Come è stata occupata l' isola di Corfù

Come è stata occupata l' isola di Corfù Come è stata occupata l' isola di Corfù Per la mancata resa dèlia guarnigione greca - Una diecina di morti e feriti - Autorità greche , le navi italiane sparano qualche cannonata introvabili - Calmo contegno della popolazione ROMA. 1 notte. Oggi, olle 10, sotto la presidenza dell'onorevole Mussolini, si è riunito il Consiglio dei ministri. In principio della seduta Presidente del Consiglio ha comunicato ; • l.'"ccupazionc e Io sbarco a Oorfù ò prò» ceduto oi.-Mnatissimo Immediatamente a nord ed a euù della città. Cosi la marina e le truppe di tintoria hanno proceduto all'occupazione del forti. « Alle ore 18 la bandiera Italiana à stata Issata sul forte del semaforo. Colpi di piccolo calibro 1 II comandante delia piazza non essendosi arreso alla prima intimazione, la flotta ha sparato parecchi colpi di piccolo calibro, causando una decina tra morti e feriti. s Da Informazioni risulta che le forze greche si componevano di 100 militari e 160 gendarmi. La gendarmeria ha chiesto di poter continuare a prestaro servizio. Del militari 80 sono stati fatti prigionieri 0 gli altri si sono vestiti in borghese. « Le nostre truppo occupai'-* I punti principali della città per M mantenimento dell'ordine pubblico. PK ordine del governatore è stato dix'.xsto per la censura telegrafica. I consoli si cono recati a bordo della nave ammiraglia, fili ufficiali Inglesi della gendarmeria si trovano attualmente In licenza. La popolazione all'atto del bombardamonto si è un po' allarmata, ma subito dopo ha ripreso a circolare. El prefetto od II sindaco della città hanno preso accordi col governatore Italiano. ■ Il governatore militare greco pare si ■la vestito In borghese per r fuggi re alle nostro ricerche. Il comandante dolio truppe greche si ó dileguato all'inizio del bombardamento. La staziono radiotelegrafica di Potamos 6 stata subito occupata dalla marina. Il bando del governatore è stato affisso ». Su proposta del ministro della Marina il Consiglio delibera di designare a S. M. il Re per la nomina a governatore dell'isola il vice-ammiraglio Simonetti, attualmente capo del dipartimento dell'iònio. Un comunicato Stefani aggiunge alle notizie ufficiali, date dall'on. Mussolini al Consiglio dei ministri, questi particolari: « La squadra italiana si presentava dinanzi a Corfù ed inumava la resa della città. Scaduto II termine stabilito, non essendo stata issata la bandiera bianca come era stato richiesto, e malgrado fossero stati tirati, a conferma del perentorio Invito, alcuni colpi a salvo, fu necessario farli seguire da pochi tiri di piccolo calibro diretti sul porto. Avendo allora il semaforo del castello innalzata la bandiera bianca, fu iniziato lo sbarco ». Nessuna nuova occupazione Vn susseguente comunicato dell'Agenzia Stefani dice inoltre: c Per effetto di pochi tiri di piccolo calibro, che le navi italiane sono stato costrette a dirigere sulla fortezza di Corfù, in seguito al rifiuto di issare la bandiera bianca, malgrado tutti gli inviti previsti dagli usi internazionali, sono stati colpiti una diecina di civili che ei trovavano nel porto. La responsabilità dell'accaduto ricade interamente sulle autorità greche, che, senza aver tenuto conto delie intimazioni daile navi italiane, non avevano provveduto all'allontanamento del civili dalla principale opera militare di Corfù. « Sono state diramate all'estero notizie circa imminenti occupazioni da parte di truppe italiane dell'isola di Sanios e dell'iscla di Creta. Tali informazioni sono prive di fondamento ». ColVoccupazione di Corfù e degli isolotti di Puxos c di Antipaxos sembra dunque che i provvedimenti coercitivi nei riguardi della Grecia siano finiti. La notizia di-un nuovo ultimatum del nostro Governo od Alene, annunziato da