del suolo tedesco. Peraltro questa libertà non può essere per noi oggetto di trattative o contratti di scambio. Il Presidente della Repubblica ed IH Governo vogliono con ciò solennemente affermare, In cospetto a tutto II popolo tedesco ed al mondo inte ro, ohe assi non daranno mai il loro consenso a qualsiasi convenzione che san zlonl II distacco isia pure di una piccola parte del suolo tedesco dallo Stato tedeeco. Sta ora nell'arbitrio delle Potenze occupanti e dei tono alleati decidere se essi vogliono riconoscere questa concezione e ridare alla Germania la pace, oppure ri fiutare questa pada e provocare con ciò tutte le conseguenze che ne devono dar! vare nel rapporti fra i popoli. a Invitiamo II popolo tedesco, nei gravi tempi che lo attendono di dure prove me rall e di privazioni materiali, a conscr varai unito e fedele. Soltanto cosi potrà mo rendere vani tutti i tentativi di spez gare l'unità dello Stato ; soltanto cosi sai veremo l'onore e la vita della nazione soltanto cosi riconquisteremo la liberta, ahe è nostro inalienabile diritto ! ». L'iippsllo è famulo dal pres.iiiev.le lùbert da Slresemann e da lutti i ministri. Con, jejr) termina una vera e propria epa cdvpzisssegdscmcpnrgdtnnnoPr a e i e ò i e à z i a, t a ca di storia. La lotta nella Ruhr, iniziata dal gabinetto Cuno, condotta senza una visione precisa del suo significato e senza preoccupazione per i mezzi finanziari, sforzata oltre ogni segno, cessa per l'assoluta impossibili^ di durare ancora una tola settimana. Le finanze dello Stato sono distrutte. La Germania rimane senza armi, senza pane, senza alcuna possibilità di esercitare pressioni; essa è alla mercè degli avversari. Per. la prima volta, forse, dall'armistizio in poi, la Germania ha coscienza di essere stata battuta nella lotta che dura da nove anni. La sconfitta economica la tocca ormai aspramente nella carne.- L'impressione di questo stato di cose nel popolo non suscita tuttavia, almeno qui nella capitale, nè indignazione nè' esasperazione.. Anzi, a prescindere da qualche grido — che sa di retorica — dei giornali di destra, i commenti in generale sono più tranquilli che rassegnati e la tranquillità non è scossa che dalle solile manifestaioni dei solili nazionalisti, che non sono nemmeno nuove. Gruppi sparuti di centinaia di persone hanno percorso ieri ed oggi le strade, ma nelle manifestazioni non è avuto nè un gesto nè una ribellione. Può essere apatia, può essere collasso morale. Senz'armi 'Anche le manifeslaziooni di protesta assai pia vivaci che avvengono in' Baviera non escono notevolmente dalla cronaca di deplorazioni e di agitazioni altre volte vedute e sinora non danno luogo a gravi preoccupaioni. Forse hanno ragione coloro che precdono che un movimento impetuoso in Germania non si avrà più. per un pezzo e che il paese si disinteresserà a poco a poco delle questioni morali ed internazionali e del prestigio, per essere tutto preso dalle necessità delia vita materiale. Il Governo ammonisce le Nazioni alleate di pensare ben» alle conseguenze di una loro politica intransigente per i rapporti che potrebbero derivarne tra i popoli d'Europa questo vorrebbe dire che devono pensare all'eventualità di una guerra te vogliono toccare 'all'integrità territoriale della Germania, 'Anche il Beri ine r Tageblatt accenna alla potsibitilà di una nuocer tra di guirra. Sia con che armi ? Di quest'argomento ti è occupato anche stamane un generale, esaminando la situazione della Germanici: « Senza cannoni, senza velivoli, senza tanks, con la guerra dentro le sue frontiere, con le città ridotte in macerie daMe bombe aeree, con la grande Intesa all'ovest, la piccola all'est, l'on. Mussolini al sud e la flotta inglese che blocca 1 porti. Sarebbe un grande salsiccione senza esempio nella storia ». Ieri ha avuto luogo una conferenza tra il Governo ed i capi e rappresentanti dei partiti nazionalisti, ì quali hanno chiesto apertamente, anziché l'abbandono dell'ostruzionismo, la rottura dei rapporti colla Francia. La rottura colla Francia, a tutti i costi 1 — avrebbe esclamato il deputalo Hergt.