Capisaldi della situazione franco-inglese

Capisaldi della situazione franco-ingleseCapisaldi della situazione franco-inglese L'Inghilterra in attesa • La resistenza passiva sempre in discussione (Servizio speciale desParigi, 21, notte. Sbollito il nervosismo dei giorni scorsi, del quale nelle mie duo ultime note vi prospettavo lo scarso fondamento ed il carattere tendenzioso, la situazione, in questo momento piuttosto confusa, potrebbe riassumersi nei seguenti capisaldi: l.o) La Francia crede di poter ritenere ormai matewiaticamente certa la resa a discrezione delia Germania, a talché, mentre da una parte rifiuta all'avversaria la benché minima concessione, sia pure solo di forma — affermando, corno questa sera leggiamo di nuovo su\Vlnlrans\geant, ili volere a bella posta negare al Gabinetto Strcsemann i mezzi mornli per mascherare ia propria ritirata agli occhi del paese, affinchè non sia ni il possibile il ripetersi dell'equivoco del novembre 1918, che lasciò i tedeschi nell'illusione di non essere stati battuti — d'altra parte prepara, d'accordo col Belgio, il piano della smilitarizzazione di un primo settore della Ruhr per il caso in cui, cessata ufficialmente e senza condizioni la resistenza, lo stato di fatto previsto nella nota del 21 agosto all'Inghilterra, dovesse venire a verificarsi. Tale è almeno il senso che unanimemente si vuole attribuire ella riunione tenuta ieri sera da. Poincaré nel proprio gabinetto del Qua! d'Orsay con la partecipazione dell'aitò commissario di Coblenza, Tirard, del ministro dei Lavori Pubblici Letrocqucr, del ministro delle Finanze De Lasteyne e del maresciallo Focli. 2.0) L'Inghilterra, nell'eventualità di una prossima adesione della Germania alle esigenze francesi e quindi di una liquidazione automatica del problema della Runr, accenna a prolungare di qualche settimana il proprio atteggiamento di attesa mantenendo il contatto, a titolo prevalentemente informativo, con Parigi e soprattutto con Bruxelles che, a sua volta, mantiene contatti frequenti con Boriino. Questo prò lungamente di neutralità, che è — come v. dicevo ieri — il solo risultato raggiunto dal convegno di Parigi, è però fortemente condizionato e rappresenta piuttosto una garanzia per l'Inghilterra nel senso che le permette di essere presente ed operante nell'eventualità di un brusco scioglimento, se non una garanzia di appoggi por la Francia. In Francia le illusioni circa la possibilità di una ripresa della collaborazione inglese prima di aver ottenuto causa vinta nella Ruhr, non sono durate 2i ore. Il Petit ParUien nota al riguardo: «In realtà, tutto resta ancora da. fare per accostare in pratica le tesi dei due Governi, sia sull'occupazione della Ruhr, sia sul problema delle riparazioni, sia sulla questione più ampia ancora della sicurezza dei confini franco-belgi». E lo stesso Temps di questa sera si dimostra impressionato dalla freddezza che oltre Manica risponde alle manifestazioni di gioia parigina sul colloquio Baldwin-Poincaré c si domanda fra le righe se la pressione non diminuita dei circoli ostili alla Francia non avrà presto ragione delle disposizioni benevole che il Premier avrebbe portato seco nel lasciare il territorio della Repubblica. 3.o) La Germania, alla vigilia di consentire a concessioni estreme e di bruciare i suoi vascelli, ha un istante di resipiscenza cui non è forse estranea la speranza che il colloquio di Parigi abbia dato alla Francia meno di quello che no attendeva e che il prolungamento di neutralità consentito da Baldwin possa non essere se non di breve durata. La Wilbelnistrasso smentisco, infatti, la notizia dell'ordine di abbandonare gradatamente la resistenza passiva e, quasi a darle ragione, giunge contemporaneamente la notizia dell'attentato di Mannhcim commesso da due poliziotti tedeschi contro un commissario di pubblica sicurezza francese. Il Quai d'Orsay, a distanza di poche ore, smentisce dal canto suo la voce di un passo fatto dagli ambascialori belga c inglese presso Poincaré per indurlo a facilitare con qualche piccola concessione l'accordo relativo alla fino della resistenza