A Camera chiusa

A Camera chiusa A Camera chiusa Roma, 23, notte. Si hanno oggi gli ultimi brevi commenti alla chiusura della Camera, commenti i quali, anziché rilevare, come fece nei giorni scorsi la stampa ministeriale, la disfalta dell'opposizione, vogliono invoco lumeggiare la d.etciue avvenuta, il tono conciliante dcll'on. Mussolini e l'implicita sua promessa di ritornare Verso la legalità. Verso Iti normalità Il Giornale d'Italia definisce l'on. Mussolini come l'equilibratore delle forze della nazione ed aggiunge : « I suoi ultimi atti, le sue ultime dichiarazioni ce lo mostrano capace di intonarsi a criteri di saggezza e di moderazione elio gli fanno superare le difficoltà contingenti c mirare ad una normalizzazione della viia italiana nel solco sèmpre aperto e fecondo della grande tradizione nazionale, tradizione essenzialmente liberalo e nell'alto senso della parola, parlamentare. Torniamo, in sostanza, con soddisfazione di tutti, al regolare funzionamento del regime, l'esperienza ci hit insegnato come dalle basi statutario dell'Italia, giunta ad unilà, non sia possibile derogare senza gravissimi turbamenti a danno di tutto e di lutti, poiché, lo Statuto albertino, pur con un'infinità di particolari caduchi, si è rivelato nel suo insieme un armonico edificio, fondato sulla salda base della quadrata saggezza piemontese e capace, senza sostanziali modifiche, di adattarsi a sempre nuove esigenze, purché dai suoi saldi principi!, si abbia la saggezza di non derogare ».' Anche la Tribuna ai rallegra della ripresa cordiale di contatti tra Camera e Governo, ed osserva che il riavvicinamento del Parlamento al Governo è un nuovo elemento che contribuirà felicemente a rendere più salda e fattiva l'opora di ricostruzione nella pace e nel lavoro a cui si è dedicato il paese, avvertendola necessaria per il raggiungimento dei proprii destini. Il Corriera d'Italia, accennando anch'esso all'avvenuta detcnte, sostiene che essa deve continuare ed il Mondo, dal canto suo, crede puro che le parole rivolte dall'on. Mussolini alla Camera annunzino un ritorno ala normalità : « E' nei voli di tutti — scrive il giornale — indipendentemente dalle convinzioni politiche e dall'appartenenza a questo o quel partito che tale ritorno si effettui senza ritavolo. E' dovere di tutti di agire in modo da facilitare, nella misura del possibile, tale eventualità. E' nell'interesse dell'Italia, soprattutto nei confronti dell'estero, tanto per considerazioni di prestigio e di credito, quanto per-considerazioni di efficienza reale, che l'organismo nazionale posso un po' distendersi e riposarsi dopo lo scosse violente ed estenuanti di quattro anni e soprattutto dell'ultimo periodo. Un'azione coerente e vigorosa del potere centrale attraverso gli organi statali periferici potrà essere salutare per ottenere tale risultato, al raggiungimento del quale le varie forze politiche potranno tanto pili facilmente cooperare, .quanto più l'azione del Governo centralo difenderà la generalità dei cittadini dall'illegalismo e dall'arbitrismo che tuttora si. esercitano su larga senln, paralizzando in tal modo quelle forze medesime alle quali si chiede la collaborazione per affrettaro il ritorno della normalità nel paese ». 11 discorso eli De Nicola Inoltre, corno elemento complementare nella rivendicazione che sembra, si voglia compierò dell'istituto parlamenti!re. qualche giornale dà singolare rilievo al discorso tenuto ieri dull'on. De Nicola, in occasione dello scoprimento di due lapidi ai caduti, l'onorevole Brandolin e alcuni impiegati della Camera. Alla cerimonia intervennero il Re, l'on. Mussolini e tutti i ministri. Nel suo discorso il presidente della Camera ha dotto, tra l'altro: « Si, o Sire, divisi furono spesso gli animi, mementi, talora incomposte, si sfrenarono lo passioni politiche nell'aula parlamentare durante la 2-i.a legislatura, come, del resto, durante tutte le legislature di guerra nel nostro 0 negli altri paesi; vi furono aspri dibattiti e dissensi frequenti, perchè non vi sono grandi otiere senza grandi contrasti; ma si sprigionava una fiamma eli puro patriottismo, elio accendeva gli animi a generosi propositi e li incitava ai più nobili-sacrifici, per assicurare al cUritto il trionfo sulla forza, olla nostra civiltà la vittoria sulla prepotenza delle anni, ni nostro ideale nazionale la mèta