I Re tra i gloriosi Alpini ad Ivrea

I Re tra i gloriosi Alpini ad Ivrea I Re tra i gloriosi Alpini ad Ivrea La medaglia d'oro a! Battaglione Aosta Ivrea. 10, mattino. Ivrea ha celebrato ieri lo glorie militari degli Alpini, in una festosa cerimonia che è riuscita anche una rinnovala affermazione di alta fede monarchica. La celebrazione, preparata con entusiasmo e tenacia, ha avuto un preludio saboto scorso coll'arri'.o ad Ivrea del glorioso battaglione Aosta, a cui e stala decretata la medaglia d'oro. II festoso aspetto della città Ivrea, da venerdì scorso, e. tutto un Irionfo di bandiere; oruì casa 0 adorna di tricolori e pennoni, archi di trionfo sono stati cretti sul corso Costantino Nigni. Lungo Dora e Corso Cavour mentre le vie ) iù anguste sono intersecale da mille funi poste in allo, recanti infiniti tricolori penduti. K intanto ie strade echeggiano delle amiche canzoni che gli alpini, qui convenuti (la tinto il Cnnnvesnno, la Valle d'Aosta e da niobi cenni della Lombardia, cantano a voce spiegala, affratellati in un palpilo di entusiasmo e di fraterno cameratismo. Parecchie ore avanti l'arrivo de! no, che ha accolto l'invito rivoltogli dagli alpini, di decorare della medaglia d'oro il labaro del -i.n Reggimento, le vie della ciltudina sono invase da una moltitudine festante. In piazza de! Municipio, ove le rappresentanze si raccolgono per dirigersi poi alla Piazza ('Armi per la cerimona della consegna delia medaglia, la folla giunge incessantemente a notti. IV oggetto di ammirazione, fra lutto, la lunga colonna degli ex alpini Valdostani che sono scesi nelle ore antilucane, per In stradiceiuolo alpino preceduti dai vessilli dei loro Comuni e delle loro Sezioni. K con essi una pittoresca rappresentanza delle donne delle varie Valli: Gressoney, Sonila. Cogne, Courmayeur, nei caratteristici e coloriti costumi. Gli eporediesi, all'apparire della colonna acclamano lungamente: è un'attestazione fraterna dalla (piate i Valdostani sono toccati, ed 6 un segno della cordialità che ciiralterizzcrà la giornata .11 corteo è composto delle guide alpine, dei sindaci, delle notabilità e degli alpini reduci: saldi montanari tinti elio fanno visuonar sui selciati i loro scarponi ferrati e guardano all'intorno incuriositi In coda alla colonna, arrancando per In strada in salita, onrle tener ilielro ai compagni, è un vecchio settantenne, Cesare Robolnnt, di Ouart. che è uno dei supersliii del primo nucleo di alpini costituito dal fondatore del Corpo: il generale Perucchettl. L'arrivo del Ile- Per io il e aimucinto l'awiv»"*tìel Ite od alla staziono convengono le autorità: sono presenti i senatori Battaglieri e Rubini per il Senato, gli on. Gunrienti c Quilico por la Camera dei Deputati, il sottosegretario alla Guerra on. Bernardi, l'on. Gray, il generale Pecco, regio commissario d'Ivrea, ti generalo Cattaneo, comandante il Corpo d'Armata di Milano, il generale Ferrarlo, comandante la Divisione Militare di Novara, il prefetto di Torino, grand'uff. Palmieri, il questore, geli. Zamboni, l'ammiraglio Pio Lobelti-Badoni. il Commissario profettizio di Torino, barone La Via. la medaglia d'oro Cni'tibclli ecc. n servizio d'ordine e diretto dal vicomicstore di Torino cav. Fedele, che ha .alle sue dipendenze 1 commissari Camivotto. Giudice, Serra o Torchio. Le due legioni n Milizia Nazionale, che si trovano ad Ivi cu sino dal pomerlc'glo di sabato,, ed una delle quali è destinala al servizio di P. S. comandate dal console Brandimarte. Il piazzale della staziono è tenuto scombro e la l'olla fa ressa lungo corso Costantino Nigra o Lungo DOra. Alle 8,45. provenienti dal castello d'Aglio, giungono il Duca dì Genova ed il