Dopo il colloquio Poincarè-Baldwin

Dopo il colloquio Poincarè-Baldwin Dopo il colloquio Poincarè-Baldwin Incertezza sui resultati - La nuova collaborazione franco-inglese subordinat a al a soluzione della Ruhr - Il "Premier,, riparte oggi. (Servi.''n special» della «Stampa*) — n r e e ¬ Paria*. 20, notte. Come era da prevedere, la stampa parigina odierna ,cerca unanimemente di ingrandire l'importanza del colloquio HuldwimPoincarc stilando dal laconico comunicato di ieri sera il miele del più completo oUinfismo. L'opportunità, di impressionare profondamente l'opinione tedesca in questo momento ipersensibile, prospettandole a vivi colon la fine del dissidio I franco-inglese, è lanlo evidente che esage-j razioni anche maggiori di quelle f'he, ne! loro abituo le senso" della misura, i portavoce accreditati dei pensiero francese si permettono, non saprebbe .sorprendere nesI suno. Scnonchè è non meno evidente, ap! punto per questo, la convenienza di tiocòI gliere tale entusiasmo con beneficio di inventario e di fare la tara allo roseo speranze che si fanno balenare agli ocelli del pubblico. So gettiamo negl'entusiasmo d'oggi sia pure solo il più modesto degli scandagli non larderemo d'altronde a vedere rome anche le più rosee ili tali speranze appaiono, considerate da vicino, di una consistenza assai fregile. Lo slesso comunicato inglese non nega nò differenze di fini, nò divergenze di priiicipii, e il solo giudizio che cs-o azzardi in proposito è che nò le une ne gli altri sono tuli da rendere impossibile una collaborazióne fra i due paesi. Ora ima constatazione di..tale genere non differisco gran fatto da quello cui gii approdarono innumerevoli convegni precedenti, e non a torto ci sembra che Ylnformation avverta oggi, con una punta di umorismo, come « il comunicato di ieri ricordi in modo bizzarro i termini di quelli seguenti in passato avvenimenti analoghi e il cui tono non venne giustificato dai risultati », mentre alla Liberti il testo. diramato dall'Ambasciata britannica appare addirittura «sibillino». Senza confinarci in una diffidenza a oltranza, non ci è possibile non concludere dall'insieme degli indizi trapelati sui colloqui di ieri, che il solo punto suscettibile di essere considerato come acquisito dalla Francia da ventiquattr'ore in qua, è la relegazione in seconda linea della questione di principio relativa alla Ruhr. Baldwin non si sarebbe spinto naturalmente finn a riconoscere espressamente il fatto compiuto, ma si sarchile astenuto dal riaprire la questione della legalità dell'operazione lanciandola semplicemente da parte senza ribattere aiessuuo degli argomenti dell'ultimo Libro Giallo e ammettendo implicitamente che, in linea di fatto, se non di diritto, il problema della presa di pegno possa, considerarsi superato qualora la Germania persista nelle attuali disposizioni concilianti e non faccia, piò del ritiro delle truppe frànco-belghe una condizione preliminare all'inizio di una politica di esecuzione. Sarebbe insomma un incordo negativo determinalo dalla graduale scomparsa del corpo del litigio assai più che da sopravv enuto consenso. E se realmente la Germania — conio il memorandum, che, secondo il Daily Sews, il Cancelliere avrebbe presentato al Governo belga lascia credere — avesse lino da questo momento decisa la cessazione della resistenza nella Bulir contro la. revoca dei decreti di espulsione e aderito ni proposito di Poincaré elio ogni trattativa circa le riparazioni abbia luogo per il tramite della. Commissione omonimo, non si vede infatti a che prò il Governo inglese insisterebbe sulla illegalità di una politica che, bene o male, avrebbe già prodotto gli effetti vniutl. Senonclìè, ammessa questa posizione di principio, non appena si voglia passare a considerare i lati pratici dei problemi pendenti, le divergenze risorgono. Giucche questa presunta liquidazione della vertenza della Ruhr ha costituito ieri l'argomento principe, sfruttato dal capo del Governo per sbarazzare il terreno dagli ostacoli principali che gli impedivano di avvicinarsi al capo del Governo alleato e di calmare le giusto apprensioni circa l'industria del llognn Unito, questa liquidazione è essa realmente nel pensiero del Gabinetto di Parigi cosi imminente come lo apparenze farebbero credere? Secondo il documento di cui sopra, la sola condizione che Stresemann ancora porrebbe alla line della resistenza nella Ruhr consiste nella revoca da parte della Francia dei decreti di espulsione e nel rilascio degli arrestali. Ora nelle istruzioni impartite a! conte di Saint Aulaire, il giugno scenso. Poincaré indicava fra-le altre decisioni da portarsi a conoscenza del Governo inglese, questa: che nel caso di cessazione della resistenza passiva, la revoca dei decreti di espulsione contro i funzionari tedeschi dovrebbe essere esaminata dalle autorità alleate, categoria per categoria, e che di mano in mano 'si fosse decisa la rinmmessione di una data categoria di funzionari tutti coloro die vi appartenevano avrebbero dovuto rioccupaie il loro posto. La domanda di Stresemann sarebbe dunque orinai tanto vicina alla concezione di Poincaré che la possibilità di farla coincidere