La portata del passo tatto da Mussolini per la soluzione del problema fiumano

La portata del passo tatto da Mussolini per la soluzione del problema fiumano La portata del passo tatto da Mussolini per la soluzione del problema fiumano Roma, zi, notte. Circi le trattative per la soluzione dea problema fiumano il Messaggero pubblicava Questa mattina le seguenti notizie : « Il giorno 8 agosto il presidente del Conmissione paritetica, sen. Quartieri, ricevette dall'on. Mussolini una lettera da comunicare ai rappresentanti jugoslavi, nella quale era detto che il Governo italiano non poteva più oltre tollerare la resistenza opposta dalla Jugoslavia alla soluzione del problema fiumano, n Governo italiano, con lo sgombero ordinato della terza zona dalmata e la pronta e leale applicazione dei trattati e delle convenzioni italo-jugoslave per l'Adriatico, aveva.) data manifesta prova della sua buona volontà e chiarezza della sua attitudine;, esso aveva quindi ragione di deplorare l'attitudine del Governo Jugoslavo che ritardava la sistemazione definitiva dei problemi adriatici ancora aperti, ed avvertiva che se entro. il 31 agosto non fosse stata raggiunta la conclusione del problema fiumano si sarebbe riservata la piena facoltà d'azione. * «Questo-passo energico, .soggiungeva ìlJftfesaggerò, opportunamente fatto dall'on. Mussolini non poteva rimanere senza effetti, donde il movimento che è stato segnalato fra 1 rappresentanti jugoslavi, i quali tuttavia non hanno ancora'data la risposta del loro Governo ». « Quanto poi alla' formula con cui la delegazione italiana impernlerebbe la realizzazione dell'accordo, il Messaggero diceva essere basata sui seguenti principili « 1) La Commissione paritetica assume il governo di Fiume; 2) la Commissione paritetica affida il governo politico e amministrativo dello Stato al Governo Italiano; 3) la Commissione paritetica amministra a mezzo di un consorzio collettivo le ferrovie; 4) Porto Baros e il Delta passano sotto la sovranità del regno jugoslavo, ma restano indissolubilmente legati per 99 anni al Corpo della Città di Fiume. ■ E' da sperare, conclude il Messaggero, che il passo energico fatto dall'on. Mussolini, il quale ha l'approvazione dei Governi stranieri amici, persuaderà 11 Governo jugoslavo a risolversi finalmente per la definitiva chiar flcaziione del problema fiumano e a non assumersi la grave responsabilità di una rottura definitiva delle trattative col Governo italiano ». Questa notizia di una specie di ultimatum del Governo italiano a quello jugoslavo per giungere ad un accordo sulla questione fiumana entro il 31 agosto, aveva prodotto naturalmente durante la mattinata una certa impressione negli ambienti politici e. diplomatici della capitale. SI ebbe però subito un comunicato ufficiale il quale non ha smentito resistenza effettiva di un passo compiuto dal nostro governo per sollecitare la chiusura dei lavori ma ne ha grandemente limitata la portata o, per meglio dire, ne ha precisata la portata. Dice infatti il comunicato: Un giornale romano ha pubblicato la notizia di un ultimatum alla Jugoslavia da parte del Governo italiano. Tale parola è eccessiva. SI tratta, in verità, di un invito sollecitatore rivolto dall'on. Mussolini alla Delegazione paritetica perchè chiuda entro il mese i suoi lavori. Pei comprendere esattamente il passo compiuto dall'on. Mussolini è bene riepilogare brevemente lo stato di cose che la Commissione paritetica dovrebbe risolvere. Come è noto, l'assetto di Fiume, stabilito dal trattato di Rapallo, non ha ancora avuto una positiva attuazione. L'indipendenza dt Fiume è statuita dal trattato ma, per contro, la lettera Sforza attribuisce Porto Baros alla Jugoslavia. Ora, non è ammessibile l'esistenza di Fiume senza Porto Baros. Perciò bisogna mantenere unito il complesso portuario fiumano. Questo, si sa, è il concetto fondamentale del-Governo italiano il quale propone che Porto Baros sia unito all'altra parte di Fiume e gestito da un consorzio a cui partecipino l'Italia, la Jugoslavia e lo Stato libero fiumano. Tale proposta, equa e ragionevole, non è stata finora accettata dal governo jugoslavo, che si preoccupa specialmente di quanto potrebbe succedere in Croazia ove la situazione si va sempre più oscurando. Il Governo jugoslavo è rimasto su di una linea di intransigenza, pretendendo cioè di prendersi senz'altro Porto Baros e farlo funzionare per proprio conto, senza preoccuparsi della situazione in cui verrebbe a trovarsi Fiume. Di fronte a questa inconciliabilità di vedute, che naturalmente rimandava alle calende greche il tanto sospirato accordo, l'on. Mussolini ha creduto opportuno di intervenire. I fatti si sarebbero svolti cosi: L'otto agosto, il presidente della Commissione, senatore Quartieri, ricevette dall'on. Mussolini la lettera da comunicare ai delegati jugoslavi, concepita nei termini esposti dal • Messaggero ». Se redatto in quella forma, l'invito sollecitatorio aveva senza dubbio un tono energico, pure, a quello che ci consta, il