Principe di Bergamo che si trnt-tengono alla stazione in attesa del Re. poco dopo, anche in automobile, giungono la Duchessa di Genova e la figlia Maria Adelaide, che proseguono' e vanno a prenderposto nella tribuna reale tu piazza d'Anni. Così pure la Regina Madre c'ue giunge da Gressom-.y. Dalla folla, ammassala contro i muri ed 1 parapetti del ponto sulla Dora, partono i primi applausi: le ovazioni agli augusti ospiti si fanno più nutriti man mano che la notizia degli arrivi si diffonde. La linda staziono ferroviaria è addobbala severamente con bandiere e pennoni; un festone tricolore corre lungo tutta la facciata. Alle 9 -precise il treno speciale, proveniente da Racconlgi, entra in stazione ed il Sovrano scende rapidamente andando ineon. Ito alle autorità raccolte sulla pensilina. Egli ò accompagnato dall'aiutante di campo, generale Cittadini, e prende posto su una automobile scoperta insieme al Duca di Genove al commissario regio d'Ivrea, ed al suo aiutante di campo. Dalla l'olla che si e andata ancora infittendo ed ha preso d'assalto ogni possibili osservatori, gremendo i balconi e le finestre 'ielle case di corso Nigra, scoppiano grandi applausi. Il corteo renio formatosi, procede lentamente verso piazza d'armi per corso Nigra. corso Cavour, piazza Vittorio Emanuele e via Palestro tra due line ali di popolo che applaudo freneticamente. Tn piazza Vittorio Emanuele è scaglionata la 1 legione della Milizia Nazionale che rende gli onori, mentre la banda della legione intona l'inno reale. Al passaggio del' corteo il corpo di guardia alla ca¬ sèrma del -i.o Alpini si schiera fuori e prosema le armi. Lungo unto il percorso, dai balconi vengono gettati iloii sulla automobile reale, mentre il Sovrano saluta militarmente e con cenni del cnpo. Il corteo fa il suo ingresso nel campo da corso Massimo d'Azeglio: due alto antenne sorreggono un arco di trionfo che porta la scritta « Viva il Re ». Sulla bella piazza, di struttura triangolare e cinta tutt'intoriio da mia catena di frondosi ippocastani. sono schierale le iruppe del Lo Alpini, un gruppo del Lo Artiglieria da Montagna, la M Legione della Milizia Nazionale, quello che è sialo chiamato il lO.o Reggimento Alpi1 cioè l'Imponente reparto depii alpini in congedo, le rappresentanze della Federazione Nazionale degli Arditi d'Italia, della Sui ie ta sportivo e delle associazioni. La cerimonia in piazza d'armi 11 Re c le autorità prendono posto nella triliiuia reale clic accoglie anche le manii lo vedove dei caduti ed i decorali di medaglia d'ora; ire le. autorità elio vi prendono posto notiamo il vescovo d'Ivrea, nions. Filippello, gli on. Villabruua, Olivetti, Movasi©, il commissario regio di Aosta cav. Trincherò ed il presidente dell'Associazione Nazionale Alpini cav. Cassola. Da un vicino Iorio' viene'intanto iniziato lo sparo dei ventini colpo a salve. Nelle tribune a destra e a sinistra di quelle reali e che costeggiano per buon tratto la piazza, bau preso posto le rappresentanze femminili in costume delia Val d'Aosta, gli ufficiali in congedo, le fanligliii dei caduli. i sindaci di tutti ì comuni del Cnnavcsano e delle Valli di Aosta, i munititi, i cornimi{cuii. le sezioni del Club Alpino ecc. Centinaia e centinaia ili bandiere sovrastano le tribune. Di fronte alla iribuna reale, che guarda il costone della Seria, «nello che divide il Cullavi sano dalle valli bielle-si, s'erano disposte, Inquadrate fra le truppe de! -ì.o alpini, le rappreseiitanzo degli otlo reggimenti di alpini, con i labari reggimentali, elio fanno corona ai labaro dei 4.o. cui verrà appesa la medaglia d'oro. Immediatamente dietro, su di una unica fila, la rappresentanza dei battaglioni