non dovrebbe più lasciar dubbi. Interroghiamo gli misuri parigini circa le accoglienze epe questa ricoverebbe eventualmente a Parigi. La risposta sarà, come avverte questa sera Vlnlransig'cant, che la Francia vuole l'.ib bandonó della resistenza senza condizioni Abbiamo veduto ieri sera rome il Tcmps ! svalutasse l'offerta dell'ipoteca dell'indù-j stria iédesea calcolandone il gettito inferiore ai dieci miliardi. Stamane il Tcmps, occupandosi dello stesso argomento e calcolando che il progetto Stresemann condurrebbe ni versaménto annuo di r.icenio milioni di marchi oro a partire dal 1921, conclude; « E' in cambio di questa offerta irrisoria che il Cancelliere avrebbe la pretesa di avviare una conversazione sull'evacuazione della Ruhr». Insomma, si ha l'impressione che, mentre uno dei due contendenti cerca di avvicinarsi all'altro, l'altro faccia dei passi indietro e che in ultima analisi lo. distanza tra i duo diminuisca meno di quello che logicamente dovrebbe. Ora, la possibilità di una ripresa della collaborazione franco-inglese non esiste so non in quanto la distanza che separa Parigi da Berlino potrà essere coperta e le trattative effettivamente intavolate. Fino a quel momento lo scòglio della F.uhi', ancorché passato sotto silenzio, obbligherà Londra a tenersi ih disparte e. le conversazioni di ieri non cominceranno a produrre eli'etto se non il giorno in cui, chiarita la situazione fra Berlino e Parigi, sì potranno riprendere le eonversa,adoni interalleate interrotto dopo 1*11 gennaio. . _ . (, Il primo ministro britannico ha'passato la mattinata a Parigi dove ha fatto alcune visite. Indi, con la signora si è recato » Versailles dove ha fatto colazione. Dopo la visita al castello e a" parco. Baldwin è tornato a Parigi. Domani, venerdì, partirà per Londra. Nessun nuovo colloquio con Poincaré è stato fissato. 0. P. Per un esame dei poteri della Lega delle Nazioni Ginevra, 20 notto A proposito dell'incidente italo-greco erano stati fatti tentativi per riaprire in qualche modo la discussione, ma stamane, di fronte alla ferma opposizione spiegata dall'on.. Salandra, tali tentativi sono stati frustrati. Infatti, nella seduta di stamane del Consiglio, il presidente ha fatto la seguente proposta : « L'attenzione di alcuni no. stri colleghi è stata attirata su certe, questioni relative all'interpretazione di vari articoli del patto riguardanti i poteri del Consiglio, nonché su certe altre questioni di diritto intemazionale. Credo che sarebbe necessario risolverla allo scopo di evitare, in avvenire, ogni divergenza di opinioni su esse e facilitare il compito della Società delle Sazioni. Credo dunque di dovere proporre al Consiglio che decida di procedere, coll'assistcnza di giuristi, ad uno-studio profondo di questi problemi c di esaminare subilo i metodi più adatti per raggiungerà lo scopo ». La proposta è stata approvata all'unarùmità senza discussione. In tal modo la questione italcgieca innanzi al Consiglio della Società delle Nazioni è definitivamente sepolta. Si procederà soltanto, in seguito, ad uno studio tecnico sulla interpretazione degli articoli del patto nei riguardi dell'attuale diritto internazionale. (Stefani). . ». La venia sulle dimissioni di Jonnart Roma, 20, none. Intorno al ritiro del senatore Jonnart dalla direzione dell'Ambasciata francese presso la Santa Sede, negli ambienti cattolici francesi di Koma si anemia che ciò è avvenuto in conseguenza del det-iderio, già da tempo manifestato dall'eminente diplomatico, di non prolungare oltre la sua missione presso la Curia, che accetto temporaneamente colio in questi ultimi tempi gli era divenuta assai gravosa dato le sue mulferme condizioni di salute. Per quanto in tali ambienti si affermi che il ritiro non implica amato il fallimento della missione, tuttavia si può rilevare che le difficoltà che ancora ostacolano la conclusione di un accordo fra la Francia e Iti Santa Sede per lo statuto della Chiesa nel territorio della l'.opubblica. hanno contribuito certamente all'insistenza del signor Jonuart per essere sostituito. Comunque al nuovo ambasciatore spella ora il compito di riprendere attivamente i negoziati rimasti in sospeso intorno al progetto per la sistemazione dei lapponi fi a la Chiesa e 10 Stato in arancia, e non vi è dubbio clic 11 desidèrio, tanto delia Francia che della Santa Sede, è vivissimo per risolvere lilialmente il nodo dell'ardua questione, la quale turba profondamente, con gli interessi della religione, il sentimento di lutti i cattolici francesi. Ma non è meli vero che tale soluzione dipende in gran pane dull'ntteggiamento dell'Episcopato e del clero francése, i quali, secondo quanto si afferma, colla loro linea di condotta sono considerali i giudici nlù .importanti per decidere sulla .bontà ed efficacia dei termini di un accordò. A proposito poi della sostituzione di Jonnart, il Matin pubblica la nota seguente : « ieri è stato annunziato che Herhard De Villeneiivo. vice-presidente del Consiglio ili S'alo a riposi, sarebbe andato a sostituire come ambasciatore presso ii Vaticano Jonnart, colpito da una gravo malattia. Secondo informazioni attinte, questa notizia non è esatta.