Una tragica notte a Villastellone

Una tragica notte a Villastellone Una tragica notte a Villastellone Il presidente della Congregazione di Carila gravemente ferito in una sommossa popolare - Le origini dei tumulto - L'assedio, la tentata fuga, il ferimento - L'autorità sulle tracce dei colpevoli - Gli arresti L'autoambulanza della Croco Verde ha tra-| Sportalo Ieri mattina ila Villastellone al- l'ospedale San Giovanni un ferito grave di | onn:i iì:>. tacito. Ksii certo Spagnol Angelo ili 5G anni, implosalo, oriundo di San Mlcnefo di Piave e residente a Vlllastellone. Le con- dizioni del ferito sono state ciuilienle gravis-|Simo dai dottori dell'ospedale. Dalle dichiarazioni dei patemi \cne accompagnavano lo Spagnol si ò appreso che egli rimase fon tu in seguivo ad una violenta aggressione di alcuni individui dello stesso paese. Il fatto avvenne la sera di mercoledì. 11 Vecchio impiegato, lo Spagnol, venne affrontato da un gruppo di persone, che nell'oscurità non fu fucile riconoscete. Gli sconosciti- tSj id4i, appena si furono avvicinati allo Spagnol j <ie circondarono in modo che egli non avesse1 alcuna via di fuga. Uno di quelli che gli erailo più vicini, con gesto fulmineo, gli gettò «ina manata di sabbia contro il volto per o6curargli la vista: quindi tutti gli si fecero attorno e cominciarono a percuoterlo, avendo di mira specialmente la *esta. Ad un trailo ■uno degli aggressori estrasse un col sello e vibrò un colpo al petto del disgraziato Spagnol che, lanciando grida invocanti soccorso, ci abbailo a terra. Il ferito venne raccolto quasi subito e soccorso dai parenti e da altre persone che provvidero a chiamare d'urgenza il medico del paese, dottor Bosio. Il dottore, visitando accuratamente il ferito, ritenne, che se puro non era possihile emettere un giudizio preciso sulla gravita delle lesioni riportate, non tosso necessario fare trasportare il vecchio a [Torino e si accinse a curarlo egli stesso. Ma se da principio lo lesioni non erano apparse di una gravità preoccupante, dopo due giorni lo stato del ferito si è presentato tale da consigliare il trasporto all'ospedale, per una cura più completa che non si possa fare con «li scarsi mezzi di cui si dispone in un paese e per una eventuale operazione, 11 dottor Bosio consigliò quindi la famiglia di richiedere l'autoambulanza della Croce Verde della nosira citta. 11 prof, yunrtllo, assistito dai dottori Carnivoro, Poli e Tesio, ha operato il ferito di laparatomia' ed ha riservalo ogni giudizio sulle sue condizioni che permangono allarmanti. La situazione eccezionale Una rapida inchiesta da noi operaia a VilSasl elione., dove ci siamo subito recali non appena avuta notizia del fallo, ci ha dato modo di raccogliere molii e preziosi elementi che lumeggiano i precedenti e spiegano l'aggressione della quale è stato vittima lo Spagnol. Lo Spagnol sebbene residente colla famiglia a Vlllastellone, è impiegato avventizio del Municipio di 'l'orino : nella nostra citta giunge al mattino c riparte "ila sera. A Vlllastellone è conosciutissimò, perchè molti anni prima di essere presidente di quell'Opera Pia (questa carica onoraria la tiene da soli sei mesi) era stato comandante la stazione dei carabinieri, col grado di brigadiere. E' a quel tempo, se dobbiamo prestar fede alle voci che abbiamo raccolte, chi risalo la impopolarità dello Spagnol. Uomo ligio al proprio dovere, ma severo nel .pretendere l'osservanza delle leggi da parte di tutti, distribuì contravvenzioni ad amici ed a nemici, non perdonando a nessuno di «pianti uscivano dalla legalità. Nei paesi (Vlllastellone conta 2C00 abitanti) i rancori e gli odi trovano un terreno propizio di sviluppo. Si cominciò nei crocchi a parlare di lui come di uno spauracchio, come della bestia nera, e quando si seppe che per ordine superiore era stato traslocato altrove, buona parte degli abitanti si trovò sul viale che conduce alla stazione per augurargli il buon viaggio con grida ostili, accompagnate dallo strepito di latte da petrolio e di altri poco armoniosi