Tra la Lega delle Nazioni e la Conferenza degli Ambasciatori

Tra la Lega delle Nazioni e la Conferenza degli Ambasciatori Tra la Lega delle Nazioni e la Conferenza degli Ambasciatori »» Il "Temps risponde alla stampa inglese Una nota dell' "Hàvas,, (Barrino «pedale Usila « Stampa 0 Parigi, 6, notte. Questa mattina l'Agenzia llavas pubblicava la seguente nota: «Net circoli politici francesi si considera che l'esame da parte della Conferenza degli ambasciatori della Nota greca, relativa alla ricerca del colpevoli dell'attentato commesso contro la Missione italiana, e nlle riparazioni da accordarsi all'Italia, costituisce un primo passo verso una soluzione pacifica del conflitto greco-italiano. La Conferenza degli ambasciatori, interessata all'indomani del massacro, ha abbordato il problema con la ferma volontà di mettere un termine alla crisi, e. se nessuna difficoltà sorge, è all'unanimità che essa ha adottato il principio della costituzione di una Commissione di Inchiesta suggerita dal Governo ellenico. In tali condizioni sembra che la Conferenza degli ambasciatori sia In grado di riusciva prontamente a componi pacificamente la vertenza, senza dover metter inconsideratamente in giuoco l'azione e l'autorità della Società delle" nazioni. Non vi tira allora nessun amico dolla pace che non si rallegrerà di tale risultato ». Del suo canto l'Exchange Telearaph aveva pubblicato un telegramma da Ginevra affermante che id signor Benos si pronunciava vigorosamente perchè un appoggio completo fosse dato al Consiglio della Società delle Nazioni aftinché questa mantenesse tutto le sua prerogative e il redattore del Dalli) Telearaph assicurava stamane che i governi della Piccala Intesa avevano compiuto presso la Francia e presso tutto le Potenze amiche un paaèq per dichiavare che la Piccola Intesa avrebbe abbandonato la Società delle Nazioni se questa • non facesse il suo dovere In quello ohe concerne l'occupazione di Corfù •>. che la piccola Intesa mobiliterebbe «se l'I.alia procedesse -ancora a qualche mobilitazione o a qualche movimento ». , Cir«a l'atteggiamento dol Presidente del Consiglio czecC-slovacco, il Temo* dice essere ih grado di affermare che non rassomigliava ftè ueJla forma nò ne>l suo significato al lingueggio attribuitogli dall'agenzia inglese. In quanto all'informazione del Daily Telegrafiti, essa ò smentita formalmente da un comunicato ufficiale della Legazione czecoslovacca di Parigi : « Le Potenze dolla Piccola Intesa — b detto In questo comunicato — non hanno preso alcuna decisione in merito al conflitto Italo-greco, quindi non potevano compiere presso il governo francese il passo cui il giornale di Londra ha fatto allusione». Nel rilevare l'atteggiamento assunto dalla stampa inglese, il Temps osserva come questa si compiaccia affermare che con la sua politica attuale l'Inghilterra ditende la Socie tà d' 'le Nazioni. Ma forse che la stampa Inglese non si inganna? nota il Temps. >: Si tanta di diffondere per uso del pubblico che si efede distratto — prosegue ti Temps — una storiella semplicista delle attuali divergenze itsjo-greche. Ed ecco come le cose vengono rapprontate : » Avendo l'Italia occupato Corfù, la Grecia ha fatto appello alla Società della {Canoni e l'Inghilterra vuole che la Società delle Nazioni regoli pacificamente il litìgio, mentre l'Italia non lo vuole. Cosi come nei vecchi melodrammi, gli spettatori non hanno più che da scegliere fra la vittima • il traditore. Da un lato vi & la buona Inghilterra, che difende la Società delle Nazioni e che ripara sotto le sue ali spiegate tutte le piccole Potenze evocate dalla Westmlnster Gasette, dall'altra parte vi "è la cattiva Italia assecondata naturalmente da questi Francesi degni di riprovazione. Non mancano più che i fuochi di bengala por raffigurare l'inferno nel quale la spada vendicatrice di Lord Robert Cecil precipiterà alla rinfusa Francpsi e Italiani. Ma questo quadro, come molte messe in scena, non può impressionare che degli spettatori che si trovano nell'oscurità. Non appena la luce del giorno penetra, l'illusione svanisce». E U Temps vuole aprire le finestre affinchè la luce si faccia. E per fare ciò il Tempi rammenta clic vi è chi attenua che è stola l'occupazione di Corfù a decidere la Grecia a ricorrere alla Società delle Nazioni, nel documento ellenico non figura affatto il nome di C.oyfiì. * L'appello della Grecia protesta unicamente per l'ultimatum italiano, ultimatum che nnn annunziava affatto l'intenzione di occupare Cor" fù. Ma fu soltanto quando gli italiani ritennero che la Grecia cercasse di sottrarsi all'obbligo di riparcie. obbligo che era periamo imperioso, poiché tre ufficiali italiani Aratili stati assassinati nel territorio greco, che il Governo italiano decis.' l'occupazione di Corto, avendo la certezza di essere appoggialo dall'unanimità dell'opinione pubblica. Quale sarebbe stata la posizione dell'on. Mussolini*, capo di un governo che ha i pieni poteri, se dei detrattori avessero potuto dire che i greci gli avevano chiusa la porta in faccia ed egli non aveva trovato i mezzi per forzarli a rispondere? » Alludendo poi ad una recente informazione di un giornale italiano secondo la quale sarebbe stala l'Inghilterra n sugecrire alia Grecia di vlvoleersi alla Società delle Nazioni, il Temps dice che sarebbe molto importante sapere se l'in formazione co risponde alla lealtà, poiché. i:i questo riso, si capirebbe b"ne la nenessiìi'i in cui si trova il governo britannico di appoggiare la causa greca a Ginevra, ina nello stesso tempo sarebbe lecito chiedersi se la diplomazia inglese posse-fra l'imparzialità necessaria per prefondere di esercitare la parto di arb'lni ed il tatto occorrente per risolvere il conflitto ». In memorandum italiano a Gicerin Mossa, 6 11 tappi-esentante italiano <<■ Mosca, commendato!' Piacentini, ha presentito a Cicerin un memorandum in cui è dimostrato che lo sbarco italiano a Corfù è di carattere temporaneo e non ha il significato di un tentativo a iniziare opere militari. [Stefani).

Persone citate: Corto, Mussolini, Piacentini, Robert Cecil