Dichiarazioni di Mussolini alla stampa francese
Dichiarazioni di Mussolini alla stampa francese Dichiarazioni di Mussolini alla stampa francese ' Le richieste alla Grecia potrebbero essere attenuate o aggravate,,, „ Roma, 6, noDe. Il Messaggero pubblicherà domani una intervista che l'inviato speciale del Mutiti, Sauerwein, ha avuto con l'on. Mussolini. Eccola nel testo integrale: «Io non voglio — mi dice Mussolini — faro delle dichiarazioni solenni sull'affare greco. Il mio punto di vista è più che conosciuto per le mie dichiarazioni precedenti. Ma noi possiamo conversaro amichevolmente degli accessori e delle conseguenze del conflitto ». In questi termini il dittatore italiano mi parlava quest'oggi nel suo gabinetto da lavoro a palazzo Chigi dove egli si è installato, nel pieno cuoio di Roma attiva e rumoreggiante. In mezzo a questo rumore Mussolini è cosi calmo e padrone di ognuna delle sue parole, esprimendo in francese, con un senso che dirci acuto di giornalismo, ognuna delle suo vedute chiare, incisive, audaci, che ho una inquietudine continua a riportarle. Come riprodurre, a meno che non lo si voglia stenografare, questo colloquio vivo e pieno di immagini, dato anche che il padrone d'Italia me lo permetta? La mia prima domanda provoca una fulminante risposta. — Si parla molto a Ginevra, io dico, del diritto dello piccole nazioni. — Benissimo, dice Mussolini, ma questo diritto non arriva fino al punto di assassinare 1 rappresentanti dello grandi nazioni. La nostra inchiesta ci ha rivelato dettagli molto impressionanti. Alla vigilia del giorno in cui il generale Tellini 6 stato nssassinato, degli ufficiali greci, durante la notte, hanno fatto spostare 1 limiti già seg.tati dai nostri commissari. I greci erano furiosi per la frontiera che era stata tracciato. Avevano già protestato per due villaggi attribuiti agli albanesi. Ritenevano il Tellini responsabile e ingiustamente, perchè egli era legato da direttive formali. Tutto questo insomma è per lo meno strano. Tuttavia la Conferenza degli ambasciatori fa la sua inchiesta. Può darsi che essa arrivi a conclusioni. «La prima sarebbe che i colpevoli sono albanesi e non greci. Pura ipotesi e molto inverosimile, perchè Tellinl era ritenuto favorevole agli albanesi. Ma la esamino, per-non escludere nessuna possibilità, neppure la più assurda. In questo caso certe parti del mio ultimatum possono essere modificate e la Grecia non sarà tenuta che per la meno grave responsabilità territoriale, di cui la Conferenza misurerà la portata. La seconda conclusione è che sono dpi greci che hanno commesso l'assassinio. Allora senza dubbio la Conferenza sarà interainente d'accordo con le mie domande a la;Francia si ricorderà specialmente che per l'assassinio dei marinai al Zappeion ella ebbe ad esigere cinquanta milioni di franchi-oro, scuse ed ammende onorevoli dal Re, dall'esercito e da tutte le autorità. La terza conclusione possibile è che non soltanto greci ma funzionari greci siano responsabili. Allora, davanti a questa aggressione barbara contro i mandatari delle potenze, io ritengo che le mio domande saranno aggravate e completate con sanzioni supplementari. «Ma tutta questa inchiesta non può essere fatta che da grandi Potenze coscienti del loro dovere e operanti in piena luce e senza dibattiti formali c inconcludenti. L'opinione italiana è stata urtata dall'ut teggiameiùo della stampa inglese e soprat tutto dolio minacce di blocco che, del resto, non impressionano nessuno. Credetemi, ha proseguito il dittatore martellando ogni parola, niente ci farà indietreggiare o accettare un compromesso per il nostro onore nazionale. Noi non ammetteremo che l'offesa fatta all'Italia e il delitto commesso contro i nostri ufficiali bla discusso e giudicato nell'assemblea di Ginevra e lasciatemi credere che voi, domani, a! nostro posto, agireste allo stesso modo ». Mentre Mussolini mi parla così ù chiamato al telefono. Egli ascolta. 11 suo viso ha una contrazione. Quest'uomo, che tratta dei problemi diplomatici capitali imI pegnando l'avvenivo del mondo con ironi' co e imperturbabile sangue freddo, sembra agitato. Lo sento dire: «E* terribile, e una giornata nera ». Le lacrime salgono ai suoi occhi, lo ini agito, penso ad una complicazione internazionale. No, 6 tutt'altra cosa. E qui l'uomo si mostra in tutta la sua profondità. Vi sono stati, in un s'01'no, tre accidenti di aviazione: quattro aviatori morti: dei giovani italiani, audaci e attivi, offrenti la loro vita per far progredire l'aviazione, come Mussolini stesso la rischia lui in automobile o in aeroplano. E davanti alla tristezza di questo lutto, l'uomo che ù insensibile alla minaccia della flotta britannica, apaddolorato e commosso non come |Dare i1 , „ ... , „„„„ noAvo 1"" fanciullo, ma come un padie.
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