L'omaggio di Monza a Giaccone

L'omaggio di Monza a Giaccone L'omaggio di Monza a Giaccone Il povero Giaccone ha ricevuto Ieri mattina rullimi) omaggio reverente e commosso della città di Monza. Una folla enorme fin dalle prime ore del mattino affollava le vie limitrofe alla chiesa dell'ospedale Umberto I. Alle (i.Sfi la salma è slata trasportata- dal padiglione trasformato in camera ardente, alla cappella dell'ospedale. Pochi minuti dopo le 8. la cassa di legno, dipinta in nero e or... tutta ricoperta di fiori, è trasportata a braccia d.agii sportivi monzesi, mentre tutti si scoprono e nel genorale commosso silenzio prorompe il rombo di un velivolo che volteggia nel cielo; è l'aeroplano dell'intendente dell'Aeronautica corani. Mercanti, die vuole hi tal modo portare a Giaccone l'ultimo saluto. Numerosi labari sono stati inviati dalle associazioni; abbiamo notato fra gli altri quelli della Croce Verde monzese, deìll'Associazioue Foni e Liberi di Monza, della sezione del partito nazionale fascista e delle corporazioni sindacali fasciste, del Touring Club, dell'U.O.E.I., del Lucan, dell'Automobile Club di Milano, dei congedati dell'esercito monzese, dei pompieri della Pirelli, del Municipio di Monza, ecc. Fra i numerosissimi intervenuti si notano il sottoprefetto di Monza, cav. Internicela, rappresentante pure del prefetto di Milano, il corani. Moia, il cav. Alberto Fossati, 11 cav. Strada, in rappresentanza del Moto Club Italiano, il consigliere provinciale Raimondi e numerosi corridori fra I quali Salamano, Sivocci, Minoia, Ascari, Silvani, i piloti della Benz; vengono poi il rappresentante dell'Associazione lombarda giornalisti, dei sindacati milanesi, dei cronisti e corrispondenti di giornali, ecc. Dopo una breve funzione nella Cappella, la bara veniva issata sul carro funebre. Quindi il corteo fra due fitte ali di popolo reverente e silenzioso, si incammina verso la chiesa parrocchiale di San cario in via XX Settembre .dove si svolge una breve funzione religiosa. Apriva il corteo un gruppo di militi urbani, seguito da diverse vetture ricolme, di corone, gli ultimi omaggi degli ammiratori; fra lo corone si notavano quella dei rarenti, della Gazzetta dello Sport, dell'Associazione lombarda dei giornalisti, del Comitato per il primo Gran Premio d'Europa, del Partito fascista di Monza, dei Comuni di Brassolo e Monza, della Sezione dell'Auto Club dei Forti e Liberi di Monza, del personale dell'Autodromo, dell'Associazione nazionale automobilistici in congedo di Monza, della Società anonima Roberto Kosch, della Società anonima Pirelli, dell'Auto Club americano (con nastro azzurro e bianco, personale dell'equipe), della Casa Benz, del personale della Slas, della Federazione Industriale monzese, ecc. Due guardie giurate dell'Autodromo portavano il ricordo che la Fiat ha inviato: una corona di bronzo formata da due rami Intrecciati di mirto e di alloro, con questa dedica: «Ad Enrico Giaccone». Seguivano numerosissime rappresentanze, con tutti i labari spiegati; indi, dopo il clero, il carro funebre. Reggevano i cordoni: Colantuoni, per la Lombarda giornalisti, il senatore Crespi, per l'Automobile Club ; ring. Rossi, per la Fiat; l'avv. Mascheroni, sindaco di Monza; DeAmbrosis, perla Fiat; l'on. Marangoni, per la Fiat. Quindi seguivano gli Intimi, fra 1 quali un cognato della vittima, e il fedele meccanico. La signora Giaccone, troppo esausta, non ha partecipato alla mesta cerimonia. Dopo una breve fermata nella chiesa, il corteo, fra due fitte ali di popolo commosso e reverente, si incamminava verso il cimitero. Sembrava che tutta Monza si fosse data convegno per portare all'evinto il suo ultimo saluto. Tutti i negozi erano chiusi in segno di lutto, gli stabilimenti avevano per l'occasione posticipato l'orario. 