Il carbone per l'inverno

Il carbone per l'inverno Il carbone per l'inverno p ; Ha avuto in questi giorni immeritata diffusione fra il pubblico una voce allarmistica riguardante i probabili prezzi e le possibilitA di riforniinenio di carboni per il prossimo inverno. Secondo questa diceria — tanto infondata quanto assolutamente Inopportuna — per i prossimi mesi invernali l'approvvigionamento di carbone dall'estero dovrebbe presentarsi particolarmente difficoltoso e, in conseguenza! i prezzi dei combustibile dovrebbero salire ad altezze uguali, presso a poco, a quelle degli anni di fiuérra. Causa di questo apocalittico scombussolamento, sempre stando ai si dico messi in giro, sarebbe essenzialmente l'occupazione francese dei bacino delia Ruhr, che paralizzando quasi completamente quelle miniere, avrebbe cagionato una grande scarsezza di prodotto e perciò il suo enorme rincaro. Bubbole! La voce non ha, come dicemmo, alcun fondamento, e non la raccoglieiuniino neppure se da parie di parécchi nostri lettori non ci fossero stillo fatie premure per iul'ormozioni al riguardo, li per calmare ogni apprensione, che non farebbe che assecondare il giuocn nascosto di coloro elio unsero in circolazione la vuota diceria, diamo conto Dsedaordj sevI UJ.defeprnonlin>nl I al' vo(5,gomrlnTroa bu8. tequi di una rapida inchiesta da noi condotta per accertare quale parie di vero fosse contenuta nelle voci sparse fra il pubblico. La Ruhr non c'entra Cominciamo col di'-e che tutti i competenti i 8,da noi interpellati sono stati concordi nel-1 vel'escludere qualsiasi influenza sul mercato del carbone degli avvenimenti che si stanno svolgendo nella Ruhr edinRenania. L'occupazloi.e francese — dicono gli esperii — ha sì tampregenerato sì delle preoccupazioni gravi e 1 ucomprén«ibilissiine nel cete commerciale di1 solutto -il mondo Ma non, come si vorrebbe i Vfar credere, perchè rendesse più difficile il j mrifornimento di carbone, bensì perchè lutti ' rotemevano che l'atto di forza della Repubblica1 lefrancese creasse delle altre complicazioni di | liordine internazionale, ciò che avrebbe in- j Pfluito questo sì, sul meicato mondiale. | Sotto la preoccupazione dì tale eventualità j situtti i mercati segnarono alcuni mesi addie- ntro un rincaro generale, dovuto appunto al . dtimore delle eventuali conseguenze dell'oc- j tocupazione. D'altra parte, ci venne osservato, ] bdurcribncfeprlaTecome noteva accadere diversamente se il caibone della Ruhr non era oggetto di transazioni commerciali in misura tale che la sua mancanza Influenzasse il mercato'.' Da quella Tegione giungeva in Italia una certa quantità di carbone. 'Ma era in conto riparazioni e perciò ne disponeva il Governo, che in massima parie lo usufruiva nelle officine governative, tanto più che il carbone della Ruhr non era molto gradito e ricercato dal commercio libero, il (piale gli preferiva altre qualità di cui ha sempre potuto largamente provvedersi. Queste dichiarazioni fatteci dai conoscitori dell'argomento hanno roi trovato conferma in alcuni dati statistici che ci siamo procurati. Infatti abbiamo voluto confrontare le città prima e dopo l'occupazione della Ruhr, ed ecco il risultato delle nostre ricerche. Nel dicembre 1822, mese precedente l'occupazione, in Torino vennero introdotti quintali 108.88S di carbone coke e quintali 158,770 di carbone fossile, In gennaio 1923, mese in cui avvenne l'occupazione, le quantità rispettive furono 113,575 e 1H9.2O0. Nel mese di febbraio, in cut si sarebbero dovute risentire le conseguenze dell'occupazione, abbiamo invece ancora un aumento: U9.81G di colie e 2-13.170 di fossile. Complessivamente dal gennaio a tutto maggio — le cifre relative a giugno non sono state ancora pubblicate — nella nostra città furono introdotti quintali 416,131 di carbone coke e quintali 865,210 di carbone fossile. Come si vede, non vi è nessuna allarmante diminuzione. E si capisce. U mercato italiano dei carboni si- approvvigiona essenzialmente in Inghilterra, in America e. per qualche quantità di coke, anche in Francia. La Francia importa anch'essa il tossile