Una canaglia che vuol redimersi e un debitore che vuol fare il suo dovere

Una canaglia che vuol redimersi e un debitore che vuol fare il suo dovere Una canaglia che vuol redimersi e un debitore che vuol fare il suo dovere — — a a — , a a e , e e i , e l 1 o , a 9 8 0 6 0 . o a l e e . a. e i e o L'obbligo che ci incombe di raccontare per la ennesima volta la lagrlmevole storia dell'Ingenuo che si lascia convincere a consegnare 11 suo portafoglio come garanzia di un impegno assunto e si trova ad essere burlato e truffato ci fa pensare che sarebbe consigliabile porre nelle stazioni, tra i diversi tirtelli reclame ed i lugubri richiami al « pericolo di morte », avvisi di ogni genere per far avvertiti 1 contadini credulont che scendono in citta dei molti agguati che loro tendono l truffatori. Un avviso, tra i molti altri, dovrebbe essere ripetuto con insistenza; questo: — Attenti alle pillole! La truffa con le pillole non ha origini molto remote. Non sono molti anni che i truffatori hanno immaginato questo trucco, ma si ripete con tanta insistenza e sempre con effetto sicuro, che un richiamo adesso sarebbe necessario. Nella truffa cosidetta all'americana, non rappresenta che'una variazione, ma si vale di sempre nuovi elementi. Quello che vi resta di immutato è l'elemento ° pillola > che ne coslluisce l'episodio centrale ed indispensabile. Per aprire gli ocelli agli allocchi sarebbe quindi sufficiente ricordare questo elemento base, persuaderli che a quanti si interessano di loro, a loro chiedono qualche favore, possono prestarsi a tutto ma se si tratta di pillole, di pastiglie o di cartine devono mettersi in guardia. L'ultima vittima dei truffatori all'americana di cui resta cenno sui libri della Questura è un giovane diciannovenne che l'altro ieri era di passaggio nella nostra città diretto in Franca, un tal Giovanni Campuetto diP;-tro, nativo di Folgaria. Il Campuetto, dovendo restare per qualche ora a Torino pensò bene di approfittare dell'occasione per visitare quanto di bello vi è nella nostra città. Gironzolò per via Roma, piazza Castello, via Po, poi lusingato da quel brivido d'aria che segue la corrente del nume risali per il corso Cairoli. A mezza strada si fermò. Era stanco e voleva riposarsi qualche minuto. Sedette su di ima panca e si abbandonò alla contemplazione delle ondulate linee "dei nostri colli the rappresentavano per lui un richiamo al suo lontano paese. In questa attitudine lo accostò uno dei truffatori, il primo, quello destinato a tastare il terreno e predisporre l'animo dell'allocco alla confidenza e alla fiducia. E' facile pensare che il truffatore aveva adocchiato il suo uomo alla stazione, e di là doveva avorio seguito attendendo con 11 suo compare il momento buono per mettere in funzione la trappola. Ho rubato trentamila lire La conversazione tra i due fu presto iniziata. Un forestiere parla volentieri con un altro che si trovi nelle stesse condizioni, e forestiere disse d'essere, il truffatore. Parlarono della nostra città, di quanto l'un e l'altro avevano veduto, più di quanto ci sarebbe stato da vedere. Il truffatore dimostrava di avere molte cognizioni. E si intrattennero anche a vicenda dei loro paesi che sia l'uno che l'altro affermarono di conoscere. Ad interrompere il duetto capitò in quel momento il compare. Il solito vecchietto, tutto acciacchi e pene, tutto grinze e dolori. E con una tosse, una tosse da fare pietà. Con dei movimenti da fare strazio sedette sulla panca a fianco dei due, sul principio senza dimostrarlo, poi rivolgendosi direttamente ad essi, cominciò a narrare quanto di bello e di brutto gli era successo nella vita. E disse del male che lo tormentava, che