Un ufficio di propaganda e di azione comunista scoperto a Genova?

Un ufficio di propaganda e di azione comunista scoperto a Genova? Un ufficio di propaganda e di azione comunista scoperto a Genova? La ''Ditta Marzorati e C." - Il commerciante e la dattilografa • I fiduciari italiani dell'Esecutivo di Mosca • Gli incartamenti sottratti alla Questura di Milano Qsnova, 18. sera. Il Giornale di Genova narra quanto segue: « Circa sei mesi fa, un signore si presenava all'appartamento N. 4 dello stabile di via Casarcsis, N. 26, e alla padrona di casa domandava in subaffitto una stanza, dichiarando di averne bisogno per impiantarvi un ufficio di commercio. La signora di buon grado concluse con lui il contratto di subaflitto. 11 pignoro, regolata ogni cosa, si quaificò per il rag. Marzorati di Renato, ed avverti che egli avrebbe condotto con sè una dattilografa, destinata ad alutarlo anche in altri affari d'ufficio. ' • Da quel giorno sino a una settimana fa a dattilografa, che si qualificava per Grossi Francesca, si recava'ognl mattina per tempo all'ufficio, di cui ella soltanto possedeva a chiave, e chiamava la domestica della casa a fare la pulizia. Il sedicente Marzorau si recava in ufficio ad ore mollo Irregolari. La macchina dà scrivere crepitava di continuo: nella stanza si lavorava alacremente. < Sabato, 11 corr., veniva a conoscenza del seniore della M. V. S. N. Gerardo Bonelli, vice-segretario del Fascio di Genova, che da qualcuno solito a recarsi per affari n via Casaregls, N. 26, èra stata notata una certa frequenza nell'appartamento N. 4 di un ndividuo già conosciuto come un acceso, per quanto prudentlssimo, comunista. Il primo sopraluogo c il Bonelli, preso con sè U centurione Pavolinl, si recò alla mezzanotte del sabato nella casa... Infestata, e fatto conoscere alla padrona di casa 1 essere suo e gli scopi dela sua visita, le chiese di lasciare lui ed 11 compagno accertarsi, con un sommario esame, della qualità della Ditta. La stanza si rova di fronte alla porta d'ingresso dell'appartamento. Il mobilio 6 composto di due scrivanie, un armadio a vetri, un tavolino con macchina da scrivere. Due poltrone ed una seggiola completano l'arredamento. 1 duo giovani ufficiali, riusciti ad aprire l'uscio, impugnando una lanterna cieca, si arrestarono cauti sulla soglia. La prima cosa che li colpi fu una sottile striscia di carta caduta come a caso vicinissima alla soglia, in modo che chi entrasse senza conoscerne l'esistenza l'avrebbe subito o sporcata, o spostata. I due ufficiali — prudentemente — scavalcarono... l'ostacolo o procedettero, ancora più attenti e diffidenti. ■ La stanza era in ordine perfetto. Sullo scrittoio ordinalissimo, una vecchia busta un poco spiegazzata giace sulla cartella di tela Incerata. E' messa di traverso, come dimenticata. E mentre uno di essi tiene la lanterna In basso, l'altro apre un cassetto della scrivania. Ecco una circolare riservatisslma del pontefici moscoviti, il suo tenore e il timbro che porta non possono indurre in errore. La Ditta Marzorati e C. è ■ un centro di propaganda e di azione comunista, alle dirette dipendenze dell'Esecutivo di Mosca ». A questo punto il Giornale di Genova narra che 1 due fascisti comunicarono le loro scoperte al Questore che inviò un brigadiere specializzato nella casa sospetta. Poi continua: • La domenica, a notte fonda, i tre sono al Klt"""Èsi'ste "„^^^:^sm^"àl^m D1,,a' ,^>.ste ^.personale apposito ,oi i ro lavoro, calmi ed attenti. L'Ufficio è la sede I centrale del movimento comunista in Italia.'Riceve istruzioni minute e confidenziali e rubli oro da Mosca. Dirama