11 corteo ha prose gulto, salutato profondamente dagli astante per via Marsala, corso villano e a'I'altezza del largo Mazzini ha svoltato sul cavalcavia ferroviario, e sempre fra due fitte ali di popolo a capo scoperto, è arrivato al Cimitero di San Gregorio. La salmo è trasportata sotto l'ultimo porticitto, dove sono stati pronunziati 1 discorsi. II sindaco di Monza, ttvv. Mascheroni, con poche parole ha commosso gli astanti, porgendo all'estinto, col proprio "saluto, il saluto reverente e commosso di tutto il popolo monzese. Quindi ii senatore Crespi, presidente della Sias, porge il saluto della Sias e dell'Automobile Club Italiano. « Ogni grande competizione — egli dice — vuole le sue vittime, e le vittime noi ricordiamo di tutte le grandi gare sportive, < . tutte le competizioni massime e vigorose ; siamo pronti per le maggiori fortune della Patria a dare nei cimenti supremi tutta l'opera nostra e le nostre vittime. Ogni nuova sciagura ci da maggior ardimento per la nobiltà della causa che difendiamo, .per 11 sacrificio che ci può essere Imposto; gli sportinen Italiani porgono al caduto il loro saluto e rialzano le loro bandiere; alza la sua bandiera l'organizzazione monzese, dopo averla abbassata dinanzi al feretro; è la stessa bandiera della Nazione, simbolo di ogni migliore ardimento ideale di tutte le no: fi e Iniziative. La stessa bandiera della Nazione si abbassa sul feretro di Enrico Giaccone; il popolo italiano versa per lui una lagrima; ma poi risorge per fare sempre più grande la Patria nostra ». Hanno parlato poi :i cav. Slroni. segretario provinciale. Inneggiando e rimpiangendo 11 valoroso atleta ; Alberto Colantuoni, a nome del giornalisti lombaroi e italiani, e Infine, augurando che sia questa l'ultima vittima del Circuito e ringraziando 1 monzesi per il cordoglio dimostrato, aria per la famiglia il capitano Alartlnt. Terminata la mesta erimonia, la salma, a braccia, è stata trasportata verso l'uscita, Quindi è posta in un altra cassa di noce e issata su di un camioncino della Fiat, di pinto per l'occasione in nero e letteralmente coperto di fiori. Alle 9-30 circa l'auto che trasporta la salma si dirige alla volta di Torino. Commovente tributo alla salma del corridore La salma di Enrico Giaccone è giunta a Torino alle ore H. La trasportò da Monza un furgoncino ricoperto di fiori. Il leggero autocarro aveva l'aspetto di un grande mazzo, rigato e velato di nero. E' giunto dinanzi alla chiesa del Sacro Cuore di Gesù, in via Nizza 50. all'ora s'abilita: nonostante che lungo 11 percorso abbia dovuto fermarsi più volte per dar modo alla gente dei paesi intermedi di porgere l'omaggio di fiori e di cordoglio al feretro dell'ardimentoso campione, caduto sul campo della sua battaglia. Lo ha seguito da vicino una automobile del sig. Gariglio, sulla quale aveva preso posto anche il cognato dell'estinto. Pure questa vettura era carica di fiori.'Portava la corona oronzea d'alloro offerta a Monza: mazzi e corone più grandi di fiori freschi offerti specialmente a Vercelli. • In questa citlà 11 furgone funebre ha dovuto fermarsi circa mezz'ora. I cittadini si erano raccolti alla porta verso Milano ed avevano formata una folla grandiosa. C'erano rappresentanze che portavano bandiere obbrunate. donne e ragazzi con le braccia cariche di fiori. Tra la folla erano anche il sottoprefetto, una numerosa rappresentonza del Municipio ed altre autorità. Quando giunse il feretro di Giaccone, una delegazione espresse il desiderio di accompagnarlo in corteo attraverso le vie della città. Questo desiderio venne esaudito. Altri fiori vennero appesi ancora al carro funebre e deposti sulla vettura degli amici e del parenti: e lentamente tutta la fiumana di popolo, sormontata dai vessilli, si schierò in corteo lunghissimo, silenzioso, raccolto, scortando la salma fino alla porta opposta della città, verso Torino. Dinanzi alla chiesa del Sacro Cuore,.jn vis Nizza, da circa un'ora molla folla attendeva. La ressa di gente è cresciuta man mano che si avvicinava l'ora dell'arrivo. In questa giornata di dolore mortale per una famiglia e di cupa tristezza per la famiglia più grande di tutte le persone che si sentono in qualche modo legate al giovane valoroso, scomparso tragicamente, abbiamo veduto rinnovarsi attorno alla piccola chiesa lo spettacolo di un'altra triste giornata lontana, In cui tutta la città si era raccol'a attorno alla salma di un giovanissimo fra i migliori campioni, vinln in terra straniera soltanto dall'avverso destino e dalla morte. La folla che si sco perse devotamente quando giunse l'autocarro funebre era formata di ogni sorta di persone: operai, impiegati, uomini d'affari, donne di casa, signorine, scesi in Istrada o fermatisi un momento trovandosi a passare per caso. Anche i trams e gli altri veicoli si arrestarono a distanza, per non turbare il pietoso ufficio del trasporto della salma, il carro funebre si fermò dinanzi alla