non gli dava requie, che gli toglieva il sonno, gli mozzava il respiro. Quando poi parve al vecchio che nell'animo del Campuetto fosse penetrato un senso di interessamento e di pietà e che le storie che gli aveva raccontato lo avessero commosso, con tono di grande confidenza esclamò : Tutto quanto mi successe me lo sono meritato. Sono etato una canaglia e non mi deve essere risparmiato alcun dolore. Chi opera male deve trovare male. Chi di spada ferisce di spada deve perire. Il sabato deve venire anche per 1 poco di buono come sono io. Si può immaginare che par d'occhi spalancò il Campuetto nel sentire questo discorso. E allora il vecchio prese a raccontargli una lunga storia per dimostrargli di essere stato un pessimo soggetto e un cattivo fratello. , — Mio fratello — disse al giovane — si trovava ricoverato all'Ospedale di San Giovanni. Approfittando della sua malattia io gli rubai trentamila lire. Trentamila lire, capite. E 11 poveretto è morto non dubitando di nulla. E nell'agonia non ha avuto che delle parole d'affetto per me. E mi è morto tra le braccia, benedicendomi per l'amore che gli dimostravo. Sono stato una canaglia! Una canaglia! Il portafoglio che scompare Conchiusa con questa confessione la prima parte della commedia, il vecchietto iniziò la seconda. E qui entriamo sul terreno in cui non vi è nulla di nuovo da scoprire. Precisata la sua condizione, rivelato quanto, a sentirlo dire, formava il tormento della sua esistenza e la origine dei suoi mali, il vecchietto passò a dire della forma di espiazione che aveva immaginato. — Voglio dare tutto il mio ai frati. Per castigarmi delle mie colpe penso non ci sia di meglio che ridurmi nella miseria più com pietà. Sarò un-mendicante. Andrò di porta in porta elemosinando per acquistarmi il diritto al perdono. Questo proposito l'ho maturato nella notte e voglio in giornata tradurlo in atto. So che al Monte del Cappuccini vi sono dei frati che non hanno grandi risorse. Tutto quanto posseggo lo donerò a loro. Se volete farvi persuaso che dico la verità venite con me e vedrete. Ho piacere che qualcuno mi accompagni. Ciò servirà ad Impedirmi di mutare opinione lungo la strada. Come restasse il Campuetto a sentire questo discorso è tacile pensarlo. Non aveva alcuna volontà di seguire il vecchio, ma poiché il tempo non gli mancava, non sapeva che tare, e il giovane che si era seduto vicino a lui mostrava curiosità di accertarsi se veramente quel • mezzo pazzo » avrebbe consegnato 1 suoi denari ai frati, accettò di seguire i due al Monte dei Cappuccini. Fatti pochi passi ecco che comincia l'affare della tosse. Il vecchio è colto da uno spasimo tale che sembra un caso di convulsione. Quando si tranquilizza un po' accenna alle pillole. • Quando subisco di questi attacchi, per calmarmi non c'ò che un rimedio: le pillole della Madonna dei poveri >. E prega il giovane che è col Campuetto, 11 compare, di volersi recare nella farmacia di via Mazzini a comprargliene. Per l'acquisto gli consegna un biglietto da dieci lire. Il giovane acconsente di fargli il favore, ma quando fa per muoversi II vecchio lo richiama. Vuole una garanzia che ritornerà. Il giovane non esita a consegnargli il portafoglio. Nell'attesa, il vecchio, senza dimostrare di dare al fatto alcuna importanza, apre il portafoglio e fa vedere al Campuetto che contiene dei biglietti da mille. Falsi? Forse. Passa qualche minuto poi 11 giovane ritorna. Reca delle pillole, ma non sono quelle della Madonna del poveri. Il vecchio si irrita, ha un nuovo e più violento assalto di tosse. Prega poi il Campuetto di fare lui l'acquisto che l'altro non ha saputo fare. E vuole anche da lui la garanzia. La fiducia