Il processo dei militi fascisti al Tribunale Militare di Torino per i fatti di Alessandria

Il processo dei militi fascisti al Tribunale Militare di Torino per i fatti di Alessandria Il processo dei militi fascisti al Tribunale Militare di Torino per i fatti di Alessandria Gravi ìmpiifasiiossi: iExsufoordina'Zicmo con vie di fatto, minaccie, ingiurie e rifiuto d'obbeidìenixa ; ferimenti in rissa con pari grado : porto abusivo di distintivi Il 30 corrente nvrft principio presso 11 Tri- bunnlc di Torino fi processo a carico ilei militi nari unii fascisti -rinviliti nei roti tolti di Alessandria. >'.' il primo processo militare » corico di fascisti, opperclò assume un in tei cesie coi éziontìè. Alle òom plesso prariche elio Russell irono la deriun- cia dot fatti. Ila partecipato lo stesso Avvo cato Militare colonnello Voglloltl>.ìl pn e n carie» ili militi ili coi iiiiii (1 zzi tiri sono latitanti. Alcuni oppa-rtonovunn alla Polizia Ferroviaria ili Bologrin e altri alla ^Legione Marengo: sono ferrovieri. sititi ■u'i, lm^lep:.!'. operai. 'n'amo r. : . ■ • preciso degli in. litoti e relativi capi d'imputazione-: Gii Imputati nifi 1-., — Torri Pietro fn Gi Maria nato il 5>l-(i-19Gi i: a Bologna, via Gali eri, i (diruto, conturione ;\ locna, iaiila.nl;;. 2. — Testóni ;.ni;:i fu C tien. nato a S. Pirico i: «42-1S95, rosldontf in Ito nlo Vece!no. 10' .'■ : polizia ferroviaria di iti a. — Zini Gino di Dm pnprusta, nato a S. IfKtì., residente In R I iAlberso Galli, ri, torri rovlojria. di 1 toi ia, 1; i 4. — Do Micheli G lido rivalle Adele na- o il lì dria, Ivi resi don ir, innet: M. V. S, N. Loffi Mari centuria, cUrieniil •. 5. — Silvestri ciior? iaffliati Klrira nato il Val di Nlcvolo, resini SaTonaroli', l, mllit Marengo, 3.a. c fi. — Gali fn Bonazzi i, rosiileritc e e la Lepri finale (Bologna) il •i, via S. Del-ro•. catio squadra ó e di Andrèoli olognese il 17-'kivia Gallieri, Hi, lilitc poii/.ia ior- Francesco e di 39S, in Alesamiito, ccnturlótio i, l.a coorte, 2.a i di Eugenio o di Maiz-tMf?97 ili Montecatini ito in Alessandria, via M. V. S. Ni Legione rie. l.a centuria, latitante. Il Lazzaro e di Lem mi .Moria, nato io Alessandria li 2G-3-1905, ivi domiciliato In via Mazzini, incensurato, ' milite M. V- S. N\ Legione Marengo, l.a coor te; 2.a centuria, latitante. .. 7. — Gorgolini ConsaV.o di Giuseppe e. di l Rossi Bianca, di unni V-'. nato a S. Angelo in V Vado (Pesaro!, domicilialo in Alessandria. via Guasco, iti, centurione M, V. S. X. atldi*'to comando Lei ione Mr.j. n ro, latitante. 8. — Sovico Emilio di Giovanni e di Simbe-re-r Severino, di anni > ■.. nolo a T.oi'lon :. fcésidento in Alessandria, via Cavour, li. eei turione AI. V. l'i. Legione Marengo, latitante. 9. — Alleino],'ii Giacomo di Antonio e di Orocch:n Teresa, nato io Oliva (Ropiibbllct. Knjenflna), iì 17-tò-KSOO, residente in Alessandria, ine.' rato, centurione M. V. fi. N. Legione Mai l.a co'orto, 2.3 centuria, cle- tenuto. 10. — Serra Giovanni di Baldassarre e di Bompani Lui'.:". in S. Giovanni in Por siceto il S6-U-1897, residente io Alessandria, piazza Garibaldi, 7, censurato, centurione M. V. S. >ì. Lesiona Marengo, latitante. 11. — Saia Aido iti Cesare e Boeri Ernesta, nato il 17 gonna o ISK'1 ad Aquila, residente In Alessandria, via Grillini, incensurato, milite M. V- Sri N., legione .Marengo, l.a l.a coorto, l.a centi:.