cap Jiella annessa alla chiesa. Vennero rialzate e cortine nere che chiudevano dalla parte posteriore la piccola cella mortuaria: ed 11 feretro, custodito in una cassa provvisoria di trasporto, apparve alla vista di tutti. Pareva stretto fra le corone di rose, di garofani, di gigli e di alloro. Molte donne all'apparizione della salma si fecero di lon bino il segno della croce sul volto, blsbl gliando preghiere per breve tempo. GII impiegati della Fiat che erano venuti in attesa insieme al direttore tecnico ing. Gohbnto. si avvicinarono allora al carro e sollevarono li feretro sulle braccia. La folla si era divisa, rispettosamente, ed aveva lasciato un ampio' passaggio verso l'entrata della cappella. Una numerosa rappresentan. za di operai della fabbrica era schierata sulla porta. Il trasporto nella cappella venne seguilo e aiutato anche dal meccanico di Giaccone, sic. Carignano, che guidò il carro funebre da Monza a Torino e dall'ing. Fossati, che aveva preso posto accanto al meccanico. La cappella ardente preparata in mattinata è rettangolare, addobbata severamente. I muri sono ricoperti di drappi neri e sulla parete di fronte all'ingresso è una gran croce, a fianco della quale sono accesi sei ceri. Altri sei ceri più grandi sono posti da ima parte e dall'altra del feretro. Tutt'inlorno alla cappella sono allineate, senza Interruzione, alte piante ornamentali. Un Inginocchiatoio ricoperto di un drappo di velluto nero è sfato posto a'metà della camera. La sfilata della folla Il feretro di legno nero, ornato di decorazioni d'oro, venne posato sopra un piccolo catafalco inclinato. Quando fu ultimato il lavoro di sistemazione vennero i frati. Essi recitarono brevi preghiere ed impartirono alla solma la prima benedizione. In quell'istante giunse un gran mazzo di gigli contornato di tutte lilla ed avvolti in un contomo di verde e di foglie di palme. Era sormontato da un nastro con la scritta: « La tua adorata Gina ». I visitatori che si trovavano più vicino all'ingresso non appena lessero la breve scritta che esprime tutto lo strazio di una giovane spòsa, si scostarono reverenti e il mazzo venne portato sul feretro. Mentre i primi visitatori, che erano conoscenti, Impiegati ed operai della Fiat, venivano ammessi nella camera ardente, tutte le corone, che a stento avevano trovato posto sull'autocarro, furono discese e portate in una camera ed in un corridoio attigui alla cappella. Il corridoio fu riempito In tutta la sua lunghezza. La gente Intanto premeva, con dolce insistenza presso II personale d'ordine scelto fra gli addetti alla Fiat, per aver il permesso di visitare la salma. Non appena li furgone si fu allontanato e furono terminali all'interno tutti I lavori di sistemazione la porta fu aperta per tutti. Accanto all'entrata vennero posti i registri per 1 visitatori : in breve tempo i loro fogli si ricopersero di firme. La sfilata del pubblico fluente da ogni parte è cominciata verso le quindici. Sono passate prima le persone che abitano nelle vicinanze della chiesa del Sacro Cuore e che attendevano dalla mattina : la gente del popoloso quartiere della Barriera di Nizza, gli operai che venivano dalla parte del Po. Attorno alla porta della cappella un foltissimo gruppo di persone b andato, via via, rinnovandosi e crescendo. Oltre al visitatori, che erano venuti con lo scopo preciso di porcaro un omaggio di presenza alla salma del povero Giaccone, abbiamo visto molte persone che, trovandosi vicino al luogo del mesto pellegrinaggio, scendevano dal tram, fermavano le automobili e le vetture per trattenersi pochi Istanti presso il cadavere Col corridore più tenace e più disgraziato. Un sintomo, una prova del compianto generale suscitato nella nostra città si sono potuti avere da tanti piccoli episodi avvenuti plesso la bara. 1 garzoni di negozio che giungevano In via Nizza, scamiciati, con la cesta alle spalle, deponevano per un istante la bicicletta e il bagaglio sulla strada ed entravano, col berretto fra le mani, timorosi, nella camera ardente. Verso le 1"> sono venule alle, porta due donnette vestite di nero, portando un modesto mazzo di liori. Domandarono, quasi trepidanti, se si poteva vedere il feretro: ed avutane risposta affernvntiva. entrarono nella coppella con passo impacciato e tenendo gli ncrlii volli n terra. Deposero i loro fiori sullo bara: s'inginocchiarono