L'arresto di un presunto omicida fuggito dalla Francia

L'arresto di un presunto omicida fuggito dalla Francia L'arresto di un presunto omicida fuggito dalla Francia In una modesta casa di via Pinelll, 31, aveva preso alloggio da qualche tempo un individuo, che teneva un contegno misterioso. Nessuno sapeva con precisione donde venisse ed in che modo occupasse la sua giornata. Lo strano inquilino inoltre si faceva vedere di rado ed usciva prcfcribilmcnle tli sera e di notte. Questa sua condotta non. mancò di far nascere sospetti che il silen- j zioso individuo avesse qualcosa di grave, che gii premeva tener nascosto. In breve tempo della sua persona e del suo contegno venne informata anche la Questura, che iniziò subito attive indagini per accertare se egli fosse soltanto un originale o piuttosto un colpevole che cercasse di passare inosservato. Come prima risultanza si seppe che il nuovo ospite di via Pinelli si chiamava Mongiano Giovanni, di 34 attui, che era nativo di Trino Vercellese, e che era giunto da poco tempo dalla Francia. Fu possibile quindi accertare che la località della sua provenienza era presso Grenol.de. Questo ultimo elemento fu messo in rapporto ad un drammatico fatto di sangue avvenuto circa tre mesi or sono ~ Froche, che si trova appunto nella provincia di Grenoble. Una sera, in un'osteria di Froche. fra tre operai ed il proprietario dell'esercizio, t quali tutti erano in istato di ubriachezza avendo bevuto in quattro diciassette bottiglie dì birra, era scoppiata una violenta rissa, finita tragicamente. Dapprima erano venuti a diverbio, per motivi non precisati, due degli avventori: a questi si erano aggiunti quasi subito il terzo cliente e il proprietario dell'osteria. Vennero estratti i coltelli, ed uno degli avventori, certo Bronzino, non meglio identificato, finì all'os; ;dale, colpito in modo gravissimo ed allarmante. Dopo otto giorni trascorsi fra la morte e la vita, il Bronzino decedeva. Con brevi dichiarazioni che gli era stato possibile fare ad un giudice istruttore, egli aveva accusato, quale suo feritore, il proprietario dell'osteria. Questi sarebbe appunto il Mongiano, venuto in seguito a stabilirsi a Torino. Dapprincipio il Mongiano. quando ancora 10 stato del ferito dava a sperare che egli si potesse salvare, rimase a Froche. Quando seppe però cho le condizioni del Bronzino' erano disperate e che si prevedeva la sua morte entro pochi giorni, prese il largo e andò in giro per la Francia. L'osteria la lasciò ad una sua amante, che da tempo faceva vita coniugale con lui, c la donna continuò a tener aperto l'esercizio. Il presunto omicida girovagò per circa due mesi nel dintorni di Grenoble, e finalmente si decise a varcare il confine per venirsi a stabilire nella nostra città, ove sperava forse che, data la distanza ed il tempo intercorso, nessuno gli avrebbe dato molestia. Ma l'altra notte alla casa di via Pinelli, 31, si presentarono il maresciallo Di Pietro, 11 brigadiere Madonno ed alcuni agenti specializzati. Essi trovarono il iMongiano e lo invitarono a seguirli in Questura. Dapprima sì era creduto che il misterioso inquilino avesse dato false generalità: dal primo inicrrogalorio risultò invece che il Mongiano non aveva mentito. 11 capo della squadra mobile, avv. Giudice, lo invitava quindi a confessare la sua responsabilità nel drammatico fatto di Froche, poiché ormai l'Autorità di pubblica sicurezza possedeva tali elementi da poter facilmente identificare il colpevole. Il Mongiano si mantenne reticente. Ammise di avere gestito l'osteria di Froche e di essere stato coinvolto, quella brutta sera, nella violenta rissa dei suoi clienti. In quanto al ferimento mortalo del Bronzino non precisò niente. — Tutti avevano estratto i coltelli — si limitò a dire — e tutti si sono azzuffati. L'eccessiva quantità di birra bevuta era valsa inoltre a togliere ad ognuno il controllo delle proprie azióni. Dopo il lungo interrogatorio il Mongiano è stato rimandato in carcere, in attesa che si compiano più larghe ed esaurienti indagini, sia sul fatto di sangue di Froche, sia sul conto degli altri protagonisti. La Questura intanto ha chiesto sollecite informazioni supplementari al console italiano di Grenoble e allo Autorità municipali di Trino Vercellese.

Persone citate: Di Pietro, Giudice, Mongiano, Mongiano Giovanni

Luoghi citati: Francia, Torino