Aosta* Ivrea c Levanna. col rispettivi eagllarrieiti. Dinanzi n tutti il glorioso comandante del -i-o Alpini, colonnello Ragni, decorato di tre medaglie d'argento al valore, elio ha il comando delle truppe. Dopo che. il generale Pecco, commissario regio di Ivrea, ha porlo n! Sovrano il saluto od il ringraziamento della città, il colonnello Ragni s'avanza verso la tribuna reale e pronuncia il discorso ufficiale per hi cerimonia della consegna della modaglia d'oro, e li i.o Reggimento Alpini — egli dico — vive Oggi la sua ora più gloriosa e palpitante. Oggi è rinato magicamente il vecchio 4.o Alpini di guerra, e le superbe falangi degli scalatori di Monte Nero. dell'Adamello, del Cauriol, del Vortice, dei Solaroli, gli incrollabili difensori del Posubio, del Grappa, delle. Moiette, di Valona, serrati attorno agli antichi gagliardetti, ascrivono a loro più grande onore la presenza di Vostra Maestà, che fu testimonio ed animatore delle loro gesta di guerra. Il colonnello Ragni, conclude: «L'orgoglio per la medaglia d'oro è in noi superato dall'orgoglio ili riceverla dallo mani del Do! La nostra commozione, la nostra riconoscenza, hanno un grido solo: Italia. Savoia! «. Viene data quindi lettura della motivazione coila quale 6 slata concessa la distinzione c che suona così: « Nella battaglia della finale riscossa rinnovando ancora l'esempio di eroico valore, di spirilo di sacrificio, di serena fermezza degli Alpini d'Italia, consacrava alla Vittoria ed alla gloria della Patria il fioro del suoi Alpini, che decimati ma non domi, intrepidamente pugnavano e cadevano al grido, rintronante fra il fragore delle armi: « Ch'a consta l'on rli'a cousla, viva l'Acnisia!». (Monte Solaroli. 25-27 ottobre 101S) ». R labaro reggimentale, portato dal tenente Aimaissa, si avanza sino ai piedi della tribuna, reale, scortato dagli ufficiali superiori del reggimento e del battagliane Aosta: Armimi, Barattano, Fenoglielto, Manfredi, Oggiarlno. Pietra e Silva, mentre la fanfara intona l'inno degli alpini. 11 Re vi apponile la medaglia d'oro fra gli applausi scroscianti della folla e degli ex-alpini. Segue la consegna delle medaglie d'argento decretate ni battaglioni Levanna. Val Tore e Monte Cervino. 11 labaro del glorioso reggimento ò riportato fra gli altri labari reggimentali; da esso pendono la medaglia d'oro, cinque medaglie d'argento é la Croco dell'Ordine Militare di Savoia. La cerimonia si conclude con fervide parole del maggiore Cassola, presidente generale dell'Associazione Nazionale Alpini e del cav. Trincheri, commissario regio della città di Aosta. Il Re scendo quindi e percorro la piazzalungo le tribune dei pubblico: stringe la mano a tutti i decorati o s'interessa dei fattd'armi a cui hanno partecipato. Sono le 10 e tutto le truppe c le rappresentanze si ammassano all'imbocco del rampo per sfilare poi in parata dinanzi al Sovrano. La rivista La sfilata ha inizio poco dopo: passa per prima la fanfara del i.o Alpini elio suona l'inno reale. In tosta alle truppe ò il colonnello Ragni ed il tenente Aimassa che porta l gloriosa labaro. Seguono i labari dogli al-] ri"i' reggimenti, un reparto di artiglieria da' montagna e i Battaglioni Ivrea, Aosta e Levanna; quindi gli ex-alpini del 4.o Reggimento, la colonna dei reduci valdostani, i quali passando avanti hi tribuna reale, .ii scoprono e gridano, agitando i cappelli, «Viva, il RC », lo sezioni ilcH'AssociOxìoiie Nazionale All'ini coi .gagliardetti. Tra queste la sezione di forino con a capo il tcn. colonnèllo Dogeili ed il capitano Minali, di Domodossola, col aerale Chiotti, di Vnraìlo Sesia, lireranze, intra. Aosta, Biella, Pineroio, Suso, Ulva di Tremo, Borgosesia, delle