La sfilata degli ultimi testi

La sfilata degli ultimi testi lì processo poi falla d'AIcssa^dHa La sfilata degli ultimi testi ( '.Ti-ttrt31 irijlo MiJltaro eli Tori 1x0) Alle ore 7,30 il generale Cazzerà elicliinra aperta l'udienza. Il primo avvocnto della Difesa elio entra nell'aula è l'nvv. La Penìa. Un bel etusol, dicono gli nlecsantlrini. Vediamo poi Quaglia, Villabruiift, Picchio, Cen-uti, c-cc. Piti tardi rivediamo anclie l'avv. Sardi, da qualche udienza assente per altri impegni. Il capitano Zanibclli n enritnno Ugo Znmbelli rlfonlseo su quanto accadilo la sera alla stazione. Si trovava nell'Interno in.conversazione col Mastni quando cominciarono a sparare. Lui milite avvicinò il A'asiui per avvertirlo di non uscire perchè, disse, c 0 proprio con te che ce, l'hanno -. Nonostante questo avvertimento il Mastni, sparato il primo colpo, usci usualmente. Vidi! quando fu fermalo il Silvestri. Tra quelli che circondavano il Silvestri ricorda l'imputato Ercole. Ercole: — Prego il signor capitano di voler dire se ha sentilo ohe io raccomandavo di rispettare il Silvestri pcivhù era uno del triumvirato. Teste: — Non ho sentito. Avv. Picchio: — L'iCrcolo aveva un atteggiamento ostile verso il Silvestri? 'i'es'.e: — Non poirei dire. Mcittlaro Serafino, commissario di P. S. Racconto quanto avvenne davanti al Londra. Avvenuto il primo tafferuglio si accostò ai militi ferroviari ror calmarli. Notò che avevano i moschetti. Non udi gli spuri. Avv. Guasco: — Sa elio fosse stata progettata per la sera una manifestazione contro l'on. Torre! Testo: — Si. Fui avvertito che si volevano fare degli atti ostili contro l'on. Torre. Raddoppiai la vigilanza intorno alla casa dell'aito Commisano. Verso le ore 21 vidi due colonne di fascisti avviarsi verso l'abitazione dell'on. Torre. Passarono c tirarono via. Non trono armati. Ernno inquadrati. Avv. La Perna: — Inquadrati come? Teste: — Per ouattro, con il comandante. Ordine militare. La prima colonna ora, mi sembra, comandata dal Sen-n. Presidente: — Semi delle grida ostili contro l'on. Torre? Teste : — No. . ■ ProskTènte: — Al teatro i militi ferroviari prestavano servizio d'onore o d'ordine? Teste: — Servizio d'ordine puro e semplice. L'ipcidenlo Masini-ìlesio Il tenente Giuseroe Airetti. Era di servizio nell'interno tìolln staziono la sera del C mag..'io. Assistè all'incidente Masini-Ressio. Ressto si presentò dicendo clic doveva fare un inchiesta, d'ordino dell'on. Torre. Prima di en: traio nell'ufficio della polizia ferroviaria. 1 due ebbero imo scambio vivace di parole» proposito della posizione del Musini nello. Milizia. Quando poi usrirono Itessio disse al Musini • « Tra me e l'on. Torre ci sono i ponti retti». E il Masini gli risposo : «Mascalzone I». Rcssio si lanciò contro il 'Masini per dargli un putrun. Avvenne un tafferuglio. \ irte un milite alzare il moschetto. Un altro «lare al Ressio uno spintone. Non sa se il Ressio sia stato colpito. . „ „. Si fanno sfilare dinanzi al teste quelli tra gli imputati che in quel momento erano alla stazione. Non riconosce tra questi il milite che alzò il moschetto, ne quello che diede lo spintone. . , . „, Il maresciallo dei carabinieri Pietro Gentile viene a narrare quello che ha visto alla..Bla no* ne la sera del G. Era di servizio ali esterno Senti prima tre 0 quattro colpi di rivoltella, poi lo scoppio del petardo. Sparavano dalla stazione c dai giardini. Presidente: — Precisi meglio. •peste- — I