Gravi ma non allarmanti condizioni delle Principesse Mafalda e Giovanna

Gravi ma non allarmanti condizioni delle Principesse Mafalda e Giovanna Gravi ma non allarmanti condizioni delle Principesse Mafalda e Giovanna La malattia nello stadio acuto - Un momento di erìsi superato dalla Principessa Mafalda Il consulto medico - Confortanti dichiarazioni del sen. Pesearolo alla " Stampa „ e RAOCONiG!. 17. notle. Che le Principesse avessero passata una notte poco buona lo si seppe sin dal primo mattino. La popolazione, che in questi giorni non vive che delle notizie che vengono dal Castello, seppe dal personale della Reggia che vi era 5tato molto movimento nelle stanze delle inferme. Mentre nella notte tra sabato e domenica non si ebbero crisi, nella notte scorsa le due malate, ed in modo particolare la Principessa Ma-] mzmrstanfalda, avevano dato continui segni di inquietudine. Inquietudine dovuta al graduale elevarsi della temperatura. La crisi, verificatasi verso la mezzanotte, parve fosse mRudsuperata sul far dell'alba, come avviene inin tutti i cnsi di infermità del genere di quella da, cui sono colpite le due Principesse. Nessun allarme per la Principessa Giovanna, meno tranquilla dei giorni scorsi, ma in condizioni buone. Vivissime preoccupazioni per le condizioni della Principessa Mafalda, lasciata dalla crisi spossata. Questo stato di còse consigliò il richiamo telegrafico del Principe Ereditario, in viaggio alla volta di Napoli, richiamo che fece correre a Roma notizie catastrofiche. La nottata agitatissima Che le condizioni delle inferme fossero migliori nella mattinata lo dimostra il fatto che il Re, come aveva promesso, riceveva nella mattinata, innanzitutto, il Consiglio Comunale di Rr.cconigi. Il Consiglio Comunale, come di consueto, si recò stamane al Castello per far atto di omaggio al Sovrano e ringraziarlo per la sua permanenza a Racconigi. Al ricevimento intervennero col sindaco comm. Tribaudino e il segretario-capo cav. uff. Peinettj, gli assessori Pietro Poisetti, don Perlo, Tavella e Piasco, i consiglieri di maggioranza Levis e Del Bosco e 1 consiglieri della minoranza Ferrerò e Casalis. Il Re ricevette l'Amministrazione Comunale nella sala di ricevimento e si intrattenne famigliarmente col sindaco e coi consiglieri, interessandosi di tutte le questioni economiche del Comune, chiedendo notizie della ' popolazione- e dei maggiori problemi provinciali. II Sovriano, secondo quanto ci venne riferito poi dai consiglieri presenti all'udienza, appariva evidentemente preoccupato. Per quanto si sforzasse di nascondere l'interna pena, tradiva la sua inquietudine. Il sindaco, dopo avergli espresso i ringraziamenti della popolazione, portò al Sovrano l'augurio di tutta la gente di Racconigi per.il pronto ristabilimento delle Principesse. Il Re gradi l'espressione di devozione detta dal sindaco e informò gli amministratori del Comune che le Principesse avevano passato una notte agitatissima, ma lasciò comprendere che non vi erano particolari motivi di allarme. Dopo il Consiglio Comunale del luogo il Sovrano ha ricevuto l'on. Imberti e poi l'on. Facta. Anche con l'ex-presidente del Consiglio il Sovrano accennò alla malattia delle Principesse e gli ripetè quanto aveva detto ai consiglieri, e cioè che avevano avuto una cattiva notte ma che la mattinata non si presentava particolarmente allarmante. La crisi della Principessa Mafalda L'allarme, e dico allarme perchè tenne la popolazione di Racconigi trepidante e angosciata per qualche ora, lo si ebbe verso le ore 10. A quell'ora si diffondeva in paese la notizia che la Principessa Mafalda si era aggravata, che era sopravvenuta una pericolosa crisi. Del fatto si ebbe sensazione anche per l'insolito movimento di automobili intorno al Castello e per l'arrivo, poco dopo l'ima del pomeriggio dei professori per il consulto: il prof. Bnttistini, cliiiunato da Piosiiasco ove trovasi in villeggiatura, e il prof, senatore Pesearolo venuto da Torino. E cominciarono anche le chiamate telefoniche da Roma, da Torino e da altre città messe in allarme dallo notizie diffuscsi nella capitale. E non fu che dopo il consulto — cui parteciparono anche i professori Valviissori e Borclli (questi in sostituzione del prof. Micheli, asbenic; — e cioè dopo le ore li, che Racconigi tornava a respirare, quando cioè venne dal Castello la notizia elle la crisi della Principessa Mafalda era superata e ogni allarme scomparso. Ed è proprio in quest'ora che fuori di qui, secondo si seppe poi, cominciarono a circolare le notizie più fantastiche. Chi vide uscire dal Castello i professori, ed ebbe modo di intrattenersi con essi, ha avuto l'in pie-suino i-lia i clinici ilhisiri i.on a!-'i:i::il'..i trovato ' 'Ile condizioni dcU'i:iiin:silr<'.