Forzamento del Mincio

Forzamento del Mincio X/© manovre stali Garda Forzamento del Mincio (XIcil «loffl-tjro Inviato speciale) VcIoesìo. 25 notte. Con due operazioni — l'uria compiuta ieri sera dopo il tramonto o svoltasi tra l'infuriare degli elementi avversi, una vera bufera estiva, e l'altra sviluppatasi all'alba e conchiusasi poco- dopo le dieci di stamane — il generale Francesco Grazioli ha messo ad una nuova dura prova la divisione celere e le altre trupne poste ai suoi ordini. E, senza precipitare nell'assurdo di certe manovre di altri centri, in cui il tema ad altro non mirava cho a provocare uno scontro, che nella realtà veniva a mancare, egli e riuscito a tare svolgere un insieme di azioni utilissimo al lino di mettere le truppe di fronte a talune difficoltà cho sono tra le più comuni nella guerra guerreggiata, e cioè: sostituire in linea una divisiono sfibrata e scarsa di effettivi con una divisione fresca e completa; forzare la difesa di un fiume ed assicurarsene il possesso, anproflttando della rotta del nemico. Inutile dire, trattandosi di esercitazioni, se i due obbietlivi sono stati raggiunti; quello che imporla invece è di notare, prima ancora di illustrare lo due azioni, che questi movimenti, meticolosamente preparati, hanno avuto un brillantissimo svolgimento per la larga disposizione di mezzi, por il modo con cui tali mezzi sono stati nostl in aziono e per la perfetta coordinazione cho si è avuta tra le varie armi. La divisione stanca, che ieri sera venne sostituita, dirò meglio* cavalcata, (perchè si tratta non d'una semplice sostituzione, ma di una vera e propria sovrapposizione, presupponendosi un nutrito fuoco nemico) si trovava in linea sul Mincio nel tratto tra Valeggio e Monzambano ed è il Mincio nello sfesso tratto elio venne stamane forzato dalle truppe del generale Zoppi, sostenute dalla divisione celere. Il che vuol dire, tanto per segnare oualc'-'o direttiva, che nel tema generale del le manovre, che na^te dal presupposto dell'avanzata doiip imita azzurre su Verona, si è fatto un pa.-so avanti. Un furioso temporale Al tramonto le. truppe dei generale Zoppi hanno cominciato a muoversi per superare la zona intricata e collinosa ove trovavasi schierata la divisiono logora da sostituire. Il direttore delle manovra a molte cose aveva pensato per rendere difficile l'azione: ad aggiungere agli ostacoli naturali degli ostacoli fittizi; a creare degli incidenti; a dare ii senso della opposizione avversaria, ma, al momento di agire, i soldati riolla 7.a divisione si trovarono a dover lottare, oltreché con questi elementi, anche cou un elemento imprevisto e cioè il tempo. Al tramonto si scatenò ieri in tutto 11 Veronese un temporale di una violenza inaudita, tiimporale che infuriò in modo speciale nella zona del Mincio e che servi mirabilmente ai fini propostisi dal generalo Grazioli. Questa della pioggia non era poro una difficoltà supposta ma una difficoltà reale, che servì a renderò l'esercitazione più fruttuosa ed a darò al movimento un carattere realistico si tenne calcolo di tutte le incognito che in azioni del genere si possono presentare in caso di guerra e si chiamarono i comandanti a dimostrare la loro genialità per risolverle. Per ogni incognita, per ogni incidente, nna scritta, un avviso. Questa trovata servì a dare all'azione varietà e sviluppo. Mentre la semplice sostituzione delle truppe sarebbe riuscita monotona e di nessuna utilità pratica, da questa azione combinala le truppe hanno avuto modo di aoprendore di quante sottili industrie bisogni dar prova anche in un movimento apparentemente banale e semnlice. Il tiro di interdizione delie artiglierie avversarie venne supposto ma, a simulare la difesa delle artiglierie rosse, provvide 11 dio dui temporali che lanciò sul Mincio fulmini a centinaia e, per questo non chiesto ma non deprecato, intervento la manovra venne ad assumere un carattere pittoresco e fantastico. , 11 generale Grazioli, il generale PecoviGiraldi ed i giudici di campo generala Milesi e Dhn assistettero al movimento dall'allo del castello di Valeggio. Kd il generale Zoppi ebbe per le sue truppe lo congratulazioni più calorose. La manovra osservata dal Castello E passiamo allo svolgimento del secondo tema: qui Ilo che il generale Grazioli considera giustamente come il principale, il più importante, di questo esercitazioni e cioè" il forzamento del Mincio. 