fascisti giunsero cantando- Cantavano degli inni. «Vendetta! Vendettal ». Erano una quarantina in ordine sparso. Presidènte: — Dove si trovava lei quando giunsero i fascisti? . .. Teste- — Nell'interno. Udite le prime eTida mi precipitai fuori con tre o quattro carabinieri che erano ancora negli ulilci. Cominciarono subito i-li spari. Mi precipitai verso i fascisti e ne ho arrestati quattro: uno era armato di rivoltella, gli altri di bastone. Presidente: — Può dire se si sia sparato prima dalla stazi ime o dai giardini? 'i'eite: — Dai giardini. Presidente: — E i petardi? Teste: — Anche i petardi devono essere ■•tr.U lanciati dalle stesse persone. Me no fa persuaso il pesto dove 6 scoppiato il primo. Escludo cerò clic siano stati lanciati dai laicisti che lio arrestalo. ii Motta Nicola ripete (intuito gin ebbe a dire il lenente Aireiti sull'incidente Masinì-ltcr.io. Ricorda dettagliatamente quanto avvenne. Senti caricare le armi. Non vide a colpire il Ressio col calcio di un moscheliù. Ma non lo esclude perchè — dice — molti m'ischctli erano in aria e tutu i contendenti erano annali.. Aggiunge: — Colla forza siamo riusciti a liberare 11 Ressio, che era stato sopraffatto dai suoi aggressorl, a spingerlo nello sala di prima classe e ad isolarlo. Presidente: — E' in grado di riconoscere qualcuno di coloro che circondavano il Ressio ? Teste: — No. Ho sentito dire che c'era Passerini. Il presidente chiama l'imputalo Guadognoli. 11 toste lo riconosce come uno dì quelli che si agitavano di più. Non sa dire prò se era nel gruppo che circondavano il Ressio. L' ultimo gruppo di teoli Un altro gruppo di testimoni ò introdotto nell'aula per il giuramento. Rimano nell'aula • il ferroviere Burzio. Si trovò nei pressi della stazione nel momento del tafferuglio. Quando cominciarono gli spari si nascose dietro una piànta, poi cadde in un fosso. Presidente : — Di dóve sparavano? Toste-: — Dalla stazione e dai gradini. Io vidi uno in borghese scaricare la rivoltella colóro la stazione ; un altro, in grigio-verde, sparate coi moschetto di dielro un albero. Presidente: — Dalla stazione chi sparava? Teste: — Non so. Presidente: — Avete visto il Masini? Che cosa ha fatto? Teste: — Tra l'altro fece abbassare la canna dei moschetto art un milite. Il Presidente chiama l'imputato Ronchi. Il teste riconosce in lui il milite che provocò l'intervento del Masini. Ronchi: — Io ero nell'interno. Il teste dice ancora che il milite che sparò col moschetto non poteva essere uno della polizia ferroviaria alessandrina. Ronzano Pietro, capo-deposito alle Ferrovie. Abita sopra la sala di terza classe. Dice di aver sentito scaricare una pistola automatica. Udi il colpo del polardo. Presidente: — Quanti colpi vennero sparati? — Una ventina. Presidente: — Dai giardini verso la stazione ? — A mo pare di si, ma non posso giurarlo. Avv. Guusco: — Quanti colpi di pelerdo senti? — Uno, forte, vicino ; due. leggeri, lontano. Aw. Guasco: — Colpi contemporanei? — No. 1 Capitano Ivaldl di fanteria: — Depone che verso le 8,30 vide alla stazione un gruppo di fascisti capitanali dal Serra. Erano una cinquantina "con bastoni. Dopo circa un'ora si sentirono delle urla sotto la tettoia. Dopo pochi secondi scoppiò un petardo. Quando vide 1 fasoisii capitanati da Serra erano in massa ma disordinati. I militi della poliziaferroviiiria non hanno sparato. Lo può escludere in modo assoluto. Anche il capitano Ghibaudi Pietro di