Cronache parigine

Cronache parigine Cronache parigine I | ! j L'accusa di plagio a Pierre Benoit, ovvero buoni affari editoriali — Le lacrime... tipografiche dei • Miserabili » — Strattagemma da fiera — > Il romanzo dei quattro » — Altri tempi... — Un tiro birbone all'editore Grasse!, (Servizio speciale della • Stampa • PARICI, Settembre. Non era possibile clic un nuovo libro di Pietro Benoit non facesse del chiasso. Ouesuv volta, per verità, a provocare lo scandalo Ili uu ultro letterato, lo cui opere vedono la lucu presso un altro editore. Ma ò lecito supporrò elio Pietro Mille abbia .voluto, accusando di plàgio Mademoiselle ite la l'erti, rendere un servigio ni collega, col risparmiargli di provvedere personalmente al lanciamento del suo romanzo, compito clie, a lungo andare, non saprebbe non riuscire faticóso anche a un autore avvezzo a lasciarsi rapire dai Sino Felners. Alla fin lino il mutuo soccorso è legittimo anche in letteratura, e non si vede perchè in luogo di fare da se la propria pubblicità, esponendosi ad urtare lo suscettibilità delle persone delicate, un roìnnnziero non dovrebbe d'ora innanzi incaricarne, contro promessa di restituzione, un altro romanziere. Lanciata dal Mille sulle colonne ilei Te.ni.pt la notizia secondo cui l'argomento di Mademoiselle de /•'cric sarebbe nò più nò meno che uu rifacimento dell'.lfur culi, rli Eugenio Sue, avverti immediatamente undie i più distratti clic c'era un nuovo romanzo di Benoit da comperare: e le migliaia di copie andarono a ruba. Bisognava «spettarselo. Tale ù la logica degli uòmini, che invece di consigliare loro la ricerca nella libreria patema del vecchio libretto dell'autore dei Misteri, di l'ariui rinunciando a comperare il libro dell'autore di Atlantide, una notizia'di tal genere non può avere alito multato fuorché quella di farli gettale tutti avidamente sul libro nuovo, dove troveranno quel the avrebbero putido tiuvare noi vecchio. Se il califfo Omar foste vissuto ai nòstri giórni, voglio sperare si sarebbe reto con. tu di tutta la vanità del suo dilemma. In quanto ai romanzi di Pietro Beiioit, per I tornare a bomba, che sieno plagi di altri i romanzi non ci dovrebbe, a ligure, esser più i bisogno di dirlo, ila couvicn erodere che ! questa sia. ormai diventata per essi una ca! ratteristica la quale fa parie del loro suol cesso; giacché oltre alla curiosità ordinaria suscitata da tutti i romanzi, essi ne Ispirano immancabilmente al-lettore un'altra; quella Pulitóre del plagio o lo scopritore del medesimo; E ciò obbliga a sospettare che Pietro Mille non fosse nemméno lui interamente disinteressato quando rendeva a Mademoiselle de la Verte l'insigne servigio di dichiararla apparentata con Alar Culi. La gente, nell'apprenderlo, doveva necessariamente finire con l'esclamare: •'Clie uomo quel Mille! Kicordarsi della trama di un romanzo di Eugenio .Sue che nessuno ha mal ueppur sentito nominare! » Ma c'è, naturalmente, chi pretende ohe disinteressato lo scopritóre del plagiò non lo fosse niente del tutto. T.a scoperta avrebbe infatti una storia molto semplice: Alar Culi sta por rivedere la luco iu una collezione romantica diretta appunto da Pietro Mille. Non solo, cioè, l'autore dei lìurua- di sanerò donde saranno stati copiati. Senon 10he, i trionfatori, cosi sono ogni volta due: j raux nou ha nessun merito dell'essersi ricordato della traina di un romanzo che aveva appena finito di rileggere in bozze di stampa, ina ha il torlo di essersi servito del plagio del Benoit per lanciare clamorosamente la propria ristampa. Lo immaginalo, voi, il bac- inno suscitato a Parigi da una constatazione di questo genere? Enrico Béraud, il premiato Goncourt dell'anno