Cronache parigine

Cronache parigine Cronache parigine gPoincaré preferisce il treno all'automobile • La Chimera burocratica e la storia di un "filo diretto,, • La villeggiatura e le sue... delizie - Le disgrazie di Cecilia Sorel. PARICI, agosto. La villeggiatura di Poincaré consiste tn un ebdomadario soggiorno a Sampigny, che va dal pomeriggio del sabato al lunedi manina. Il riconoscimento del sabato Inglese: ecco, forse, la sola concessione cho il capo del Governo francese abbia fatto all'Inghilterra In un anno e mozzo di permanenza al potere. Si tratta, tuttavia, anche questa volta di una concessione apparente. 11 Presidente va. sl, in campagna: ma ci va per lavorare meglio. E, per non smetterò di lavorare neppure durante il tragitto, il vagone presidenziale contiene tavolo, scaffali e calamai, nò più nè meno che una sala da studio da terra ferma. Al principio dell'estate, il desiderio di risparmiar tompo aveva indotto Poincaré a indulgere alte usanza del giorno e fare il viaggilo tn automobile Fornito di una splendida macchina ultimo modello, capace di percorrerò comodamente e seuza pericolo centotrenta chilometri all'ora, lo statista sl era dotto cho, merco sua, avrebbe finalmente potuto sottrarsi alle Inevitabili lentezze della partenza e dell'arrivo in una staziono ferroviaria, agii omaggi del capi-stazione e dei commissari di servizio, alla scorta fastidiosa degli agenti ciclisti, senza contare i ritardi dei treni, i dischi chiusi e 11 resto. Ordinato, infatti, che si installasse nella vettura un tavolino e l'occorrente per scrivere, i viaggi stradali vennero intrapresi, a patto che il meccanico non sl azzardasse mal a metter sotto una sola gallina, nel qua] caso 11 ritorno all'antico sarebbe stato immediato e irrevocabile. La cosa andò innanzi cosi per qualche settimana. Ma da quindici giorni, benché Il meccanico, un campione del volante, non abbia sinora sulla coscienza 1] più piccolo pollicldlo, il Presidente è tornato olla strada ferrata. Le scosse della macchina gli Impedivano di scrivere, e, ad onta di tutti 1 risparmi di tempo, egli aveva dovuto constatare che si fa più presto In ferrovia. D'ora innanzi l'automobile presidenziale non servirà piò se non per le gite oratorie domenicali attraverso i cimiteri e gli ossari della guerra, • • • In quanto alla comunicazioni con Parigi, esse sono mantenute da un corriere cho fa la spola ogni giorno, o per meglio dire ogni domenica, tra Sampigny e il Qual d'Orsay, latore di una valigia non di rado assai voluminosa. Il Presidente soorre immediatamente le pratiche inviategli, le annota e le rimanda prima di sera aila capitale. Sino ali anno scorso, per telefonare a Peretti della Rocca il capo del Governo doveva servirai del telefono intercomunale pubblico, perdendo, vaio a dire, nonostante tutte le richieste di precedenza assoluta e lo zelo delle Impiegate, un tempo oonsiderevole. Quest'anno il «lo diretto col Ministero degli Esteri è stato collocato. Ma a prezzo di quale lotta a cor. po a corpo con l'inerzia degli uffici e le' resistenze della ciambella di cuojol Fare la oronaca degli ostacoli contro oui può intarsi in Francia un Presidente del Consiglio per ottenore una cosa in apparenza cosi semplico. sarebbe scrivere il più bel capitolo della fisiologia della Chimera burocratica signoreggiali te questo paese. L'altro giorno, ancora, ecco precipitarsi nel gabinotto di Sua Eccellenza un alto funzionarlo del medesimo, con dipinti sul viso i colori della più intensa soddisfazione: — Signor Presidente! Il filo diretto è cosa fattal Lo abbiamo: Possiamo dire di essercelo guadagnato! — Finalmente! Era tempo! Fregandosi le mani, u Presidente parte per Sampigny. In treno legee, annota, decide, come di consueto. Al metter piede in villa, dopo lo naturali manifestazioni di affetto all'indirizzo