passiva. D'altra fonte, intanto, si apprende che le conversazioni svoltesi a Berlino fra Stresemann e l'ambasciatore belga avrebbero costituito, per buona parte, un tentativo di staccare il Belgio dalla Francia anziché di ottenerne la mediazione. Il Petit Parisicn riceve a questo proposito da Bruxelles : « Sinora nessuna proposta concreta la quale rivesta il carattere di documento diplomatico è stata trasmessa a Bruxelles da parte del Governo tedesco. La realtà è questa: le conversazioni impegnate fra il cancelliere ed il ministro belga a Berlino, De la Faille, sono continuate a parecchie riprese. Il ministro del Belgio a Berlino ha partecipato le sue conversazioni al Governo belga in forma di promemoria, completando su certi punti le dichiarazioni contenute nel discorso di Stresemann ». Nieiit'altro di concreto fino a questo momento. La resa a discrezione, cui accennavo sopra, sarebbe dunque, secondo le apparenze, meno imminente di quello che si ritiene a Parigi, e Berlino non avrebbe ancora totalmente perduto la fiducia in una modificazione dell'atteggiamento inglese. Su questi tre gruppi di fatti e di criteri sembra basarsi la situazione odierpa. Come vedete, essi sono tali da spiegare ad usura l'aspetto confuso e contraddittorio. o. p. Partenza di Baldwin da Parigi La visita di congedo (Szpdmccssit. avbmn1iPmqNbpdImengmizpqqclParigi, 21, notte. Ieri sera, alle 7.30, Baldwin, accompagnato dal suo segretario, ha fatto una visita di congedo a Poincaré al Ministero degli Esteri La visita, dì pura cortesia, durò dieci mintili. Baldwin pas-so la seraia a teatro. Prima di, lasciare Parigi il sig. Baldwin ha voluto compiere un atto di squisita cortesia verso la nazione francese. Partendo dal suo albergo insieme colla sua signora alle óre 8(45 si è recato in automobile all'arco del trionfo e ha dcposio sulla tomba del milite ignoto una magnifica corona di fiori. Il primo ministro inglese, accompagnato dalla sua sipriora, a mezzogiorno è partito per Londra A! a stazione è stato salutato dal Presidente de] Consiglio sig. Poincaré e dall'ambaseialo- .A*1il.,,."S],lu:n> Cmve' E»u 1111 espresso al Presidente francese tutta la sua so'ldis fa ione.per u primo colloquio avuto con lui e ha dichiarato di essere molto sensibile olle attenzioni di cui non ha cessato di essere l oggetto durante il suo soggiorno in Francia. 11 breve colloquio è statò cordialissimo della « Stampa ») Quesiti posti da Stornami sulla questione della Rahr ai tedesco-nazionali r e a o l , e a , o e . o e a e e , a a a . n , l a o sa asi n a i o bne na a a ne o di a e nodi ral li ne a e, ni mr il e ooeao aio ro ue a ti di o e, edi o a ari od gi (Servizio speciale della . Sta m. a | Berlino, 21, notte. La convocazione del Reichstag è annunziata per il 26 corrente. La ripresa dei lavori parlamentari sarebbe giustificala dal desiderio del Governo di discutere i provvedi* menti finanziari recentemente decretati. Secondo il Vorwaerts, non sarebbe improbabile che il giorno stesso dell'apertura del Reichsiag il Cancelliere facesse dichiarazioni sullai situazione politica, sia interna che estera, illustrando le misure prese dal Governo e sottoposte alla approvazione del Parlamento. . Il mercato delle divise ha accennato oggi a un nuovo miglioramento del marco, dovuto certamente all'iritjrvcnto della Heichsbankc eli e. come ò noto, ba gettato ieri sul mercato una quantità enorme di valute straniere. Il dollaro era disceso questa sera al 110 milioni di marchi in confronto ai 180 con i quali aveva chiuso nella giornata di ieri. Più tardi, però, si era notato un sensibile miglioramento della valuta americana, fatto' questo dovuto alla notizia p. jveniente da' New York che il inarco avrebbe dovuto subire e pochissima distanza una nuova depressione. Intanto si annunzia che la stampa delle banconote di un miliardo c già in corso. I giornali, dando questa notizia, constatano malinconicamente come le illusioni che le emissioni di banconote prima di passare alla nuova valuta dovessero terminare con i biglietii da mezzo miliardo, sono completamente deluse. Ormai fra pochi giorni anche