- Il capo del partilo bavarese, Lcicht, ha chiesto allora ad Hergt: — Che cosa intendono i nazionalisti per rottura colla Francia? Essa vorrebbe significare altresì rottura coati altri alleati? E quali conseguenze i nazionalisti pensano possano derivare da una tate rottura? La risposta che il deputato nazionalista non ha saputo dare la dà la Vossicbo Zeitung: Poiché di guerra non è il caso di parlare, la conseguenza ne sarebbe la seconda tparzione della Germania. Nonostante questa impossibilità di resistenza che fa della decisione odierna una vera resa a discrezione, ì giornali ministeriali sono abbastanza ottimisti nella valutazione delle conseguenze della decisione. « La Trancia ed il Bolgio hanno dichiarato — dice la Vossiehe Zeitung — che una volta cessata la resistenza passiva saranno pronte a dello trattative sulle questioni politiche o sullo riparazioni. Ora la Francia dovrebbe dire chiaro e tondo quello che essa veramente vuole. Anche gli alleati della Francia dovrebbero prendere partito di fronte alle pretese frantesi. La rinunzia all'ostruzionismo apro, la via alle trattative rimaste interrotte, ma non influisce sul loro corso o sul loro esito. Fssa non crea uno staio di fatto irrevocabile •. La Zeit dice che si pud considerare l'eventualità di una rottura nel rapporti colla Francia : « Nei momenti gravi che ci attendono, noi noi non possiamo abbandonare all'arbitrio delle potenze occupanti i nostri compatrioti! del Reno e della Ridir. Noi non possiamo inoltre pregiudicare le decisioni internazionali che ci attendono. Per quanto scettici, non dobbiamo tralasu-iare di osservare attentamente l'azione eventuale dell'Inghilterra e dell'Italia. Inoltre non dobbiamo distruggere intempestivamente ogni possibilità che può derivare per noi dalla situazione internazionale >. La minaccia bavarese Stasera è slato diramalo un appello parti colare per le popolazioni del territori occu pali. La notte scorsa la polizia ha soivreso una riunione politica di nazionalisti appartenenti alla disciolta organizzazione della difesa volontaria. I 19 presenti furono arrestati come sospetti di tramare contro la sicurezza della Repubblica. Questo e stato ìi solo incidente avvenuto à Berlino. Fanno eccezione le agitazioni ed il contegno seni pre più preoccupante delle organizzazioni in Baviera. La stampa bavarese ha commenti vivaci atta situazione. Strcscmann è paragonato at principe Mar. come questo fu l'ultimo Cancelliere dell'Impero, la stampa di destra bavarese prevede che slresemann sarà l'ultimo Cancelliere detta Repubblica, intanto, per usare una frase della Penisene Zeitung, le associazioni patriottiche <li combattimento della Upciera prendono sfmvll cernente « le vliime disposizioni ». Ojui l'or gano di Ui'-ler, il Volkischj Beobaehicr, an¬ npmnsfdtnRdspzabtcsnltcsdzNlicsl nunzia che Hitler è stato proclamato capo politico delle organizzazioni di combattimento. Hitler, il quale sinord si ostinava a non farsi fotografare, fa pubblicare una sua grande fotografia nel suo giornale, affinchè il popolo bavarese conosca il suo duce ed emana un appello in cui invita tutte le altre associazioni di combattimento, 'che non siano comprese nella Oberland e nella Reichflagge, 'ad uscirne per iscriversi nelle due associazioni più sopra indicate. Nello stesso giornale il principe di Wrede fa appello ai cavalleggeri tedeschi per la formazione di reparti di cavalleria ed un altro appello urgente è diretto al gruppi automobilisti del partito nazionale socialista ed a tutti i possessori di automobili, Queste notizie sono riportate con compiacimento dalla stampa nazionalista. Ordini segreti di mobilitazione, emanati dall'organizzazione Rossbach per domani sera, e dall'organizzazione Oberland per venerdì mattina, sono stati pubblicati dal giornali. Il capitano Heiss continua, a fare i. suol discorsi sanguinari che la Deutsche Zeitung riproduce integralmente con mal celata soddisfazione. L'oratore in una riunione tenuta a Ncumarkt ha detto: « Del nostri irriconciliablll nemici. 