Vacanze parlamentari in atmosfera rasserenata
Vacanze parlamentari in atmosfera rasserenataVacanze parlamentari in atmosfera rasserenata Senato non sarà convocato che a Novembre: 5© elezioni non più nèN'anno L'istituto parlamentare esaltato da! presidente della Camera al cospetto del Re e dell'on. Mussolini Per diventare leggo di Stato, e parche da essa si possa passare alle elezioni, occorre che la legge elettorale, già approvata dalla Camera, venga prima discussa e approvata anche dal Senato. Il Senato però non è stato fino ad oggi ancora convocato, e dalle recenti notizie pare non sia intenzione del Governo di convocarlo prima « del periodo suo normale, a Novembre ». Da questi due fatti — già di per se stessi significativi — e dal linguaggio dei giornali più autorevolmente interpreti del sensiero del Capo del Governo è lecito dedurre che il corpo elettorale non verrà per ora consultato. Quando si abbiano a faro le elezioni, giudicherà a suo tempo il Governo ; per ora è importante stabilire che per il momento esse, secondo ogni probabilità, non si faranno. Nel suo discorso alla Camera per la chiusura della discussione generale l'on. Mussolini affermò la preminenza in questo momento dei problemi di politica estera ■ sopra tutti gli altri problemi. Nel suo saluto per la chiusura della Camera egli si augurò che « i deputati, ritornati nelle loro regioni, aiutino il Governo nell'opera di ricostruzione morale da esso intrapresa ». La convocazione dei Comizi elettorali avrebbe di necessitò, al di sopra di ogni singola buona volontà, se non 'Glstolto almeno eli parecchio diminuita l'attenzione del Governo e del paese dai grandi problemi internazionali. Ora nella soluzione di questi problemi sta coU'avvenire d'Europa quello d'Italia. Ed essi sono di tal natura che solo un rallentamento di vigilanza ner parte di uno Stato interessato può av re. sópra di questo effetti funesto. Nessuna attenzione d'uomo di Stato — per quanto vigile od intelligente — è mai troppa, nessuno sforzo per incanalare quei problemi sulla via della loro soluzione è mai soverchio. 'Cosi puro — o sempre al disopra di ogni singola buona volontà — la convocazione dei Comizi elettorali accenderebbe in questo momento gli animi, inasprirebbe i dissidi, rinfocolerebbe lo lotto interne. I Comizi verrebbero fatalmente tenuti in un ambiente di passione e di tensione, e la ricostruzione morale, ch'è sogno e desiderio di tutti i buoni cittadini, sarebbe di molto attardata se non allontanata del tutto. Ricostruzione morale 'infatti non ci può essere, se paco d'animi prima non c'è. «I problemi da risòlvere», per i quali il Governo, a differenza dei deputati, « non prende vacanze », perchè essi « non possono essere differiti », crediamo siano appunto questi due di cui abbiamo discusso. Certo in ogni modo ci sono fra essi, e prominenti, anche questi due. E sono appunto quelli per i quali noi, nel nostro articolo « Al di sopra », ci auguravamo che « nel momento in cui abbiamo bisogno di tutto il nostro raccoglimento e del nostro sforzo sopra la politica internazionale », non avessimo ad essere « cacciati nella lotta eIcttorale che divide gli animi e sminuisce le forze ». Se le nostro deduzioni dunque sono esatte, e veramente — per le stesse ragióni ideali e pratiche elio noi accampammo — è intenzione del Governo rinviare le elezioni a periodo più lontano o più opportuno, noi non possiamo lesinare al Governo stesso la lode che si merita. Officio del Governo è di interpretare i bisogni del momento c salvaguardare gli interessi del futuro. Se questo avviene, e quando avviene, i buoni cittadini non possono che esserne lieti. A noi che vogliamo essere c ci sentiamo « al di sopra », non importa delle elozioni per rispetto ad alcun candidato. A iioi importa solo che esse si facciano in un momento opportuno per il paese : quando cioè il paese, libero dallo preoccupazioni dell'esterno, potrà rivolgere ad esse senza danno la sua attenzione ; quando, il paese, veramente pacificato, potrà scendere nella lizza elettorale senza rancori e senza timori, e votare serenamente e liberamente per ciò che giudica conformo al suo interesse e por chi ritiene consentaneo al suo sentimento. Solo in questa serenità di aniino e libertà di critica le elezioni possono dare risultati fecondi alla patria. Il che deve essere voluto da tutti ; dagli eletti e dagli elettori, da chi riuscirà dall'urne trionfante e da chi sarà sconfitto, perchè senza distinzione, ciò è utile a tutti.
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