dall'Inghilterra e dall'America e lo lavora, ma si trova — al contrario di noi — ad avere sempre una certa disronibilità di coke proveniente dalle lavorazioni delle grandi città, e specialmente dal Nord. Secondo qualche informatore, 11 coke ora andrebbe diminuendo per un'asserita riduzione avvenuta nel consumo del gas. Parrebbe, cioè, che l'uso sempre più largo nelle industrie di olii minerali e di energia elettrica stia determinando una contrazione nell'impiego e perciò nella produzione del gas, donde una crescente scarsezza di carbone coke. Ma l'esattezza di questa informazione ci e stata contestata da altre fonti, secondo le quali la produzione del gas, almeno in Italia, non soltanto è ridivenuta normale, ma. sta avviandosi rapidamente a superare le quantità di prima della guerra. Previsioni sui prezzi 'Alla nostra domanda se era possibile fare qualche previsione sui prezzi del carbone per 11 prossimo inverno, ci venne risposto in modo uniforme da tutti coloro ai quali ci eravamo rivolti. — L'occupazione della Ruhr aveva generato, per le ragioni già esposte, un rincaro su tutti i mercati di origine dei carboni. Fortunatamente in quel periodo l'Italia era sufficientemente provvista e potè rimandare di qualche tempo i rifornimenti. Svanite le primitive apprensioni, il mercato mondiale riebbe la calma ed i prezzi tornarono quast alla normalità. Attualmente 11 nuovo rincaro dipende in gran parte dall'inasprimento del cambio: la sterlina da 95 è salita a 106-107. Ma si può — in quanto è possibile fare previsioni In materia cosi incerta e sensibile alle variazioni della situazione politica internazionale — ritenere che i prezzi non avranno sbalzi troppo bruschi, a meno che Qualche avvenimento imprevisto venga a turbare profondamente il mercato mondiale. Se questa eventualità non si avverasse, come è da augurare, le cose andranno secondo la norma, Bla come prezzi, sia come approvvigionamenti. A queste previsioni tranquillizzanti concorrono ad aumentare verosimiglianza altri piccoli elementi accessori Ad esempio, 11 servi' zio dei porti di Genova e di Savona è grandemente migliorato. Xel primo di essi le tariffe di sbarco sono state proprio ora lievemente diminuite. Il servizio ferroviario Procede soddisfacentemente e la scarsezza di vagoni, che per il passato aveva dato motivo a tante lagnanze, più non si deve deplorare. Per quanto riguarda più particolarmente il carbone coke, coloro stessi che ci hanno segnalato il pericolo di una crescente penuria hanno espresso la previsione di un aumento di prezzo più forte che per i carboni fossili, in dipendenza appunto della scarsezza che essi prevedono. Ma abbiamo già detto che da altri conoscitori del mercato l'ipotesi di tale scarsezza è accolta con incredulità. E' vero che le Società produttrici del gas, qui a Torino, hanno chiuso da qualche settimana le prenotazioni per il coke, ma il fatto ci venne spiegato con la necessità di provvedere in modo assolutamente sicuro al fabbisogno delle Istituzioni di beneficenza, ospedali, ricoveri, istituti di educazione, ecc.. che hanno amilo di avere la precedenza sui privati. D'altra parte anche il consumo del coke Sresso la popolazione è notevolmente numenito Durante gii anni di guerra, dato il prezzo del carbone, quasi tutti gli impianti di riscaldamento centrale vennero lasciati inattivi La maggior parte degli Inquilini provvide, con mezzi propri, a riscaldarsi l'alloggio e quasi to**1 1° iecer0 ricorrendo alla le§ranon Più. Un grandissimo numero d'impianti sono stati riattivati e consumano per tonfi soltanto carbone coke. Invece di unirvi rome™ fa largamente in altri luoghi, mia carte di fossile, ciò che aumenterebbe df molto U rendimento. Perciò le disponibilità delle Società sono state rapidamente assorbite Ma questo non vuol dire che s, debbano nutrire apprensioni sulla possibilità di procurarsi carbone durante i mesi invernali Questi l risultati della nostra Indagine, tali, cioè, da rassicurare l capi famiglia, eliminando le dicerie corse. enquantità di carboni Introdotte nella nostra pfvlvsPsUndgualtdpplnsmSSACTrssn