L'automobile ribaltata presso la Venaria

L'automobile ribaltata presso la VenariaL'automobile ribaltata presso la Venaria e o i l o a e n i u a . e Le condizioni dei feriti Abbiamo ic:i narrata la sciagura automobilistica accaduta domenica sera presso la Vomirla, io cui circostanze possono oggi essere completate'. Nel pomeriggio di domenica un'automobile da piazzo, clic" un giovine dall'aspetto operaio aveva noleggiato in piazza Castello, scendeva lungo il corso Ponte Mosca, quando all'angolo di corso Novara si fermava improvvisamente. Il viaggiatore aveva scorta una comitiva di amici e compagni di lavoro, e quando li ebbe a portata di voce, li invitò a salire sulla vettura, per fare insieme una cita fino alla Venaria. Gli altri accettarono. Urano una comitiva di operai delle Metallurgiche Fiat di via Cigna, per la pili parte imparentati fra di loro" Reduci da mi lieio pranzo in comune, che aveva avuto luogo in casa di uno di essi, venivano da un'osteria dei paraggi dove avevano giocato alle lioccie. Così sull'automobile si trovarono a Prendere posto sei gitanti e lo chauffeur. La vettura ripresa il suo cammino, ed -in brovo la brigata giunsi; alla Venaria. Quivi i gitanti si formarono ad un caffè del centro, che è esercito dalla famiglia di un loro compagno di lavoro. Bevvero allegramente, e un'oretta passò, (juando qualcuno lece la proposta di ritornare, sorsero altri a prò porro di compiere una capatina fino a Ho bassomero, e la proposta fu senz'altro tra dotta in realtà. Anche a Robassomero la co mi Uva si recò a bere in un esercizio, ed anche qui il tempo passò veloce. Quando si decise di tornare a Torino, era già calata l'oscurità della sera. Rifatti l'automobile non riprese la via del ritorno che verso le 1D.30 La disgrazia avvenne poco dopo. Tutto fa supporro'elie essa sia dovuta al vino, a. questui, trista divinità domenicale. Assicurano gli interessati, ilio lo chauffeur cowhieeva la macchina a piccola velocità. Essi aggiungono di non sapersi dare ragione ikilo cause della disgrazia. Ricordano che atl uno svolto ilelln strada, in vicinanza della villa Siberia, la macchina subì un gravo urto, poi si capovolse, fissi arguiscono clic il guidatore abbia sterzalo per pren-'er? la curva, troppo stretto. Aveva piovuto, la strada era umida, e fors'anche lo ruote slitta rono. Oppure può anche darsi che In ennufleui' abbia calcolato male In curva e la direzione da prendere. La strada è in quel punto scavata, passando essa fra le prime alture che vanno poi gradatamente salendo verso Caluso. Sopra un borilo di essa sì al za la roccia della collina. Paltò sta che l'automobile, male indirizzata dalla mano che teneva il volante, piegò improvvisamente da quella parto, o battè contro la roccia con la parte anteriore. La forza della velocità che era in essa agi come una potente leva, e, sollevata da un fianco, si capovolse. Ciò elio ne segui è nifi facile a immaginare elio a descrivere. Alcuni viaggiatori erano stali proiettali fuori, in varie direzioni, altri erano rimasti sotto la macchina. Fra co. loro <'lie erano stati sbalzati sulla strada due si rialzarono tosto, quasi incolumi. Di qua. di là, essi udirono i lamenti dei loro coni- nrtrl-|pagni, alcune voci gridavano: « Aiuto! Si.iè i mo sotto! «. Essi accorsero presso la vettuUro, ed aiutarono coloro che no erano rimaa Isti travolti a togliersi dalla criticissima poo | si/Jone. Lo chauffeur venne tirato fuori san ei 7 e otzi o a, e oi U o an n sio a ire Il ein e ne il e ia de ti einei euiadi no ea te ito ne aone na nni oguinanto e privo di sensi. Poi essi udirono un lamento alle loro spallo. Nel mezzo della -traila dietro l'automobile, stava supino coti le- braccia aperte, un compagno, l'eli apparve tosto in condizioni peggiori degli altri, e le cure di coloro che so l'èrano cavata con mìriórl'co^ -n.nou i.on-e0uenze iuio.io mone ai inaici ^ro e, no omo to elon ugli lo di uva uti di-, el ota fineantie. da in ase ui di uerao 2 Zii'.tO Come mandato dalla provvidenza, in quel punto passò di là un carretto di contadini, trainato ila un cavallo e diretto alla Venaria. 