Isolamento della Francia

Isolamento della Francia Isolamento della Francia Londra ha rinviato sd cggi 4'esame M documenti psr is risposta olia Dermania (Servino ••pcclalè do!)a • Stanino «i Londra, 18, notte. Era preannunzialo olio il Consiglio dei Ministri avrebbe esaminato oggi i «oe\imenti diplomatici redatti da Lord Cuvzon e da diramarsi agli Alleati e all'America, ossia, l'abbozzo della risposta inglese al Memorandum e la Nota di copertura per le Potenze alleate. La riunii ne dal Gafiinetto è stata invece rinviata a domani. La redazione dei documenti i finita soltanto starnane; e si e creduto ben.- di dislrtlmirnei una copia a tutti i .Minaci, lasciando loro 24 ore dhmarfritie, affinchè siano in grado di formulare immediatamente al Consiglio di domani le loro eventuali osservazionidefinitive. Con cpiesto m.-toòo si spera mevitare una seconda riunione, c!ie avrebbe potuto risultare necessaria, qualora i Ministri si fossero radunati o<jgi, sema previa visione dei documenti, il Consulto di domani potrebbe quindi prendere decisioni finali, permettendo così elio la diramazione dei documenti avvenga entro domani sera. 11 ritardo, in altri termini, e inteso ad evitare ritardi. In secondo luogo, questa giornata di respiro era intesa anche a dar modo di eventualmente incorporare nella Nota di copertura alcune considerazioni finanziarie ed economiche elaborate dai periti del Ministero del Tesoro. Non sappiamo però se e sino a qual grado questa incorporazione tecnica sia avvenuta. Certo, esiste una tendenza secondo cui- converrebbe piuttosto devolvere la maggior parte dei particolari a quei negoziati e a quelle conferenze che potranno seguire, se gli imminenti scambi di vedute daranno qualche frutto. Oggi, intanto, Baldwin e Lord Curron hanno avuto un lungo colloquio prelimi; nare, al quale hanno fatto sèguito altri consulti ministeriali. Ma quegli informatori francesi, che parlano di secessione del Gabinetto, sono alquanto giù di strada. 11 Gabinetto è assolutamente rompalo nel senso che l'Inghilterra non può abbracciare, nè direttamente, nè indirettamente, la politica della Francia. Nei tener fronte ai criteri di Poincaré tutti sono d'accordo, inclusi ormai anche i più induriti « die Hards». Le sole divergenze possibili che esistono, concernono il metodo da seguirsi per fronteggiare con qualche costrutto quella politica. Una corrente, clic sembra tfar capo a Lord Cedi, amerebbe la via più lunga, che sarebbe anche la più astuta; un'altra ^corrente, che farebbe capo a Lord Curzon, preferirebbe invece la via più breve, che sarebbe anche la più categorica ed energica- La sola paura della .prima corrente è che si adottino le idee della seconda. Dopo qualche gesto di corruccio, si finirebbe per abbandonare la Francia e tutto il Continente al loro destino, ricorrendo ancora una volta all'isolamento. Qncst'ullimo avrebbe conseguenze nefaste per tutti; ma meno nefaste per l'Inghilterra che per alquante Nazioni continentali. E non bisogna credere che tale pericolo sia trascorso del lutto. Molti qui in Inghilterra considerano ancora come una tavola di salvezza per il loro Faese, in caso estremo, un deciso riavvicinarsi al vecchio metodo; e in ambienti autorevoli si incomincia a diro che, mancando un accordo con la Francia, e fallendo anche i passi ulteriori che si tenterebbero per il tramite della Lega rielle Nazioni. l'Inghilterra non avrebbe altra alternativa pratica che di far ritorno alla sua politica tradizionale, di distacco dagli imbrogli continentali. Si assicura che la parte finanziaria della prossima Nota inglese coinciderà essenzialmente col progetto britannico del gennaio scorso. Quanto alla questione dei debiti alleati, si prevede che la Nota dirà che prima che la capacità tedesca di pagamento venga bene riassodata, l'Inghilterra non può avanzare nuove proposte precise. Ma si comprende per altro come la questione vada subordinata anche a considerazioni politiche. Oggi l'Ambasciatore tedesco è stato ricevuto da Lord Curzon al Foreign Office; e si congettura che il colloquio abbia vortito sulla questione della resistenza passiva e sulle condizioni, in base alle quali Berlino potrebbe adattarsi a revocarla. Ma informazioni esatte naturalmente mancano: La parola d'ordine ora è !a segretezza; e sembra che Poincaré abbia chiesto assicurazioni in tal senso al Governo inglese, il quale avrebbe replicato di essere pronto ad accondiscendere; ma esigendo alla sua volta che non si rinno. .vino pronnnziamenti interlocutori come quello di Senlis. Circa la posizione in cui la Francia si trova di fronte a tutte le. altre Potenze, 6 molto sintomatico un rilievo che telegrafa il corrispondente parigino del Times, il quale finora tentò di tutto ncr sollevare simpatie inforno al punto di vista della Francia. Egli oggi dice: «La Piccola Intesa e allarmata dall'intransigenza frnncose. L'Italia non è più d'accordo con la Francia; e il Belgio incomincia a sentirsi perplesso. Il termine di « Paesi neutrali non significa più molto, giacché i così rietti Paesi neutri sono contrari all'azione della Francia. In linea di-fatto, quindi, la Francia si trova virtualmente isolata. E' impossibile supporre che, in .attesa della Nola britannica, il Governo francese non rifletterà molto prima di fare un passo irremovibile ». Onesta è la situazione che è vista da un osservatore francofilo nell'osservatorio di Parigi. Essa coincide esattamente con la visione che qui a Londra si ha della situazione generale. M. p.

Persone citate: Baldwin, Lord Curzon, Minaci, Poincaré