ultima die 1 vostri ante-nati, i martiri, gli apostoli, gli eroi della causa italiana avevano additato alte future generazioni come un sacro dovere. ti Lo inevitabili conseguenze della guerra e 10 speranze ileiU3C più che per le stesse condizióni di paco per il modo come ci erano stato talvolta consigliato o imposte, non potevano non produrre un profondo turbamento di animi in una Nazione onusta di storia, ma giovano di anni, che aveva compiuto il mirabile sforzo, contro o' a lato di antiche potenze, le quali avevano già conosciuto le alterne vicende dello sconfitte e rielle vittorie, e nella secolare sperimentata struttura statale trovavano le riservo necessarie per una strenua resistenza o per un più rapido ritorno alle normali condizioni di vita. Ma lo storico futuro, più sereno di noi, ricorderà, forse, ancora una volta, ohe i grondi successi sono tacili a conseguirsi, perchè si conquistano con tutte le nostre forze, sono difficili a mantenersi perchè si difendono con una sola parto di esse, non dimenticherà In nostra incorregsibiic tendenza a considerar-' piccoli so raggiunti gli scopi che, prima di ottenerli, ci sombravano impossibili o lontani, rileverà die ■!■ anni sono un battere di ciglio nella vita di un popolo, dirà, sem'a dubbio, che nonostante tutte lo intemperanze e tutti gli errori la Nazione italiana riaffermò, alla fine del torbido periodo del dopo guerra, le virtù della stirpe, che nasconde la scintilla vivificatrice come la solco dalla quale non scaturisce che negli urti, o la ferma volontà di vivere c di progredire (perchè quando si è saputo soffrire si sa volere) per avviarsi, protetta dai suoi naturali confini, le Alpi e 11 mare,"simboli sublimi, secondo l'immagine del grande ligure, dell'eterna forza e dell'eterno moto, verso i destini elio le sono sognali nel corso insopprimibile del progresso della civiltà umani. « L'istituto parlamentare che aveva quasi interrotto il suo regolare funzionamento durante i quattro anni di guerra non poteva non subire e non riprodurrò il movimento tumultuario che si era determinato nella nazione, e incontrò perciò ostacoli ed ebbe soste nel riprenderò l'aulico ritmo e per adempiere completamento alla sua alta missione. Esso però può avere ecclissi, non tramonti, come dimostra la storia della più antica assemblea elettiva di Europa. E la Camera dei deputati, interprete amorevole feriale delle speranze dei dolori, dello gioie, delle sofferenze e degli interessi del popolo italiano, che è stato educato alia scuola degli amari disinganni, delle pazienti atte.1 e dei grandi martiri, darà con fervida operosità la sua collaborazione intelligente e cordiale, mercè la convenuta adesione e la critica alta e serena, all'attuazione di quel programma di assetto c di restaurazione che si è imposto al paese come Inderogabile e suprema necessiti'! ili vita. « Cosi vogliono quanti, come Brandoliho Brandolin immolarono la vita per scacciare lo straniero dai lombi estremi di nostra terra; così vuole- il nostro Re, nel quale no! vediamo l'immagino della nostra patria, il simbolo della nostra fede, porcile egli incarna lo più gloriose tradizioni del passato e le più sante aspirazioni dell'avvenire della nazione. Cosi vuole la nostra storia di sventure e di eroismi. Cosi sarà per la maggiore grandezza d'Halia ». 11 Senato a novcmbro Questo discorso del presidente della Camera è stato molto applaudito, od appare sintomatico nell'ora attualo. « Nelle parole dell'on. De Nicola — scrive ii Mondo — è stata magistralmente espressa in sintesi successiva la vita dell'istituto parlamentare durante la guerra e nel dopo [guerra, come è stata delineata la sua funzione di oggi o domani sempre al servizio degli ideali e degli interessi del popolo d'Italia. Sicché sembra a noi che con quelle parole potrebbe opportunamente chiudersi il periodo di inutili dissertazioni intorno al valore, ai pregi ed ai difetti degli istituti parlamentari ed iniziarsi un periodo di proficuo lavoro al quale la Camera dei deputati — come tutte le nostro tradizionali istituzioni ed in prima linea tra esse — é chiamata a darò il suo apporto renio e concreto ». La Tribuna riferisco che il ■ discorso del presidente della Camera era ieri favorevolmente commentato da deputati di tutti i parliti, i quali riconoscevano che l'on. De Nicola è stato l'interpreto autorevole dei sentimenti