fanferia, riferisce sugli incidenti alla stazione. Vide i due gruppi di fascisti. Erano una trentina in tutto. Si nvviarono verso la stazione. Senti poi a sparare e vide la folla che fuggiva. Poco dopo, notò un altro gruppo di fascisti eccitati. Gridavano: «Andiamo a liberare 1 nostri capi». Aggiunge: — C'era mio fratello con me. Uno del gruppo lo avvicinò e gli chiese la rivoltella. Disse a mio fratello: «Non abbia paura, sono un tenente degli arditi ». Presidente: — Può dire il nome di qualcuno dei fascisti che vide quella sera? Non posso precisare. Sfilano dinanzi al tesle diversi degli ini. pillati, ma ii teste non 11 riconosce »< Beniamino Ghibaudi, capitano di fanteria. Ripete la narrazione fatla dal fratello Pielro. Vide il gruppo di fascisti; sciiti poi i colpi di rivoltella Cercò di dissuadere il gruppo che voleva precipitarsi alla stazione per liberare i capi Erano senz'armi. In questo gruppo vi era Sovico. Sovico cercava di riunirli e di calmarli. Presidente: — E' il So.vico che le ha chie sto iu rtvol'ella? Teste: — No. Un altro. Ila insistito, ma non ha fatto atto di stropparla. Avv. Sardi: — Ha visto ohe qualcuno fosse armato? Teste: —Uno solo od armalo con la rivoltella. Poco lontano abbiamo visto un milito che sparava col moschetto. So vico lo chiamò. Non ricordo il nomo di questo milito, uè lo saprei riconcscero. "Suonn sera, collega!...,, 11 tenente colonnello Adolfo Pestio, seniore, si presenta per dire quanto gli accadde alla stazione. « Fui mandata — dico — a fare una inchiesta ner Incarico del generale Etna. 11 console Sala mi fece accompagnare dal centurione iicssc.nigo. Alla stazione (rovai il Masini, una persona che vestiva abusivamente il grado di console. Mi saluto dicendo: • Buona sera, collega) ■. Gli risposi che non 10 conoscevo per tale. Entrai nella sala della Porzia ferroviaria. Montre mi accingevo a con inciare l'inchiesta entrò il Masini. Pregai di farlo allontanare. Rispose che era in casa sua come milite ferroviario e non si sarebbe allontanato. Allora mi allontanai io. I! Masini ini segui. Appena Tuo;! sentii che diceva, rivolto a me: ► Mascalzone! ». Reagii. Tentai coìpirto con uno schiaffo. Non devo averlo toccato. Mi furono poi tulli intorno e venni malmenato. Mi si tirò un colpo di mosclieitp, ma fu parato da Rossa nlgo. Quando fui liberato constatai che mi avevano preso la rivoltella » Presidente: — Lei ò stato aiutante di campo dell'on. Torre? Ricorda di aver fatto vedere e.ll'cn. Torre il foglio d'ordine del comand-niie di zona Forni sul quale è eletto elle i militi ferroviari disciplinarmente dipcndevaho dai comandi della Legione? -fC5te: — Indubbiamente devo averglielo fatto vedere, ma non si interessava di queste cose. Presidente: —- Ma da parte sua applicava queste disposizioni? Teste: — Non mi è mai occorso di intervenire perché non ne ebbi motivo, ma nel caso le avrei applicate. Io ho sempre considerato i militi ferroviari come i militi nazionali. Presidente: — E questo è lo stato di fatto. Il Presidente la mettere a verbale che il Ressio costituì, d'o'dine dell'on. Terre, il 18 febl.raio, il comando del c.nippo dt Legioni: che il Ressio, come tale, ebbe visione di tutti gli ordini emanati dal comandante Forni e li comunicò all'on. Torre, che si rimise a lui per l'aprllcazlono; che il Ressio considerava i militi ferroviari come appartenenti alla Legio'ne Marengo 0 non credeva distinguere tra gli uni e gli altri. Per incidenza