-;;!, latitanti . 12. — sco razzili! Attilio fu Alessandro e di Belbo Enrica, nato .a Alessandria il 12 settembre JOWi. ivi residente, censuralo, miHte M. V. S. legione Marengo, l.a coorte, l.a centuria, detenuto. 13. — Angeicri Luigi fu Carlo e ili Previg'nano Rosa, jiavo il Lo giusno 1902 ad Ales- sandria, ivi re ideine, incensurato, capo squadra Al. V. S. K.. legione Marengo, l.a coorte, 2.a centuria, «iciciutUi. 14. — Volante Ambrogio l. ligi di Angelo te dì Molinl Maria, nato il 10 maggio 11)06 in Alessandria, ivi residente, via Poni)da, 13, incensurato, milite M. \. 3. N., legione Marengo, latitante. 15. — Della l'alio Umberto di Arturo e di Apra Teresa, nulo il ]8 settembre 190Ì a Trisobbio, reskieniG in Alessandria, adente, milite Al. V. h. K., ione Marengo; l.a coorte, J.o cantarla, detenuto. 16. — Ranisti Dario di Silvio, d'anni 20, nato vul Alessandria, milito Ai- V. S. N., legione Marengo, l.a coorte, l.a centuria, studente, detenuto. li. — Grosso Vittorio «i Giovanni e di Ea .lotti Erminia, nato il SO giugno ITO a Novi ligure, residente in Alessandria, capo calzo laio, milite AL V. N., Jogione .Marengo, l.a coorle, 2.a c«itisi ••. deienuto. 18. — Parodi Giovanni fa 'filomena, nato il lii aprile resiiome la A: ' ■ mi' ria, i M. V. S. K., t -. i:e Mar . ; centuria, deiena'o. ' 19. — Par; di i.-.r: . fu ( Filomena, nr.;.. r. idiasco, residui;* :n Ai.-stt. capo squadra .Si. V. S. N., La coorte. »'.a ri'n'.vria, tlv %' 20. — Papa Vincuiwi di ginia Dandolo, nato il SO '. iifcéra (Poggia), .residuile in lite M. V. S. N.. legi' ne Marci: o, l.a ■ E.a centuria, detenuto. 21. — San Pietro di Siro e di 1" Ottavia, nato il 25 ri i ,.- . A dria, ivi residente, ragionici . ! S. N., legione Marorico, in libor'.a i 6oria. W 22. — Villa Re Ma, nato il l!) ai residente, tipogn f''rione .Marengo, l.a coòrte, l.a centuria, ri»pitìio o di Casti 31'tl j orti Coguto, li Villi. I..n- a, mi¬ di !•'.'.'. V. .Sa. ._ passerini Ernesto li piallino \ iv . : ' •Alessandria, i\ . 7 ine :'turione M. V. -■ :■; li ferroviari"! di '■ ; n .i. deli p;v£-i- - SMa Cri- in 11 17 ma?; io u incensurati', oeni-.i polizia feri • • ■ di Al - > fi $j 25. — Guati ..-.'Tri Ali -ttndrr fc di Pariti..-!.:-- natii ci [dicembre in Ali Parma.. ■ ■ '■ " '. ferroviaria di ia, d M .20. — Iton-hi Vi i .r ■• di ( 1 Gobbo Anne, noti " N ■ ^novembre l'in", m ;■ ir-r:Iin Ai nensurni". >,. i polizia Al'-andri'. ■ I 27. — Ercole Ignazio di Pool Luigia, «:■•-. Ligure, r ■ nwìt B capo squadra •.■ ... ■BAandrin. de'euuio. ^:.',€8. — Uff!'-!! e:-.-, mi ■ '. i rese r. ii.i:' ! ' 1 ■'4 maggio . t'i. ri. stirato, e - ^ ' Alessandria, rie- »-,i m 29. — A'ri/ini Aido di A !'.': '.ri ri'Isoli un. nato n Martino ! 13 moggio r<r:, rato. Imi legato, lucci S. N., sospeso dal g'fido e re lizia ferroviaria di Mzzo Alo ta'nle. 30. „ Arloiro Giuseppe di di Pesce Maddalena, unto rato 41 25 luglio : ii •". " ferrato, borgo S. Sebs Inicensurato, mil le dello •••• di Nizza Moi.f rrnl . ' ,31. — Ai).-b:.!') <■•-•■ ' •■ fa Pairazzi. i'ni:- i. a Nizza Monferrato, ivi i sud. C, idraulico, inoem a.o, della polizia ferroviaria di . rolo, latitante. (lori Angelo di Fau.