ai fiduciari provinciali di tutta Italia le circolari riservate e i grassi stipendi : 11 tal del tali, a Genova, duemila lire al mese; la tale del tali, pure a Genova, millecinquecento ; il tale, a Roma, duemila.,, e avanti di questo passo. Gli elenchi del fiduciari delle varie federazioni sono al completo. Le frasi più compromettenti della corrispondenza sono scritte in cifra, talvolta è in cifra la lettera. « Nell'armadio a vetri, i due ufficiali e il funzionarlo di P. S. riescono a scovare anche il cifrario, e... decifrano le operazioni delja pugandisti segreti di.circolari riservate, ctiiamali nel gergo della ditta < viaggiatori >, Sulla lettera che 11 accredita, viene apposto un timbro speciale: Lorit. Una di queste circolari, fra le molte decifrate sino ad ora, raccomanda in modo speciale la propaganda nell'Esercito, l'acquisto e l'immagazzinamento di armi. " fi. osca ha bisogno di sapere... „ tNella circolare intitolata « Inquadramento militare > (riservatisslma!) dopo una minuta descrizione del come debba eseguirsi l'Inquadramento militare del « giovani comunistl e simpatizzanti» si nota questo periodo, molto istruttivo: « Questa organizzazione — pur ammettendo nelle sue file dei simpatizzanti, nella cui scelta 6i deve procedere con molta cautela — è una organizzazione di Partito in diretta e assoluta dipendenza dal Partito. Una organizzazione che per il suo carattere militale, e appunto perchè ammette nelle sue Ale del simpatizzanti, dev'essere strettissimamente centralizzata e disciplinata, senza alcun organismo elettivo q democratico, senza possi' bilità di critica e recriminazione •. « In un'altra circolare, (aprile 1923) indirizzata ai segretari e fiduciari dopo una serie di geremiadi sull'ultimo violentissimo attacco del Governo fascista, che ha potuto scuotere la nostra organizzazione ma non abbatterla, vengono date preziose istruzioni. Bisogni che l'organizzazione comunista si estenda nel solo senso illegale; all'obbligo di agire ancora sul terreno legale, il Partito comunista deve soddisfare col presentare alla ribalta il più ristretto numero possìbile di persone. Per tutti gli altri soci occorre far scomparire prudentemente la loro notorietà di comunisti, dando pubblicità a finte dimissioni in casi opportunamente scelti. Seguono istruzioni particolareggiate sulla condotta- che i e compagni » dovranno tenere in caso di arresto... E infine la circolare, si chiude augurandosi che possa essere presto messa in luce la schifosa condotta del P. S. I. verso la Terza Internazionale. Questa circolare si occupa a lungo del tesseramento del « compagni », perchè Mosca ha bisogno di sapere su quali forze può contare in Italia. I documenti della Questura « In una grande busta, gelosamente conservata, i tre Indagatori scoprono numerosidocumenti di carattere delicatissimo, sottrat-il ad una grande Questura del Regno. Un li-bro-cassa fa taro sapere che a un certo signor Sacco sono state consegnate in deposito lire 10.000 per l'Impianto di una tipografia clandestina. Un pacco di fogli reca, sotto gli indirizzi dei fiduciari, le frasi convenzionali da servire come segno di riconoscimento. r Proseguendo le ricerche nella notte successiva, il funzionarlo di P. s. e 1 due ufficiali della Milizio trovano una serie di taccuini, pieni degli Indirizzi cifrati del principali fiduciari comunisti di. tutto il mondo, ed un pacco di lettere amorose per la dattilografa. t Ecco un'altra epistola interessante. Chi l'abbia scritta, non si dice, ma è ano dei personaggi più autorevoli del movimento. « A Mosca — incomincia il- personaggio, in