La decisione della Conferenza degli Ambasciatori Le condizioni italiane sostanzialmente accettate

La decisione della Conferenza degli Ambasciatori Le condizioni italiane sostanzialmente accettate La decisione della Conferenza degli Ambasciatori Le condizioni italiane sostanzialmente accettate L'inchiesta greca sarà controliata da una Commissione internazionale presieduta da un giapponese -- Invio di analoga nota ad Atene e alla Lega delle Nazioni II deliberato di Parigi (Servirlo spedala della «Stampa») PARICI. 7, notte. La seduta odierna della Conferenza degli Ambasciatori sembra aver costituito una tappa decisiva verso il regolamento del conflitto italo-greco, cosicché è lecito sperare che la fase critica dell'affare sia ormai superata. Se le informazioni che si hanno stasera risulteranno esatta, l'Italia avrebbe ragione di ritenersi soddisfatta dalle decisioni della Conferenza degli ambasciatori, la quale avrebbe accolto la massima parte e quasi integralmente le condizioni deU'« ultimatum » italiano ; sicché a giusta ragione i circoli italiani di Parigi si mostrano stasera oltremodo lieti della piega assunta dall'evento. Ma procediamo con ordine. La Conferenza degli Ambasciatori ha consacrato l'intera giornata all'esame del conflitto italo-greco. Una prima seduta aV€va avuto luogo dalle 11 alle 13,20 sotto la presidenza di Giulio Cambon. Nel pomeriggio la Conferenza si è nuovamente riunita dalle 15 alle 19. Alla fine di questa seconda seduta è stato diramato il seguente comunicato: ■ La Conferenza degli Ambasciatori ha fissato I termini di una nota ohe è stata Immediatamente telegrafata ai rappresentanti diplomatici ad Atene per eesere con» segnata al Governo ellenico. Questa nota è comunicata d'altra parte al Consiglio della Società delle nazioni. Il testo di questa comunicazione sarà pubblicato domani ». Si crede di sapere fin d'ora — secondo informazioni attinte a fonte che si ha ragione di ritenere sicure, che però vi trasmetto con le dovute riserve — che la nota rivolta dalla Conferenza degli Ambasciatori alla Grecia e alla Società dello Nazioni conterrebbe le condizioni seguenti: l.o La flotta greca dovrà rendere gli onori nel porto del Pireo ad una Dìcisione détta flotta italiana, che entrerà in-porto seguita da una nave da guerra francese e da una nave da guerra inglese. Le bandie. re delle tre Potenze saranno salutate con 21 colpi di cannone ciascuna. Le navi da guerra interalleate entreranno, nel porto sèma salutare. • 2.o Una cerimonia funebre sarà celebrata in una chiesa cattolica, in memoria dei morti italiani, alla presenza di tutti i membri del Governo. Durante la cerimonia funebre le navi del porto avranno le bandiere a mezz'asta. 3.o.Gli onori militari saranno, resi a Prevesa ai corpi delle vittime al momento dell'imbarco. 4.0 La Grecia verserà la somma di 50 milioni a garanzìa dei pagamenti che essa dovrà effettuare dopo una inchiesta internazionale. 5.o Una Commissione internazionale sarà nominata per controllare l'inchiesta greca. Essa sarà presieduta da un giapponese. E' da aggiungere che la Conferenza degli Ambasciatori ha preso atto dell'impegno assunto dal Governo italiano di sgombrare Corfù non appena la nota degli ambasciatori avrà ricevuto esecuzione. La modificazione principale consisterebbe nell'abbandono delle scuse ufficiali formulate a nome del Governo greco dalla suprema autorità militare. La presenza di una nave francese e di una nave britannica agli onori resi alla Divisione navale italiana conferisce alla cerimonia il carattere inieralleato, perchè è anche la Conferenza degli Ambasciatori che è rimasta offesa coll'assassinio di una Commissione colpita mentre stava assolvendo un compito ad essa affidatole. Questa decisione ha, del resto, un precedente nella cerimonia di riparazione per l'attentato dello Euppàjon, ove la bandiera italiana, scortata da un drappello di nostri marinai, figurava accanto a quella francese ed a quella inglese ed è anche dinanzi ad essa che sfilarono le truppe greche dopo avere reso gli onori. Un momento di aspetto alla Lega delle Nazioni (Sei-vizio speciale della > Stampa • Ginevra, 7 notte. il consiglio della Lega delle Nazioni non ha tenuto oggi alcuna seduta. Sono continuate però numerose le conversazioni private circa il conflitto italo-greco, nonostante si sia ormili quasi persuasi che la Lega delle Nazioni avrà ben poco da fare al riguaido. La convocazione della nuova seduta del Consìglio della Lesa sembra sia rimandata alla prossima settimana. Domani probabilmente, saranno conosciute a Ginevra le delibei azioni prese nelle giornata di oggi dalla Conferenze degli ambasciatori. L'atteggiamento dell' Uruguay Montevideo. 7. Il Ministero drgli affari esteri smentisce la notizia pubblicata all'estero, secondo la quale il rappresentante dell'Uruguaj alla Società delle Nazioni, avrebbe ricevuto istruzioni di rendersi solidale con Vaneggiamento dell'Italia, Le Potenze della Piccola Intesa non hanno preso alcuna decisione Parigi, 7, sera La Legazione della Republica Cecoslovacca di Parigi, pubblica il seguente comunicato ; «Le notizie pubblicale da alcuni giornali britannici e specialmente dal Daiiy Telegraph concernenti la decisione che avrebbero preso le Potenze della Piccola Intesa, relativamente al loro atteggiamento nel conflitto italo-greco, e circa la comunicazione che sarebbe stala falla a tale riguardo al Governo francese sono inesatte. Come è già stato constatato nei giornali di Ginevra di stamane, le Delegazioni della Piccola Intesa non hanno preso alcuna decisione sul conflitto italo-greco. Per conseguenza, è stato impossibile di fare al Governo francese le comunicazioni di cui parlano i giornali britannici». L'eventuale nobilitazione jugoslava non diretta contro l'Italia (Servizio speciale della •Stampa.) Belgrado, 7, cete. Nei circoli politici di qui si assicura che l'eventuale mobilitazione non sarebbe diretta contro l'Italia, ma servirebbe soltanto per assicurarsi i confini ungheresi e bulgari. I giornali affermano ancora una volta che l'Italia accumula frappe ai confini jugoslavi e a Fiume, con intenzioni aggressive, ma che la Jugoslavia non si opporrebbe all'eventuale invasione e si appellerebbe alle grandi Potenze.

Persone citate: Giulio Cambon