-ti riga Angioliiii, nato ni die ri» untili fpts,-ri. calzolaio, re o e di di Gabbri Rivarolo jenstirafo, di Ales- a ferroviaria Francesco eizza' Monfer0 e di_ _Arno-il Tes La Boti a fPisa), cip lepzn. censurato,>u.iR!c ( yiana rli Nizza Manterrà Impigriti: il Torri fretr te lo Vini Ginn di insubordinazione con_ mi superiore ufficiale (art. 1 r.- r avere il fi maggio 192.. in uciln r.lazza Vittorio Ematine e• s.ajn Raimondo <hw -, del suo grado, ma,- -, ri-, ■ -s\ offensori collo ■ i • -i intenderemo me., •; r■.- ■;-ito la "elio »■ • . il balconea , r.ic.v to'il coìiKOlo Salu, il .a. brtiaop.t'n Inastate*;: Gorgolini, il Soviet), l'Allemandi, il Serra, il saia Aldo, lo Sbarazzini, l'Angolerl,, il J'olanto Ambrogio, il Della Valle, il Battisti, 'il Grosso, il Parodi Giovanni, il Parodi Carlo, il Papa Vincenzo, il San Pietro, il Villa Iten.o di rivolta armala (art. 114-128 (".• P. E.), per avere in Alessandria, la sera drl G maggio 1023, agendo contro l'ordine impartito dal console Raimondo Sala, ed essendo in numero superiore ai quattro ormali, tentalo di penetrare nella stazione : :• ovin.rin allo scopo di compiere atti di violenza e di disarmare 1 militi della polizia ferroviaria in servizio, alla stazione. 11 Gorijolini del delitto «jJ percosso ai sensi dall'ori. 172 C. P. E., per avere in Alessandria, il I) maggio 102", in corso Roma, avanti l'Albergo Lontra, leriio in rissa il pari grado centurioni) Passerini Ernesto con una scudisciala alla mano destra producendoffli una lesiono guarita olirò i cinque giorni. Soviso Emilio di insubordinazioiio con insulti (art. 122-130 C. P. E.) per avere in Alessandria nel pomeriggio del fi maggio avanti il Comando della Divisione Militare, rivolto pubblicamente ed alia presenza di militi riuniti, ni suo superiore Console Garosio 'l'ito gli epiteti ingiuriosi «vigliacco, porco». 11 Do Micheli, il Silvestri ed il Galliano rdinazione con minacce (uri di C. P. E.) per avere di correità la sora del ti maggio 3U23 in Alessandria, in Piazza della Lesa, avanti ai Bar Logjjzzl, pubblicamente ed alla presenza di militi riuniti, minacciato il loro .superiore centurione Passerini Ernesto con bastone e con le parole profferito dal Silvestri: « Eccone uno, legnatelo». Silvestri Giorgio in particolare di insubordinaziono con insulti e minacce (art. 122-130 C. P. E.) per avere il 5 moggio 1923 in Alessandria profferito all'Indirizzo dei ne Sala Carlo 1^ seguenti paiole insultanti e di minaccia: « è una vigliaccheria affermare, una cosa non vera», » il primo treno per Torino deve essere il tuo ». L'Ansaldo, l'AriolXo, il Gorì, i centurioni Passerini Ernesto e Sala Carlo e il capo squadra Guadaglieli di insubordinazione con vie oi fatto tari. 122-124-125 C. P. E.) per avere di correità, in Alessandria e nei locali della Sta.:■ ino Ferroviaria, per cause di servizio e alla prossimi di militi riuniti, la sera del G magli io i:<2:;. usato violenza a danno del loro superiore Seniore Desio cav. Adolfo, afferrandolo e trascinandolo a forza Inori delta staziono ferroviaria e disarmandolo. Il Masiui, l'Ariolfo, l'Ansaldo ed il Gori a) di ri li 11 io d'obbedienza (art. 112.113 C. 1". E.) per avere il giorno ti maggio 1923 in Alessandria disobbedilo all'ordine dato dal Console Garosio di rientrare alla propria residenza (Nizza. Monferrato) cai primo irono del pomeriggio, fermandosi in Alessandria tino alle ore 1(1 del giorno successivo; b) di rivolto armata tari. Ili C. P. E.) per avere iti Alessandria la sera dilli (j maggio 1923, in numero di quattro, preso le armi senza autorizzazione, agendo contrariamente agii ordini impartiti dal console- Carosicv e coll'aggravan10 per il Alasini della, qualifica di agente pine: naie. 11 Alasini. il Guadngnoli, .l'Ansaldo Germano, il Ronchi. l'Ercole e l'Ugioli drl delitto di insubordinazione con vie di fatto (art. 122-124 C. 1'. E.) per avere in correità in Alessandria la sera del ti maggio 1923 nella sala d'aspetto di terza classe della stazione ferroviaria buttato a torre il centurione Seria. st«to dichiarai.; iti arresto, e per avere colpito il medesimo col calcio dei moschetti e delle pistole. irMnsini ancore, in particolare a) di porlo nlmsivo di disumivi (art. '»:!.'> c. P. E.) per avere in Alessandria il li maggio 1923, mentre a seguito di provvedimento disciplinare eia s'alo sospeso del erailov portato pubblicamente i distitilivi del giada di seniore (iella Milizia Voi. Sic. Nasi.; 10 oi insuhordinazior ne e in insulti (art. 122-130 C. P. E.) per avere in Alessandria la sera delti 0 maggio i«-ò nei lo,•ali della stazione ferroviaria, per causo ili servizio ed in presenza di militi riuniti, offeso il suo superiore seniore Resto cav. Adolfo ioli l'epiteto di mascalzone; e) di insubordinazione con minacele (art. 122-130-131 i". P. E.) per averi' in Alessandria, verso le irò P" drl giorno «i maggio 1923 in corso Itoma. per muse i'--iraneo alla milizia, alla presunta di militari riuniti, minacciato cori rivoltella il superiore centurione Gorgolini Consalvo. Una singolare situazione T magistrato militare ha dovuto occuparsi della singolare situazione alessandrina che uà pernio sui due maggiori esponenti del fascismo locali —- Don. Edoardo Tono e il Raimondo Sala, Si traila di un di" 122-1301iac che prc ■Vini fi I del r,n' contrasti personali (ibll: ...iti <• sfruttali dosi! amici e .•i 'dell'uno e dell'altro: dosicene ino due partiti che su ebbero lamali manifestazioni di concordia, i realtà ancora tengono tenacemente ed ranietite avversari gii uni dogli ahri», in sto condizioni si venne alla cerimonia (t maggio in onore dPll'on. Torre, colla Ida adesione del fautori del Stila, molti un oHegginmento quo li anzi le. Nola il magistrato militar ipOrluna iniziativa di il" auh furono inviali in Alessandri; iggio al capo (loll'Amministrn •la gruppi Brinati della poli/, di Bologna, Piacenza, ri' rràio; e la presenza ili osto agli niniei de] Sala loro ostilità. Già la sera o fra i militi della citta 1 izia Ferroviaria sorsero vi ■ umiliva di militi della eli colini, Sovico. Alemamli, 1 la. in vv>\ ('•: renarono ali; non grida « •hi ». In nii'ri.i'oi ' i dai inili'i d.