1 polacchi all'est, i francesi all'ovest, gli italiani al sud, i quali hanno cancellato dalla carta il sacro nome del Tirolo, potremo liberarci | colla spada. Noi risolveremo soltanto la questione marciando su Berlino attraverso la Turingla e la Sassonia. Soltanto quando l'ordine sarà ristabilito all'interno ci rivolgeremo contro i francesi ». E' superfluo 'enumerare tutte le manifestazioni del genere. Nei circoli politici berlinesi l'atteggiamento di von Kntlling e del tuo Gabinetto, che ha approvato il consenso dqto dal Presidente bavarese 'al proclama di Stresemann nella questione della cessazione della resistenza passiva, si ritiene eserciterà un pacifico influsso sul paese, riconducendo la calma negli animi. L'unico pericolo pud esistere ancora tul Reno, dove i separatisti aumentano il numero delle loro schiere. La Deutsche Zeitung. con tutto il suo odio per i separatisti, dice quest'oggi che è necessario, per scusarli un poco, pensare che tutto l'odio 'è stato assorbito dal Governo socialista. • SI capisce — dice il giornale — che t separatisti renani non vogliono, più saperne 'di una Prussia bolscevica ed Bnti-tw;fofiale ». 4 La repubblica renana? Nella Ruhr 7 giornali di colonia pubblicano notizie secondo cui il 30 settembre i separatisti a Duesseldolf proclamerebbero apertamente la Repubblica* I francesi 'avrebbero concesso 60 treni speciali. Nella Ruhr lo stato d'animo della violazione è dipinto come depresso, ma itu,iquillo. Si nutre qualche preoccupazione per il contegno dei comunisti, che hanno assunto un puntò di vista nettamente nazionale e si dichiarano fautori delia resistenza <x£ ogni eosto. Nella peggiore ipolesi essi 'appoggeranno il programma di una Repubblica renana indipendente. Altre difficoltà si dlsegn'ano dà parte dei ferrovieri, t quali in una riunione tenuta lert nella Rtthr hanno deciso di non lavorare assolutamente per i francese Ld Deutsche Zeitung è stata sospesa per tre settimane per ordine del ministro germanico degli Interni. L'i sospensione del giornale è dovuta, alla riproduzione fatta nel suo numero di stamane del discorso del capitano Heiss a Neumarkt, di cui vi ho fatto cenno più sopra e che conteneva delle frasi invitanti alla guerra civile. Il giornale ha riprodotto integralmente il discorso con litolP impressionanti, facendolo precedere da un'interessante descrizione drtla riunione nazionalista alla quale parteciparono numerosi iscritti alle truppe d'assalto. La sola Norimberga aveva inviato tre battaglioni, ed un reparlo di 'artiglieria. Il discorso finiva con queste parole:; € L'ora del destino sta per scoccare, l'ora in cui dobbiamo dire al Governo di oggi: prendiamo noi nelle nostre mani le sorti del paese e risolveremo a Berlino colla forza la questione tedesca ! Là rivoluzione del 1!»1S e morta oggi. Dalla Baviera i combattenti ledeschi maroeranno su Berlino per ristabilirvi la libertà I >. Nonostante questo linguaggio il Governo di Monaco ritiene che la situazione non 'debba ancora ispirare serie preoccupazioni. Stasera si è riunito a Monaco il Consiglio dei ministri sotto la presidenza di Knilling per esaminare la situazione politica. Il Governo, pur decidendo di prendere le necessarie misure di sicurezza contro qualunque atto di violntza, ha giudicato che il pericolo non 'è acuto. P. M.

Persone citate: Beri, Heiss, Hitler, Mussolini, Rossbach