e pregarono per po¬ o o o i l e e 1 a e i . e a a . a o l o chi minuti. Poi se ne andarono con gli occhi ' lucidi e scomparvero tra la folla. Chi erano? Nessuno lo seppe. Forse è meglio cosi, n loro atto delicatissimo e pieno di grande e commossa bontà è superiore al nome delle persone: è l'omaggio al forte colpito e caduto mentre si preparava ad affrontare la'lotta 8spra per la sua gloria e per il buon nome della veechia terra piemontese. L'itinerario per il corteo d'oggi La salma di Enrico Giaccone sarà trasportata oggi, alle ore 17, al Cimitero generale. Parteciperanno alle estreme onoranze il presidente della Fiat senatore Agnelli, l'amministratore delegato ing. corani. Fornaca. i membri del Consiglio, gli impiegati, le maestranze, le quali anticiperanno l'ora di lavoro in modo da poter intervenire ai funerali. Il corteo muoverà dalla Chiesa del S. Cuore di Gesù in via Nizza e volgerà verso la barriera In modo da passare dinanzi alla casa dell'estinto, poi svolterà per via Tiziano, percorrendo un tratto di via Madama Cristina e corso Dante per ritornare quindi alla Chiesa. Quivi dopo la benedizione di rito i rappresentanti della Fiat e delle maestranze daranno l'ultimo saluto all'estinto o. quindi 11 corteo, passando per via Nizza, corso Raffaello, via Madama Cristina, via Accndemla Albertina e via Rossini — dopo una breve sosta in piazza Carlina, nel caso che altri discorsi debbano essere pronunziati — accompagnerà la salma al Cimitero. Bordino migliora sempre Le notizie che abbiamo sollecitate e ricevute ieri dall'ospedale di Monza sulle condizioni di Pietro Bordino, sono sempre piti confortanti. Il nostro corridore continua a migliorare. Le condizioni generali e quelle del braccio sono buone. Ieri 11 senatore Baldo Rossi, insigne chirurgo, ha proceduto ad una visita accurata e minuziosa dell'arto offeso. In seguito a tale visita ti senatore Rossi ha potuto escludere che esista frattura, confermando cosi la prima diagnosi fatta dai medici dell'ospedale di Monza. A parere del senatore Rossi 11 Bordino potrà tornare presto al volante. Abbiamo chiesto quando ciò, presumibilmente potrà avvenire e ci venne risposto che non si possono fare previsioni. Entro la settimana, quasi certamente, il corridore potrà uscire dall'ospedale. Dopo la mesta cerimonia, svoltasi fra 11 cordoglio profondo, abbiamo colto l'occasione per andare a fare una breve visita al convalescente Bordino. All'ospedale apprendiamo che sono stati ricevuti 67 telegrammi di condoglianza, fra 1 quali quello del prefetto di Milano, inviato per il tramite del sottoprefetto di Monza. Bordino è mesto. Certo il pensiero che il suo compagno sta facendo l'ultimo viaggio gli amareggia la gioia di sentirsi pressoché guarito. Non ci parla della cerimonia, che s'è svolta, ed anche noi sorvoliamo questo punto doloroso. U braccio di Bordino è sfasciato. Il pilota lo muove liberamente; la temuta rottura non c'è. Egli ci dice che ha potuto dormire un po' phX della notte.scorsa. Anche 1 dolori interni si sono calmati. — Fra due o tre giorni mi muoverò — et dice. Gli domandiamo se si sente meglio. — Ora sto meglio, — risponde; — certo 11 braccio è slogato, ma vi sono 'ielle slogature che guariscono presto. Speriamo che la mia sia una di queste. — E il gran premio? — Oggi è martedì ; manca ancora più di una settimana; si possono fare molte cose In una settimana. Potrei anche correre; ci sono cure adesso che guariscono rapidamente, e se potessi riacquistare le forze che ora mi mancano... Ma ci pare un po' dubbioso ; la speranza di correre non gli manca, ma forse è un po' affievolita. Sul comodino accanto ad un gruppo di bende, vi è un pacco di giornali; l'unico svago di Bordino è adesso leggere 1 racconti più o meno esatti della sua avventura. Anche la febbre da due giorni è scom parsa. Salutiamo Bordino. Ci ringrazia sorridendo un poco ; poi volge gli occhi al soffitto e il volto si fa mesto, mentre gli occhi luccicano. Le condoglianze e l'augurio del Presidente del Consiglio Il Presidente del Consiglio, on. Mussolini, ha telegrafato al Prefetto gr. uff. Palmieri pregandolo di esprimere a suo nome vivissime condoglianze alla famiglia Giaccone e di esternare contemporaneamente alla Fiat la sua fervida fiducia che, nonostante il luttuo so accidente, farà trionfare nella grande prova mondiale i gloriosi colori d'Italia. dl