Valli di Lamio ecc. Seguono ancora lo sezioni del Club Alpino, dell'Associazione Combattenti, un gruppo del I Artiglieria Montagna, la legione fascista, con a capo l'on. Gray, il manipolo desìi avanguardisti ili Ivrea, dei Rapila, le sezioni eanavestine. dei Fasci, la società Militari in congedo, aìlinione Gioio-Alpiiia di Ivrea, l'Unione Sportiva Eporediese, un gruppo di eporediesi, ex alpini, ira i quali duo cappellani militari, don Oddonetto, del battaglione Corvino, e don Gariglietti, enrambi decorati di parecchie medaglie, al vaore. Viva curiosità ha destato Ira il pubblico nni vecchietta che ha stilato inquadrata tra gli ex alpini di Ivrea; ò la «madre degli alpini » come 6 conosciuta in tulio il Caria." vesano e nella Val d'Aosta. La donnetta vende fruita e dolciumi nella caserma del reggimento e seguo in alta montagna, quando vi si recano per le escursioni, i suoi e figlioli » portandosi dietro una abbondante scorta di generi di conforto. Cogli alpini la vecchietta non sta a badare: cede la merce a credito e rifiuta di essere pagala se sa clic, 'alpino non... navighi nell'abbondanza. La vecchietta ha sfilato portando in tosta un cappello da alpino fiammante e la penna orgogliosamente dritta; 11 pubblico di tutte e tribune si e indugiato ad applaudirla; il Re ed i Principi hanno sorriso. Ih Municipio Terminala la sfilata, il corteo reale si è ricompósto o ira continue, deliranti acclamazioni della folla ha raggiunto il Municipio, per il ricevimento'Offerto dal Regio Commissario: La Regina Madre, che è giunta per prima è stata ricevuta dall'on. Pinchia ; subilo dopo son giunti il Re, i ducili di Genova e le autorità. Il pubblico addensatosi in piazza Vittorio Emanuele e nello adiacenze n modo inverosimile, con lunghi applausi ha chiesto elio gli augusti ospiti compulissero sul balcone. 11 Re. e la Regina Madre, seguiti dai Duchi di Genova e dallo autorità, sono infatti comparsi dopo qualche tempo; 'entusiasmo della folla non ha avulo più limili e lo acclamuzioni si sono ripetute frenetiche. Intanto da piazza d'Anni giungono i reparti che il Sovrano ha passalo in rivista; battaglioni, la Milizia, gli ex-alpini, le associazioni, stilano ancora una volta davanti ai Reali. I valdostani elio sono frattanto aumentati di numero, essendosi ad essi aggiunti altri reduci ed altri gruppi femminili in costumi, ripetono la loro dimostrazione e le loro grida di evviva. Il Re saluta militarmente; passano ancora le rappresentanza comunali, un centinaio, con in testa l'intera municipalità di Oediieppo, preceduta da un valletto che porta la mazza dorata, le associazioni operaie, le madri e vedove dei cadmi ecc. 11 corteo impiega un'ora a raggiungere Lungo Dora, di dove por via Aosta, via Arduino, e via Carlo Alberto torna in piazza Vittorio Emanuele e riprende a sfilare. I manipoli dogli ex alpini si sono ancora ingrossali ed assommano a 4090 uomini, che, inquadrati, salutano con evviva il Sovrano. 11 lO.o Alpini siila al comando del colonnello Paltoni e del maggiore Zamboni. E' mezzogiorno e la sfilala, interminabile, continua. Mentre le rappresentanze dei reggimenti si trattengono sulla piazza, i labari degli otto reggimenti sono portati in Municipio: quello del -i.o, .il decorato di medaglia d'oro, è pmiato sul balcone ed esposto alla folla che ancora applaude. Mezz'ora dopo il Sovrano lascia il Municipio ed accompagna all'automobile la Regina Madre che parte per Gressoney ; su un'altra automobile prende posto il Re, insieme al Duca di Genova ed al generale Cittadini, mentre su una terza salgono la Duchessa di Genova e la figlia Maria Adelaide. Le ire macelline si sono dirette alla volta di Aglio.