> imiti\-j di ulliinnv. La malattia, pur essendo grj\'' per il modo i cou cui «i svulgc, lascia adita alla spei'aii- a(.cti•idpfmdfdptqsggodtests C malattia molte sono le cose che si dicono, zn. Nessuna preo : upazione sino a qucsV momento per la F acipessa Giovanna. Le riserve del caso sono ovvie. Queste impressioni dei clinici, portate a conoscenza di tutti, hanno servirà a tranquillizzare gli animi messi in apprensione viva per le notizie delia mattinata. La malattia e le sue fasi Sulle origini e sullo svolgimento della ma come controllarle? Il personale di Casa Reale, che si può interrogate, mantiene un comprensibile riserbo. Noff ò il caso di poter interrogare i dottori che iranno in cura, li cornnii. Quirico non si vedcV Gli e e a i o l o E à i l e , a a è , , a o i- ntemmptachdtostnsgfatucl'MddtinodmsPtdmadMalQtvvmsCcgecrgformulare auguri'(e sono i cuori che por-1 lano) è veramente commovente. I altri, dilaniati di fuori, giungono e ripffiK,(.ciiio in automobile, senza soffermarsi in città, I Sovrani e le Principesse giunsero ti Racconigi il giorno ^'5 agosto. E' dal •i settembre che si parla della malattia della Principessa Mafalda e della Principessa Giovanna. Il giorno 3, mi viene riferito, le- Principesse accusarono uu lieve malessere. Si credette trattarsi di una indisposizione di nessuna importanza. La febbre cominciò poi. Secondo quanto si dice a Racconigi, e così sembra essere, fu per prima la Principessa Giovanna che tenne il letto. La Principessa Mafalda, per quanto colpita da indisposizione nello stesso giorno, si immobilizzò solo qualche giorno dopo. Ma il male la colpì con maggior violenza, tanto che non è solo da oggi che le sue condizioni sono peggiori di quelle della sorella. Persone da me interrogate assicurano che l'altra domenica, e cioè il giorno 8, la Principessa Mafalda si trovava ancora in piedi. Trattandosi di tifo, se l'infermità fosse cominciata il giorno 3 o il giorno 4, oggi ci troveremmo nella seconda settimana, o meglio ancora alla risoluzione della seconda fase della malattia, la più grave. Se invece, e questo sarebbe più propriamente il caso della Principessa Mafalda, l'infermità non si pronunciò che il giorno 8, la crisi di oggi sarebbe quella risolutiva della prima fase. In proposito una parola sicura non la possono dire che i medici. Quanto si dice in Racconigi ha puro valore di ipotesi, e lo stesso dicasi per quanto si dice e si ripete nella accorata città- relativamente alle cause della malattia. La veglia Il PrincipeyEreditarlo è giunto a Racconigi con treno speciale poco prima delle 21.. Una automobile era ad attenderlo alla stazione e molta folla che fece ala reverente al suo passaggio. Uscito dalla stazione il Principe Umberto salì sull'automobile che filò direttamente vrso il Castello. Le notizie sul miglioramento delle condizioni della Principessa Mafalda date nel pomeriggio vengono confermate a tar da sera. E a sera sono ancora più precise. Dopo il generale smarrimento avutosi nel mattino, quando parve che le condizioni della giovane inferma volessero precipitare, è entrato in tutti, per le' assicurazioni date dai sanitari chiamati a consulto, un senso di fiducia. La speranza batte in tutti i cuori. E' in tutti la fiducia che l'ammalata trovi nella sua fibra la forza per resistere a quelle altre crisi che si deprecano, ma che potranno ancora sopravvenire dato il genere della infermità che è a lungo decorso e con frequenti alterazioni. Non si sta a dire che tutta Racconigi vive in questo momento col cuore rivolto al Castello. Tutto il Palazzo è stasera illuminato. Si veglia in ogni stanza. Solo le finestre delle due camere dello inferme apnniono come due macchie nere essendo chiusi gli scuri. Ed è a queste finestre buie che tutti gli sguardi si volgono. L'accoramento di questa popolazione, che passa e ripassa dinanzi al castello per chieder notizie, a raccogliere parole di speranza, GIGI MlOHSLOTTI. *4r* Il ritorno del Principe Ereditario Il Principe Kreditario, il quale era partito domenica per Napoli, fu raggiunto a Civitavecchla dal telegramma di S. M. il Re che lo invitava « far ritorno al Castello di Racconigi. Immediatamente il Principe scuse alla stazione e riprese il viaggio verso Torino. Il nostro Compartimento ferroviario informato di ciò, provvide a mandaTe a Itonco Scrivia un treno speciale composto di tre carrozze e di un potente locomotore. 11 Principe arrivò a Trofarello alle ore 20 e pochi minuti dopo, in un altro treno speciale già pronto, ripartiva alla volta di Racconigi dove giunse alle ore 20,40. Già a Trofarello il Principe aveva potuto avere notizie assai tram,unenti sulle condizioni della Principessa Mafalda, ciò che valse a ridi nargll uu po' di serenità. 11 Principi?, infa< ti, era rimasto angosciatissimo all'uiinuncio dcU'agp'»y*jnéntà. della sua anguria sorella, alla quale è legalo da un afletto vivissimo