si accenna all'on. ,'orre, come comandante di un gruppo di Lezione, il Ressio dice che dopo la costituzione dei Gruppo apprese dall'ispettore Forni che l'on. Torre non era stato nominalo comandante di gruppo di Legioni. Avv. La Perna: — E lei da chi ò stato nominato seniore — Dall'on. Torre. Avv. Sardi: — L'ispettore di Zona, Forni, dicendo irregolare la costituzione del Gruppo di legioni intese dire cho le nomine fatte dall'on. Torre come comandante di legione non avevano ragione di essere ? Teste: — Voleva dire questo, ma non lo disse apertamente per un riguardo all'onorevole Torre. Il presidente sospende per qualche minuto l'udienza. Quando l'udienza riprende ritorna ad essere interrogato il seniore Ressio. Accenna ai suoi colloqui con Sala r> Torre per regolare stabilmente Ja Milizia. Finirla con le nomine provvisorie. I quadri non rispondevano alle nuove esigenze: bisognava rifare da capo. Di questa necessità tutti erano persuasi, tanto Sala crine Torre. Presidente: — Al 12 maggio vi 0 un ordine del comandante Forni, nel quale 6 detto che non devono più farsi non.ine provvisorie. 11 che vuol dire che sino a quel momento si potevano fare. — Precisamente. Passerini : — Vorrei che il teste dicesse se 11 comandante In polizia ferroviaria non era chiamato a rispondere delle sue disposizioni al Coniando della Milizia ; se era indipendente. — Verissimo. Presidente': — Ma se lei ha delio che non faceva distinzione tra la Miii/.ia nazionale e la ì-'olìzia ferroviaria. Teste: — Personalmente ritenevo questo. Qualche giorno però prima dei latti, in un gran rapporto il comandante Forni con mia sorpresa disse che non vi erano tra militi ferroviari e militi nazionali ragioni di dipendènza. Presidente: — Sa che sia stato spiegato ai militi il regolamento di disciplina? Teste: — Sulla carta ó stato scritto che ciò doveva farsi, ma non è stato fatto. Il tosle precisa noi cho la sera del C maggio si recò alla Stazione, mandalo dal gen. Etna. Personalmente riteneva di fare opera utile, ma sapeva di non poter intervenire, per la sua posizione nella Milizia. 11 sindaco Sala tiene venga precisato che la sua nomina a console venne pubblicata sul Bollettino del Comando di Zona. Aw. Sardi: — Sappiamo tutte le benemerenze del console Sala. Passerini e Saia, e Guadagno», chiedono al Presidente di essere presentati al Resio, perchè dica se li ha visti nel gruppo di coloro che lo malmenarono. — Non posso dire ohi c'era e ehi non e era. Uno scatto del sindaco Sala Vagliano Ernesto, sotto-capo gestore ferroviario, ripete gli episodi noti e si sofferma a parlari del Silvestri. Lo vide a terra; due militi lo sorreggevano. Vide il Serra e gli disse ch'era slato ferito al basso ventre dai mi ritti ferroviari e gli consegnò la rivoltella. Sull'episodio Masini-Rosio, a cui presenziò, non aggiunge nulla di particolare. 11 testé, a richiesta degli interessati, precisa che nè l'Uggioli, nè il Sala, né l'Ercole hanno picchiato il Serra. Presidente: — Ciò è in contrasto colle dichiarazioni del Serra. Il capitano Capelli Pietro, presenziò all'episodio Masini-Resio. Senti gli epiteti, vide il tafferuglio, si intromise por liberare il Resio. Esclude che nel gruppo vi fosse il Gnadagnoli. Non ritiene che fossero militi di Alessandria. Passerini dichiara che iella Stazione non vi erano che i militi di Nizza, oltre a quelli di Alessandria. Il maresciallo Veceliiareaii. Virgilio dice che allo ore 21.40 si diede l'allarme. « I fascisti della città, si disse, attaccano la Stazione. Si sentirono colpi di rivoltella dall'esterno. Dall'interno indubbiamente si è risposto; ma non so dire chi Uà sparato. — Ilo visto Ronchi con il moschetto. Ha sparato. 