scorso, e persino un ro- (lattare della lieneche rte Toviousc non ilari- no ancoia flnitodi gridare allo scandalo. E, mentre essi gridano, naturalmente, il pub- blieo corre dai librai. . Eppure, alla liti tino, dato anche che il Mille pensasse un po' a sè medesimo nel sof- tiare la prima favilla del gran fuoco, è vera- mente il caso di scandalizzarsi? La pubbli- cita libraria ci ha ormai abituati a una libertà di fantasia che non lascia più campo a sor- prose. In tondo, poi, si è sempre fatto còsi, Non voglio risalire lino all'épocu greco-roma- na ma, tanto per non andai' lonlano. mi ac- contenterò di citarvi il precedente di Vii toriando uscirono i Miserabili, il Pa- fece iuso-1'ioiuaii di'i'ì'u'igi un'eco ili cronaca'dove' 'un ritardo nel-llu'-'o. Quando cneri'c, l'uditore elio li stampava, i'ire a pagamento sui principali a dove i la messii in'vendita del libro eia spiegalo come segue: » Parola d'onore che non so più quando il librò p'olrfi vedere la luce! I tipografi non mi resiitutecono più le bozze corrètte. Questi briganti si son messi a leggerlo componendolo o ne sono tnlinenie commossi dio tulio il giorno non smettono di piangere e che In lag-rime impediscono loro di \eder- ci » .. Cerio, ni tinnii nostri ci sono autori che'esagerano, coiùu quel romanziere il quale i uu paio di mesi addietro ninnilo in giro por tutta Parigi una partecipazione fimcliro an- . . ~. . -, , , . t uncinute la tropica Une del protagonista Iella :-un nuova opera, non senza nggiun- geivi l'itv'IlviJjzo drll'edilore e il prezzo di onporllna. Ma no capitano anche di carine, dl trovate. V. una delle inolio carino, a questo propòsito, non cerio quella dt quell'editore il quale per ni tirare l'attenzione del pubblico sui propri volumi 11 involge, in una fascetta .•ni cui si logge a grossi caratteri: PIllX IMI ROMAN ti passatilo iilliliato da una raccomandazione, che lo fa pensare subito all'ambita ricompensa dcir.lct'Udcmfa di Francia, coni- pera. Ma l'incauto non ha visto che su un lato della fascetta l'Iscrizione continua e dice, modestamente: li,75 o 7 franchi, secondo i casi... Qualche avventore si arrabbia: i più ci ridono sopra, e buona notte. D'altronde, meglio questi urtiflei strettamente commerciali che non altri dottati da una immoralità di altro genero e consistenti nelle copertine e nei titoli procaci. Quanti lettori non avranno comperato il nuovo libro di Francesco Caro, Verolhehka l'clranaère, o quello di Giovanni Cocteau, Le grand écurt, o quello di Andrea Montiers, Los peti.lcs vistonnaires, o quello di Marcella Vioux, Lcs atnants tmmnentés, unicamente perchè la solita fascetta il ba avvertiti che vi si mettono in scena degli appassionati della cocaina? Di fronte all'abbondanza mostruosa della produzione libraria contemporanea il pubbli co ha bisogno di essere afferrato cun mezzi da fiera, e lo stratagemma del vecchio Pa guerre oggi non sarebbe più sufficiente. Il Romanzo dei quattro non avrebbe probabilmente interessato nessuno, se non si fosso saputo prima di prenderlo in mano, dal titolo, che era un romanzo scritto da quattro autori. U pubblico lo compera perché prima di esser un romanzo esso è un aneddoto, e porcile non c'é ormai più nessuno a Parigi che ignori, per esempio, come un giorno, in pieno lavoro. Pietro Benoit, il quale si ora incaricato di vegliare sulle sorti di una giovane eroina o l'aveva fidanzata, parti improvvisamente per Costantinopoli senza dir nulla ai collaboratori Buurgct, Duvernois e Gerardo DTInuville, che non sapevano più die pesci pigliare e che cosa furo della ìldanzata, sul cui conto ignoravano interamente quali fossero i proposili dell'assente. Paulo Bourget voleva sbarazzarsene dandole là