strumenti. Questa soddisfazione ebbe breve durata: il Brigadiere, congedatosi, aopo non molto tempo tornava colla famiglia a Villastellone. GII piaceva il luogo e la comodità dei treni gli permetteva di potere andarsene .e tornare in giornata da Torino, dove aveva trovato impiego. . Ed eccolo installato a Villastellone, comecittadino. Qualche tenrpo dopo, dimessosi 3t presidente della Congregazione di car-itù, isti-' tuita su lascili che danno un reddito di circa sessantativmila lire annue da elargirsi alle' famiglie bisognose, da parte degli amministratori dell'Ente si pensava a lui come all'uomo capace di sostituirlo. La notizia fece pessima impressione nel celo delle persone bisognose le quali conoscendo la severità delrex-brigadiere ebbero limore di vedersi falcidiati i sussidi. Accresceva il panico il fatto che le dimissioni del Presidente erano statoprecedute da un'accurata revisione della 'ista dei poveri, ciò clie aveva portato alla cancellazione di circa duecento quaranta sussi* diati. Nonostante le correnti avverse però,, e sembra vo ne fossero anche fra i non bi-. Rognosi, lo Spagnol ebbe la carica e non" jn-olto dopo il suo insediamento fu resa pubblica una nuova lista di altre centotrenta-? nove persone cancellata dall'ambito sussidio. Da quel momento l'uomo che già non godeva soverchie simpatie,, cominciò ad essere odiato, ed odiato in ispccial modo da coloro pei quali questi provvedimenti costituivano un grave danno. Lo strano comizio Cominciarono da quei giorni le prime minacce, ma la goccia che fece traboccare ilvaso fu la notizia diffusasi in paese che il. tesoriere della Congregazione aveva rimborsato al Presidente una nota di spese incontrate per l'Istituto. Si disse che la ca* rica era onorifica e che quindi non dóve» Tano esistere compensi sotto nessuna,'orma1' è si passò ad affermare che i denari risparmiati falcidiando i sussidi andavano a finire nelle tasche del dirigente. Chi diceva questo? Tutti e nessuno! Era una voce che correva insistente ed esacerbava gli animi pieparandoli a quell'atto inconsulto che rappresentò l'epilogo di questa eccezionale situazione. Sì cominciò col fare delle pressioni per indurre lo Spagnol a dare le proprie dimissioni: ma questi teneva al suo posto e poiché era convinto di agire pel bene del sodalizio che rappresontava, non si lasciò persuadere. A confortarlo in questa sua decisione, oltreché il suo naturale coraggio e la sua tranquilla coscienza, vi erano anche persone le quali ritenevano necessario, per non generare degli abusi, che un individuo di ben nota severità coprisse quel posto. L'ultima sera dello scorso Luglio, verso lo 21, un centinaio di persone si recavano alla spicciolata dinanzi alla casa N. 2 di via del Mulino dove lo Spagnol abita colla famiglia (la moglie e 4 Lgli, il maggiore dei cuali conia 16 anni ed il più piccolo appena due) ed inecenarono una dimostrazione ostile al grido di «Abbasso il presidente t>. Il « charivari » accompagnato da liscili, urla, ecc. durò un paio d'ore. Lo Spagnol, che come abbiamo già detto, era eora.--gio-issi.nio, nonostante le preghiere della moglie e dei figli volle uscire e riuscì a parlare a quella folla incitata ; illustrò 1 suoi onesti propositi e assicurò che se qualche involontaria ingiustizia era stata" commessa, a questa egli avrebbe prontamente riparato. La dimostrazione ebbe termine in forma pacifica e sembrava che ogni pericolo dovesse per tal modo essere scongiuralo. Ma coloro che soffiavano nel fuoco e cioè volevano tener viva l'agitazione, si adoperarono a distruggere l'opera di pacificazione fatta dal p-jsidenta L'aimosfera ionio ad intorbidarsi tanto da minacciare un vero uragano. Il sindaco stesso riuscì a sapere che qualcosa si tramava ni danni dello Spagnol e lo avverti scongiurandolo di allontanarsi por qualche giorno ; lo stesso fece l'assessore anziano. Ma l'ex-brigadiere non volle accogliere questi consigli e convocò per la stessa ÉVa alle 21 l'adunanza del Consiglio d amministrazione della Congregazione di carità. L'assedio