che animano la Camera collaborando, mercè la convinta adesione e la critica'alta e serena, al programma di assetto e di ricostruzione che per il paese è una suprema necessità tri vita. Infine vi sono segni din confermano che il ri avvicinamento tra Camera e Governo soddisfi quest'ultimo, tanto da allontanare almeno per il momento ogni eventualità di scioglimento della Camera, ieri vi fu infatti il seguente significativo colloquio riferito dal « Giornate d'Italia » tra 1 on. Mussolini od il senatore Me!ou..t, vice-presidente del Senato. — Scusi, presidente, bisognerà convocare il Sena lo per il 10 agosto? — domandò cortesemente l'on. Melodia. — No. non no vedo l'urgenza e la necessità, — risposo l'on. Mussolini. — Allora posso .avvertire l'on. Tittoni di non affrettare il suo ritorno a Roma? — Ella può telegrafare subito all'on. Tittoni di continuare indisturbato e tranquillo la sua Interessante crociera attraverso ì mari' di Europa. Il Senato sarà riconvocato •» novembre ed in quell'epoca potrà essere discussa la riforma elettorato. Nota ufficiosa sullo elezioni Sull'argomento si ha oggi la seguente nota ufficiosa dell'» Agenzia Volta »: «Gli ambienti politici e giornalistici della capitale r' interessano in particolare di quella che sarà la data di convocazione dei comizi. E' opinione olquamo diffusa che il fatto stesso dell'approvazione della riforma porti come conseguenza diretta le elezioni generali in un momento prossimo. Ora, abbiamo fondati motivi per poter affermare che le alte sfere del Governo fascista non condividono-siffatto divisamente, il quale, anzi, viene da esse considerato come superficiale e fantastico. D'altronde, in questi ultimissimi giorni, cioè dopo il contegno, complessivamente remissivo adottato dalla Camera nei confronti della riforma elettorale, nel Goterno fascista ha guadagnato terreno l'impressione che il Presidente del Consiglio vorrà tenere 'conto delle henemerenze acqui stato dalla maggioranza dei deputati mediante l'opora assidua e la larga collaborazione e vorrà soprassedere allo scioglimento. A questo proposito ci risulta che il Capo del Governo non ha dato e non dà peso eccessivo all'atteggiamento che la Camera abbia preso o possa prendere e pertanto non subordina certo a considerazioni di tale natura, la soluzione da prendersi. Ciò posto, si può aggiungere che l'ori. Mussolini non ha avuto occasione ci prendere una decisione sul delicato argomento e, tanto meno, ha creduto di rendere nota la via prescelta in tale auestione, ragione per cui ogni notizia ed ogni previsione in materia devono ritenersi effetto di fantasia e di lavoro di induzione, anziché il risultato concreto di j sicuro informazioni ». Intanto, approvata la riforma elettorale, il disegno di legge sta ora per essere presentato nella sua nuova veste, per opera di una Commissione speciale. Di questa Commissione tecnica, che lavora nella sala del segretario generale delia Camera, fanno parte l'on. Casertano ed i duo maggiori esperti in materia elettorale o legislativa: il commendatore Montalcini, segretario generale, ed il comin. Alberti, vice-segretario generale .-ella Camera-. 11 minuzioso ed arduo compito durerà quattro o cinque giorni. l/iiiff. Ponti La chiusura della Camera ha naturalmente riattirata l'attenzione sui Ministero dei; l'Economia nazionale. I « si dice » non si contano, « Sembra, tra l'altro, che l'on. Mussolini non avrebbe — riferisce l'Epoca — rinunziato ancora all'idea di porre a capo del Ministero dell'Economia un elemento tecnico di primo ordine. Cadrebbero quindi tinte lo indicazioni secondo le quali si sarebbe orienlato verso il concetto di proporre al nuovo Dicastero un uomo politico. Tra gli altri nomi di grandi industriali candidati possibili al nuovo 'Ministero, si fa anche quello del prof. ing. Gian Giacomo Ponti, consigliere delegato della Società Idroelettrica del Piemonte. Poco più che quarantenne, il prof, ing Ponti insegna anche al Politecnico di Torino ». L'Epoca fa anche il nomo del conte Volpi. L'argomento del Ministero dell'Economia nazionale porta sul tappeto anche quello della collaborazione sindacale. L'Epoca nota che ieri un gruppo notevole di deputati socialisti di destra assisteva all'inaugurazione della lapide all'on. Brandolin, alla presenza del Re. « No, non se ne votole trarre alcuna illazione politica, nò dare al fiuto