morto. Houviilo. la gentile consorto di Enrico di llégnierdecise, più umanamente, ili darle marito. Al suo ritorno, da Costantinopoli Benoit trovo quindi la ragazza sposata, o non gli rimase se non accettare il fatto compiuto, vendicandosene còl dare del maiale a Duvernois, che aveva l'alto ila paraninfo bcìocc ezzuole: ma risanate dal pubblicoo dvriuno ,, | lolclio ulti i salmi Uniscononi goni, gli lamio metter mano alla borsa..Q ù\c, , ™V',. al.!w'Wntuua suscita, ac-ettili... a una cronaca di al metro, il riandarela vita degli anturi celebri di qualeho decen-nio addietro! bo c'erano, neU-'Ottocento; delPagnene eie anticipavano i fasti ilei wasseila pubblicità era ancoia cosi lontana (talia-yer turbato col suo frastuono e^corrotto conlo ma.promesse di lucro ia modesta sempl -cita degli uomini di pensiero! Gabriele Voi-Jin.o Vl„ 2lc;V.'.'\tS„u« 1 SS°ak ^il1 Cl flAHf^mnnSS1 ^\ìl^l0^ìtfChìAU^xo< "ì1 1"S(>-S m .I-i,? nIRlI."l'P 0 ^? dl ingl!!Se inpuro ospitale più dello case dei letterati d ug gi, i quali per ricevere gli amici scritturano domestici iu abito nero e si fanno mandare il rinfresco dal pasticciere di moda. Cu l.ic. ch ieri no di ponce l'inverno, un bicchiere d'acqua fresca l'estate, e una ciotola di tabacco da sigarette in ogni stagione. K tolti contenti! Primo di tutti il poeta, u quale sopportava con serena filosofia il peso della scuola, consolandosi con un nonnulla; come, allorché fra i suoi scolari capitò un negro — a quei tempi se ne vedevano pochi — col mandar sempre lui alla, lavagna, per veder spuntare sul nero di questa i caratteri bianchi senza che si scorgesse la mano che li tracciava, quasi sul muro del festino di Baldassarre. Erano, allora, nou solo altri uomini, che abiti comperati lalli e di insegnare 1 inglese, ma anche altre donne, perle quali la fnmipia era una missione e non una « situazione », che non avevano grilli pel capo, buone coni paglie o nulla piti. Oggi corno fare a meno delia pubblicità c dei eiarlaUinesiml di libi ria. quando un letterato deve, per farsi ri spettare, provvedere col proprio lavoro a un andamento di casa vistoso, collocarsi a un livello di lusso cui tre quarti di secolo ad dietro non arrivavano, nonostante gli strafa gemmi dei Pagnerre, nemmeno i Vittore Hugo Chi ha insegnalo loro la strada della per dizione, i colpevoli del bruito andazzo mei cantile sono del resto gli editori. E" giustizia, poi, se. almeno una volta tanfo, ne vediamo j "no punito, come accadde al Grasset l'altro giorno, per dove ha peccalo, \olete sentire audio questa? In giornale, Vlntransiaeant, viene fuori una mattina con l'annuncio che i .il Grasset. il celebre editore, e morto implor visaniente. Costernazione generale, desolazio si accontentavano, come Mallarmé di vestire1 no in seno alla parentela, la quale, per av'ventura trovasi da qualche giorno priva di 1 suo notizie dirette. La sorella, in provincia.al leggere il ferale annuncio, sviene e si am- Itale che. tornalo in frolla e furia a Parisi, ha miorclatn ;'« Tnlrrinslswint « domandando mi conirrnn indennizzo. Me ehi «i : potrebbe' „,,-!.- „ i.. . i. .. ..-i - i,.i„ .../■ , anche darsi ohe la ponolnvilà df-iln sua t;r-i editrice abbiti ratio', grazie nH'infttdonfe. mimala. Le lettere e t telegrammi di condogll.m-za piovono pria ditta di pompe funebri telo-fona por offrirò i suoi sen-igl... 11 Grassetin.mlo era iramiinllameiiie in Svizzera avilleggiare! Si trattava ih un crroro conimes-so per ironiMì zelo da un. redattore del L'ini--nate di Bnllby. Dicono che il dispetto dell'editore sia statonuovo ;::<■..,, Innanzi .Clio ^:-i sdito, ai;'hequesto, mi linceo editoriale?.., Nomauclator.

Luoghi citati: Costantinopoli, Francia, Parigi