-l'a i lasciato in li'nei ti urlone Gorgolini, un 1i.sh no! una à per dèlesci 18 alti -i miln'tciPOle durante ]:i tlell'on. Torre prestaroni ' i militi della polizia 1 ■in/que ai tautori del teatro 'minicii''.".lc durante in cerimonia i servizio oTovia ria Sala Clio attribuirono ai loro colleglli il preventivo proposito di impedire ni militi di Alessandria l'ingresso al 1 entro. I.n cronaca di (inolia circostanza e nota: si nino all'uscita del lianeheMo dove gli nnimi erano stati CaP i m.ti ii" pntrlottielie parole del gen. Breennzn. l'u (ìll'iiseita dei commensali che si iniziarono violente iiianlfestnzlont che per t'iiia la eiorn".ia si ripeierono con episodi di sempre maggioro gravità tenendo in giustificato tillnrme la tranquilla pnonlazioho e ivreocctipnndo non poco lo aiiloritii preposto nll'ordlnò pubblico. Un prnppo di seguaci del Sala, o fra questi Sovico, Gorgolini, Bolo ma. Danese, accolsero 1' uscita dalr'albwco doll'on. Torre col grido ripetuto di «Viva Solali. Mario Torre, fratello d"' centuno-]che » con vita prep : a render □lizia forrorial'orino. Nizza tali militi (-tiri in r accentuare precedente la e, quelli della ivacl contrasti, o fra questi igtin e Villi diinost rar.bbasso i il Villa fu ferroviaria l'intervento o dal con- rnt si av» Segui icinò al fin un vivaci PP le fai ivi? oli sto. Ieri tufi - chiedendo ubici di parie di follo, vedendo pei pressi deldel Sala, disse al Dele! i mandi via, non 11 di S. E.». » Si guardi bene i delinquenti ». Gorgolini colnl lo s'esso Passerini. ,1. Sovico tentò di colpire sil'ón. Torre, che olla sua rrave l'avversario. LA ste.ìm una bastonala nlla tel Alarini molto concitato, contro il Gfirgolinl. cori militi delia n a. alla slra'da nntiunr-i !;nrl ilr a n . w a o , e l •io voRn tenendo • l'operi (usci al Più grafi il Gorvelleità • Kiùlt' frinii;:» del rsiilnM, Il colonnello di testimone del vini pei Breg.'uize ili oen,ti al campo;on i La proposta fu ut- dal Come Divisione o caldeggiata da S. E. Fara ; ma, mentre questi rivolgeva ai fascisti l'invito, — scrivo l'ordinanza di rinvio — la parola violenta dell'oli. Torre frustrò il nobile tentativo, e ia minaccia di immediato castigo, rivolta agli avversari, elio chiamò « cani rognosi ». inasprì anello maggiormente gli aniiiii. Affidò i'on, Torre al Consolo Carosio, comandante della Legione Valle Scrivia, il mandato di mantenere l'ordino pubblico in città ; e poi con alcuni amici lasciò Alessandria per recarsi a Villavernia per la consegna di un gagliardetto. Sono a questo punto lumeggiali vari episodi, quello allo casa del Sindaco, console Sala, con puntamento di moschetti o minaccio da parto di militi in divisa, e quelli in vari putiti della città. Al questore elio per ordine del Prefetto, gen. Etna, comunicava al centurione Torri l'ordine di allontanarsi cogli altri militi, il Torri rispondeva: o ,\on ricevo ordini da alcuno se non da S. E. AIussolini >'• 11 centurione Sovico, alla presenza delle autorità, menlre era insieme a un gruppo di militi, rivolse al Console Carosio, che vestiva la divisa, gli epiteti offensivi di: « vigliacco, porco ». Per tutto il pomeriggio squadri di militi guidati dui Gorgolini e dal So vico percorsero in atteggiamento di azione lo vie della città. Li ha veduti — afferma l'istruttoria — verso le ore 10 in corso Umberto (o taluni armati di bastone) il colonnello Olivetti: li ha iiicon'rati alle 18 circa il console Carosio diretti alia stazione, e quattro o cinque di ossi portavano il moschetto. Al Dar Laguzzi, in piazzetta della Lega si fermò verso le ore Ri il centurione Passerini Ernesto in divisa, alcuni militi amici del sala, notatane la presenza, lo circondarono, li milito Silvestri, elio