data 29 luglio 1293 al Comitato Esecutivo del Partito Comunista — quando ebbi comunicazione dalla Commissione incaricata di occuparmi della questione Italiana, delia mia jn c-luslone nel nuovo C. E. del Partito, feci una dichiarazione per invitare la Commissione a rinunciare alla mia nomina ». Malgrado le proteste, del membro del Comitato recalcitrante, la Commissione moscovita mantenne la sua decisione. È viene alla luce ancora dell'altro. Tessere stampate su tela, per poterle facilmente nascondere, cucite nel vestito, fogli d'ordine della Milizia Nazionale, dati abbastanza esalti su fortificazioni mlli: tari, passaporti fals'flcati. Insomma, è- un armamentario completo per una cospirazione In grande stile. ■ Dopo un giorno di tregua, mercoledì si riprendono le operazioni e alle ore 10. ecco che II cav. Rizzo, commissario di Milano, seguito da alcuni agenti, da Bonelli e Pavolini, si presenta in via Casaregls 26-4 alla sede della DHta Marzorati. « Essendo assenti il Marzorati e la dattilografa, vengono sequestrati molti documenti che filano subito verso la Questura, dove il comm. Ellero, capo della polizia sclenti°ca alla Direzione generale della P. S. si accinse subito a decifrarli. Gli arresti e le perquisizioni t II Questore comm. De Silva assistette allo svolgimento dell'ultima parte della impresa e alle 24 quando lo spoglio di tutte le carte, di tutti 1 documenti fu ultimato, il questore, il commissario Rizzo, Bonelli e Pavolini se ne andarono a godersi il meritato riposo, e nell'ufficio della Ditta rag. Marzorati e C. non rimasero che gli agentt destinati a far la guardia. ■ Alle 7.30 del giorno dopo — giovedì — il comm. Rizzo con gli inseparabili Bonelli e Pavolini ritornò in via Casaregls, alle 9 In punto la signorina dattilografa suona alla porta di casa, entra, ed 6 dichiarata in arresto. « Alle 10 In punto il rag. Marzorati fece il suo ingresso in ufficio. Vedendo il cav. Rizzo di cui e una vecchia conoscenza il rag. Marzorati Impallidisce, balbetta, cerca di negare l'accusa che gli viene mossa, ma •poi finisce con ammettere' di essere il direttore dell'ufficio di propaganda comunista. Invitato dichiara quindi le sue precise generalità: Ilario Rosslnelli di Eugenio, di "QT™°I aPnl 23, tipografo, da Imola; agglungeppl di '" abitare in via San Vincenzo. 1-1. Egli è pn tubercolotico di guerra e come tale percepisce la pensione, pur essendo uno dei tanti disertori grazioti da Nitti. Si chiuse quindi in un assoluto mutismo e non fu possibile tirargli fuori alcun nome del complici. I due arrestati sono quindi messi a confronto, ma scaltri quanto mal, non si tradiscono e si limitano a ripetere le dichiarazioni fatte, « Como si conobbero gli indirizzi dei due merli trappolati, U vice-commissario Moscatello si recò in casa della Borsotto-Grassi e operavaM una minuta perquisizione vennero sequestrate fra?l'altro h mila lire in contanti, 2-V fotografìe di uomini diversi e 21 tessera delle più diverse organizzazioni sovversive tutte intestate a Francesca Grassi. Fu pure sequestrata molta corrispondenza di cui gran parte in cifra. In casa del Marzorati invece non furono sequestrate che .due valigie contenenti molti capi di biancheria, il-librette di pensione e sussidi sovversivi. « Fra le carte e più precisamente in un fascicolo: spese e acquisti, vi è un ronticino di questa specie : Per 275 armi acquistate spese L. 23.730,(15; tali vendutene 263 ricavate lire 27.'i85, ciò che vuol dire ohe sulle spalle dei poveri creduloni comunisti, rivoluzionari del giorno dopo, i volponi della baracca dirigente hanno lucrato lire 3754,351 ». vcg