un telegramma della Radio, viene smentita ufficialmente, proprio come si smentisce ehi1 siano state occupate le isole di Sanios e di Creta. Tre ipotesi Dal Governo greco non si hanno sinora 'altre notizie; perciò si può affermare che, nel momento attuale la situazione si trova in un periodo di stasi. Per quali fatti, si può chiedere, l'azione polla riprendere movimento? A noi pare che si possano prospettare tre ipolesi. O il Governo greco idi fronte alle energiche misure del Governo italiano, si rassegna ad uccellare le Condizioni poste a riparazione del delitto ed in questo caso si avranno le dimissioni del Gabinetto di Gonatas. E' da notate a questo proposito che il nostro mini'tiro rimane ad Atene. — Oppure il Coverfio greco, facendosi forse forte dell'appoggio di qualche potenza, non piega — ed allora si prospetta 7icgli ambienti ufficiosi rcdtrsusgtleQtp a i e o e o i romani un nuovo sviluppo dell'azione coercitiva italiana. E' certo che da parte degli ellenoflli in qualche paese, e soprattutto in Inghilterra, si tenta, in collaborazione colla Grecia, di inscenare una vasta campagna anti-ilaliana, e provocare una reazione inglese. Su questi intrighi specula, evidentemente, il Governo del signor Gonatas; ma è dubbio che tale agitazione possa raggiungere risultali sensibili. — O, finalmente, si avrà un intervento esteso di indole pacifica e di moderazione, per cercare di compone la vertenza. Quest'ultima ipolesi sarebbe però da scartarsi, dato che il Governo e l'opinione pubblica del nostro paese si sono risolutamente affermali su di un punto-, cioè che la soluzione della vertenza deve essere sbrigata senza intermediari Ira l'Italia e la Grecia. Stasera, intanto, l'attenzione della stampa romana e dei circoli politici verte sull'azione italiana in rapporto, alla situazione internazionale, tanto più che, come già dicemmo, la prima fase dinamica, dell'occupazione delle tre isole, si considera come esaurita; e perciò negli ambienti politici e nei giornali ufficiosi non si rista dall'esporre le giustificazioni dell'azione italiana. Prima di lutto, il ministro degli Esteri ha fatto un elenco completo dei precedenti giuridici della nostra . azione di Corfù, che rientra nei mezzi- coercitivi, e non bellici, per ottenere il pagamento di una tndennild^ per danni 0 la riparazione di un'ingiuria. E un più particolareggiato, completo elenco sarà diramato dalla Stefani: in esso saranno elencate tutte le occupazioni fatte dall'Inghilterra, e da altre nazioni. Il nostro sbarco di Corfù risulta non solo ampiamente giustificato; ma anche rispondente alle consuetudini del diritto. La questione delia Lega Il gesto amichevole del Belgio Si dice da alcuni giornali esteri, e specialmente inglesi, che l'Italia, come Stalo membro della Lega delle Nazioni, avrebbe dovuto ricorrere a quella Lega. Dell'obbiezione si occupa diffusamente il Giornale d'Italia che fa osservare come l'Italia sia perfettamente a posto, « Gli articoli 11 e 16 dello Statuto della Lega prevedono sanzioni di vario genere contro i membri della Società, che dichiarano la guerra o minacciano la guerra, senza prima avere esperito le vie deHa composizione arbitrale, sotto l'egida della Lega delle Nazioni. Ma non è il caso dell'Italia : la quale, non solo non ha alcuna intenzione di provocare la guerra, ma ha dichiarato esplicitamente che « la propria azione equivale soltanto ed unicamente ad un sequestro di pegni », allo scopo di ottenere dallo Stato greco le necessarie soddisfazioni per la sanguinosa offésa fatta all'Ittilia. Si può, in ogni caso, e soltanto, parlare dell'art, 15, che contempla il caso ili una vertenza che potrebbe condurre ad una rottura, e che non sia stata, di co ninne accordo tra i contendenti, sottoposta all'arbitrato degli organi della Lega. In questo caso lo Statuto fa obbligo