della consorto, suo primo pensiero ò correre al telefono per chiamare Peretti della Rocca e comunicargli di viva voce il risultato del lavoro srrigvto in ferrovia. Ali, sl! Aspettalo, il tilo! Suona, risuona; tempesta, strepita, minaccia. Niente! Fu necessario un supremo intervento ufficiale del Gabinetto della Presidenza tei Consiglio per ottenere elio il filo, ormai ii stallato, .funzionasse a richiesta dell'utente... Sampigny assiste con ammirazione ed orgoglio culo svolgersi febbrile dell'attività >> Poincaré e di quanti lo oircondano. I suoi sentimenti differiscono, cioè notevolmente da quelli del cittadini di Rambouillet; per lo più trattori ed osti, gente poco romantica, i quali invece co l'hon su con Mlllerand perche quando o'è lui a villeggiare l forestieri non sono ammessi a visitare il Castello e, invece di formarsi in paese, mettere a 1 <<• bra l'automobile,' ordinare da colazione e poi magari da dormirò, per sottrarsi alla canicola, filano via brontolando o bestemmiando senza neanche scendere a bere un bicchiere di birra La sola risorsa rimasta all'infelice paese dovrebb'essere il passaggio dei ministri e dei relativi seguiti, i giorni di Consiglio. Ma dacché Poincaré si è rimesso a viaggiare in ferrovia anche 1 ministri trovano più economico faro altrettanto, approfittando del treno presidenziale; e quindi, arrivati alla stazione, le carrozze del Castello s li portano via, le cucine del Castello danno loro da mangiare e da bere, 1 divani del Castello permettono loro di fare la siesla, e pel poveri trattori ed osti del paese non rimano so non serrar bottega e andarsene a letto.... Lo villeggiature del semplici mortali saranno meno Illustri, ma, se non altro, danno mono fastidi al prossimo. Vero e che qiiale là non mancano querimonia, come al Tréport 0 a Mors. dove gli esercenti parlano con disprezzo dei parigini, che, a sentir lo-ro non hanno più soldi da spendere e di-Isertano teatri a Casini mandando in rovina || fàÌa0nf.?tl^-,1,Pre,sarl,ch-a sl dAnno tanto da vnmir? Lnlstlaili' Ma,ln complesso le cose nntì e s,° 1uaIcU"° si lagna è seni- pie il villeggiante, non il. ., villeggiato Otte stanno c'è stata, anzi, qualche Imprevista r«urrez ono di stazioni Lineari d? cuisi era perduta la traccia. Esempio. Contrexevll. mnn,i',,moUo temp,9 vlttel< con la ^ fama mondiale aveva eclissato la vecchia cittadina dei Vo.s«!. dove all'epoca di Turghenic/i tutti i granducln di Russia venivano regoarmente ogni anno a curarsi la vescica o a articolazioni. Improvvisamente ContréxenfSSm'v-..rid?stnt? v'to- Nuovi alberghi, automobili che si assiepano alle porte dei giardini e dal sanatori, balli dio si susseguono senza rassomigliarsi, giochi d'azzardo che registrano incassi cospicui e diffe'-en. zb formulabili. In una notte, Bernstein perde cinquantamila franchi. De Flers ne euadagna centoquaranta mila... Come vedete la letteratura in Francia ha i suoi pescicàni Ma coiivien dire che I lavoratori della penna soffrano particolarmente della vescica, polche ì Vosgl sono quest'anno il soggiorno Proferito, di romanzieri e commediografi Vichy, altra stazione del genero, ospita l'in, torà tribù Guitry, decisa a tornare a Parigi, manco a dirlo, con mezza dozzina di commedie nuove nella valigia; e poi i Richo. P n con Cora Uparcerie. e poi RoucW. i' diruto™ dell Onera, e poi Giorgio Berr. Maria Leconte a infiniti rappresentanti del1 Almanacco di Gotha del Teatro parigino. La Rpbinne, Invece, villeggia nelle vicinanze di Concarneau, la Piérat ad Avignone, e Marta Chenal sl prepara a partire per Deauville dove insieme col celebre Muratore canterà in una serata di gala a benefìcio del Laboratori scientifici. Ma è gente, une sta, dalla vescica a tutta prova, cui non occorrono nè Vichy nò i Vosgi. Par andare a, Deauvilio. infatti, il primo requisito con? f. i < godere buona salute; specialmente per le signore, 19 quali non hanno, comò gii uomini, fa risorsa di difoudersi dalle correnti ti aria infilando un soprabito. La gran moda è ora prendere l'aperitivo non più alla famosa «Potìnière. al Cicalatolo, potremmo tradurre, dove sl andava vestiti e calzati conio a un passeggio qualsiasi, bensì al Bar dell Hotel Rovai, dove la prammatica e di recarsi in maglia da bagno — lo signore, beninteso — manlia rigorosamente attillata, scollata, giungente poco più sotto dol1 inguine e possibilmente bagnata, affinchè gii eixettl no sieno più suggestivi Tutto 'c mattine, una cinquantina di notabilità dei bei sasso sostengono infatti cosi sugli scanni c nelle poltrone di vimini dell'wegantissimo Bar, un tiro incrociato di monocoli mascolini e di frizzante brezza dell'Oceano, dia per resistere Impavide all'uno 0 all'altro ci vuole, vi assicuro, una epidermide impenetrabile. Kd ecco il difficile, per delle creature che di impenetrabile non hanno mai avuto proprio nionte, a tanto meno poi 1 epidermide. Meglio, sotto questo rispetto, so la passano gli uomini; ma agli uomini tocca poi sostenere altri tiri: quelli del tappeto verde, quelli dell'albergatore 0 quelli delle donne in maglia da bagno 0 vestito 0 nò l'una cosane l'altra, che sono i più pericolosi. E anche qui ci vuole una salute di ferro. Chi resiste meglio, del sesso forte, sono i figli dell'Oriente, prossimo e remoto. I francesi, preferibilmente, se la fanno sulla spiaggia, dove, il loro passatempo favorito consiste nel guardare col cannocchiale e senza rimetterci nulla del proprio, le donno che fanno il bagno. Ma al tappeto verde non trovato che greci: i Zagrophos, i Vagliano, 0 egiziani: i Alatossiàn: e ai piedi delle signore dall'epidermide di cui sopra non trovato elio rajà indiani, corno quello di Kapurmla, nostra vecchia conoscenza, e quello di Kulilhn, giunto in Francia da poco e ancora più ricco del primo, con le tasche e i forzieri pieni di collane di perle, l'uno 0 l'altro oggotto dello tenere attenzioni di tutto lo ragazza di- buona famiglia elio conti ancora Parigi. mwcia in tempo, e l'attrice fu salva. Ma fl quella sera Cecilia Sorel giura che preferì rà sempre tutti 1 pericoli di una viliegpint" ra. a mv-he di una villeggiatura a Deauvi! le, a quelli di una astate a Parigi, NOMENCLATOR. Come vedete, ingomma, quando non si tratta di villeggiature di capi dello òtato. i pericoli sono tutti por i villeggianti. Per gli altri non sono elio i bigliotti da mille. E' forse questa la ragiono cho ha trattenuto a Parigi Cecilia Sorel, nonostante la canicola dell'agosto. Ma in tal coso la prudenza dell'illustre artista non ha trovato il suo premio. Che per poco anzi, la povera Celimene non ci rimetteva l'orso del collo, lì la colpa è di Shakespeare, 0 di Bacone, so vi piace meglio. Si recitava la « Megera domata ». Ricordate che a un certo punto Bertuccio deve afferrare tra le braccia la riottosa Caterina e portarla via a forza? Ora alla Commedia Francese, dove i primi amorosi, contano, di resola, almeno una buona sessantina di primavere, la forza non è precisamente quello cho abbonda. L'attore Grand, dunque, quando, a una delle prime recite, si trova fra le braccia la Sorel, inciampa, cade, e la travolgo seco nella caduta, fra l'ironica pietà degli spettatori. La sera dopo, Caterina, per vendicarsi, se non del compagno, almeno del pubblico, piura di dar pròva della propria agilità, e fa un'entrata in i-cena cosi impetuosa che. perduto a un tratto l'equilibrio e il senso della distanze, salta giù addirittura In Platea, fra l'orrore del presenti, sulle ginocchia di uno snettatore, della prima fila delle poltrone Fortunatamente lo spettatore, slsmor Lionello Laroze. 11 cui nomo passerà ormRi ai posteri, parigino notorio e navicato, seppe aprire le Ma da