al locale Ouello che accadde in quella brutta serata ci o stato raccontato dal segretario comunale MB Cario Calosso, che è anche segretario dell'Oc a pia, e che si trovò col presidente rcccaiimdsqnbspdsCtdiesmarpapmfdlf•ne! tragico frangente Alle 21, tanto lui quan- | io lo Spartnol, si avviarono verso il corso Regina, sesie- dell'istituto. La strada, che | dapprima sembrava deserta, venne man mano affollandosi di gente che sbucava da tutte lo parti, lìd erano parsone in attitudine mi nacclosa clic gridavano improperi all'indiriz|zo del l'Tesidenle. Poiché la folla si veniva man mano facendo più fitta ed aggressiva (ci vien detto che poteva valutarsi a circa trecento persone) il segretario consigliò lo Spagnol ad entrare nel locale della Congregazione. Appena dentro e sprangato l'uscio j i dimostranti cominciarono ad urlare e fischiare. Nel baccano si udivano pure di tanto in tanto degli scoppi che sembrava fossero dovitii all'infranginiento di lam ladine eìeuri- j <>ne gettate nj suo]o, o da colpi di quei gio1 t ' o* , -. n" ? n a ll. * » a1' e i e l ò e e r o o a l a a o n o e e a e a e o o l i l a vr e ruttoli comunemente chiamali «scaccia cani •. Qualcuno si attaccò al cordone del campanello tirando a più non posso, tanto che (inolio non Univa più di squillale. Lra un assedio in piena regola! I duo assediati se no stavano lì aspettando invano la venuta dei consiglieri convocai!: il tempo passava e nessuno giungeva, meniro invece la dimostrazione sembrava che di minuto in minuto aumentasse di intensità. 11 segretario sperava che richiamati da quell'uragano di uria giungessero i carabinieri (Villastellone non conia che un carabiniere ed un brigadiere die comanda la stazione che si trova all'ultimo margine del paese) ma le ore passavano e nessun cenno di aiuto veniva da nessuna parte. L'uscio scrollato da braccia robuste scricchiolava. Il Calosso, a questo punto, durò non poca fatica a persuadere lo Spagnol della necessità di fuggire dinanzi a quella furia di popolo, incordando le voci corse durante la giornata, e abbinandole con quelle che salivano distimamente dalla strada, minacciando di morie lo Spagnol, egli comprese che rOlD un abile strattagemma poteva riuscire a scongiurare il pericolo. Poiché lo stabile ha due porle, una delle quali era tempestata dagli assediami, e l'altra che dava su un vìccio, persuase il Presidente a fuggire per quella, mentre egli avrebbe aperta la principale affrontando solo i furiosi e cercando, calmandoli, di guadagnare il tempo necessario all'altro per raggiungere la propria abitazione. Il momento sanguinoso Volle però assicurarsi prima che quella via fosse libera. Aporia infatti con precauzione la porticina, gettò un'occhiata nell'oscurità. Da quel lato tutto ora deserto e tranquillo. Allora invitò senz'alilo io Spagnol ad uscire, mentr'egli attraversale due stanze, andò ad aprire la porta principale. Ma appena fu fuori si accorse che tutta la loro strategia non aveva servito a nulla. Qualcuno, che forse si era messo di guardia nell'ombra, non appena comprese il tiro giocato, era andato ad avvertire il grosso dell'...esercito. L'exbrigadiere raggiunto nei pressi della sua abitazione (la distanza dallo stabile della Congregazione alla casa dello Spagnol sarà di una quarantina di metri) circondato e malmenato si dibatteva come un fuscello portato via da un'ondata furiosa. 11 Calosso si diresse a quella volta per cercare di difenderlo, ma come poter riuscire a fendere quella siepe, vivente? ICgli non riusciva a vedere, avanzando faticosamente, a forza di gomiti, altro che braccia che si alzavano ed abbassavano su un groviglio di corpi. Tutti gridavano, urlavano inorinrie, con un baccano assordante. Ad un tratto un grido acuto, straziante, dominò tutti gli altri ; contemporaneamente la porta della casa dello Spagnol si aperso ed una donna, la moglie, si precipitò fuori e giunse in tempo per ricevere 11 marito ferito fra le braccia. , Quel grido straziante sembrò fosse stato il segnale atteso, per cessare le ostilità. Vi