L'immensa strage

L'immensa strageL'immensa strage 200.000 case distrutte a Tokio - Il numero delle vittime non ancora precisato: in America si parla di 700.000 morti - Nessuna notizia dell'ambasciatore De Martino: schiacciato dalle macerie ■ Gli ambasciatori francese e inglese in salvo - Il Governo giapponese a consiglio' su un prato (Servizio speciale della STAMPA) LONDRA, 5, notte. Il Giappone non ha ancora ripreso fluen. temente la parola. Le ultime 24 ore non possono dunque avergli recalo molto sollevo. Il notiziario diretto, che si basa sopra Osaka, mentre la capitale e Yokoliama sembrano restare tagliate fuori come prima, si mantiene vago saltuario ed estremamente laconico. Fa pensare ad una successione di singulti, benché non sia affatto di carattere piagnucoloso, ma enumeri fatti frammentari con una obbiettività quasi meccanica. Masse di materiale continuano a giungere invece per il tramite dell'America e della Cina. Il giornalismo di San Francisco e quello di Pechino sono senza dubbio intraprendentissimi, ma in questa nostra cronaca di una tragedia che deve accorare tutta l'umanità, seguiteremo a prescindere dai referti evidentemente fantastici attenendoci invece ai fatti verosimili. Le notizie sulle perdite di -vite umane si mantengono molto vaghe e contraddittorie. Un referto americano di stasera fa salire fino a 700 mila là cifra dei morti e dei feriti tra Tokio e Yokohama, ma e chiaro che si tratta di calcoli congetturali, talché giova attendere le statistiche ufficiali ig&jjf Governo giapponese pubblicherà non appena'avr.à avuto modo di fare indagini positive, I primi messaggi Soltanto oggi il Foreign Office ha ricevuto il primo cablogramma dal Giappone. Esso viene dal Consolato inglese di Robe e dice che migliaia di rifugiati stranieri stanno arrivando colà. « N0n sono ancora disponibili particolari del disastro — prosegue questa breve comunicazione — Tokio e Yokohama sono praticamente distrutte con gran perdita di vite. Le comunicazioni non sono state ancora ristabilite con l'Ambasciata britannica, ma si riferisce che l'è. dificio della nostra Ambasciata a Tokio e quello del consolato a Yokohama sono bruciati ». Come ricordate, fino a ieri sera si riteneva che, unica fra le ambasciale a Tokio, quella britannica fosse rimasta in piedi. E' possibile che ciò sia avvenuto, ma l'odierno cablogramma da Robe induce a ersdere che, risparmiata dal terremoto, anche quell'ambasciata abbia finito per cadere in preda alle fiamme. Sembra purtroppo indubitato che l'Ambasciata d'Italia sia crollata. Da fonte giapponese si riferisce che il nostro ambasciatore De Martino sarebbe rimasto schiacciato sotto le macerie. La sorte del personale dell'ambasciata s'U gnora del tutto. D'altra parte non bisogna abbandonare la speranza che ulteriori notizie smentiscano la morte del nostro ambasciatore e dei suoi coadiuvatori. La verità è che la maggior parie dei par. ticolari sull'immensa catastrofe rimane incerta; occorre attendere informazioni chiare e autentiche accettando per ora con riserva i racconti dettagliati tu circolazione. Fra l'altro, pare che, ad onta del maremoto, una porzione del naviglio giap. poiiese e straniero, che faceva scalo nei porli terremotati, abbia potuto non solo salvarsi, ma servire di rifugio ad una parte dei fuggiaschi. Al tempo stesso un tele, gromma, afferma che. ad esempio, varie navi da guerra giapponesi nelle acque arsenalizie di Kamakura sono state colate a picco dalla violenza delle onde gigantesche che devastarono l'intero litorale. L'Ambasciata giapponese a Londra, fino a ieri sera, mancava di notizie dal proprio Governo, ma oggi èssa ha ricevuto dai ministro nipponico a Pechino un cablogramma in cui annuncia che, ogni mezzo di comunicazione con Tokio essendo interrotto, il governatore della provincia di Osaka ha diramato il primo messaggio ufficiale nei termini seguenti: « I più gravi danni a Tokio si sono verilicati in sei quartieri. Soltanto I quartieri di Yostsuga, di Shiba e di Nyhigome rimangono Intatti insieme con una pontone .di quello di Koishigawa. Quanto agli edifici governativi, il ministero dagli Interni, quello dell'Istruzione, quello delle Ferrovie, nonché il Quartier generale della polizia metropolitana e l'arsenale, sono stati distrutti dall'incendio. Sono pure caduti nello fiamme il palazzo di Kamanawa, il Teatro imperlale, il Teatro Juraku ed altri grandi edifici. Il