al Consiglio, qualora ne sia richiesto da un membro della Lega, di esperire le vie di una soluzione amichevole ; e qualora vi riesca, di rendere conto con una pubblica relazione dei risultati conseguiti. Null'al tro. « La stessa prudente formulazione dell'articolo 15 — osserva ancora il Giornale d'Italia — è la prova migliore che gli stessi compilatori dello Statuto . non si illudevano, nò potevano illudersi, di imporre, in ogni caso, l'arbitrato della Lega. « A ciò si può aggiungere che il caso italo-greco ha un predente nella questione delle riparazioni, in cui la Francia minacciò la sua tipyita dalla Lega delle Nazioni, qualora onesta avesse preteso di ingerirsi in un af*nre che riguardava di rettamente i più' gravi interessi ed i più gravi problemi/del prestigio francese ». IV/Àc cf.nm Alleali, si tmenla con soddisfazione quello frai/.ese; e sono riprodotti dalla stampa rollava larghi brani dei giornali parigini, in linea di massima favorevoli all'azione energica dell'Italia. Poi, come già saprete, abbiamo ora da registrare un fallo eloqucntissimo. Nel prossimo lunedì il nuovo ministro belga ad Atena doveva presentare le credenziali di He Alberto a Re Giorgio 11. Ora egli ha già ricevuto da Brusselle l'ordine telegrafico di astenersi dalla presentazione delle lettere rea li. Questo alto con cui il Belgio sospende la ripresa delle relazioni colla Grecia è un gesto di solidarietà e di amicizia, che il Governo di Brusselle compie verso l'Italia Venizelos e i banchieri delia City L'atteggiamento inglese si può ora desumere soltanto dai commenti dei giornali londinesi, colla dovuta premessa che giornali non sono il Governo. E' innegabile che l'atteggiamento ostile di certa slampa inglese nei nostri riguardi si è sensibilmente accentuato, ed a Roma la spiegazio ne clic si dà del fatto è unica. Citiamo] alcuni brani dell'editoriale Corriere d'Ita lia, chr meglio lo riassume-. .ili fatto non ci dece sorprendere, perchè i legami che uniscono Venizelos a banchieri della City, sono tali da spiegare evidentemente la ragioni della campagna ofiqtcefLpssrs l i e a o] a ostile aperta da giornali ihc dipendono da finanziatori della Grecia. Ed è bene, a questo proposito, rilevare lo strano contrasto che *i delineo tra la politica ufficiale del Foreign Office verso il Governo ellenico, e quella che effettivamente informa le relazioni tra Atene e Londra. L'Inghilterra ha interrotto i rapporti diplomatici col Governo rivoluzionario,, in sèguito alla fucilazione dei ministri accusali per i rovesci militari nell'Asia Minore, ed ha lasciato vacante la sua rappresentanza diplomatica presso la Corte di Re Giorgio. Ma, nello stesso tempo, non ha mai cessalo di permettere alla finanza britannica di provvedere largamente al bilancio greco, soccorrendolo con una generosità che si traduce in un conto corrente di interessi affini tra i due Paesi. E questo particolare ci rivela le ragioni per le quali gli avvenimenti greci sono seguili con tanta sollecitudine dagli ambienti politici ed affaristici di Londra, che sono rimasti stretti dai più profondi legami con quella organizzazione plutocratica che, sotto una veste nazionalista, è impersonata dal vcnizelismo. Gonatas, Alexandris e lo sicsso Zaimis non sono che una longa manus del cretese; sono, anzi, dei veri luogotenenti che, per conto suo, sgovernano il loro paese, e lo amministrano come un feudo, nel quale i veri Greci sono ridotti alla funzione di umili vassalli dei potentati banchieri, che fanno corona all'ambizioso tiranno di Creta. L'intransigenza di Gonatas è quindi l'intransigenza imposta da Venizelos, per sostenere il credilo dei banchieri anglo-ellenici, evidentemente preoccupati dal nuovo eventuale crollo della dracma. Ma la tesi di intransigenza consigliata da Venizelos si riduce ad una cattiva speculazione; perchè