era del gruppo, aizzò i compugni profferendo alia presenza o con riferimento al centurione, la seguenti parole: « Onesti 6 uno. legnatolo pure ». Il Passerini, per sottrarsi allo violenze, sali sul tramway che in quo! momento transitava, diretto alla stazione; ina il decurione Demichelli, impose, minacciando con bastone, al superiore di scendere: e, poiché il tramwai, dopo brevissima sosta, si era avvialo, e il Passerini sulla piattaforma (lavanti colia rivoltella in pugno diffidava i suoi aggressori a starsene lontani, il milito Galliano, rincorrendo il tram saliva sulla piattaforma posteriore per tradurre in atto la minaccia, desistendo dal proposito e. scendendo, solo perchè obbligato dal contegno energico del Passerini. Alla seni un gruppo di militi, fautori del Snln. si raccolsero al caffé Ligure, inneggiando al loro capo, parlò il Sala, o, conio già aveva fatto nel pomeriggio, ordinò ai militi di svestirsi, di disarmarsi e di astenersi dal compierò atti di ornila. Affermano gii amici (lei Torre che insinceri furono lo raccomandazioni e gli ordini del Console della Legione Marèngo, ed in eonltnsto ron essi il suo atteggiamento personale; ma 0 in atti la prova dell'ordino dato. L'assalto aliti staziono Però con manifesta disobbedienza i militi dopo avere udito l'ordino si recarono alla stazione per una manifestazione, conico i militi della polizia ferroviaria. E' risultato elio capeggiavano tale spedizione il Serra, in divisa, ed il Silvestri. Leggiamo nelle carte processuali che se gli incidenti della giornata non ne Costituissero sufficiente dimostrazione, tutte le fasi del doloroso episodio forniscono la prova sicura dVl delittuoso proposito, che ha spinto verso la stazione ferroviaria i mirili della città. Non si limitarono essi allo grida di « vendetta, vendetta » chiaramente percepite dai carabinieri di servizio. Uno del militi in divisa, nascosto dietro una pianili, fece uso del moschetto sparando ripetuti colpi: nitro, armalo di pisloln. ha più volte scaricalo l'urina, uno ha lanciato due petardi Theveiiol, che esplodendo, determinarono un fuggi fuggi generale. E che tali alti di violenza siano da attribuirsi ai .militi delia città, io limino conclamato, con sicura affermazione, tutii i tosti estranci al cnntlitto, e quindi anche più credibili: e cosi i militari di ses-vizio. maresciallo Gentile, carabiniere Fresia; il capo deposito Ronzano, il capuano Ghibaudi, ring. Battaglia, ring. Miglino ed altri. I militi della polizia ferroviaria si difesero dall'assalto, in un primo tempo facendo chiudere tutte le porte di accesso olla stazione; in un secondo tempo uscendo armati fuori della stazione, e facendo onelio uso dello armi: Serra ed il Silvestri furono arrestati. In quella sera doveva transitare per Alessandria il treno reale sul quale vini-: giavaiio i renli d'Inghilterra, e quindi il dovere di tutelare l'ordine riel.l'Jnterno della staziono, doveva essere nuche più rigorosamente osservato, e la consegna con maggiore vigore mantenuta. Emergono dalle risultanze d'istruttoria lo circostanze a caricò dei singoli Imputati, sia che appartengano alla polizia ferroviaria o alla Legione .Marengo, sin che rivestano gradi. Si lui scorrendo queste cane che quella sera non ci fossero più gradi e