Poincaré non ancora soddisfatto?

Poincaré non ancora soddisfatto? Poincaré non ancora soddisfatto? Il "Temps,, parla di equivoco - L'occupazione militare perdurerebbe - La realti aila fin dei conti. 1. -r>ouoswl}.le ,. fBerlinese di lunedi (frenino ceciate della • Siamo* •) Parigi, 25, notte. Il brusco salto del franco potrebbe creare l'impressiono che il problema francotedesco abbia già definitivamente superato la fase critica e che l'accordo sulle riparazioni non sia più che questione di giorni o di settimane. E' necessario prevenirci conilo eccessive illusioni e non perdere di vista la possibilità die lo sluto di cose si prolunghi ancora qualche tempo. Il ritornello parigino La prospettiva di un trascinarsi della situazione attuale dipende da due fattori. Prima di tutto, dal fattore francese, ossia dal proponimento di non riconoscere nella semplice revoca delle ordinanze, che organizzarono la resistenza tedesca, una ragione sufficiente per modificare il regime di occupazione. Quella che ieri non era se non una tendenza sporadica che poteva ritenersi indipendente dalle effettive intenzioni dei circoli dirigenti, assume oggi, per il semplice fatto del suo generalizzarsi, il carattere di una tesi )a quale potrebbe benissimo prima o poi informare una azione di Governo. Ci troviamo su questo terreno di fronte a dichiarazioni che partono da quasi tutta la stampa parigina. Tutti i giornali concordano nella insufficienza della rinunzia verbale del Cancelliere in faccia al mondo. Nonostante clic il comunicalo ufficiale e a e l o e a i a i o a r i a l e a a a e e o e a o e a maFasppsLslgtdbptslpsera annunzi esplicitamente che ii i rappresentanti della Ruhr e della Renania si sono dichiarati pronti ad incaricarsi di ricondurre la popolazione ad un lavoro ordinato », il ritornello costante dei commenti parigini è, in questo momento, la incredulità che tale lavoro possa venire realmente ripreso fra non molto, che la reale intenzione della Germania sia di riprenderlo. Un osservatore obbiettivo direbbe che, almeno sino a nuovo ordine, tali supposizioni sono interamente gratuite. E' quanto ci rende impossibile di comprendere su questo punto l'atteggiamento, del Temps, giornale a cui non vorremmo dover lesinare il nostro consenso, in un momento in cui la causa italiana, ritornando di nuovo in discussione davanti al tribunale della Conferenza degli Ambasciatori, trova nelle, sue colonne l'appoggio caloroso ed intelligente. Scrive infatti il Temps: « Il signor Stresemann resta tuttora il continuatore del Gabinetto Cuno. F.uli pone termine a'ia resistenza tedesca perchè essa si è dimostrata non essere l'arma migliore per cacciare belgi e francesi. Ma in nessun modo il Cancelliere riconosce al Belgio ed alla Francia il diritto di prendere pegni nella Ruhr. A} contrario, egli conferma la protesta del suo predecessore di cui si astiene anche dal oriticare i procedimenti finanziari ». ■ Accompagnata da tale protesta e. seguita dalla richiesta della revoca dei provvedimenti presi a carico dei funzionari tedeschi, la resa del Cancelliere sembra al Temps un gesto equivoco, che non può costituire di per sé solo una garanzia sufficiente per l'apertura di negoziali. Identica è l'opinione del Journal, il quale non esita addirittura a prevedere che la Germania continuerà a rifiutare carbone olla Francia, e conclude: « Se la Germania dovesse seguitare a rifiutarsi di fornirci carbone, la semplice revoca delle ordinanze relativo alla resistenza non cambierebbe assolutamente nulla ne'lo stato di cose esistente e si ridurrebbe ad un banale fatto di cronaca ». Ora, che l'intenzione di Stresemann possa essere quella di abbandonine la resi stenza a parole per continuarla a fatti, è una eventualità che ci sembro esulare dal campo della logica. L'astuzia sarebbe troppo ingenua perchè il Cancelliere possa illudersi di cavarne grandi vantaggi. La verità del "Populaire,, Quel che invece ci sembra possibile si è che, pure dopo l'abbandono della resistenza e la riprosa del lavoro nella Ruhr, il prò blema delle riparazioni non si trova più avanti di quel clic non fosse prima dell'undici gennaio. IC qui entra in campo il secondo fattoio, ossia il fattore tedesco. La cessazione dèlia resistenza passiva, avvenimento che a tutta prima si presenta coino una grossa sconfitta della Germania, avrà come sola conseguenza immediata un arresto nella sua. caduta precipitosa verso il fallimento. Abbandonare là resistenza significa, prima ili tutto, sospenderò lo sborso quotidiano di in milioni di inarchi oro per finanziarla. L'effetto del provvedimento sarà identico a quello ottenuto dagli aeronauti gettando zavorra noi momento in cui il pallone siti per cadere in mare. E' probabile che l'urgoinento principe impiegato ieri dal Cancellière per ottenere i suffragi necessàri al sacrifizio di amor proprio consentito olla Francia non sia stato altro che questo : ora una attenuazione della tragedia finanziaria procurerà per forza di cose alla Germania un momento di respiro c le consentirà di affrontare in condizioni di minore Inferiorità le trattative sulle riparazioni. Ripresa l'attivila nonna le nella Ruhr c venuto meno iill» Francia rni-gonteulo per ri riviti re tali tràtttitive. dovranno pni'«J venire impegnate .^u basi che saranno ancora a un di presso ouille dell'ultima Con- (crema di Parigi: ossiti offriranno di nuovo alla Germania l'occasione ili sfruttare eventuali divergenze franco-inglesi. La Frància, nella migliore delle ipotesi, ripigli era a ricevere dalla Rulir la quantità ili combustibile! che ne riceveva fino al 1922 a norma del trattato di Versailles, ma dovrà a sua volta lasciare che la Germania prenda dalla Rulir quel che ne prendeva prima dell'undici gennaio. Dì guisa che, il rapporto antico verrà a ristabilirsi con la sola differenza clic il peggioramento intervenuto nel frattempo nello sfitto delle finanze tedesche ronderà più difficile di prima l'adozione di un metodo pratico e soddisfacente di pagamenti. Obbedendo ad un ordino di considerazioni poco diverse da rpielle sopra esposte, Le Populair scrive oggi : « Ammettiamo che, cessata la resistenza passiva, fra Parigi e Berlino si inizino delle trattative è si giunga ad un accordo. Sapete a che punto saremo allora relativamente alio riparazioni'.' Esattamente al punto in cui eravamo prima dell'occupazione della Ruhr. La Germania avrà capitolato, ma il pagamento delle riparazioni verrà rinvialo art anni lontani, e i gravami finanziari della Francia se ne troveranno accresciuti». Tali prospettive pessimiste, di cui primo ad essere persuaso è il Governo francese, sono precisamente la chiave che aiuta a penetrare il segreto della diffidenza che l'opinione parigina seguita a manifestare verso le decisioni del Gabinetto Stresemann. La sfidùcia nel valore della Ruhr, quale semplice pegno economico ai fini della, soluzione dei problema delle riparazioni, giungerà essa fino a consigliare alle Potenze occupanti di mantenerle il carattere di pegno militare anche a resistenza abbandonata? E' quanto sarebbe ancora troppo presto per dire. Ma fin tanto che un tale quesito non potrà considerarsi escluso dal campo delle ipotesi legittime, la soluzione del problema franco-tedesco non potrà ritenersi vicina. C. P.

Persone citate: Poincaré