1! movimento notturno non ha avuto che uno scopo: quello di stabilire se grandi azioni, corno può gdirl ad intervenire a Volta Mantovana. Tulio io unita rosso sono supposte; di effettivo non vi è che la settima divisione rossa posta tra Monzambano e Valeggio e la divisione cele re. I ponti sui Mincio tra Monzambano e Borghetto sono completamento interrotti, ma rannata rossa non possiede strila destra z"rn, alla loro volta, hanno sul Mincio I mi'\;_lro divisioni e la divisione celere^pronta |del fiume tali difese da assicurarne il possesso. Non ha nelle vicinanze immediato eie] nume effettivi importanti. Deciso il forzamento, alla settima divisione è a (fidato il oo::.pito di passare il fiume e alla divisione celere di Immediatamente seguirla per allargare la folla ed assicurare le posizioni conquistate. Assistiamo, ne! primo tempo, ad una operazione di prodigiosa attività da parte dpi soldati del genio, che sono comandati dal piemontese generale Gasca. Pctchè le duo divisioni possano passare, è necessario riattare i ponti interrotti, costruivo due nuovi ponti. Le interruzioni sono supposte, ma, in quanto ai nnnti eli barche, vergono effettiva mente ce>tati e riescono )>ems?«mo per quanto il Mincio abbia oggi una corrente impetco sissi bla, Alla seconda fase dell'azione (resistiamo dai l'alto 'del ^astsllo di V'aleggio Dal saldi lori ,',. ni che il tempo ha sgretolato ma clic riumn-i gono a testimonianza del tormentato passato di queste terre, si domina magnificamente il corso del Mincio che scendo con ampia curve su Valeggio e su Goito. Il cielo è burrascoso ma lo strado si sono fatte pulite per la pioggia e l'aria è chiara. Si vede lontanissimo senza bisogno di cannocchiale. SI trovano sul poggio con il generale Grazioli od il generale Ferrari, il Duca di Pistoia, il generale Pecori-'jiraldi e moltissimi altri generali ed ufficiali superiori. Non mancano! le signore ed i curiosi di Valeggio e Borghetio. Alcuni ragazzi sono saliti fin suU'alto doi torrioni e sentiamo venirci dall'alto il loro strillo ad ogni tiro di artiglieria. Lai manovra comincia alle ore sei, ma non ò che dopo la sette che essa si trova in pieno svolgimento. Su per i declivi, tra Borghetto' a Monzambano, a quell'ora, tutto è vampa e le strado ed i sentieri sono neri di soldati di camions e di artiglierie. Il forzamento del fiume ó mono appariscente che non si possa pensare. Mentre le artiglierie, nascoste nella' zona collinosa, che sta sopra BoTghetto. iniziano il tiro di interdizione, le truppe dèi generale Zoppi, approfittando det ponti riattivati, passano il Mincio divise in tre colonna ed affrontano la colonna della riva' sinistra spingendo il partito rosso verso il Tlone o su Villafranca. Il generale comandante ha cura di provvedere singolarmente al mascheramento e ciò fa si che le tre colonne si insinuino nelle posizioni avversàrie sonza elio dall'alto si riesca a percepirne in modo distinto i movimenti. La fanteria si disperde nel tratto collinoso e coltivato e sulle strade non vediamo che autoblindata e pattuglie di avanguardia le quali insegnono gli ultimi nuclei nemici mentre 1 teleftrafisti del generalo Gasca collegano' con t fili i comandi. Alla oro 8 tutta la settima divisione ha passato il Mincio ed il generala Grazioli fa sospendere