distinzioni. Cosi l'ordinanza di rinvio è particolarmente gravo pel Alasini che abusando del grado indebitamento rivestito (siccome ad esso sospeso con provvedimento disciplinare) avrebbe colto l'occasione per moltipllcare, col suo intervento personale, gli incidènti. Il conlui rione Serra fu arrestato, ina i militi ferroviari malgrado il grado circondarono il centurione che vestiva la divisa, lo percossero, lo gettarono al suolo. Sono pure fissati episodi di violenza fra graduati e graduati, militi e graduati, capi ed ex-capi, rulli armati, tutii in divisa. L'on. Torre rientrato in ciltà sarebbe accorso nnch'egli fermando e investendo parecchi dei suoi avversari o fra irli altri l'tivv, Surlano, il Bergamaschi, il Sovico. Gli arrestali venivano perù poco dopo scarcerati per ordine del Prefetto. L'ordinanza di rinvio afferma, negli imputati la qualità ili militi che hanno indossato la divisa, compiuti) ripetuti servizi e ricevuto persino ivo competenze: quindi sottoposti alla i le connine giurisdizióne militare. Arruolati volontariamente devono assumersi la piena responsabilità dei loro aiti, esercitando i diritti ma osservando anche i corrispondenti doveri. La disciplina ò condizione indispensabilo — afferma il magistrato inquirente — perch.6 un corpo armato possa compiere la funziono assegnatagli e rispondere nobilmente alio scopo della sua istituzione. Le sanzioni disciplinari e penali' costituiscono non solo la necessaria repressione di ogni allo individuale o collettivo che apporti offesa alle norme che governano ii corpo armalo, ma ancora una dòvsrosa difesa della società. La posiziono doll'on. Torre Per ultimo l'istruttoria si occupa della posizione dell'ori. Torre in ordino alla divisa da lui vestita, e secondo i suoi avversari, indebitamente; e nei riguardi dei rapporti di subordinazione che il grado rivestito possa avere originato. Dichiara il magistrato che S. E. Tori e ha vestito realmente la divisa di console generalo e tale grado non gli ni assegnato neppure in via provvisòria nella milizia volontaria: Non può motte/ai in dubbio la sua buòna fede, imi è da escludersi cho l'attribuzione larj e la maiilfes deila divisa pòssa poni di subordino/ do aver assegnato ti alia qualità di milizia, L'on. Torr prima zona nomini dello legioni fasci ha ritenuto di essi stilo di tale grado ne della milizia t; dubbiti non solo 1 te lu divisa ed une li delia milizia di ra l'avere Urinato, ogni modo di diretta di un grado rolli lozione citeriore a mezzo avere originato dei ras* e no, oil in qualunque ino. diritti i 'I obblighi iuereiitnlllte ed al grado nella e fu dal comandante della ito comandante di gruppo sie doliti provincia: egli ro provvisoriamente inv*anrhe dopo la coslituzioazionale; ne è pròva ut'aver vestito pubblicnmonlie alla presenza di ufficiagrado supcriore, ma ancosta pure con eccesso, in tato De ad osi! (lini di mobilitazio- ehi ni in, oi sequos couturi i A',' r'Olil l'oini di ii lo (inai il d< in omaggio alia teorica di milite di fatto; e come non hanno originato rappòrti di subordinazione che debbono essere esaminati dal magistrato militare cosi non possono in alcun modo assegnare una responsabilità penale militare a chi si6 comportato in modo irrignardoso verso l'alto commissario dello ferrovie.