il contegno dell'Italia non rende possibile alla Grecia di sfuggire alle conseguenze dei suoi impiegabili ,cd ingiustificati dinieghi. L'unico vero nemico del nostro Paese in Oriente è il vehizelismo, che, dopo avere sfruttata la Francia, ha piantato ora le sue tende a Londra, per intessere nuovi intrighi e nuove complicazioni ». Sin qui il Corriere d'Italia. E, come appare dai commenti di questo giornale, e dagli apprezzamenti che si fanno negli ambienti romani autorizzali, si tiene a ben scindere quello che può essere l'atteggia mento di certa slampa inglese da quello del Governo di Londra, nel quale si nutre fiducia di un amichevole conlegno verso l'Italia, anche per le ragioni che noi esponemmo, ieri. Il Mondo, dopo avere premesso che « se ad Atene non imperasse uno spirito balcanico, il signor Gonatas avrebbe fulmineamente riconosciuto che, quando si han no le mani ancora insanguinate per l'assassinio del signor Gunaris e dei suoi compagni, e quando accade che sul territorio del proprio Stato vengono trucidati cittadini di una potenza amica, innestili di un'alta funzione internazionale, si sala sulla scala dell'onore solo anticipando ed abbondando nelle riparazioni spontanee », osserva: « A Londra, dove certamente non impera uno spirito balcanico, non si mancherà di comprendere che tutto consiglia a fare in modo che il grave incidente possa essere rapidamente superato ron piena soddisfazione dell'Italia, per modo che le misure coercitive adottate dnl nostro Governo non abbiano più ragione di essere. Il Governo inglese non può certo desiderare che la gift troppo imbrogliata situazione europea vengo a complicarsi ancora, di più, e che lo situazione di fatto crentasi a Corfù fibbia a prolungarsi oltre il necessario. Il Governo inglese non avrà nemmeno il desiderio che il suo atteggiamento, diverso da quello francese anche su questo terreno, possa irrigidire mno:giorfnente anche la grave situazione generale dell'Europa, la quale, purtroppo, col passare dei giorni e* delle settimane, non si fa meno boia e più promettente. A Londra, poi, dove si è (riustamente preoccupati delle sorti dell'Europa, si deve volere, che, in considerazione della situazione generale del continente, e soprattutto nei rapporti della Ruhr, si possa procedere oltre, liberi da qualsinsi fssHrlinyn ostacolo di gestioni urgenti, per quanto limitate. Dobbiamo pertanto credere, nonostante le notizie ed i commenti dei criorn.a'.i della capitale inclese, che la politica britannica finirà coll'orientarsi sulla via del buon senso, che conduce a superare rapidamente l'episodio attuale, con piena e completa soddisfazione dell'Italia ». L'adesione di D Annunzio Altra riprova delia colpevolezza greca Secondo notizie da Gardone, l'Agenzia l'Informazione apprende che il comandante D'Annunzio ha avuto occasione di esprimere la propria commossa indignazione per l'ignobile attentalo commesso ai de-nni della nostra rappresentanza da «barbari sicari ellenici • ; Il comandante D'Annunzio, come già vi informammo, avrebbe pregato l'on. Ciano che, come è noto, trovaoasi a Gardone per il patto marinaro, di rendersi interprete presso l'on. Mussolini dei suoi sentimenti di profonda e completa adesione all'opera di rivendicazione e di tutela iniziata e parseguita dal Governo italiano. Il corrispondente da Valona dell'Epoca, t i i tulla responsabilità greca nella strage scrive: « Qualche giorno prima del massacro, e precisamente il 2-i agusto, il coloni-si lo Botzari, di fronte alla risolutezza del generale Telimi, estrasse la rivoltella, minacciandolo, dicendogli che gli avrebbe fatto saltare le cervella se avesse ardito di far rimettere i cippi della frontiera che il giorno 19 duo ufficiali greci, appartenenti al 5.o battaglione del 3j.o fanteria a Janina, avevano rimosso ». E l'Epoca