fu fra 1 .presènti un istante di stupida immobilità, poi alcuni cominciarono a fug• gire. Giungevano in quel momento il brigadiere dei carabinieri comandante la stazione. Luigi ■Gatti, col carabiniere Gaudenzio BoniferU, quali ignorando che Spagnol fosso stato ferito (la moglie e la figlia lo avevano accompagnato in cosa) si adoprarono con modi persuasivi -per sciogliere i dimostranti. Fra costoro un tale Giovanni Riva fu Giuseppe di •anni 73, il barbiere del paese, si lamentava di una ferita al cario prodotta da una basto nata che egli asseriva avergliela inferta lo Spagnol. Egli invocava il soccorso di un medico. Poiché il dottor Bosio passava in quel mentre insieme alla figlia del presidente dirigendo-si alla casa dolio Spagnol i carabinieri lo chiamarono, ma l'altro proseguendo la strada disse loro che la sua opera era in quel momento pili urgente altrove. Pu in tal modo che i carabinieri seppero come lo Spagnol fosse stato ferito ed iniziarono una ra■pida-inchiesta. Le indagini dell'Autorità Ia mattina successiva giungeva a Villastel 'tonte anche 0 teu. Eurico Stacchino comandante la stazione dei carabinieri di Moncalieri. Venivano iu tal modo vagliate le prime responsabilità ed interrogato il ferito il quale benché in gravi condizioni poteva tuttavia rispondere alle interrogazioni. Egli non poteva però fornire precise indicazioni sulla peisoua che l'aveva colpito di coltello. Aveva veduta una folla contro di lui, tutti i pugni, 'tutti i bastoni si erano levali contro il suo capo. Elevò tuttavia dubbi contro qualcuno. Ed ò coli'ausilio dello deposizioni del ferito corredate con altra circostanze gravi raccolte à carico di taluni, che vennero tratti in arresto: Andrea Viale, calzolaio, di anni 63, da lira, Vincenzo Prone di Francesco di anfii 19, Giovanni Riva di anni 73, barbiere (quello che era stato ferito alla testa, ma non gravemente). Caterina Bauducco di anni 41 coi suoi due tigli: Domenico di anni 18 e Felice di anni 15, entrambi muratori, e Rubatto Maria Teresa in Crivello di anni 36, : tutu domiciliati in Villastellone e pei quali il provvedimento preso dallo Spagnol di restringere i sussidi aveva recato danno. Un altro individuo contro il quale vi erano gravissimi dubbi ch'egli sia colui che inferse la coltellata, non fu potuto trarre in arresto perché sembra, e questo serve ad avvalorare i dubbi dei carabinieri sino a renderli certeezza. che nella stessa, notte egli fuggi (in Villastellone. E' costui certo Domenico Varrone fu Giuseppe detto « Miseria •, 'di anni 52, muratore, abitante in via Cari- amcosioCosiogecoCodeDozioRovidiChUbgicoPodeSaLsigpoai di se povedachmipetachdegosuvedelododiCodopraldeVefioprficchratupededeesnunideroprgegenuraril'soramopsiteuClastCderntrlasiriaamsical'dLpriccptucsnlatunsapQoafaladtrtitpdawi-eCFdcoalaragnano 0. Costui viene descritto dai loculi ca-1 drabinieri come individuo dedito all'ozio ed I palla crapula che può facilmente essersi^ intro- ! Gl d5»4»«"<«* ,'i rtin-mstr-inli in nrorln niin i ndotto in mezzo ni dimostranti in proaa alia ubbriachezza. Nel paese lo chiamavano « Mi- ruseria » perchè regolarmente dopo aver rice- Fvuto il salario di una settimana di lavoro non prende più ne cazzuola ne martello ! cfinche non ha mangiato nelle osterie i soldi amiorWnnti ^nlnmontp la fame lo risOMJiliirp cnuScIrte K rVpro^ di nuove crapule. Cosi è sempre stata la sua j Ilvita, dicono i carabinieri. Dove egli sia andato non è possibile sapere. Con tutta probabilità sarà, fuggito a piedi, poiché ordinariamente nelle sue tasche non si trova sovercnio denaro. Ad ogni buon conto X suoi connotati sono stati telegrafati alle vicine stazioni perchè possa essere fermato lungo la via. Il suo arresto è quindi prevedibile. Villastellone dopo il fatto 6 rimasta 'dolorosamente stupita. Mai questo tranquillo paese era stato travolto da una simile ondula di passione, nessun delitto mai. Ora sembra che l'ini che molti provavano per lo Spagnol sia improvvisamente caduta sapendolo ferito e ferito tanto gravemente. GOlaCcgmtpct