numero delle abitazioni bruoiate si calcola a 200 mila e le perdite umane a 160 mila. Un grande incendio scoppiò a Yokohama e fu seguito dalle ondate del maremoto. Quasi tutta la citta è rimasta devastata. Le vittime si calcolano ad oltre 100 mila. Tanto Tokio quanto Yokohama si trovano in urgentissimo bisogno di acqua e di alimenti, che vengono ora inviati da varie regioni che il terremoto non ha colpito. L'Imperatore, l'Imperatrice, insieme al principe reggente, sono salvi. Lo stato di assedio venne proclamato a Tokio ed a Yokohama, dove sono state prese rigorose precauzioni per il mantenimento dell'ordine »< Un successivo cablogramma di Agenzia, datato da Nagashaky, conferma la strage completa delle sedi diplomatiche europee a Tokio. Si annuncia che l'Ambasciata di America e di Francia, le Legazioni di Cina e di Olanda, sono incenerile; che l'ambasciata d'Italia, le Delegazioni di Polonia, Svezia, Ceco-Slovacchia sono distrutte. Il dispaccio soggiunge che, invece, l'Ambasciata britannica sarebbe salva. Generosità britannica Le sottoscrizioni aperte in Inghilterra per i terremotati si coprono rapidamente di larghe offerte. Il trust giornalistico di Lord Rothermere ha fatto una oblazione di cinquemila sterline. Numerose sono quelle intorno alle mille sterline. Tutti i giornali recano articoli di 'fondo pieni di affezione per i giapponesi. Si prevede che il popolo nipponico si concentrerà nell'opera ricostnittiva, e forse u grande paese rimarrà fuori di azione per un termine minore di quanto si prevedeva a tutta prima. Grandi ditte commerciali britanniche in rapporto con ditte giapponesi, i cui uffici e stabilimenti sono in frantumi, mettono a disposizioni di esse larghi crediti spontanei. Una ditta inglese del nord ha informato il rappresentante di una ditta ■ nipponica, sua cliente, che egli può fare ordinazioni immediate di materiali per una somma di centomila sterline da pagarsi in futuro quando gli stabilimenti di Tokio saranno risorti. Il Governo giapponese, da parte sua, secondo molte indicazioni, sta rimettendosi in moto con tutta l'energia richiesta dalle circostanze. Per fortuna, sembra che nessuno dei principali ministri sia perito nel terremoto. Certo, il presidente del Consiglio è incolume. Egli ha potuto cavarsela con una semplice lussazione alla spalla. La prima riunione del Gabinetto, dopo il terremoto, à stata tenuta all'aperto, in un prato nelle vicinanze di Tokio. M. P. L'ambasciatore francese è salvo Tre membri della famiglia imperiale periti Parigi, 0, notte. Il ministero deyli Esteri ha ricevuto un telegramma del console francese a Kobe, città situata a 400 Km. da Tokio, in cui si riferisce che l'ambasciatore di Francia, Paolo Claudel, si trova sul piroscafo francese André Lebon. L'Ambasciata del Giappone non ha ancora ricevuto nessun dispaccio ufficiale da Tokio ; ma i membri della famiglia imperlale, che si trovano a Parigi, hanno ricevuto Ieri un dispaccio, datato 3 settembre, dal ministero della Casa imperiale, secondo cui l'Imperatore e l'imperatrice sono sani e salvi a Nikko. il principe reggente, che è rimasto a. Tokio, è anche egli sano c salvo. SI ha da deplorare la morte di tre membri della famiglia imperiale, che si trovavano In villeggiatura nel dintornt di Tokio, e sono: 11 secondo figlio del principe Higashi Rumi, la principessa Jakashina e la quarta figlia del principe Kan Jn. Il palazzo imperiale è dan neggiato ma non è stato Incendiato. I quar tierl degli affari, a Tokio, sono stati compie tamente distrutta {Stefani). La colorilo italiana sarebbe salva ma l'ambasciatore De Martino è ritenuto notti ROMA, 5, notte. Il console di Francia a Kobe, incaricato della protezione degli interessi italiani, te* legrafa in data 4 corrente al R, Ministero degli affari esteri : « Secondo il consigliere dell'Ambasciata di Francia a Tokio, che s'è recato a Kobe, tutta la colonia italiana in Giappone è selva, ma disgraziatamente l'ambasciatore d'Italia, nobile Giacomo De Martino, sarebbe perito nel cataclisma. L'Ambasciata italiana a Tokio ed il Consolato italiano a Yokohama sarebbero distrutti, ma il console e il rimanente personale dell'ani» basciata sarebbero salvi ». Il Governo ha messo immediatamente a disposizione del R. Console di Yokohama tutte le somme necessarie per soccorrerò I connazionali. (Ag. Stefani), ■■■

Persone citate: André, De Martino, Giacomo De Martino, Paolo Claudel