documento era estremamente riguardoso e non privo anzi di un atteggiamento di amichevole consiglio. Come dunque abbiamo detto, niente • ultimatum », che. del resto, avrebbo dovuto subire una via diplomatica affatto diversa. Comunque, l'invito rlell'on. Mussolini non rimase senza effetto. Di qui il movimento segnalato tra i rappresentanti jugoslavi. Il Ministro degli Esteri Nincic ed il dottor Rybar. che è il principale membro della Delegazione jugoslava per la questione di1 Fiume, conferirono subito col Presidente del Consiglio Pasic, e, sebbene non si conosca l'esito del colloquio, è lecito credere, anche per quanto à> stato pubblicato dalla stampa ufficiosa di Belgrado, che i delegati jugoslavi si smuoveranno dal loro atteggiamento di veramente eccessiva intransigenza. Anche circa la formula dell'accordo annunciato dal giornale del mattino, risulta che essa è alquanto prematura. Certo si è che se l'accordo per la sistemazione temporanea di Fiume si fa, esso si fonderà sul principio di affidare, per un certo tempo, ad una Commissione paritetica, l'amministrazione della città e del porto, comprendendovi anche porto Baros ed il Delta. Ma come funzionerà codesta Commissione? Da quali elementi sarà composta? Da chi sarà presieduta? Quali saranno le modalità pratiche del suo funzionamento? Ancora non è dato sapere, nè preycdsrs» Intanto stamane sono tornate a riunirsi in sessione plenaria le due Delegazioni jugoslava e italiana per la sistemazione della questione di'Fiume. Presiedeva 11 ■ senatore •Quartieri. Attorno ai lavori delle Delegazioni si mantiene 11 più rigido riserbo. Al ■ Giornale d'Italia » risulta che alle definitive proposte presentate dalla Delegazione italiana, e che sono comprese in quattro punti fondamentali, la Delegazione Jugoslava ha presentato altrettante controproposte, specialmente sulla questione di Porto Baros e del Delta. Si ha, comunque, l'impressione che stavolta le trattative avranno un esito soddisfacente. L'Agenzia . italo-balcanica di Belgrado comunica: i II Governo ha accettato in massima la proposta del colonnello inglese Dewis, per la costruzione della ferrovia e del porto moderno di Buccart. Il progetto deve venire approvato dal Comitato economicofinanziario e dopo il ritorno a Belgrado del presidente Pasic verrebbero iniziati i lavori. Buccarl- diverrebbe, quindi, lo sbocco della Jugoslavia nell'Adriatico. Dewis ha ottenuto l'autorizzazione per la costituzione della società per azioni ed ha depositato alla Banca Nazionale una cauzione ammontante a centomila sterline ». «-e* Notizie di fonte jugoslava ; Serrino succiala dèlia • Stampa •) Parigi, 24, sera. Il MaUn ha da Belgrado che la Tribuna, organo del Governo jugoslavo, conferma la notizia dell'accordo con l'Italia circa l'amministrazione dello Stato di Fiume e dà i particolari seguenti: La Commissione italo-jugoslava, creata in virtù delle convenzioni di Santa Margherita, amministrerà il porto e la città di Fiume per la durata di un anno. L'Italia riconosce alla Jugoslavia il piccolo porto di Baros, ma in cambio la Jugoslavia accetta che questo porto sia pure amministrato da una Commissione speciale. Le relazioni commerciali tra Fiume e la Jugoslavia saranno ristabilite non appena entrerà in vigore il presente accordo. Per il tempo in cui questo durerà, l'Italia e la Jugoslavia continueranno nel negoziati per il regolamento definitivo della questione nel senso del trattato di Ra: palio, il quale prevede la creazione dello Stato indipendente di Fiume, Il ministro degli Esteri Nincic è atteso oggi a Belgrado. Non appena giunto, esporrà al Consiglio dei ministri I vantaggi di questo accordo, nonché t risultati dei negoziati che egli ha svolto con Poincaré a Parigi circa le riparazioni. Benes parte oggi per Roma (Servirlo special» della « Stampa ») Vlanna, 24, notte. Sabato sera 11 ministro degli Esteri di Ceco-Slovacchia, dottor Benes, partirà da Praga diretto a Homa, per incontrarsi con il Presidente det ministri italiano Mussolini. Lo accompagna il ministro plenipotenziario Dvoracec, incaricato di iniziare a Roma le trattative preliminari del trattato commerciale tra l'Italia e la Ceco-Slovacchia. Dopo la visita a Mussolini, Benes partirà diretto a Ginevra, per partecipare alla seduta del Consiglio della Lega delle Nazioni. Il convegno Benes-Mussolini è favorevolmente commentato dalla stampa austriaca, come indizio di miglioramento della situazione generale dell'Europa centrale, con la necessaria conseguenza del miglior accordo tra gli Stati principalmente interessati. Li mobilitazione dell' esercito territoriale russo Parigi, 24, mattino. Telegrafano da Riga che, data la decisione del Governo dei Soviet!, concernente la formazione di un esercito regolare s la organizzazione delle forze militari esistenti, le quali si compongono unicamente di volontari e di soldati rossi, il Commissariato di difesa ha ordinato la mobilitazione dell'esercito territoriale. Tutti gli uomini nati fra il 18W e II 1900 saranno chiamati sotto le armi.