continua: « La Delegazione albaneso giunse a Kakavia alle 9 ; e il capo di essa non avendo visto arrivare la Missione italiana, ebbe il timore che qualche incidente fosso accaduto al gen. Tellini. Si recò allora varie volte, e sempre invano, al piccolo posto greco di Kaltavia, per chiedere se avesso notizia della Missione italiana. Soltanto olle 17 gli presentarono un telegramma, con cui si avvertiva che briganti ernno stati visti in giro, e che il generale Tellini non. poteva proseguire senza scorta... ». A quell'ora — è da notare, per avere una nuova riprova dell'assoluta complicità delle autorità militari greche nel nefando assassinio — a quell'ora, la Missione del generale Tellini era stata massacrala da ben olio ore!... <i... Il capo della Delegazione albanese, che conosceva i gravi incidenti avventiti fra il colonnello Botzari ed il gen. Tellini, ebbe subito il sospetto che qualche cosa di grave fosso capitato. Si offrì quindi spontaneamente di occorrere in aiuto della nostra Milione, assumendo piena responsabilità del suo operato e dell'incolumità della propria Delegazione. I Greci lo vietarono, e soltanto ale 19 gli permisero di proseguire per Janina, alla ricerca della nostra Missione. In aperta campagna egli fermò un contadino greco, dal quale apprese la barbara strage compiuta dai Greci (In dalle 9 del mattino. La Delazione albanese ritorno quindi immediatamente a Kakavia, per continuare verso la frontiera albanese : ma i Greci glie lo impedirono. E soltanto a mezzanotte potè proseguire per Arinista, di dove telegrafò la avvenuta tragedia al prefetto di Argirocastro ». l'azione del " Premuda „ il Giornale d'Italia pubblica particolari tulle operazioni della nostra flotta nelle acque di Corfù. ■ ■ La squadra ebbe l'ordine di partire da Taranto la sera del 23, imbacando in tutta fretta materiale di artiglieria ed anche alcuni reparti di truppe. L'ammiraglio Solari appena ricevuto l'ordine da Roma, dava disposizioni perchè poche ore dopo navi dell'armata, in pieno assetto di combattimento, partissero ella volta di Santa Maria di Leuca. Non si conosceva con precisione il compito che all'annata stessa era stato affidato, anche perchè circolavano da tempo voci secondo le quali nostre uniti avrebbero dovuto recarsi a Fiume. Invero, in un primo momento, anche gli equipaggi ebbero la sensazione che si dovere navigare per l'alto Adriatico. Invece, appena doppiato il caro di Santa Maria di Leuca, l'ammiraglio Solari I ordinò all'esploratore Premuda, con alcune I cacciatorpediniere, di effettuare una ricogni| zione verso Santi Quaranta, allo'scopo di segnalare alla squadra qualsiasi possibile ostacolo. L'esploratore Premuda, che è una exnave austriaca ad alta velocità, eseguiva la sua missione, e poche ore dopo segnalava alla Conte di Cavour, nave ammiraglia, che lo specchio d'acqua era completamente libero, e che nessuna nave era in vista. t La squadra sostò et lariro di Santi Quaranta qualche ora. Dalla stazione di Centoculle, trattante, perveniva un radiotelegramma all'ammiraglio Solari, al quale si ordinava di inviare una nave a Corfù, allo scopo di intimare la resa della citta e partecipare la deliberazione del Governo italiano « comde va badelnaL'aterL'anare l'iscidrepnecagrLSteneRoun(madaedorsunaallmTsoLintaleteellavvevocomcopae comtrGIlnphzticghnsisbgggsanrl. n1 m• p| snqcsfstobscfl'pTdsuasrtmpctladi occupare l'isola. Anche questa missione j venne affidata all'esploratore Premuda. co- . mandato dal capitano di fretta Prini La \ nave, scortata da due ci.ccia, fece immediatamente rotta per Corfù, ormeggiandosi alle banchine tra la meraviglia dei cittadini. L'intimazione della resa « Immediatamente il comandante in seconda si recò dal governatore, notificandogli l'ordino dell'ammiraglio Solari. Il governatore disse che non avrebbe resistito ed