un'importanza tale da poterne dedurre pronostici e profezie. Si noia soltanto — scrive l'Epoca — il fatto, che va notato. Segno di tempi mutati? Può essere. Gli animi sono mutali, certamente ». I deputati confoderali mantengono sempre sull'argomento un grande riserbo. Comunque, so davvero l'animo'di certi socialisti è in via di mutamento, come dimostra il giornale suddetto, e se davvero il Governo desidera l'accordo colla Confederazione generale del lavoro, non può non faro dolorosa impressione ciò che scrive l'on. Farina-ci nel suo giornale Cremona Suora-. «Che i socialisti desiderino l'intesa è naturalo e logico, ma essi si ingannano a patito. Il fascismo non vuote saperne nè di accordi, nò di equivoci connubi, nè di osceni patteggiamenti cori uomini e partiti die sino a ieri apertamente ed oggi subdolamente furono e sono contro di nói. Non vaio il sotterfugio che la Confederazione del lavoro è apolitica E' una vecchia storia, che si ripete da venti anni. Quindi, (piando direttamente od indirettamente si tentino nrpwct col riostro finiinc-ili.-nio, noi abbiamo tutte lo ragioni di denunziale questo tentativo come una manovra strategica por aggirarci e snaturaro l'essenza del nostro movimento sindacale ». I " Popolari „ Molto si .parla ancora oggi dal Partilo popolare e delia situazione in cui è venuto a trovarsi dopo la chiusura della Camera. Mentre si attende la riunione de] Consiglio nazionale, si è avuta ieri, come sapete, quella del Direttorio del gruppo. Continuano intanto ad affluire alla Direzione (io! partito voti di Sezioni provinciali, voti di sinistra, dio si ripetono e si rinnovano senza interruzione. La Sezione di Milano si è ribellata all'on. Gavazzo™. Lo ha dichiarato espulso nrerncdiabilmenfe. La Seziono di Ancona si è affrettata a respingere dal suo seno l'onorevole Mattai Gentili, mentre quella di Sondrio si é dichiarata solidale coll'on. Merizzi, uscito dal partito per votare contro il Governo, decisione quest'ultima che ha impressi, d "ooiiqod r-iuoizo.iin fi °aod un oteuois se guarda con simpatia a. sinistra, non perde di mira il problema del collaborazionismo. I) Popolo Nuovo, intanto, organo del Partito popolare scrive: « 11 popolarismo è insidialo da quolli che ne vorrebbero fare una dipendenza clericale del fascismo (caso Tovini e Mattei Gentili, e ria quelli elio ne avversano il programma sociale nel campo economico, i soliti conservatori economici (uso Malvezzi e Misciatolli). 'Ma la dinamica di un parlilo vivente e di un programma storico in simile lotta non può che rsfere meglio determinata, perchè di fronte a tutte le confusioni, dedizioni ed aberrazioni, rimane una l'orza in elaborazione, un'organizzazione in sviluppo, una teoria in applicazione, una coscienza in atto. Le selezioni dolorose -chiariscono agli altri quell'intimo lavorio di chiarificazione e quelle posizioni definite, allo quali un partito come il nostro, veramente popolare, ha flirtilo di aspirare nell'interesse del Paese. Perciò è consolante il fatto che, mentre cadono o vanno via, come elementi disintegranti, alcuni deputati più o meno rappresentativi, alla periferia rimangano integri, distinti, pieni di sneranza e di coraggio i nuclei del nostro movimento. Cadono i Tovini ed i Cavazzoni. vengono meno gli ititi di organizzazioni economiche od i lavori di Governo, l'aspra difesa dr-.l Partito popolare potrà dar luogo ad equivoci ed a divisioni momentanee di tattica, ma non muore l'idea popolare nella sua. consistenza politica, L'"Unione Nazionale,, da Mussolini Intanto il presidente del Consiglio, onorevole Mussolini, assistito d'ill'on. Acerbo, ha ricevuto oggi a Palazzo Chigi i rappre-' sentami dell'Unione nazionale, marchese Corneggia, on. Pestoiozza e conte Luigi Castelli. Il Presidente si è trattenuto a lungo ed a cordiale colloquio colla Commissione, informandosi dell'attività e degli scopi dell'Unione. Successivamente, introdotto dal sottosegretario on. Acerbo, é slato ricevuto il Comitato nazionale dell'Alleanza per la ricostruzione nazionale, composto degli onorevoli Fontano, Carnpello, Broccardi, Marietti, Tornmnsi. dall'ina. Pedrazzini e dall'avvocato Lamberti, i quali hanno esposto al capo del Governo i fini dell'Associazione, consegnandogli ed illustrandogli il programma. Il Presidente si è miniliamente informalo dell'attività e dello sviluppo dell'Alleanza.