11 maggiore Masini, per farlo desistere dagli spari, lo minacciò Non so se il Gu.'idagnoli era armato: il fucile non l'aveva Presidente: — Lei ha visto soltanto Ronchi a sparare? Teste: — Si. Si fa avanzine Ronchi. Ronchi nega di aver sparato. Teste : (r- Non vi era che Ronchi armato rtl fucile. Io l'ho visto caricare il fucile e ho sentito il Masini invitarlo a non sparare. Guadagnoli: — Non può averlo visto. E'cole: — Vorrei che il maresciallo dicesse se io ho sparato. Teste: — No. Ercole disapprovava qusnto 6 successo. Presidente: — L'Ercole non^è.accusato che di violenze al Serra. Ercole: — Il Serra io l'Itti accompagnato alla Croce Verde. Bruno, uno dei carabinieri che erano di servizio alla stazione, racconta quanto è successo. Arrivo dei fascisti, chiusura della stazione, arresto del Serra, poi la sparatoria. Fu preso tra ii fumo del petardo. Sparavano dai giardini e dalla stazione, dalle finestre e dalla porta risposero. In modo identico depone l'altro carabiniere che era di sei-vizio quella sera Agostino Fresia. Dice che quando fu arrestato il Serra cominciarono gli spari. I fascsti arretrarono e fecero fuoco conlro la stazione. Presidente: — Dall'interno risposero? — SI, con dei colpi di moschetto. Presidente: — Il petardo venne lanciato dal di dentro 0 dal di fuori? — Dal di fuori. Il teste dice che ha riconosciuto il Guadagnoli. Guadagnoli afferma che non può conoscerlo. Alla prova hu ragione il carabi-ricre Angelo Ferraris, guardia sala alla stazione di Alessandria, sentì GuadagnoR raccomandare oi compagni di non sparare. Napoletano cesare, commissario di P. S., racconta che la sera del 5. al Caffé Ligure, vi tu una riunione segreta. Non seppe quello che venne deciso. Fu informato dal Passerini deil'incidento occorsogli in piazza della Lega. Oreste Piccinini si trovava al Kursaal. Udì lo scoppio del petardo. Nei giardini vide il Baravalie oacllulo. II presirtntitfc fa dare lettura di una relozione scritta del testo. In quosta relazione il Piccinini. dopr> aver parlato deil'incidento della stazione, elice che vide più fardi, ni Ligure, f « peggiori elementi dello squadrismo», tra gli altri il Gorjolini, armato con un fucile da coccia. R sindaco Raimondo Sala, che è presente nell'aula, scatta indignato: — Smentisco in morto assoluto sul mio onoro e sulla fedo di fascista elio Gorgolini sia venuto al Ligure armalo di lucilo da caccia. E smentisco pure che il Gorgolini si sia recato alla stazione perchè quando avvennero gli incidenti era a casa mia. In quanto al- j l'affermazione che al Ligure quello sera d fossero gli elementi peggiori dello squadrismo, contesto al Piccinini, comunista e orgax aizzatore di scioperi, il diritto di giudicale i fiascisi I. Presidente : — Questi sono fatti personali. Restiamo alla causa. Teste: — I! Gorgolini lo conoscevo di vistai Io ho visto un fascista armato dt fucile dai caccia. Ritengo che fosse 11 Gorgolini. SI rinvia l'udienza a martedì mnttina alM oro 8.3U. La sfilato dei testimoni è quasi finita. NO rimangono pochissimi. 11 presidente, falto U calcolo che occorreranno due giorni per lé arringhe, rinvia il processo alle oro 8,30 dt martedì.

Luoghi citati: Alessandria, Londra, Nizza, Sovico