dimostrala dal giovane, fa persuaso il Campuetto che non deve esitare ad imitarne l'esempio. Consegna anche l2ì # yo^bio 11 «uo portafoglio. Contiene 369 lira. E corre- alla farmacia. Quando torna... Il commissario Virone, al quale lì Campuetto qualche ora dopo ha raccontato il fatto lagrimando, altro consiglio non seppe dare al giovane che di tornare al suo paese. E poiché non aveva più denari avendo consegnato tutto al truffatori, lo ha munito di un foglio di via. GdvvscprucnndcssuBnziVtamdtqcvotisvMisdn Il primo sospetto Ed ecco or* l'altro fatto. Il commissario iudici, attualmente incaricato del comando ella Stniadra Mobile, l'altra sera, mentre troavasi a cena al ristorante dell'Hotel France, eniva richiesto di un parere dal proprietario lesso del locale, signor Michele Varetti. Anhe a cena 1 nostri benemeriti funzionari non ossono avere un momento di pace. Al Vaetti premeva avere dal commissario Giudici un consiglio. "Un cliente, uii vecchio cliente, erto Michelangelo Manassero, che da anni non si faceva più vivo e clic si era allontanato dui suo albergo lasciandogli un debito di quatti-ocenionnvaTitanove lire c sessanta entesimi, sì era riprosentato a lui senza esere ne cercato uè richiesto, per pagare il uo debito e gli aveva offerto in pagamento un chèque eli novemtla lire intestato alla Banca Donn. Per il pagamento del debito, niente da osservare e solo una constatazione : che vi sono ancora dei debitori onesti ; n qiiauto al chiciue la cosa era diversa. Il Varetti non aveva alcun dubbio sulla autenicità dello cheque, perche 11 Manassero git aveva dato ampie informazioni al riguardo, ma lo impressionava un tantino il fatto di dover versare ottomllEquattrocento e qùaranuna lira per incassarne quattrocento e cinquantanove e su d'un semplice documento che gli sembrava un pochino sospetto data la vita irregolare del suo cliente. Il commissario Giudici, esaminato lo chèque. osservato il Manassero che in quel momento trovavasi ad un altro tavolo del restaurant insieme ad un amico, che è risultato poi essere il signor Giuseppe Zaccheroni di Giovanni di anni 29 nato a Torino, morire il Manassero è nato a Pavia ed ha 20 anni, invitò il proprietario dell'Hotel France a sospendere ogni decisione ed a dargli 11 tempo di fare una piccola inchiesta. Nello chèque niente di irregolare. Non notò altro se non che portava stampigliato su uno dei lati il nome di Giuseppe Zaccheroni. 11 commissario terminò tranquillamente la sua cena poi quando si avvide che i due giovani, dono essersi trat. tenuti a parlare per qualche momento col signor Varetti, stavano per uscire si alzò anche ' lui e 11 segui. Non volle fare scandalo. Quando i due giovani si trovarono fuori dell'albergo solo allora li lcrmò, si presentò, declinò la sua qualità e prese ad interrogarli. Le prime risposte che ebbe dal Manassero, 10 lasciarono perplesso. Il Manassero, richiesto di dichiarare da elli aveva avuto lo chèque presentato al proprietario dell'Hotel France, disse di averlo ricevuto in pagamento da un certo Zaccheroni, ma non disse che questo Zaccheroni era il giovane che si trovava con lui. Affermò che non aveva altro denaro disponibile e che nell'intento di liquidare il vecchio conto che aveva col signor Varetti gli aveva offerto lo chèque ricevuto dallo Zaccheroni. Dei legami che aveva col giovine che si trovava con lui nulla disse, ma il giovane chiamò a testimoniare della verità di quanto egli aveva detto. L'avvocato Giudici perplesso e non persuaso, pregò i due giovani di seguirlo iu Questura. Quando ebbe in Questura i due signori pensò che era prudente Interrogarli uno per volta, e poiché col Manassero già aveva avuto diletti rapporti, informazioni .dettagliate per quanto non positive, interrogò l'altro ed ebbe di colpo la rivelazione che l'affare era tutt'altro che chiaro e che si trovava ad avere a che fare con delle persone sospette. 