l'avanzata di questa imita cho si suppone abbia già raggiunto il suo obbiettivo perchè possa spiegarsi l'azione della divisione celere. Dovrebbero in questo momento far la loro comparsa gli aeroplani da bombardamento rossi incaricati di paralizzare «l'azione della divisione celeje. ma non compaiono. Dovrebbero uscire dal campo di Ghedi ma v'è tale foschia in cielo si densa che non hanno potuto muoversi. Il passaggio del Mincio La divisione celebre, al comando det gena» rale Airoldi, passa il Mincio sui ponti militari, di Pozzolo e sul ponte di Borghetto, Mossasi alle ore sei da Volta Mantovana, alle oro setto è visibile da Valeggio o sosta qualche tempo in attesa di potei passare fiume. L'attesa ò comandata. Non appena infatti le ò dato 11 via, la divisione celere si precipita e passa sul fiume come un turbinai* Questo passaggio solleva tra i curiosi cM" affollano il castello di Valeggio il più, gradii de entusiasmo. La traversata è fatta vararne*' te bene e quanto è possibiile rapidamente» Passano in avanguardia pattuglie di cavalloria al gran galoppo. Seguono i bersaglieri cielisl,i svelti ed agili, poi a briglia sciolta t cavalleggeri di Saluzzo, di Aosta, di Novar* e di Vittorio Emanuele IL quindi l'artiglieria! a grande trotto con gli autocsirrl a marciai forzata. Nessun incidente. Le strade senza polvere facilitano l'avanzata e rendono perfetto lo sfllamento. La divisione celere 6' divisa in due brigate, una che fa capo ai ge* nerale Belotli e che punta in direziona di Custoza e l'altra che è comandata dal generala Filipponi, la quale tende su Villafranca pronta ad impedire qualsiasi tentativo di lresisteni< za da parte dolio pattuglie rosse. A seguitai del generale Grazioli abbandoniamo Valeggio ed in automobile ci rechiamo a Villafranca por assistere alla fase conclusiva dell'esercitazione. La divisione colere ha oltrepassato il Mincio: l'artiglieria azzurra ce«ssa il fuoco e cominciano gli spilri di fucileria in tutta li zona che sta tra Valeggio, Sommaeampagna, Villafranca e Nogarole. Le truppe del generale Belotti, avendo assunto una larga fronte, trovano una qualche resistenza all'altezza di Pozzo Moretto. E' ima divisione rossa semplicemente formata da guardie di finanza. Si impegna un combattimento cita al prolunga tino a! termine della manovra. Nja sentiamo l'eco da Villaifranca. Strepito di mt tragliBtric.1 e fucileria nutrito. Le truppe del generale Filipponi trovano resistenza a Villf franca. V Il castello di Villafranca f difeso dalla Milizia volontaria Lo storico borgo e il suo maestoso castello, cho ho anche il to'rrione armato a difesa, il I da la milizia ed altri consoli, seniores e centi-' ||-ioni ai suol ordini. 11 generalo Filipponi investe Villafranca con due colonne con a capo le atitoblindate. Le mitragliatrici ed i moschetti strepitano fino a che il generale Grazioli non ordina che la manovra sia sospesi. Kd i giudici di campo stabiliscono: Villafranca non può resistere di più perchè le truppe di invasione hanno tali forze e tali mezzi a disposizione da soverchiare i (rossi. Ma aggiungono: «Villafranca è stata difesa bene ». A quest'ultimo episodio sono presenti tutti 1 generali che partecipano allo manovre. Mentre più viva ò l'azione del fuoco, fanno la loro comparsa a..jhe ;,li (treoplanl rossi. 11 cielo si è leggermente rischiarato a s tutti — che dovrebiisro essere una quaranti — un buon numero ili aeroplani viene s] cielo di Villafranca n mitragliare le truppi Un solo Incidente va segnalato nelle manovi odierne ed è un milite ferito nel maneggia', un petardo 11 giudizio, che viene dato sul! esercitazioni (ii i'h'uÌ. è sintetico ma è qnan| di mettilo si possa desiderare « brillantisi Imo». Domani le tnipi - faranno un mi passo Innanzi e lunedi fi avrà la fase c | Ci -. - delle esercitazioni coll'investitne: li Verona, Gigi MicholotU ' i