avrebbe ceduto, trattandosi di un caso di forza maggiore, ma formulava le più ampie proteste, chiedendo di poter informar.:- il Governo di Atene di quello che accadeva. Ma l'ufficiale ! nitaliano, che era accompagnalo da un pie- i echetto di marinai, notificò che in precedenza ! dle nostre unità, avevano avuto la cura di ; Atroncare il cavo telefonico die congiunse I l'isola cella terra ferma, e cnc, in ogni caso. Inotificare a quello di Atene le operazioni che I *g1 iJ vil Governo di Roma avrebbe provveduto a l notificare a quello di Atene le operazioni ci erano in corso. Espletata la missione, .l'uffi¬ ciale ritornò a bordo del Premuda che subito dopo si diresse verso la nave ammiraglia. Non appena l'aniuiirColio Solari ebbe notizia che l'ultimatum era stato notificato al governatore di Corfù ordinò che tutte le navi si mettessero in moto; ed infatti alcune ore dopo esse erano nel canale. Un reggimento da' sbarco della R. Marina, che era' già in pieno assetto di combattimento, agli ordini del capitano di vascello Sirianni, scese a terra. Prima di cgni ahro, se le nostre informazioni rispondono a completa verità, sarebbe stato occupato l'isolotto del Tino, trasformato durante la guerra, e precisamente nel periodo in cui fu effettuato dalla marina italiana il salvataggio degli eserciti serbi, in lazzaretto por i colerosi, L isolotto Tino, 'be è uno scoglio nudo nel mezzo del canale di Corfù, ne domina completamente la navigazione. Un reggimento di fanteria ebbe l'incarico di allestire una lesta di ponte por facilitare le operazioni di sbarco dei marinai, dell'artiglieria e di tutti i mezzi logistici. cqUCtinasmmrIfmpi « Lo sbarco del primi repaTti di marinai si compi nella calma piò perfetta e tra il grande stupore della popolazione, che si affollava lungo le banchina. Immediatamente la bandiera Italiana venne issata sulla torre della fortezza vecchia, mende .le salve delle navi e le grida di evviva la salutavano. L'ammiraglio Solari, poco dopo scendeva a terra, assumendo la direzione dolio sbarco. L'ammiraglio, quindi, si recava dal governatore dell'isola per confermargli il carattere pacifico e provvisorio dell'occupazione dell'isola e formulando il volo che nessun incidente si verificasse colla popolazione e coi reparti greci che per ventura si trovassero nell'interno dell'isola. E lo avverti che In tal caso eyii sarebbe stato costretto a prendere gravi provvedimenti ». La notte' scorsa, a tarda ora, l'« Agenzia Stefani » diramava, riguardo all'occupazione di Corfù, i due seguenti dispacci — da Roma o da Corfù — cne noi pubblicammo in una seconda edizione, e che riproduciamo: Roma, 31, notte. (Ufficiale). Il Comandante in capo dell'armata navale, ammiraglio isolari, comunica da Corlù: Lo sbarco è stato iniziato alle ore IO, ed è stato effettuato senza difficoltà. Alle oro 1S la bandiera italiana ò. stata inalzata, sulla fortezza vecchia, salutata da tutte le navi presenti con salve di 21 colpo e saluto alla voce degli equipaggi. Procedo ordinatamente l'occupazione delia città e dell'isola ». Cnrfù, 1 mattino. (Speciale Urgenza). Tutte le navi greche oggi dal Falèro si sono rifugiate a Salainina, L'ammiraglio Solari, 'Sbarcato a Comi, ha indirizzato il seguente proclama agii abitanti: « A seguito del barbaro eccidio della Delegazione militare italiana., compiuto in territorio greco, e del rifiuto del Governo ellenico di soddisfare alle giuste riebieste avanzate dall'Italia, ordini tassai ivi del Governo ilaliano ci impongono di occupare la vostra ischi. Con ciò l'Italia non intende compiere un atto di guerra; nin soltanto manifestare la sua in" cibile volontà rt.1 conseguire le ripararlo, dovutele. L'occupazione di carattere temporaneo è pacifica; e l-olf si manterrà se il vostro contepno non costringerà il Cimando a Prendere speciali misuro