11 giovane confessò senz'altro di essere il Giuseppe Zaccheroni, a cui era intestato lo chèque. Altri chèques, aventi la stessa intestazione, presentò al Commissario, ed insieme il libretto di correntista presso la Banca Donn. Ma sul libretto non erano notati fondi disponibili, e lo Zaccheroni confessò che questa circostanza non era affatto ignorata dal Manassero, perchè in tutte le loro operazioni 1 due avevano agito di comune accordo. La confessione Avuta questa confessione dallo Zaccheroni, che non poteva essere interpretata e spiegata se non nel senso che i due messeri avevano escogitato il modo di avere del denaro facendo dei versamenti di poca entità alla Banca Donn e ritirandone del libretti di chèques, che poi riempivano con cifre di gran lunga superiori a quelle che essi avevano depositate presso la Banca, il commissario Giudici chiamava nel suo ufficio il Manassero, e lo induceva a dire la verità. Il Manassero, visto inutile ogni tentativo di negare la realtà dei fatti, ne dava una spiegazione. Egli assicurava l'avvocato Giudici che non aveva avuto intenzione di truffare il proprietario deli 'Hotel France, e che prima della scadenza dello chèque avrebbe provvisto a versare nuovi fondi alla Banca Donn, in modo che questa si trovasse nel caso di pagare lo chèque che il Varetti avrebbe presentato. Questa operazione affermò di averla fatta altre volte per degli cnèques rilasciati quando non aveva fondi disponibili presso la Banca. Richiestogli il perchè non aveva detto subito che lo Zaccheroni era la persona che lo accompagnava, rispose di non averlo fatto per non dare seccature all'amico. In verità forse egli pensava che dopo il primo interrogatorio fatto presso la porta dell'Hate! France il commissàrio Giudici avrebbe lasciato lui e l'artico in libertà. R Manassero e lo Zaccheroni vennero dal comm. Giudici passati in camera di sicurezza in attesa di ulteriori indagini. E le indagini vennero fatte al mattino. La truffa risultò provata. Presso la Banca Donn. uè lo Zaccheroni, a cui è intestato 11 libretto presentato, nè -il Manassero hanno fondi. In diverse riprese versarono quattromilaottocento lire, ma da tempo le hanno ritirate. E' risultato inoltre che recentemente si presentò aliai Banca Donn per incassare uno chèque Al settecento lire un impiegato della Ditta Musy. Non c erano fondi disponibili e non venne pagato. U Musy aveva venduto al Manassero un orologio d'argento dal valore di lire cento e trentaelnque e ne aveva ricevuto In pagamento lo chèque. Egli rimase cosi truffato di cinquecentosettantacinque lire oltre l'orologio. Interrogati nuovamente il Manassero e lo Zaccheroni confermarono il fatto del Musy e dissero di aver lasciato uno chèque di cinquecento lire anche oll-7:of«t Croce Bianca di Pavia. Tra gli chèques pronti che 1 due signori avevano in tasca, oltre a quello di novemila lire che offersero al proprietario dell Hotel France ne avevano altri due da quattromila e cinquecento lire. Le indagini continuano per accortare altre eventuali responsabilità a carico dei due giovani che per Intanto sono sfati inviati alle carceri a dlsro» slzlone dell'autorità giudiziaria. Nel tentatlva fatto presso il proprietario del. 1 Hotel France, indubbiamente 1 due giovani avevano pensato che il Varetti, allettato dal1 idea di ricuperare il suo credito avrebbe ad occhi chinsi accettato lo chèque Une scrupolo, un dubbio, ha salvato il Varetti da un bel tiro.

Luoghi citati: Folgaria, Pavia, Torino