1 pili gravi vi vennero ada?iati, gli altri vi salirono; e cosi la comitiva in ben altre condizioni che nell'andata, faceva ritorno alla Venaria, lasciando sul margine della strada la disgraziata vettura capovolta. Tutti quanti furono portati in una farmacia. Qui ebbero lo primo cure e le sommario medicazioni del caso dal medico condotto dott. Annibale Tribna. Il medico del luogo dott. Marchesa-Rossi, aueh'eali chiamato, si recò presso i feriti. Oltre a prestar loro i suoi utili servizi, il dottore si offerse di condurre con la propria automobile ni nostro ospedale San Giovanni il più- grave dei feriti, cioè colui che era slato rinvenuto sonino e immobile nel m?zzo della strada, e che aveva riportato preoccupanti lesioni al capo. Poco dopo, cioì verso le 51.15, costui giungeva al S. Giovanni, accompagnato dal dottor Marchesa-Rossi, e da due altri volonterosi. Egli venne identificato dall'agente Borgna per Giovanni Ciccorelli. d'anni V). abitante in via Malone. 27, capo-meccanico alle Induslre Metallurgiche di via Ciana. Il dottor Pinardi che lo visitò Immediatamente gli riscontrò la frattura complicata dello zigomo destro, contusioni alla testa e la commozione celebrale. Dopo la medicazione fu ricoverato con riserva di prognosi: il suo stalo p^rò, complicazioni a parte, non il allarmante. Gli altri feriti giungevano mire al Pan Giovanni circa mezz'osti dopo. Il trasporto dalla Venaria Tu effettualo mediante l'auto-ainbulanza de! locnlp campo di aviazione milita; re. Krano sei. Il dottor Pinardi. assistito datdottori Rinaldi e Ruschera. li visitò e prestò ioro le necessarie cure, nel mentre l'agente Borgna procedeva agli interrogatori per sta-bilire le circostanze della disgrazia. F,d ecco l'elenco degli altri feriti, con le lesioni da essi riportate: Giuseppe Quaglia, di anni JS, abitante in via Beinasco. fl: frattura della clavicola destra, ferita lacero-contusa ci mento, guari; bile In giorni quaranta: Antonio Bozzani. di 21 anno, dimorante in via Bra, 10: frafura delle cartilagini nasali, «choc» nervoso; guaribile in venti giorni; Giuseppe D.efllip.pl di anni 35, domiciliato in via Vìbò, 40: vaste ferite alta fronte, ferite alla regione zigomatica ed alle mani, guaribile pure in venti giorni; Sergio Cossano, di anni 10. dimorante in corso Palermo, SI : abrasioni alle mani ed alla fronte; guaribile in ciomi sci; Antonio Zampedre, di anni 27. abitante in via Sesia, 25: contusioni ad lina coscia; guari; bile in sei giorni. Come abbiamo detto, tutti costoro sono operai alle Metallurgiche Fiat. Lo « chanrfeur » che nessuno dei gitanti conosceva per nomo, non potò essere subito identificalo, essendo egli assopito per «choc» nervoso e per lieve commozione cerebrale, pur non presentando lesioni sulla persona. Più taidi si seppe essere egli Giuseppe Casazza di anni 2-i. abitante in via Francesco Lanfranchi, 2. Egli, unitamente al Ciccorelli, al Quaglia ed al Bozzelli, venne ricoverato. Costoro ieri presentavano già un sensibile miglioramento, di guisa che le loro condizioni non presentano, salvo complicazioni, preoccupazioni di sorta. Disgrazie Francesca Picco-Garino, di 57 anni, abitante in piazza Vittorio Veneto n. 10, mentre transitava in via Po presso via Móntebello, fu investita da un ciclista, certo Cesare Cauto, di anni 37, abitante, in via Santa Teresa n. 11, e cadde a terra, riportando una ferita al capo e la commozione cerebrale. Lo stesso Cuntfi si preso cura della donna o la accompagnò al .San Giovanni, dove, dopo le cure prestatele dal dottor Galansluó, tu riricoverata con riserva di prognosi. — Antonia Ferrerò vedova davotto, di anni 31, abitante in via delle Rosine (i, al colle delle Finestre riportò, in seguito al calcio di un mulo, la frattura di un braccio. Il dottor Galansino del San Giovanni l'ha dichiarala guaribile in tre mesi. — È' stato ricoverato al San Giovanni Giuseppe Costantino, di 1(1 .vini, operaio, dimorante a Favria, cascina Simondini. In un'officina di Favria. mentre era sul lavoroil ragazzo si era lasciato cogliere la mano sinistra fra gli ordigni di una fresa, riportando lo strappamento di due dita. Il dottor Rigano, praticategli le c'ire del caso, lo giudicò guaribile in un mese. La beneficenza Dal signor C. li- ci sono pervenute cento lire tuli preghiera di Irusmollcrle al vecchio bersagliere Pceni ili cui abbinino parlato nello » Figurine che passano... ». Gli manderemo la somma e ringraziamo l'offerente. *». L'arrivo delle 400 orfane armene Le quattrocento orfanello armene, di cui notizie da Itorna segnalarono 11 prossimo arrivo a Torino, giungeranno nella nostra città domani mercoledì, sotto la guida di ecclesiastici armeni, e alloggeranno provvisoriamente in un'ala del vasto fabbricato dell'Ospizio di mendicità sul corso Stupinlgl, In attesa che l'apposito Comitato abbia possibilità di allestire una più conveniente e duratura dimora.