per provvedere all'Incolumità delle truppe italiane». ♦«-. Gravi elementi di prova della responsabilità greca Il Governo albanese ordina la mob'litàzione Santi Ouaranla, 1. La notizia dello sbarco delle truppe italiane a Corfù è stata appresa a Siintl Quaranta poche ore dopo l'eccezionale avvenimento, ed ha destalo favorevoli commenti nella popolazione e nelle autorità albanesi. Mancano par. ticolari in proposito. SI sa soltanto che l'occupazione dell'isola è avvenuta senza alcun grave incidente. Gli italiani colà residenti hanno accollo con composto entusiasmo i nostri soldati, mentre la popolazione greca si è mostrata indifferente. Subito dopo lo sbarco, mentre reparti di fanteria occupavano gli edifici pubblici e militari, sul castello regio di Corfù veniva ammainata la bandiera greca ed Issata quella italiana, salutata dalle salve delle nostre navi in crociera nel canale. Si crede che in seguito a questo aggravarsi rleplì avvenimenti il Governo albanese orai. nera la mobilitazione par difendere i contini 1 meridionali dello Stato, e per !ronleg;jln.re un • possibile allocco ureco. In tutta l'Albania, | sinceramente rattristata per l'eccidio della nostra missione, si nota un'atmosfera di inquietudini! per la conscuuenze incalcolabili che potranno derivare dalla mancata soddisfazione data dal Governo di Atene alla giuste richieste Italiane, dopo la gravissima offesa patita dall'Italia. Viene sempre più avvalorata la responsabilità diretta della Grecia nel brutale assassinio della nostra missione e notizie più precise raccolte svi luoghi della tragedia confermano incontestabilmente che i motivi dell'eccidio sono dovali a ragioni di vendetta politica. È' risultato infatti, che, il generale Tellini, mal sopportando la continuale itila regione di Le.scovicli, a cui si abbandonavano ì distaccamenti greti aveva dovuto ricorrere ad un vero e proprio ordine di sgombro, dando ai greci un termine di cinque giorni scadenti precisamente il 27 agosto. Il generale Tellini, quale capo della missione alleata, aveva dovuto ricorrere a simile provvedimento data l'ostilità e l'indisciplina del reparti greci verso la missione, infatti, si cn. verificalo più volte lo spostamento e, tra l'altro, la completa asportazioni delle colonnine segnanti i contini; in modo da rentier assai difficile l'espiii-uzione dell'opere, della j . \ d,W*™UiJ?ÌÌA ! nostra missione. In q:ie.,ti ultimi tempi si i erano avuti a deplorare vari e gravi incia ! denti tra greci ed . .'biiiitjsi di quella cantra ; Al°ia regione. e I F trainante l'evare questo particolare: Ice missione albanese, che precedeva di pòro ritorno al confine dell'automobile recante e I *' generale Tellini e gli altri ufficiali italiani, giunta a Glantna, alirse per qualche tempo 1 i< sopragglungerc ticlla vostra missione e, J vista l'Inutilità dell'attesa, e temendo guai- a l ¬ o a i e a' o . e o n e i r che incidente, decisa di rifare la strada. T)a questa accorta dc-isione, e-sa fu distolta in Un primo momento dalle autorità greche di Ciunina, (-• quali, cercavano forse di dare tempo agli assassini di compiere indisturbati il feroce delitto. Gli albanesi, perù, fermi nella loro decisione, c mu-jUiomiente ancora allarmati dal prolungato litardu, ripresero la strada da Giunina a Lescovick. Questo particolare dimostra sempre più come l'assassinio ti 1 dovuto unicamente ad elementi ureci c come il Governo di Alene sia responsabile della tragedia. » t- » I giornalisti greci csoulsi da Rom-ia bordo del l' " A.troniitos „ Brindisi, 1, ,.. tttnó Sul piroscafo greco Atromltos, fciii è si.no fatto obbligo di compiere il viaseiò direttamente per il Pireo', hanno preso posto i ™iorpalisti greci «pulsi (la Rema. Nel lasciare il porlo di Brindisi il piroscafo Atromltos ha issato la bandiera italiana. socdssmzgcrmClaevsdmoccpvvt