il biglietto da un miliardo sarà in circolazione. La stampa e gli ambienti'politici si occupano ampiamente dei colloqui avvenuti in questi giorni a Parigi e delle condizioni alle quali potrebbe prospettarsi come possibile la cessazione della resistenza passiva. Un giornale della sera pubblica che la ripresa del lavoro nella Ruhr sarebbe impossìbile se non vengono accettate da parte degli occupanti le seguenti condizioni: l.o amnistia a tutti coloro che sono stali condannati; 2.o ritorno degli espulsi; 3.0 restituzione dello amministrazioni nelle mani dei funzionari tedeschi e garanzia della libertà completa d,el lavoro; 4.o libertà delle comunicazioni fra la Germania non occupata e le regioni occupate. Queste condizioni dovrebbero segnare la prima tappa per la cessazione della resistenza passiva. I quattro qnesiti Il Cancelliere Stresemann ha trovato intanto oggi un nuovo mezzo per rispondere agli attacchi dei nazional-tedeschl i quali, come ricorderete, giorni sono, nella riunione della Dieta prussiana, avevano preso una risoluzione nella quale si diceva fra l'altro:! « 11 partito tedesco-nazionale protesta vivamente contro il mutamento di politica provocato dal Gabinetto Stresemann il quale cerca una intesa a qualunque costo con la Francia, intesa che non può condurre se non alla nostra capitolazione. II partito respinge qualsiasi responsabilità di questa politica di riconciliazione e dichiara solennemente che egli non riconoscerà mai i suoi risultati ». Il Cancelliere è ricorso oggi ad un mezzo che, se non è del tutto nuovo, viene per lo meno assai raramente impiegato dagli uomini di Stato tedeschi. Egli, cioè, in un comunicato ufficioso riportato dai giornali della! sera, pone in forma semi-perentoria quattro quesiti ai quali i tedesco-nazionali dovrebbreo rispondere per spiegare meglio la loro attitudine sia di fronte al Governo che di fronte al paese : « l.o Come prospetta il partito tedesco-naziona.le l'ulteriore finanziamento della lotta per la difesa della Ruhr? « 2.o Che cosa pensa il partito tedesco-nazionale dell'avvenire della valuta tedesca? « 3.o Come intende proseguire la rosistenza! passiva nel Reno e nella Ruhr tenuto conto dei fattori morali ed economici' « 4.o Quali sarebbero i mezzi che il partito tedesco-nazionale intenderebbe adottare qualora la resistenza dovesse essere condotta oltre anche contro la volontà di una data parte della popolazione ? ». La Baviera Si parla sempre dello mene separatiste della Baviera, e il generale Ludendorf — che in questi giorni si dà un gran da fare per precisare la sua posizione di fronte a tale questione e per smentire che esistono dei malintesi fra lui e il principe Rupreckt _ ha dichiarato ad un giornalista di accettale pienamente il programma votato reeentemenìe da! Congresso delle leghe di azione tenuto a Norimberga. Quello che avverrà poi — egli ha continuato — dipenderà dagli uomini ai quali ò affidata la libertà della nazione. La Baviera e tutti gli altri Stati della Germania dovranno rimanere .uniti altrimenti non =i potrà pensare ad una rinascita del Reich. Questa sera il Cancelliere Stresemann ha offerto un pranzo in onoro del nunzio Pacelli. Vi assisteva anche il presidente della Rl-ihidblica, Ebert. to di ri miha ia uo re el ite mo sira nte lo- esis lui olere anmo Le buone relazioni fra Italia e Polonia Varsavia. '-'I. »oué. La gazzetta « VVarszawska » su '■ suo articolo di fondo rileva la differenza je'hr relazioni tra la Polonia e l'Italia dopo l'avvento al potere- dell'in. Mussolini. Il giornale ricorda il tono freddo ilei ore -edemi uomini di Stato italiani. 1 quali incelavano ogni aspirazione polacca di imperialismo, in confronto con. l'atmosfera di fiducia reciproca e di collaborazione del Governo dell'on. m,1s. solini: il quale Eia dimostrato le suo simpatie verso la Polonia nel Consiglio de/di ambasciatori e nel Consiglio della Società ma Nazioni, il giornale soggiunge eh" il tra.t. tato di e mmercio dà buoni risultali per. t due paesi e la questione dcll'csi'omzi'i'nO dal cariione fossile polacco in Italia sera , òr sguarnente risolta. (St«tanM« k